Bollettino AVR - " Never Ending Tour "

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 12:01

Ora devo andare alle zampanelle, con disfida dei Gattinara 1999, quando torno rispondo a tutti, se nle frattempo non lo ha già fatto qualcun altro (e.g. il conte) e metto la forbice dei punti per ogni vino.
ex Victor
Extreme fighet du chateau
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Haut Brion 1989 e altro" da pag. 53

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 18:39

Dedalus ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Gran bevuta.
Tra l'altro abbiamo adottato un metodo che avrebbe fatto felice Rossano: bottiglie assolutamente mischiate nelle batterie (per capirci, si poteva tranquillamente trovare Monfortino nella prima batteria), pochi commenti, voti scritti prima della destagnolatura e consegnati, e destagnolatura una volta degustati tutti e 17 i vini.


Ecco, bravi. Ma frocioni che non siete altro, potevate invitarmi, no? Così portavo qualche boccia seria del 1996 anche io. Devo avere ancora un Granbussia da qualche parte, giù in cantina... :roll: A proposito, come mai con tutto 'sto ben di dio non avete messo anche lui?

Altro tema importante: quando si fa la media dei voti di una commissione, inevitabilmente i migliori voti collettivi sono più bassi dei migliori voti di ogni degustatore. Sarebbe utile mettere sempre la forbice di voto di ogni vino, se non proprio tutti i voti individuali che hanno composto il voto medio di ogni vino.


La prossima volta non mancheremo di invitarti, ancora tante barolate devono venire. Il Granbussia 96 sai benissimo perchè non c'era. A dir il vero è stato in dubbio fino all'ultimo, poi chi doveva portarlo ha detto che non aveva voglia di bere quella roba dolce. Diciamo che non ha superato i turni preliminari per qualificarsi a questa finale

Forbici dei punti, non so però a quali degustatori corrispondano i punteggi, in quantoper evitare influenze (di questi giorni sono tremende) le schede di valutazioni erano assolutamente anonime:

Villero: 85-91
Monprivato: 80-83
Dardi le Rose: 86-93
S. Giuseppe: 72-83 per me però era da togliere subito dalla degustazione
Cà d'Morissio: 84-89
Brunate: 89-93
Bartolo: 80-85
Ciabot: 78-89
Monfortino: 94-97
Liste: 85-93
Classico ris: 91-95
Sperss: 83-89
Falletto: 90-93
Cascina Francia: 87-93
Massolino: 89-92
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 19:01

Dedalus ha scritto:Mi fa molto piacere che cominci ad uscire bene il Vigna Rionda 1996 di Massolino, per tre motivi. Perché ne ho diverse bottiglie in cantina, perché l'ho sempre considerato un ottimo vino ed un ottimo Barolo, perché dimostra con ottimo tempismo e piuttosto chiaramente quale sia la stoffa e la consistenza della retorica anti-talebana. Mi piacerebbe sapere se per caso quei sentori che voi descrivevate affini alla mortazza (noce moscata mista a grasso, ricordo) non si siano precisati in quelle sfumature balsamico-salmastre che fanno il descrittore dominante del vino in praticamente tutte le annate, appena uscito sul mercato.


E' un vino che indubbiamente ha attraversato una fase difficile, ma siccome se qualcuno diceva questo, intendeva che tutti i vini, in tutte le annate di Massolino facevano schifo risultando assolutamente imbevibili ed era un talebano, un imbecille o qualunque altro insulto venga in mente ecco fatto il patatrac. Sul valore qualitativo confermo esattamente le mie impressioni di sempre, un ottimo barolo, però al di sotto dell'eccellenza assoluta, anche qua dire che non vale Conterno e Giacosa non significa certo affermare che vada bene solo per farci il brulè. I sentori credo che stiano effettivamente svoltando nella direzione da te indicata, con quel salmastro che tante volte trovo sui Serralunga che inizia ad uscire. Nel complesso lo trovo un po' alleggerito nei toni, decisamente meno cupo.

Dedalus ha scritto:Mi fa molto piacere che una volta di più esca benissimo un Villero, cru che io considero come fra i più vocati in assoluto di Langa (non che sia molto originale, beninteso...). Anche qui certe idee di pregiudizio massimalista, che vorrebbero i soliti talebani appassionati solo dei cru di Serralunga e Monforte, dimostrano di essere infondate. Mi piacerebbe leggere più spesso anche degli altri Villero, a partire da quello di Mascarello, troppo spesso messo in ombra dai due Monprivato.


Su Villero sfondi una porta aperta, è uno dei miei crù di riferimeento, io in degustazione ho sempre uno-due punti in più rispetto agli altri per i vini provenienti da questo crù. Purtroppo quello di Mascarello (2001) sono riuscito a berlo solo in un'occasione a fianco di quello di Brovia e nonostante fosse il momento peggiore per i 2001 si comportarono piuttosto bene, per la cronaca la preferenza andò a Brovia. Altri tentativi si sono purtroppo infranti sul tappo.

