CRONACHE D'OSTERIA

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Dedalus
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 03 gen 2009 22:12

vignadelmar ha scritto:Con me caschi male Rossano, molto male.


Lo vedo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vignadelmar » 03 gen 2009 22:20

Dedalus ha scritto: Ignoranza generica che non solo io non ho confessato, ma che tu non puoi minimamente valutare da quanto scritto.


Mi dispiace deluderti anche in questo punto......aivoglia se lo posso valutare, aivoglia !! Appunto da quanto hai scritto.

Ciao

.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vinogodi » 03 gen 2009 22:26

... Chardonnay Planeta 2000 mi è uscito male , stasera . Da riprovare , colpa del tappo . Situazione simile al 1998 descritto in questo thread . Che fosse stato anche quello qualche problema di tappo? ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 03 gen 2009 23:33

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto: Ignoranza generica che non solo io non ho confessato, ma che tu non puoi minimamente valutare da quanto scritto.


Mi dispiace deluderti anche in questo punto......aivoglia se lo posso valutare, aivoglia !! Appunto da quanto hai scritto.

Ciao

.


Io intendevo riferirmi alla musica da spartito, per un ragionamento diverso da quello che tu mi hai messo in bocca la prima volta, e diverso anche da quello che mi hai messo in bocca la seconda volta.

Sulla base di queste tue immaginazioni fantasiose di quanto io avrei in mente, mentre nei miei post c'è scritto tutt'altro, tu decidi che io sono ignorante, e pretendi di avere il diritto di dirlo come se fosse cosa oggettiva. O addirittura come cosa vera nella mia mente, anche se in quanto scrivo c'è tutt'altro.

Io invece non avrei il diritto di ripetere quello che tu affermi letteralmente, caso per caso.

E nel frattempo non ti interessa null'altro se non fare le tue uscite da saloon, e sfidare a cazzotti virtuali chiunque capiti nei dintorni. E se nessuno ci sta lo vai a cercare, come con lo spartito di Forza Italia.

Sicuramente l'oste e tutti gli altri saranno molto contenti. Ora a me che cosa rimane da fare? Dirti di sì.

Sì, hai ragione Lucianone.

Basta che la finisci e ti togli di mezzo. Oppure partecipa normalmente alla discussione, e non per provocare e basta.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 03 gen 2009 23:37

vinogodi ha scritto:... Chardonnay Planeta 2000 mi è uscito male , stasera . Da riprovare , colpa del tappo . Situazione simile al 1998 descritto in questo thread . Che fosse stato anche quello qualche problema di tappo? ...


E' che erano tappate le note di degustazione porthosiane.

La colpa di aver detto com'è il vino in realtà ne ha reificato improvvisamente l'aspetto, che altrimenti sarebbe stato per sempre come nelle note del tipo dell'oste e della Guida del Gambero.

E' la trasmigrazione dialettica della TCA. Cattivo karma.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vignadelmar » 03 gen 2009 23:45

Dedalus ha scritto:

Basta che la finisci e ti togli di mezzo. Oppure partecipa normalmente alla discussione, e non per provocare e basta.


Sei al puro delirio, adesso mi intimi di togliermi di mezzo...ma chi ca@@o ti credi di essere il padrone del forum ???

Mi intimi di partecipare normalmente alla discussione....perchè tu ci partecipi normalmente ?? La tua è normalità ??

Adesso lavoro, più tardi o domani torno.

Ciao


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vinogodi » 03 gen 2009 23:50

Dedalus ha scritto:
vinogodi ha scritto:... Chardonnay Planeta 2000 mi è uscito male , stasera . Da riprovare , colpa del tappo . Situazione simile al 1998 descritto in questo thread . Che fosse stato anche quello qualche problema di tappo? ...


1)E' che erano tappate le note di degustazione porthosiane.

2)La colpa di aver detto com'è il vino in realtà ne ha reificato improvvisamente l'aspetto, che altrimenti sarebbe stato per sempre come nelle note del tipo dell'oste e della Guida del Gambero.

