CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda l'oste » 05 gen 2009 11:58

Francvino ha scritto:
l'oste ha scritto: "...quante ne ho viste di coppiette, venire qui sedersi ad un tavolo guardinghi e iniziare a bisticciare. Allora porto loro il vino, lo bevono distratti mentre ancora discutono; se ne dicono di tutti i colori, rosso e bianco, poi dopo un lungo silenzio, si guardano, pensano che in fondo ci sono belle cose da condividere. Ribevono e, con il sorriso sul volto e la passione nel cuore, escono a braccetto..."


La vera osteria è così: rissa e amicizia vanno a braccetto. Sussurri e grida si alternano a vini bianchi e rossi, piatti semplici e di più complessa cottura. [...]
Penso che anche l'Oste ne sia contento e tirerà fuori qualcosa di speciale da sotto il bancone.

Assolutamente quoto.
Tiro fuori un raccontino su tre vini...


LA CAMPESTRE IN CAMPAGNA

Edizione numero IX della campestre amatoriale del barbaresco, una manifestazione non competitiva, solo dimostrativa, tra generazioni diverse.
Il percorso da compiere si estende nella vasta area di denominazione, ed è a libera scelta dei concorrenti, l’importante è giungere integri all’arrivo nel tempo stabilito della durata di una cena.
Ieri tre concorrenti, un vecchietto, uno famoso e un/a giovane.


I

Il vecchio campione teneva il collo basso. Si guardava la pettorina sbiadita, il suo look, come si dice oggi, antico.
Sapeva benissimo che le nuove leve appartenenti alla sua squadra sono cresciuti e allenati in modo diverso da lui.
Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda.
I padroni sono diventati altri.
Ma il vecchio campione è un nostalgico, lui è di una classe speciale, di eccellenze, e indossa con onore la vecchia divisa, quella un po’ barocca e anacronistica, con stampate sopra le medaglie vinte. Perché ai suoi tempi si usava e la squadra vinceva ed era rispettata.

Il campione della squadra famosa, invece, stringeva in mano gli occhiali da sole con il suo nome griffato sopra. Guardava in giro attento, sornione e curioso con il suo solito sorriso sempre fresco di stampa.
Sapeva benissimo che negli anni, in tanti lo hanno studiato e copiato, dalle tecniche alla gestione mediatica. E’ stato lui il primo a capire come girare le proprie qualità in affari e notorietà, prendendosi anche belle critiche dall’ambiente conservatore. Proprio lui, figlio del campione storico cittadino, diventava moderno e si metteva a girare il mondo e a parlare le lingue straniere.
Ma il campione famoso ha una pelle dura solo poco meno della testa, a lui le frecciate fanno l’effetto contrario, lo caricano. E anche se si fa pagare un po’ per le esibizioni, la serietà e il livello della sua prestazione sono sempre una garanzia.

La giovane promessa si avvicinava timida alla partenza, con la divisa scura e nuova, pensando al destino. La sorte l’aveva messa in batteria tecon due “anziani”, quasi come erede ed esempio al femminile della grande tradizione della campestre del babrbaresco, piccola stellina nascente.
Sapeva benissimo che avrebbe dovuto scegliere un percorso più facile e forse più lungo, così meno esperta e così giovane, non poteva competere con i due marpioni che conoscevano ogni angolo sopra e sotto la terra. Doveva giocarsela sulla velocità, sulla freschezza del suo gesto, sull’esuberanza.
Aveva imparato un po’ dai suoi due fratelli come si “fa’ la barbaresco”. Anche se loro solitamente la disputano con altre armi, tenaci, atletici e resistenti come sono.
La giovane promessa non aveva paura, solo gioia per poter essere vicino e insieme a quelli che erano la storia, ora contenuta anche dentro di lei.