Dedalus ha scritto:Non mi sorprende invece la non esaltante prestazione del Cà d'Morissio 1996, che mi era parso fin dall'uscita un vino di non assoluto equilibrio/integrità.


Confermo in pieno queste sensazioni, può essere che col tempo tiri fuori qualcosa di meglio, ma mi fido poco dei vini squilibrati. Ripeto che buono è pure buono, ma porca miseria a quel prezzo vorrei di più.

Dedalus ha scritto:Di Voerzio ho qualche dubbio principalmente sulle annate 1998 e 1999, piuttosto cupe, e su quelle successive molto più serene ma meno incisive per nitore. Sarebbe interessante sentire più spesso anche questi, ma il costo è ancora un'ostacolo non piccolo.


Qui approfitto così rispondo anche ad Andrea. Certamente il colore non era quello per me favoloso dei vini di Conterno, ma non mi è parso esageratamente scuro, un vino chiaramente di impatto più che di raffinata finezza, frutta scura, ma non scurissima, matura, ma al punto giusto, qualche tocco balsamico non indifferente. Bocca piena, potente e di buonissima lunghezza, vabbè che io a bere non fatico, ma anche la beva non l'ho percepita come difficile. Qua la discussione comunque è continuata anche oggi. Magari qualcuno non lo sa, ma io sono un amante dei vini moderni con giudizio e ben fatti.
Il prezzo è alto, non c'è nulla da fare, ma ce ne sono pure altri a non essere proprio a buon mercato.

Dedalus ha scritto:Mi piacerebbe leggere qualche nota più dettagliata su Liste, vino che ricordo di straordinario lignaggio ma con qualche limite sul lato degli spunti evolutivi-ossidativi, un poco precoci, e sullo Sperss che ho sentito una volta sola molto tempo fa, e non ricordo particolarmente bene.


Adesso non è che possa ricordare proprio tutto, considerato che non ho scritto nulla e soprattutto che vivo il vino in maniera umurale, però posso dire che il Liste mi è parso meno fresco ed un tantino più cupo del fratello, uno si è avvantaggiato, l'altro è rimasto penalizzato. Sperrs, ti dico la verità, era quello che pronosticavo dovesse fare la sorpresa, arrivare tra i primissimi. Lo ricordavo buonissimo ed anche stavolta non lo posso criticare più di tanto, nessun difetto, anche troppo perfettino, però quel sentorino di legno in evidenza, seppur non così disturbante ed una mancanza di cattiveria in bocca, mi hanno portato a penalizzarlo un poco.
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
vignadelmar
Messaggi: 20873
Iscritto il: 06 giu 2007 11:44
Località: Monopoli
Contatta:

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda vignadelmar » 06 gen 2009 20:39

Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
Tessera n.1 e Presidente Lenin Fans Club
Tessera n°0 e Presidente Circolo Conviviale Colonna Pugliese
Avatar utente
JohnnyTheFly
Messaggi: 2373
Iscritto il: 11 giu 2007 20:33
Località: Porretta Terme (BO), capitale dell'AVR

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda JohnnyTheFly » 06 gen 2009 20:53

vignadelmar ha scritto:Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.

QUINDI?
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 20:54

vignadelmar ha scritto:Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.


Non tedi proprio nessuno e non è un problema discutere di ciò che vuoi, semplicemente non sai di cosa stai parlando.
Credo che chiunque abbia bevuto con me e con gli altri partecipanti a questa degustazione/bevuta sappia che l'approccio al vino è assolutamente lo stesso che tu descrivi per le bevute da te o dai tuoi amici organizzate. Il vino è solo convivialità e goliardia, ma ciò non toglie di poter dare giudizi o dire che uno piace più degli altri, dando o non dando un punteggio.
Spesso, quasi sempre ci si trova in piena libertà e senza curare alcun aspetto degustativo e pur si danno più o meno sempre gli stessi giudizi sul vino. Altre volte può piacere ritrovarsi e bere più vini in maniera appena un po' più attenta ed alla cieca completa, senza che ciò pregiudichi la giovialità della situazione, se ti può interessare c'è anche chi tra un bicchiere e l'altro si è occupato di preparare qualche piatto da mangiare, alcuni riusciti veramente bene, altri sbagliati sui quali ci siamo fatti due risate.
Dove sia la problematicità di approccio non lo so proprio, a meno che bere vino non significhi fare una bella caraffa unica con più bottiglie e buttare giù tutto in una volta. Ripeto è stata una giornata assolutamente gioviale, tra amici che degustano insieme, solo si è cercato per una volta di non condizionarsi sui giudizi (cosa per altro riuscita solo in parte) per vedere cosa saltava fuori. Tutto qua.
Se c'è un fraintendimento ok, altrimenti ti dico con certezza che i problemi nell'approcciare i vini mi sa che li hai molto di più tu.
Ciao.
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
paolo72
Messaggi: 2304
Iscritto il: 06 giu 2007 17:01
Località: Hong Kong

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda paolo72 » 06 gen 2009 21:04

vignadelmar ha scritto:Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.