3)E' la trasmigrazione dialettica della TCA. Cattivo karma.

1)Può darsi , se leggi bene la sorpresa è stato che un paio di bevute di quest'annata negli ultimi tempi hanno dato esito diverso : non che sembrassero un Riesling della Mosella, però avevano una dignità notevole , ad oltre 8 anni dalla vendemmia, seppur nella veste un pò sovrappeso e non certo di struttura esile e tagliente . Niente a che vedere con la prova quasi disastrosa di stasera . Leggi sul thread "cosa bevvei a gennaio" dove spiego con dovizia di particolari
2)Capito un C A Z Z O , decodifica , please ...
3) Non era TCA , era il tappo difettato , era fraccico e sbricioloso . Probabilmente la scarsa tenuta aveva irrimediabilmente compromesso il contenuto. Succede anche nelle migliori famiglie ( Clos S.Jean 1998 di Niellon , Chassagne 1er per la cronaca , due bottiglie su tre bevute quest'anno , avevano la stessissima problematica . La terza da urlo ... cosa vorrà dire? ) ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda meursault » 03 gen 2009 23:54

vinogodi ha scritto:. Succede anche nelle migliori famiglie ( Clos S.Jean 1998 di Niellon , Chassagne 1er per la cronaca , due bottiglie su tre bevute quest'anno , avevano la stessissima problematica . La terza da urlo ... cosa vorrà dire? ) ...


Che Picard, oltre che aver innovato notevolmente il suo repertorio, frequenta troppo spesso bue house.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda davidef » 04 gen 2009 00:35

vignadelmar ha scritto: Adesso lavoro,
.



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

con 11.000 e passa post all'attivo in breve tempo puoi fare un'affermazione di questo tipo ?? :mrgreen:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vignadelmar » 04 gen 2009 00:45

davidef ha scritto:
vignadelmar ha scritto: Adesso lavoro,
.



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

con 11.000 e passa post all'attivo in breve tempo puoi fare un'affermazione di questo tipo ?? :mrgreen:


Noi migliardari comunisti possiamo.............. :P :P :P :P :D :D :D :D

Ciao


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 04 gen 2009 00:58

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:

Basta che la finisci e ti togli di mezzo. Oppure partecipa normalmente alla discussione, e non per provocare e basta.


Sei al puro delirio, adesso mi intimi di togliermi di mezzo...ma chi ca@@o ti credi di essere il padrone del forum ???

Mi intimi di partecipare normalmente alla discussione....perchè tu ci partecipi normalmente ?? La tua è normalità ??

Adesso lavoro, più tardi o domani torno.

Ciao


.


Non c'è bisogno, hai ragione, lo ammetto.

Sono arrogante, e ho gravi problemi mentali, come ha detto tante altre volte anche il teorico dei talebani del vino.

Chiedo scusa contrito, ma cerca di capirmi, io già faccio un notevole sforzo. Sono di natura arrogante, e ho gravi problemi mentali. Non mi si può chiedere di essere perfetto.

Ora dopo questa confessione a cuore aperto spero si possa provare a ritornare a parlare dell'ultimo argomento corrente.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 04 gen 2009 01:02

vinogodi ha scritto:
Dedalus ha scritto:
vinogodi ha scritto:... Chardonnay Planeta 2000 mi è uscito male , stasera . Da riprovare , colpa del tappo . Situazione simile al 1998 descritto in questo thread . Che fosse stato anche quello qualche problema di tappo? ...


1)E' che erano tappate le note di degustazione porthosiane.

2)La colpa di aver detto com'è il vino in realtà ne ha reificato improvvisamente l'aspetto, che altrimenti sarebbe stato per sempre come nelle note del tipo dell'oste e della Guida del Gambero.

3)E' la trasmigrazione dialettica della TCA. Cattivo karma.