(continua)
Ultima modifica di l'oste il 05 gen 2009 12:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 05 gen 2009 12:00

II

II gesti lenti del vecchio campione subito prima dell’avvio sapevano di rito lento. Levarsi il cappello delicatamente, come per paura di romperlo. poi reclinare il collo, “sentire” l’aria, per capire quale effetto gli avrebbe fatto l’ossigeno.
Alla sua età è importante, ogni dettaglio lo è, ogni posizione e gesto prima della partenza. Sembrava sentirsi bene, performante, come si dice oggi, solo un po’ di polvere all’inizio. Sempre meglio che alla fine -come diceva sempre-.
Aveva deciso di partire lento, cercando di dosare le energie, far affluire piano il ritmo dentro di sé. Scelse quindi di dirigersi verso la parte bassa dell’area, dove la vegetazione è meno folta, dove la montagna fa ombra, ci sono rocce antiche e si percepiscono le ramificazioni delle radici arrivare fin qui sotto.
Dal chiosco lì vicino, un leggero vento di caffè.

Tutti guardavano il campione della squadra famosa, e come spesso accade ai grandi, alcuni miravano con totale devozione e ammirazione, altri invece con gli occhi socchiusi, in attesa di poterlo cogliere in fallo.
La squadra famosa aveva deciso di mandare lui a questa campestre. C’erano altri suoi compagni magari più in forma, soprattutto le tre stelle del team, ma ultimamente erano girate voci sul suo recuperato stato di forma empirica.
Aveva deciso di partire potente, scenografico, per poi rallentare ad un’andatura media. Aveva preso il sentiero vicino al bosco, quello che conosce bene, a metà tra gli alberi fitti e la pianura, come a metà del guado. Poteva respirare il pulito fresco delle viole e dei frutti di bosco, il suono dolce della natura uguale e diversa in ogni angolo del mondo.

La giovane promessa si sentiva un po’ snobbata, i giudici avevano attenzioni soprattutto per gli altri due concorrenti.
Era normale, però aveva i suoi tifosi portafortuna, gente della zona e anche giovani che conoscevano i suoi fratelli.
La sua squadra sapeva che era giovane e inesperta, ma conosceva bene anche la stoffa della giovane promessa, la sua capacità di tirare fuori energie fresche.
Voleva partìre veloce, ma senza strafare, e mentre passava davanti al bancone della frutta, pareva sostenuta dall’aria dolce e tonificante di mille sapori rossi, e poim via, dentro alla pianura, nei campi pieni fiori, con movimenti ben sciolti, fluidi e scorrevoli.


(continua)
Ultima modifica di l'oste il 05 gen 2009 12:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda vinogodi » 05 gen 2009 12:01

Francvino ha scritto:
... O avrei dovuto aspettar fuori a motore acceso, tentando d'investire chi mi si contrappone?
... no , guarda , investire mi sembra eccessivo ... inoltre non sono in vena di darti consiglio alcuno , io ho già dato . Le uniche due volte che ho picchiato dei forumisti nel passato abbastanza remoto , mi sono anche beccato due denunce , quindi , avendo famiglia , ora lascio perdere e sono decisamente più tollerante ... :lol: meglio il clima dell'osteria dove è più il tono della voce , ad elevarsi . Una volta , dopo una bella scazzottata ci si risedeva , magari con qualche gonfiore , a ricominciare a discutere . Oggi si gira con l'avvocato a fianco ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda vignadelmar » 05 gen 2009 12:08

vinogodi ha scritto:
Francvino ha scritto:
... O avrei dovuto aspettar fuori a motore acceso, tentando d'investire chi mi si contrappone?
... no , guarda , investire mi sembra eccessivo ... inoltre non sono in vena di darti consiglio alcuno , io ho già dato . Le uniche due volte che ho picchiato dei forumisti nel passato abbastanza remoto , mi sono anche beccato due denunce , quindi , avendo famiglia , ora lascio perdere e sono decisamente più tollerante ... :lol: meglio il clima dell'osteria dove è più il tono della voce , ad elevarsi . Una volta , dopo una bella scazzottata ci si risedeva , magari con qualche gonfiore , a ricominciare a discutere . Oggi si gira con l'avvocato a fianco ...


La leggenda narra anche di un "losco figuro" forumista che venuto a cercarti abbia poi fatto precipitosamente dietro front una volta individuatoti e capito di non avere il fisico bestiale necessario.......... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P .......certo, come in tutte le leggende la verità è lo 0,0000000001% della vicenda realmente accaduta ma quando me l'hanno raccontata mi sono sganasciato dalle risate per un' ora.