Dipende cosa cerchi dal vino.
Se cerchi convivialità, il tuo approccio è perfetto, e ogni vino è quasi perfetto, come traspare dalle tue (e non solo) note di degustazione.
Atteggiamento assai legittimo e che nessuno ha mai criticato (ne il tuo e nemmeno quello degli altri, semmai il contrario, come in questa circostanza, sentirsi dire dei talebani dei segaioli e via discorrendo ad ogni tentativo di approfondimento un pò più didattico-tecnico-accademico del normale e ad ogni tentativo di critica).
Evidentemente ci sono persone che dal vino cercano anche qualcos'altro.
Ciao.
I cook with wine, sometimes I even add it to the food.
Avatar utente
vignadelmar
Messaggi: 20873
Iscritto il: 06 giu 2007 11:44
Località: Monopoli
Contatta:

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda vignadelmar » 06 gen 2009 21:17

Palma ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.


Non tedi proprio nessuno e non è un problema discutere di ciò che vuoi, semplicemente non sai di cosa stai parlando.
Credo che chiunque abbia bevuto con me e con gli altri partecipanti a questa degustazione/bevuta sappia che l'approccio al vino è assolutamente lo stesso che tu descrivi per le bevute da te o dai tuoi amici organizzate. Il vino è solo convivialità e goliardia, ma ciò non toglie di poter dare giudizi o dire che uno piace più degli altri, dando o non dando un punteggio.
Spesso, quasi sempre ci si trova in piena libertà e senza curare alcun aspetto degustativo e pur si danno più o meno sempre gli stessi giudizi sul vino. Altre volte può piacere ritrovarsi e bere più vini in maniera appena un po' più attenta ed alla cieca completa, senza che ciò pregiudichi la giovialità della situazione, se ti può interessare c'è anche chi tra un bicchiere e l'altro si è occupato di preparare qualche piatto da mangiare, alcuni riusciti veramente bene, altri sbagliati sui quali ci siamo fatti due risate.
Dove sia la problematicità di approccio non lo so proprio, a meno che bere vino non significhi fare una bella caraffa unica con più bottiglie e buttare giù tutto in una volta. Ripeto è stata una giornata assolutamente gioviale, tra amici che degustano insieme, solo si è cercato per una volta di non condizionarsi sui giudizi (cosa per altro riuscita solo in parte) per vedere cosa saltava fuori. Tutto qua.
Se c'è un fraintendimento ok, altrimenti ti dico con certezza che i problemi nell'approcciare i vini mi sa che li hai molto di più tu.
Ciao.


Evidentemente c'è un fraintendimento. Sicuramente mi sono espresso male ed ho fatto male ha postare la mia riflessione alla fine di un topic piuttosto che aprirne uno nuovo ad esso dedicata. Lungi da me il voler giudicare le vostre bevute ed il vostro approccio al vino. Il mio voleva essere un ragionamento generale calato certo anche nel vostro topic ma contemporaneamente anche in tanti altri senza distinzione alcuna. Chiedo dunque scusa se ho urtato una qualche sensibilità e mi ritiro in buon ordine.
Certo è però che la tua risposta mi sembra un tantinello sopra le righe.....diciamo non da Osteria....o perlomeno pare a me.

Ciao.

.
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
Tessera n.1 e Presidente Lenin Fans Club
Tessera n°0 e Presidente Circolo Conviviale Colonna Pugliese
Avatar utente
JohnnyTheFly
Messaggi: 2373
Iscritto il: 11 giu 2007 20:33
Località: Porretta Terme (BO), capitale dell'AVR

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda JohnnyTheFly » 06 gen 2009 21:26

vignadelmar ha scritto:Certo è però che la tua risposta mi sembra un tantinello sopra le righe.....diciamo non da Osteria....o perlomeno pare a me.


vignadelmar ha scritto:Allevi è un fenomeno da baraccone per gonzi musicalmente incompetenti.