1)Può darsi , se leggi bene la sorpresa è stato che un paio di bevute di quest'annata negli ultimi tempi hanno dato esito diverso : non che sembrassero un Riesling della Mosella, però avevano una dignità notevole , ad oltre 8 anni dalla vendemmia, seppur nella veste un pò sovrappeso e non certo di struttura esile e tagliente . Niente a che vedere con la prova quasi disastrosa di stasera . Leggi sul thread "cosa bevvei a gennaio" dove spiego con dovizia di particolari
2)Capito un C A Z Z O , decodifica , please ...
3) Non era TCA , era il tappo difettato , era fraccico e sbricioloso . Probabilmente la scarsa tenuta aveva irrimediabilmente compromesso il contenuto. Succede anche nelle migliori famiglie ( Clos S.Jean 1998 di Niellon , Chassagne 1er per la cronaca , due bottiglie su tre bevute quest'anno , avevano la stessissima problematica . La terza da urlo ... cosa vorrà dire? ) ...


Non immaginavo dell'esistenza della nota completa di là, e avevo letto in chiave ironica il tuo attribuire la cattiva riuscita al tappo.

Rimane che lo Chardonnay di Planeta ha sempre avuto delle caratteristiche molto nette, almeno fino all'ultima uscita che le smorza di parecchio. Non mi aspetto (soggettivamente, non credo ci sia bisogno di dirlo) che nuovi assaggi possano spostare enormemente le coordinate descrittive e qualitative di questo vino. Il fatto che due Niellon con il tappo fracico possano risultare cattivi come due Planeta con il tappo fracico non mi fa supporre che la bottiglia buona di Planeta potrà mai essere buona come quella di Niellon, e nemmeno andargli vicino. Sono empirista, ma non relativista. A questo proposito mi sono andato a rileggere la risposta dell'oste data alla formulazione di Picard, ma non ci ho capito molto, ad essere sincero.

Mi è parso di capire, nella sostanza, che siccome all'oste pare che ci sia chi affetta troppa sicurezza, allora lui per riequilibrare la situazione affetti una dose amplificata di incertezza. Che bene o male è lo stesso discorso che fa de Hades, a cui stanno talmente sulle balle gli aggressivi da finire per dare ragione a chi li condanna, senza far troppo caso al fatto che proprio quest'ultimo è il più aggressivo di tutti. Mi pare che ci si assesti dalle parti del marito che si spara nelle balle per fare dispetto alla moglie infedele, insomma.

C'è un passaggio che però mi rimane particolarmente oscuro, e siccome è una possibile definizione del termine stesso, forse è opportuno riproporla, mi farebbe piacere capirla meglio.

Il relativismo empirico è semplice cronaca del momento, ed è sia un arma a difesa dei veri grandi vini, che una possibilità jolly per quelli magari meno costanti qualitativamente.


A me pare di vedere il rischio che si finisca:

a) per non potere o volere avere nessuna opinione (nemmeno personale!) su niente, come se aspettarsi da una bottiglia di vino più o meno quello che aveva dato quella precedente fosse come azzeccare un pronostico in schedina, o addirittura i numeri al lotto. Che è poi il succo della domanda di Picard, dal mio punto di vista rimasta inevasa, almeno esplicitamente;

b) per imprimere una fortissima inerzia al valore dell'etichetta, con i grandi vini che sono buoni sempre, perché quando sembrano meno buoni è sempre una bottiglia sfortunata, e i vini meno famosi che non sono mai davvero buoni quanto sembrerebbe dal bicchiere, perché magari era solo la singola bottiglia fortunata, il momento conviviale particolarmente felice, l'accostamento azzeccato che gli ha dato una qualità che in realtà non c'è nella sola bottiglia, etcetera.