Ciao

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 05 gen 2009 12:15

III

Dopo una piccola crisi nella parte più bassa del percorso quando per un momento si era sentito stanco, il vecchio campione stava sommessamente, ma con tenacia, risalendo verso il bosco. Sbucava come dagli inferi, sapeva che era un terreno difficile, ma anche in età avanzata lo aveva fatto molte volte, era casa sua.
Un salto deciso verso l’alto ed era dentro la macchia. Venne investito dai profumi densi, balsamici e anticamente freschi, come se a correre in mezzo a quell’ombra umida fosse lui da giovane. Rinfrancato, aveva aumentato l’andatura, con l’alone di eucaliptolo a sostenerlo.
Si intravedeva la luce fuori dal bosco, sapeva di avercela fatta, lì c’era l’arrivo. All’uscita una specie di nebbia sembrava attenderlo, ma non era un pericolo impenetrabile. Il fumo veniva da un cumulo di foiori e foglie secche bruciate da un contadino che diradandosi lasciava l’aria piacevolmente affumicata.
Finalmente al traguardo, con andatura composta e lenta tradizonale; si sapeva che aveva fatto un grande sforzo, ma nulla lo dava a vedere. Un campione è un campione, anche da vecchio.

La maglietta con il nome della squadra famosa era elegante, precisa e rigorosa. Come la corsa del suo campione, mai sopra le righe ma anche mai sotto. Forse, a guardarlo sembrava un movimento studiato. Ma il suo incedere ha sempre avuto qualcosa di caratteristico e personale, sarà lo stile, la forma, anche quella freddezza a volte snob. Però, diciamolo, come sapeva correre lui su quei terreni. Leggerezza e pulizia del gesto, sensazione di costanza e di marchio di fabbrica. Dai rovi gli scivolavano addosso anche profumi resinosi, come quelle caramelle tonde e nere che i nonni danno ai bambini.
Vedeva il traguardo, sapeva già che ogni sua mossa avrebbe crearto dibattito; è il destino dei famosi. Prima o poi ci si sente e ci si trova un po’ su un’isola, ma perlomeno, meglio essere i re del posto. E Lui era un re, anche se qualche entusiasta ridondante, lo pone addirittura tra gli dei.
Eccolo all’arrivo, sorridente per la stampa internazionale, piacente e bello per carità, solo poco spontaneo per trasmettere grandissima emozione, una routine di successo, da squadra famosa.

Correva senza pensare alla gara, tanto non era una competizione, ma solo il piacere di farsi vedere un po’, davanti agli amici.
Non ci sarebbero stati punteggi né giudizi trancianti, è una corsa per appassionati, come un torneo da osteria.
Al limite, qualcuno avrebbe soltanto detto se lei era piaciuta molto o un bel po’. La strada era piana, la giovane promessa la falciava con baldanza. Era passata vicino ad un roseto e aveva respirato quel piacevole profumo, quasi come se le stesse masticando. Correva leggera e leggiadra nella freschezza dell’aria, pulita, proprio prima dell’arrivo. Non era stanca, nessun cedimento. Sapeva di aver fatto la sua corsa, con qualche cambio di ritmo irregolare verso la fine, ma con tutta la sua forza, ben figurando. Ogni anno di esperienza. per lei vuol dire un posto sempre più sicuro tra le promesse di grande futuro.
Resta in memoria la dolcezza e l’eleganza, i gesti morbidi e il piacere che si prova ogni volta, incontrando la giovinezza appassionata

(fine)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 12:53

La giovane promessa ha un nome, come il vecchio campione e il campione famoso, o è solo il generico tipo della "giovane promessa"?

Manca però la squadra del circolo atletico operaio, nessun fuoriclasse ma sempre l'impressionante gruppone che arriva compatto appena dietro i primissimi, dando la polvere a quasi tutti gli altri concorrenti.