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 21:35

vignadelmar ha scritto:
Palma ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Sarà un mio deficit, sarà una mia differente sensibilità (né peggiore né migliore, solo differente), sarà che ho un approccio molto diverso al vino ed al suo carico di socialità, di piacevolezza del condividerlo, del cibo da abbinare ad esso, ma credo che stiamo lentamente andando alla deriva.
Certo nulla di grave, nulla di deleterio, però secondo me andiamo perdendo il vero valore del vino e del cibo che nelle nostre bevute condividiamo.
Premetto una cosa importante, le bevute che si organizzano da me e più genericamente nella colonna pugliese del forum, quelle due alle quali ho partecipato da Vinogodi ed alcune altre in giro per l'Italia sono improntate ad una maggiore leggerezza d'approccio ed una minore scientificità nel ricavarne risultati numerici. Chi vi ha partecipato può testimoniarlo.

Sarà che io sono enologicamente cresciuto nelle Osterie, quelle vere e non quei ristoranti camuffati da osterie per attirare i gonzi. Sarà che mi ritrovo molto, non da ora, in quello che scrive l'Oste nel topic dedicato alle bevute nella sua Osteria virtuale (che virtuale invece non è, essendo così nettamente e giustamente improntata alla piacevolezza, al piacere, alla condivisione fraterna, cameratesca o semplicemente amicale). Sarà questo e sarà quello, ma trovo che un approccio così scientifico e problematico ad una o più bottiglie scolate in compagnia faccia del vino quello che il vino non vuole e non deve essere.

Sono circa 20 anni che bevo vino, ne ho bevuto tanto. Mi piace ed anche molto. Per questo amore ho deciso di diventare oste ed ho mollato la mia vita precedente ed ho deciso di vivere la maggior parte della mia giornata in un'Osteria a bere e vender vino. Negli ultimi 7 anni credo di aver venduto parecchie migliaia di bottiglie di vino. Tutte direttamente, spiegando le caratteristiche al cliente, provando a consigliarlo a rendergli la permanenza nella mia Osteria il più piacevole possibile.

Ho la presunzione di poter dire che se avessi trasmesso ai miei clienti anche solo in minima parte la problematicità di approccio al vino che spesso trasuda dai nostri racconti di bevute qui sul forum la mia Osteria sarebbe perennemente vuota. Invece le serate a tema sono seguitissime, la media delle bottiglie bevute è in continua crescita sia dal punto di vista economico che qualitativo ed il piacere dello stare insieme credo sia uno dei punti di forza.

Non dico questo per vantare chissà quali meriti, lo dico solo per marcare una distanza metodologica e d'approccio rispetto ad un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti.

Basta, non ho intenzione di tediarvi oltre, ciao.

.


Non tedi proprio nessuno e non è un problema discutere di ciò che vuoi, semplicemente non sai di cosa stai parlando.
Credo che chiunque abbia bevuto con me e con gli altri partecipanti a questa degustazione/bevuta sappia che l'approccio al vino è assolutamente lo stesso che tu descrivi per le bevute da te o dai tuoi amici organizzate. Il vino è solo convivialità e goliardia, ma ciò non toglie di poter dare giudizi o dire che uno piace più degli altri, dando o non dando un punteggio.
Spesso, quasi sempre ci si trova in piena libertà e senza curare alcun aspetto degustativo e pur si danno più o meno sempre gli stessi giudizi sul vino. Altre volte può piacere ritrovarsi e bere più vini in maniera appena un po' più attenta ed alla cieca completa, senza che ciò pregiudichi la giovialità della situazione, se ti può interessare c'è anche chi tra un bicchiere e l'altro si è occupato di preparare qualche piatto da mangiare, alcuni riusciti veramente bene, altri sbagliati sui quali ci siamo fatti due risate.
Dove sia la problematicità di approccio non lo so proprio, a meno che bere vino non significhi fare una bella caraffa unica con più bottiglie e buttare giù tutto in una volta. Ripeto è stata una giornata assolutamente gioviale, tra amici che degustano insieme, solo si è cercato per una volta di non condizionarsi sui giudizi (cosa per altro riuscita solo in parte) per vedere cosa saltava fuori. Tutto qua.
Se c'è un fraintendimento ok, altrimenti ti dico con certezza che i problemi nell'approcciare i vini mi sa che li hai molto di più tu.
Ciao.


Evidentemente c'è un fraintendimento. Sicuramente mi sono espresso male ed ho fatto male ha postare la mia riflessione alla fine di un topic piuttosto che aprirne uno nuovo ad esso dedicata. Lungi da me il voler giudicare le vostre bevute ed il vostro approccio al vino. Il mio voleva essere un ragionamento generale calato certo anche nel vostro topic ma contemporaneamente anche in tanti altri senza distinzione alcuna. Chiedo dunque scusa se ho urtato una qualche sensibilità e mi ritiro in buon ordine.
Certo è però che la tua risposta mi sembra un tantinello sopra le righe.....diciamo non da Osteria....o perlomeno pare a me.