Mi chiedo perché si debba voler portare intenzionalmente una misura di ammortizzazione delle risultanze della degustazione, come è scritto nel passo in citazione. Ammortizzare è deformare, alterare. Non sarebbe forse, questo relativismo che ammotizza, che offre armi di difesa ai grandi vini (quindi ad altri no?) e possibilità jolly a quelli meno costanti (quindi ad altri no?), una forma di distorsione dell'approccio empirico?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 04 gen 2009 01:57

l'oste ha scritto:Tutti i vini sono buoni e degni di esistere


In conclusione, se sono empirista ma non relativista, è perché penso che tutti i vini siano certamente degni di esistere, ma tutti buoni no.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda l'oste » 04 gen 2009 02:47

Dedalus ha scritto:
A me pare di vedere il rischio che si finisca:

a) per non potere o volere avere nessuna opinione (nemmeno personale!) su niente, come se aspettarsi da una bottiglia di vino più o meno quello che aveva dato quella precedente fosse come azzeccare un pronostico in schedina, o addirittura i numeri al lotto. Che è poi il succo della domanda di Picard, dal mio punto di vista rimasta inevasa, almeno esplicitamente;

Azz, corro questo rischio?
Aridaje co' sta riposta a picard...
Se non si condivide un approccio, pazienza, a volte non è obbligatorio dover essere tutti omologhi, altrimenti sarebbero monologhi, non dialoghi. Nè dover dimostrare la propria posizione in modo più solido di altre, nè condividere e capire tutto. Si ascolta, i discute, si convive e se si desidera, si condivide. Altrimenti, anda, ci sono altre osterie... Occhiolino.
Per quanto mi riguarda, scrivo qui e là raccontando il mio vissuto con una bottiglia, sia in modo "relativo più" se bevuta per la prima volta, ma anche in modo "relativo meno", con una personale visuale più allargata, se già bevuta della stessa o differente annata.
Dopo le mie personali sensazioni empiriche, uso la scala che va dal "piaciuto per niente" al "piaciuto che di più non esiste", quindi mi sembra che esprimo opinioni. E' un modo semplice da capire e personale, forse di più dei numeri (al lotto o no) che schivo perchè freddini e volubili.


Dedalus ha scritto:b) per imprimere una fortissima inerzia al valore dell'etichetta, con i grandi vini che sono buoni sempre, perché quando sembrano meno buoni è sempre una bottiglia sfortunata, e i vini meno famosi che non sono mai davvero buoni quanto sembrerebbe dal bicchiere, perché magari era solo la singola bottiglia fortunata, il momento conviviale particolarmente felice, l'accostamento azzeccato che gli ha dato una qualità che in realtà non c'è nella sola bottiglia, etcetera.

Mi chiedo perché si debba voler portare intenzionalmente una misura di ammortizzazione delle risultanze della degustazione, come è scritto nel passo in citazione. Ammortizzare è deformare, alterare. Non sarebbe forse, questo relativismo che ammotizza, che offre armi di difesa ai grandi vini (quindi ad altri no?) e possibilità jolly a quelli meno costanti (quindi ad altri no?), una forma di distorsione dell'approccio empirico?

Se parliamo dei grandi vini, parlimo dei grandi vini. Se becchi, sfortunatamente uno Cheval Blanc o un Monfortino che, in quell'occasione fa cagare, pensi che il vino in questione sia quella bottiglia? Nessuna inerzia, in quel caso relativamente a quella bevuta empirica, annoterai un'esperienza negativa, ma suppongo che difficilmente incrinerai in modo netto il tuo "percepire" e "valutare" su quell'etichetta. Per definizione il relativismo empirico concede ammortizzatori ad ogni vino in ogni momento, perchè col wurstel non è come con pane e salame anche se è maiale, perchè il caldo del vinitaly non è come il caldo di casa, perchè è buono nonostante annata è calda, perchè oggi non è domani, perchè il relativo serve a discutere, perchè il contrario di relativo è assoluto, perchè relativo non significa senza regole o metodo, perchè tutti siamo umani, perchè ogni vino è vivo e perchè un po' mi hai poco poco brasato i maroni...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda M. de Hades » 04 gen 2009 11:36

Dedalus ha scritto:Mi è parso di capire, nella sostanza, che siccome all'oste pare che ci sia chi affetta troppa sicurezza, allora lui per riequilibrare la situazione affetti una dose amplificata di incertezza. Che bene o male è lo stesso discorso che fa de Hades, a cui stanno talmente sulle balle gli aggressivi da finire per dare ragione a chi li condanna, senza far troppo caso al fatto che proprio quest'ultimo è il più aggressivo di tutti. Mi pare che ci si assesti dalle parti del marito che si spara nelle balle per fare dispetto alla moglie infedele, insomma.