E mancano anche i tanti ambiziosi corridori con poca preparazione atletica di fondo, preoccupatissimi del look tanto da non andare in gara senza essersi fissati la capigliatura con una bella dose di lacca, che fidando nella forza degli integratori vitaminici miracolisticamente declamati dal farmacista del paese, partono baldanzosi davanti al gruppo, ma dopo un paio di chilometri li trovi a bordo strada, chi in preda ai crampi, chi ai conati di vomito. All'arrivo però qualcuno di questi lo si vede. Sono quelli inesperti e poco allenati come gli altri, che bruciano nella scompostezza del movimento tutte le energie che i veri atleti sanno distribuire con sapienza, ma tenaci fino alla morte, al coma lattico. La pubblicità in tv di questi giorni dice che questi sono i nuovi eroi. E per l'amor di dio, ce ne vuole di forza interiore, di ostinazione, di determinazione alfieriana. Quanti altri l'avrebbero. Ma che pena vedere quel groviglio di ossa ormai disarticolate, di nervi tanto tesi e scomposti da sfregiare quasi la naturale armonia dell'anatomia sempre ben visibile degli atleti, di muscoli ormai prosciugati, ridotti a fibre secche e dure, che pena vedere questa figura di martirio volontario trascinarsi fino all'ultimo metro per poter dire: "ce l'ho fatta, anche io ho tagliato la fascetta rosa del traguardo..."
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda l'oste » 05 gen 2009 13:00

Dedalus ha scritto:La giovane promessa ha un nome, come il vecchio campione e il campione famoso, o è solo il generico tipo della "giovane promessa"?

Sono i tre barbaresco bevuti ieri sotto forma di di corsa campestre, gli elementi e le note per "leggerli" sono nel racconto...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 13:02

Senza parlare di loro e delle tante altre figure che belle e brutte partono sgomitando una nelle costole dell'altra alla partenza, la campestre di barbaresco non è lei. Chi le campestri le ha corse davvero sa che non esiste una campestre senza asprezze, senza graffi e lividi, senza bestemmie e maledizioni, senza gesti di generosità e meschinità, senza scene ridicole e penose.

Poi ci sono i racconti edificanti, ma è un'altra cosa.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 13:05

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:La giovane promessa ha un nome, come il vecchio campione e il campione famoso, o è solo il generico tipo della "giovane promessa"?

Sono i tre barbaresco bevuti ieri sotto forma di di corsa campestre, gli elementi e le note per "leggerli" sono nel racconto...


Non avevo fatto caso alla strada piana.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda vinogodi » 05 gen 2009 14:44

vignadelmar ha scritto:
vinogodi ha scritto:
Francvino ha scritto:
... O avrei dovuto aspettar fuori a motore acceso, tentando d'investire chi mi si contrappone?
... no , guarda , investire mi sembra eccessivo ... inoltre non sono in vena di darti consiglio alcuno , io ho già dato . Le uniche due volte che ho picchiato dei forumisti nel passato abbastanza remoto , mi sono anche beccato due denunce , quindi , avendo famiglia , ora lascio perdere e sono decisamente più tollerante ... :lol: meglio il clima dell'osteria dove è più il tono della voce , ad elevarsi . Una volta , dopo una bella scazzottata ci si risedeva , magari con qualche gonfiore , a ricominciare a discutere . Oggi si gira con l'avvocato a fianco ...


La leggenda narra anche di un "losco figuro" forumista che venuto a cercarti abbia poi fatto precipitosamente dietro front una volta individuatoti e capito di non avere il fisico bestiale necessario.......... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P .......certo, come in tutte le leggende la verità è lo 0,0000000001% della vicenda realmente accaduta ma quando me l'hanno raccontata mi sono sganasciato dalle risate per un' ora.

Ciao

.
... :lol: ... ricordo bene : erano le 18,30 circa di un sabato di giugno , parecchi anni fa . Ero in palestra a Colorno , all'Olympic Sport , alle prese con uno "squat" che non voleva saperne di essere domato ( sui 190 Kg) ; ero incazzato come una bestia , tra l'altro subito dopo dovevo fare i guanti in allenamento con un certo Salvatore Curcetti , campione europeo dei superleggeri , quindi ero carico come una molla ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda vinogodi » 05 gen 2009 14:57

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:La giovane promessa ha un nome, come il vecchio campione e il campione famoso, o è solo il generico tipo della "giovane promessa"?