Ciao.

.


Ti ripeto che non c'è problema alcuno e che sono disponibilissimo a continuare la discussione, sull'approccio al vino come su altro. Se sono sembrato sopra le righe mi scuso anch'io e cerco di chiarirti ancora. Io accetto senza problemi e senza voler insegnare niente a nessuno, qualunque approccio al vino (tranne quello da alcolizzati), da quello più gioviale a quello più tecnico. Sono però sempre stato un convinto rappresentante del partito della giovialità (non è esattamente questa la aprola, ma non mi viene quell'altra), quasi mai mi dedico a degustazioni così dette tecniche e comunque anche in quei rari casi lo faccio molto a mio modo (come ad esempio è successo ieri). Mi piacciono molto pranzi e cene con grande cura nell'abbinamento cibo-vino, è così che ho imparato ad amare i vini. Non rinuncio mai a cercare di capire ed approfondire ciò che sto bevendo e a dare in un certo modo una valutazione del vino bevuto, tuttavia non ho praticamente mai preso un appunto, perchè non mi piace scrivere a tavola. A volte, non molto spesso, mi piace organizzare degustazioni come quella di ieri, per vedere come i vini che ho sempre amato escano fuori in queste situazioni ed allo stesso tempo magari fare qualche nuova scoperta. Capirai che sentirmi accusare di tenere un atteggiamento contrario (pur non giudicandolo io sbagliato) a quello che in realtà tengo da sempre non mi abbia fatto piacere.
Ora spero di aver chiarito, ma sappi che se si aprlerà di approccio al vino, io sarò sempre e convintamente nel partito dei goduriosi gioviali (quando mi viene in mente la parola giusta edito tutto).
Ciao.
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 21:39

Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
JohnnyTheFly
Messaggi: 2373
Iscritto il: 11 giu 2007 20:33
Località: Porretta Terme (BO), capitale dell'AVR

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda JohnnyTheFly » 06 gen 2009 21:44

Palma ha scritto:Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.

Quale sia il modo migliore per bere una bottiglia di vino lo spiegò già Teobaldo Cappellano. Non ne conosco altri migliori.
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 06 gen 2009 21:46

JohnnyTheFly ha scritto:
Palma ha scritto:Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.

Quale sia il modo migliore per bere una bottiglia di vino lo spiegò già Teobaldo Cappellano. Non ne conosco altri migliori.


Su questo concordiamo tutti, secondo me anche Vignadelmar :D
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Il Comandante
Messaggi: 5946
Iscritto il: 11 giu 2007 13:51

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Il Comandante » 06 gen 2009 22:59

Palma ha scritto:
JohnnyTheFly ha scritto:
Palma ha scritto:Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.

Quale sia il modo migliore per bere una bottiglia di vino lo spiegò già Teobaldo Cappellano. Non ne conosco altri migliori.


Su questo concordiamo tutti, secondo me anche Vignadelmar :D


Sia lode alla saggezza di Teobaldo! :D

Per il resto sono d'accordo con Paolo.
Gli approcci al vino di un appassionato possono essere diversi, anche se fondamentalmente sono riconducibili a due categorie: uno più edonistico, ovvero teso a trarre il massimo godimento possibile dalla fruizione del vino, e l'altro più conoscitivo, ovvero teso ad imparare il massimo possibile sul vino, la denominazione, l'annata il terroriorio ed il produttore. Non si tratta ovviamente di due approcci mutuamente esclusivi, anzi direi che praticamente in ogni degustazione c'è una componente di entrambi gli approcci, tipicamente con prevalenza dell'uno o dell'altro a seconda del "taglio" che si dà alla degustazione. In una cena con i vini abbinati tipicamente prevale l'approccio edonistico (ma si impara anche qualcosa), mentre in un'orizzontale come quella fatta a Porretta si privilegia l'aspetto conoscitivo (ma si è anche goduto assai).
Quanto alla convivialità, quella penso sia sempre presente. Personalmente faccio tanti chilometri ogni anno più per vedere degli amici che per bere dei vini, altrimenti chi me le farebbe fare cose come il viaggio a/r Milano-Roma in macchina da solo del mese scorso?
Spero solo che nessuno pensi di avere in tasca l'approccio "giusto" o "migliore" e pretenda di imporlo anche agli altri, perché non so come interpretare frasi come "un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti".
AKA J. L. Picard
"Lungi da me fare la vittima" - unadomanda (ketto reloaded)
Avatar utente
marwine
Messaggi: 2768
Iscritto il: 06 giu 2007 15:24
Località: Verona nel cuore

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda marwine » 07 gen 2009 15:34

Palma ha scritto:Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.


Mi fai un buon prezzo,per usarla in firma? :wink:
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

Nondum matura est, nolo acerbam sumere
Avatar utente
Palma
Messaggi: 6708
Iscritto il: 06 giu 2007 12:29

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Palma » 07 gen 2009 16:41

marwine ha scritto:
Palma ha scritto:Aggiungo pure che preferisco bere un vino cattivo con un bella compagnia che un vino buono con persone che non apprezzo, se però riesco ad unire le due cose ancora meglio.


Mi fai un buon prezzo,per usarla in firma? :wink:


Per te è gratis. Anche perchè non è che sia proprio una gran scoperta :D
ex Victor

Extreme fighet du chateau
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Dedalus » 07 gen 2009 19:06

Il Comandante ha scritto:Gli approcci al vino di un appassionato possono essere diversi, anche se fondamentalmente sono riconducibili a due categorie: uno più edonistico, ovvero teso a trarre il massimo godimento possibile dalla fruizione del vino, e l'altro più conoscitivo, ovvero teso ad imparare il massimo possibile sul vino, la denominazione, l'annata il terroriorio ed il produttore. Non si tratta ovviamente di due approcci mutuamente esclusivi, anzi direi che praticamente in ogni degustazione c'è una componente di entrambi gli approcci, tipicamente con prevalenza dell'uno o dell'altro a seconda del "taglio" che si dà alla degustazione. In una cena con i vini abbinati tipicamente prevale l'approccio edonistico (ma si impara anche qualcosa), mentre in un'orizzontale come quella fatta a Porretta si privilegia l'aspetto conoscitivo (ma si è anche goduto assai).
Quanto alla convivialità, quella penso sia sempre presente. Personalmente faccio tanti chilometri ogni anno più per vedere degli amici che per bere dei vini, altrimenti chi me le farebbe fare cose come il viaggio a/r Milano-Roma in macchina da solo del mese scorso?

Questo è quanto avevo in mente quando nel thread dell'oste parlavo di jazz e musica da spartito. Difficile però che la diversa distribuzione di pesi nello stesso identico meccanismo non porti a conflitti di identità, anche piuttosto marcati. Come succeda è cosa piuttosto complessa.

Il Comandante ha scritto:Spero solo che nessuno pensi di avere in tasca l'approccio "giusto" o "migliore" e pretenda di imporlo anche agli altri, perché non so come interpretare frasi come "un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti".


Invece si sa benissimo che sul forum c'è chi lo pensa, e anzi si adopera dichiaratamente per far sì che prevalga l'approccio considerato "giusto", arrivando ad augurarsi che gli "altri" si sentano sul forum come vampiri in mezzo all'aglio. Ma lasciamo perdere.
A me interessa invece precisare un punto. Se ovviamente sarebbe sciocco pretendere di avere l'approccio migliore, sarebbe da sciocchi e qualunquisti non interrogarsi vicendevolmente su quali siano i pregi ed i difetti dei vari approcci. So di sfondare con te una porta aperta, ma verifico che con altri è diverso. Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili, o come è oggi il relativismo empiristico dell'oste, o ancora l'usanza dei thread personali, come quella dei thread-blobbone tipo il vecchio "cosa avete bevuto ieri" unico, senza distinzione di mese, o l'attuale thread definitivo sullo Champagne, etcetera.

Insomma, discutere e capire è diverso da accusare e giudicare.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
alexer3b
Messaggi: 10578
Iscritto il: 06 giu 2007 11:45
Località: Roma

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda alexer3b » 07 gen 2009 19:27

Dedalus ha scritto:Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili...

Cioè dell'alzare l'asticella delle degustazioni su vini costosi e di difficile reperibilità in modo che il resto possa sembrare poca cosa degna di scarso/scarsissimo interesse ?

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Dedalus » 07 gen 2009 19:31

alexer3b ha scritto:
Dedalus ha scritto:Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili...

Cioè dell'alzare l'asticella delle degustazioni su vini costosi e di difficile reperibilità in modo che il resto possa sembrare poca cosa degna di scarso/scarsissimo interesse ?

Alex



L'argomento era a spanne questo, sì. Credo che chi ha partecipato attivamente alla discussione, come me e te, se lo possa ricordare abbastanza chiaramente.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
alexer3b
Messaggi: 10578
Iscritto il: 06 giu 2007 11:45
Località: Roma

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda alexer3b » 07 gen 2009 19:53

Dedalus ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Dedalus ha scritto:Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili...

Cioè dell'alzare l'asticella delle degustazioni su vini costosi e di difficile reperibilità in modo che il resto possa sembrare poca cosa degna di scarso/scarsissimo interesse ?

Alex



L'argomento era a spanne questo, sì. Credo che chi ha partecipato attivamente alla discussione, come me e te, se lo possa ricordare abbastanza chiaramente.