Sono i tre barbaresco bevuti ieri sotto forma di di corsa campestre, gli elementi e le note per "leggerli" sono nel racconto...
... l'avevo sospettato , ma la mia capacità d'astrazione , scarsa per scarsa intelligenza di base , non riesce a farmi concretizzare né volti , né etichette ... :?soprattutto quella del giovane ...
Ultima modifica di vinogodi il 05 gen 2009 16:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda vignadelmar » 05 gen 2009 15:15

vinogodi ha scritto: ... :lol: ... ricordo bene : erano le 18,30 circa di un sabato di giugno , parecchi anni fa . Ero in palestra a Colorno , all'Olympic Sport , alle prese con uno "squat" che non voleva saperne di essere domato ( sui 190 Kg) ; ero incazzato come una bestia , tra l'altro subito dopo dovevo fare i guanti in allenamento con un certo Salvatore Curcetti , campione europeo dei superleggeri , quindi ero carico come una molla ...


Per la sua virilissima autostima deve essere stato un brutto colpo.............. :P :P :P :P :P :P :P

Ciao

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 16:16

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:La giovane promessa ha un nome, come il vecchio campione e il campione famoso, o è solo il generico tipo della "giovane promessa"?

Sono i tre barbaresco bevuti ieri sotto forma di di corsa campestre, gli elementi e le note per "leggerli" sono nel racconto...


Non avevo fatto caso alla strada piana.


E per evitare di sembrare quello che proprio non può fare a meno di rompere con le visioni alternative, vorrei che si considerasse che l'esigenza di integrare il quadro Giacosa-Gaja-Rizzi con i Produttori del Barbaresco ed i turbomodernisti stile Lacca-In nasceva dall'impressione che il racconto della campestre di Barbaresco non fosse il resoconto allegorico di una degustazione reale, ma una descrizione generale della Denominazione, astratta. Da cui nasceva la domanda del post sopra.

Ovviamente, se l'oste ieri sera ha sentito solo quei tre vini, non gli si può più in alcun modo far notare che mancano i Produttori e Lacca-In. Ed altrettanto ovviamente non si può più parlare di "racconti edificanti", per i quali se fosse necessario mi scuso senza problemi. Per evitare tuttavia che questo possa essere ulteriormente equivocato per una ritrattazione generale, non trovo nulla di cui rimproverarmi circa le richieste ripetute di chiarimenti intorno alla teoria e pratica del relativismo empirista. Se sono tanto sgradite ovviamente non insisterò oltre, non immaginavo davvero. Ma non ci trovo nulla di sconveniente, anche a posteriori. E' solo che per ballare il tango bisogna essere in due, come si dice...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda vinogodi » 05 gen 2009 16:26

... Rizzi? Quindi la giovane promessa era Rizzi? Da cosa l'hai capito? :?:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Nebbiolino » 05 gen 2009 16:28

vinogodi ha scritto:... l'avevo sospettato , ma la mia capacità d'astrazione , scarsa per scarsa intelligenza di base , non riesce a farmi concretizzare né volti , né etichette ... :?soprattutto quella del giovane ...



Ohhh, che bello! Allora non sono il solo a non aver capito 'na bega di niente... :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 17:22

vinogodi ha scritto:... Rizzi? Quindi la giovane promessa era Rizzi? Da cosa l'hai capito? :?:


Dal riferimento alla divisa scura e nuova, come l'etichetta blu notte appena rinnovata dei vini di Rizzi.
Dal riferimento ai due fratelli tenaci, come il Fondetta ed il Boito cru precedenti il nuovo Pajoré. Anche se il riferimento al femminile farebbe pensare invece alLA Riserva, ma mancherebbe il terzo fratello.
Dal riferimento alla strada piana, visto che i titolari si chiamano Dellapiana.

E ovviamente dalla caratterizzazione stilistica.

Ma magari la risposta che ho trovato dentro di me è: sbajata! :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Deruj » 05 gen 2009 17:40

Giochiamo:
Marchesi di Barolo
l'oste ha scritto: Ma il vecchio campione è un nostalgico, lui è di una classe speciale, di eccellenze, e indossa con onore la vecchia divisa, quella un po’ barocca e anacronistica, con stampate sopra le medaglie vinte. Perché ai suoi tempi si usava e la squadra vinceva ed era rispettata.