Ricordo perfettamente ... non condividevo in toto il tuo ragionamento perchè le SAFO erano un pretesto per vedersi e riunirsi insieme e godere reciprocamente dei vini portati.
Erano serate conviviali principalmente con un tema di "livello alto" (economico ma soprattutto di ricerca del vino) il che non precludeva altre serate intermedie fatte di vini di differente spessore e/o costo. Che poi è un po' il tema del Bolettino AVR col relativo 3ad delle Zampanelle.
Condivido invece il discorso sul dover scrivere e contribuire a tutti i livelli e di parlare anche su quele che sono bevute più "quotidiane" (nel senso della minor onerosità ma non del minor costrutto) e magari dare loro il giusto risalto piuttosto che relegarle al mega 3ad di degustazioni.

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Dedalus » 07 gen 2009 20:31

Infatti io guardavo in particolare non alle serate SAFO in quanto tali, ma al fatto che le si mettesse in particolare risalto, e che si potesse finire per suggerire l'idea che fossero le uniche di cui valesse davvero la pena parlare sul forum.

Un passaggio dialettico che a me è parso utile. A proposito, è un po' che non se ne sente più parlare, non ne fate più o semplicemente non le chiamate più così, almeno sul forum?
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
alexer3b
Messaggi: 10578
Iscritto il: 06 giu 2007 11:45
Località: Roma

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda alexer3b » 07 gen 2009 20:45

Dedalus ha scritto:1) Infatti io guardavo in particolare non alle serate SAFO in quanto tali, ma al fatto che le si mettesse in particolare risalto, e che si potesse finire per suggerire l'idea che fossero le uniche di cui valesse davvero la pena parlare sul forum.

2) Un passaggio dialettico che a me è parso utile. A proposito, è un po' che non se ne sente più parlare, non ne fate più o semplicemente non le chiamate più così, almeno sul forum?

1) Il risalto era dovuto all'eccezionalità dei vini bevuti. Per me che ho iniziato a parteciparvi partendo da "novellino" (non che ora abbia raggiunto chissà quali traguardi) o quasi non poteva che essere un evento da mettere in risalto più per gioia che ostentazione.

2) Purtroppo sono un po' scemate ... ogni tanto comunque ci si vede e si stappa qualche bottigliaccia anche se la voglia e il tempo di scrivere sono sempre meno ... purtroppo aggiungo.

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14389
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda l'oste » 07 gen 2009 22:48

Il Comandante ha scritto:Spero solo che nessuno pensi di avere in tasca l'approccio "giusto" o "migliore" e pretenda di imporlo anche agli altri, perché non so come interpretare frasi come "un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti".

Dedalus ha scritto:A me interessa invece precisare un punto. Se ovviamente sarebbe sciocco pretendere di avere l'approccio migliore, sarebbe da sciocchi e qualunquisti non interrogarsi vicendevolmente su quali siano i pregi ed i difetti dei vari approcci. So di sfondare con te una porta aperta, ma verifico che con altri è diverso. Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili, o come è oggi il relativismo empiristico dell'oste, o ancora l'usanza dei thread personali, come quella dei thread-blobbone tipo il vecchio "cosa avete bevuto ieri" unico, senza distinzione di mese, o l'attuale thread definitivo sullo Champagne, etcetera.

Insomma, discutere e capire è diverso da accusare e giudicare.

Senza alcuna vis polemica Rossano, ma a volte potresti interrogare anche te stesso, sul miglior approccio per comunicare.
Perchè aldilà del fatto che hai i tuoi legittimi gusti (no alla SAFO, alle degustazioni non cieche, al relativismo, ai thread dedicati...) è soprattutto il modo in cui "discuti" e "capisci" che non sembra molto disponibile ad un'eventuale tuo cambio di posizione e a volte, a chi non ti conosce, può apparire come un tono un po' da "saputo".
Dato che parliamo di approccio, secondo me e lo dico con affetto, solo per "discutere e capire", sul forum il tuo appare alcune volte troppo rigido e diverso da come sei nella realtà non virtuale.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Dedalus » 08 gen 2009 00:45

l'oste ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Spero solo che nessuno pensi di avere in tasca l'approccio "giusto" o "migliore" e pretenda di imporlo anche agli altri, perché non so come interpretare frasi come "un andazzo che vedo pericolosamente prender piede fra noi forumisti".

Dedalus ha scritto:A me interessa invece precisare un punto. Se ovviamente sarebbe sciocco pretendere di avere l'approccio migliore, sarebbe da sciocchi e qualunquisti non interrogarsi vicendevolmente su quali siano i pregi ed i difetti dei vari approcci. So di sfondare con te una porta aperta, ma verifico che con altri è diverso. Mi riferisco ovviamente anche all'ultima discussione con l'oste, ed approfitto di questo passaggio per ripetere che questa è la mia intenzione quando provo ad analizzare i vari aspetti di un approccio, come fu il tempo delle degustazioni SAFO&simili, o come è oggi il relativismo empiristico dell'oste, o ancora l'usanza dei thread personali, come quella dei thread-blobbone tipo il vecchio "cosa avete bevuto ieri" unico, senza distinzione di mese, o l'attuale thread definitivo sullo Champagne, etcetera.

Insomma, discutere e capire è diverso da accusare e giudicare.

Senza alcuna vis polemica Rossano, ma a volte potresti interrogare anche te stesso, sul miglior approccio per comunicare.
Perchè aldilà del fatto che hai i tuoi legittimi gusti (no alla SAFO, alle degustazioni non cieche, al relativismo, ai thread dedicati...) è soprattutto il modo in cui "discuti" e "capisci" che non sembra molto disponibile ad un'eventuale tuo cambio di posizione e a volte, a chi non ti conosce, può apparire come un tono un po' da "saputo".
Dato che parliamo di approccio, secondo me e lo dico con affetto, solo per "discutere e capire", sul forum il tuo appare alcune volte troppo rigido e diverso da come sei nella realtà non virtuale.


Che mi porti appresso quel "tono un po' da saputo" o come lo definì a suo tempo Bardamu "pedagogico" è purtroppo vero. Cerco di evitarlo o di moderarlo, ma quando la discussione si fa più intensa e coinvolta salta spesso fuori, insieme all'acuirsi della riflessione e all'approfondirsi dell'argomentazione. Me ne scuso, per quanto possa servire, ma in realtà quello che ne viene più danneggiato sono io stesso, come è chiaro. In tutta sincerità posso dire che se da una parte quel tono nasce dal fatto che se sostengo con forza una tesi è perché ne sono altrettanto fortemente convinto, dall'altra nasce dall'aspettativa che ci si dedichi all'argomento con altri argomenti, e dall'incontro di quelli esca qualche idea nuova, o più precisa, o altra.

Che io non preveda di cambiare troppo facilmente opinione è insomma vero, ma non perché non ne abbia la disponibilità, emotiva ed intellettuale. E' che pretendo (in questo facendo forse un errore, come dicevo a nebbiolino qualche giorno fa) che a farmela cambiare sia non tanto la generica bontà od utilità complessiva della posizione, ma l'incastrarsi (direi logico-formale, se fosse opportuno, ma non lo è) delle argomentazioni. Il risultato più frequente è che chi si trova investito di un peso (o anche pesantezza) critico che magari non si aspetta, anziché seguire l'invito al ragionamento serrato risponde con argomenti di altro tono, non sempre bendisposto. E qui si innesca il mio ulteriore inseguimento argomentativo. Ovviamente capita che anche io come altri reagisca con una certa intensità polemica, perché vivo l'aderenza stretta alla dialettica come una vera passione, e mi indispettisco un poco quando in risposta ottengo altro tenore di considerazioni, e finisce che anziché tirare fuori il meglio si tira fuori il peggio.

In compenso però ho sempre cercato di essere autocritico, ed oggi forse riesco ad esserlo in maniera più serena. Al netto di questo lungo passaggio autoanalitico-psicodrammatico, che immagino possa interessare poco, mentre da una parte ho finalmente deciso di tagliare definitivamente con quei rarissimi casi di conflittualità che evidentemente non possono e non potranno mai dare nulla di buono, dall'altra mi sto riproponendo di tornare a parlare più spesso di vino.

Comincio quindi subito con tre vini assaggiati ieri sera:

Karthauserhofberg Spatlese Trocken 2004 - Karthauserhof : tappo
Verdicchio di Matelica 2006 - Collestefano : tappo
Lambrusco MC Il Parmigianino n.m. - Cantine dall'Asta : tappo

:mrgreen: :wink: :mrgreen:
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Il Comandante
Messaggi: 5946
Iscritto il: 11 giu 2007 13:51

Re: Bollettino AVR - "Barolata 1996" da pag. 54

Messaggioda Il Comandante » 08 gen 2009 01:50

Dedalus ha scritto:Karthauserhofberg Spatlese Trocken 2004 - Karthauserhof : tappo
Verdicchio di Matelica 2006 - Collestefano : tappo
Lambrusco MC Il Parmigianino n.m. - Cantine dall'Asta : tappo

:mrgreen: :wink: :mrgreen:


Eccolo qui il vero Tappactus! :D
Per il primo mi spiace molto, perché è la bottiglia che ho finito stasera (aperta da 3 giorni), ed era decisamente bbono.
AKA J. L. Picard
"Lungi da me fare la vittima" - unadomanda (ketto reloaded)

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 299 ospiti