Gaja
l'oste ha scritto: E Lui era un re, anche se qualche entusiasta ridondante, lo pone addirittura tra gli dei.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
...Et j’ai joué de bons tours à la folie.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda vinogodi » 05 gen 2009 18:02

Deruj ha scritto:Giochiamo:
Marchesi di Barolo
l'oste ha scritto: Ma il vecchio campione è un nostalgico, lui è di una classe speciale, di eccellenze, e indossa con onore la vecchia divisa, quella un po’ barocca e anacronistica, con stampate sopra le medaglie vinte. Perché ai suoi tempi si usava e la squadra vinceva ed era rispettata.


Gaja
l'oste ha scritto: E Lui era un re, anche se qualche entusiasta ridondante, lo pone addirittura tra gli dei.
... giuro , dalle medaglie anch'io avevo pensato ai Marchesi , poi la sicurezza di Rossano mi ha spiazzato e ho pensato alle varie onoreficenze conferitegli dai forumisti , ma qui la fantasia vola ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda paolo72 » 05 gen 2009 18:06

vinogodi ha scritto:
Deruj ha scritto:Giochiamo:
Marchesi di Barolo
l'oste ha scritto: Ma il vecchio campione è un nostalgico, lui è di una classe speciale, di eccellenze, e indossa con onore la vecchia divisa, quella un po’ barocca e anacronistica, con stampate sopra le medaglie vinte. Perché ai suoi tempi si usava e la squadra vinceva ed era rispettata.


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l'oste ha scritto: E Lui era un re, anche se qualche entusiasta ridondante, lo pone addirittura tra gli dei.
... giuro , dalle medaglie anch'io avevo pensato ai Marchesi , poi la sicurezza di Rossano mi ha spiazzato e ho pensato alle varie onoreficenze conferitegli dai forumisti , ma qui la fantasia vola ...

Se per questo, dalle medaglie può essere anche Burlotto..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Deruj » 05 gen 2009 18:10

cazzabubolo non sapevo che Burlotto producesse anche Barbaresco!
:twisted:
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda M. de Hades » 05 gen 2009 18:12

l'oste ha scritto:Sapeva benissimo che le nuove leve appartenenti alla sua squadra sono cresciuti e allenati in modo diverso da lui.
Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda.
I padroni sono diventati altri.



A me, invece, questo passaggio aveva fatto pensare a Prunotto.
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Dedalus
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda Dedalus » 05 gen 2009 18:14

C'era qualcosa che non mi suonava giusto...

Ma come detto in principio non pensavo a tre bottiglie particolari bevute dall'oste, bensì ai tre principali rappresentanti del quadro di Barbaresco, e in quel contesto pur con le medaglie che non corrispondevano perfettamente con lo scudo dorato delle etichette di GIacosa, l'anziano campione non poteva che essere lui.

Piuttosto, c'è qualche alternativa all'identificazione di Rizzi? La questione dei due fratelli non è perfettamente corrispondente neanche quella.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.38 - La campestre di barbaresco

Messaggioda paolo72 » 05 gen 2009 18:14

Deruj ha scritto:cazzabubolo non sapevo che Burlotto producesse anche Barbaresco!
:twisted:

opps...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda Dudley » 05 gen 2009 18:32

M. de Hades ha scritto:
l'oste ha scritto:Sapeva benissimo che le nuove leve appartenenti alla sua squadra sono cresciuti e allenati in modo diverso da lui.
Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda.
I padroni sono diventati altri.



A me, invece, questo passaggio aveva fatto pensare a Prunotto.


Idem, anche io avevo pensato a Prunotto o Pio Cesare.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Wine is love

Messaggioda Deruj » 05 gen 2009 18:47

Dudley ha scritto:Idem, anche io avevo pensato a Prunotto o Pio Cesare.

Prunotto è venuto in mente anche a me, ma poi ho preferito interpretare il passo in senso storico, come il periodo precedente può lasciar intendere ("Un tempo il padrone era ancora quello che dava il nome alla squadra, mentre ora è il nome del padrone che serve a dar valore al business, come si dice oggi, dell’azienda"), e non come un caso particolare ("I padroni sono diventati altri; i.e. Prunotto e /o Opera Pia")
Ultima modifica di Deruj il 05 gen 2009 18:49, modificato 1 volta in totale.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
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