Caro Rossano, capisco che Lucianone possa far girare le balle a chiunque tipo mulino a vento in un giorno di tempesta; a me le fa girare un minuto sì e l'altro pure.
Però questo non dovrebbe farti perdere la tua proverbiale capacità razionalizzatrice fino al punto di dividere in modo manicheo il mondo in amici e nemici.
Pensavo fossero bastati una decina di messaggi privati per farti capire che io non ho dato proprio ragione a nessuno (almeno in questo caso), nè dato dell'agnellino al lupo, ma semplicemente ho espresso il mio originale punto di vista.
Se non lo si è capito, come ti ho già scritto in privato, non è che possa perdermi nell'esegesi dell'esegesi dell'esegesi per far comprendere la mia tesi all'uditorio (al quale, peraltro, come è giusto che sia, della mia, della tua, di quelle dell'oste o di Luciano, delle tesi altrui, insomma, non gliene frega una cippa, ma al limite legge queste sterili polemiche giusto per farsi quattro risate).
Conoscendo la mia indole aristocratica ed elitaria, dovresti ormai sapere che mai riconoscerei di aver dato ragione a qualcuno, men che meno a chi utilizza sempre la modalità "gridata", sia esso "realista" o "rivoluzionario/talebano"; ancor meno quando, in realtà, non ho sposato proprio le tesi di nessuno; al limite potrei passarti che c'è qualcuno che, su qualche sfumatura del discorso, la pensa come me, certamente mai io come lui (noi nobili arriviamo sempre prima degli altri al punto della questione ).
Per tagliare la testa al toro - salomonicamente e dall'alto del mio rango di "quasi unto" dal Signore - posso solo ricordare a tutti ancora una volta dove ci troviamo e di cosa stiamo parlando: il forum non è certo la vita e non ne rappresenta nemmeno una delle modalità di interazione, o almeno non nel senso compiuto del termine; o almeno io mi rifiuto di crederlo, perché un contesto nel quale si conoscono personalmente si e no - quanti? - lo 0,01% degli utenti? Un contesto nel quale la maggior parte delle persone con cui si interagisce non si sa nemmeno chi sia, che faccia abbia, rappresenta solo un vuoto nickname dietro al quale non è dato sapere chi si celi realmente, non si può sapere se quello che dice lo pensa veramente o se, piuttosto, pensa proprio l'opposto di quello che dice ed è qui solo per divertirsi e prendere per il culo chi abbocca, beh, un contesto del genere - anche per una questione di igiene mentale - io continuo a considerarlo un contesto virtuale.
Che poi si trattino anche argomenti interessanti, ci si scambino opinioni che fanno riflettere - più o meno volutamente - questo è anche vero.
Però sarebbe bene mettere i piedi per terra e piantarla di inscenare isteriche risse da saloon per questioni di misurazioni anatomiche o, per dirla in modo più forbito, di "metrologia anatomo-dialettica" (anche questo te l'ho già detto in privato) e non mi riferisco solo o principalmente a te, ovviamente, e lo sai bene.
Ma che cavolo! E meno male che siamo solo in un fottuto forum eno-gastronomico! Se foste all'ONU a discutere della questione Israelo-palestinese a che punto arrivereste? A far scoppiare la terza guerra mondiale per stabilire se sia da considersi maggior provocazione indossare la kippah o la kefiah?
In conclusione, ti prego, non attribuirmi matrimoni o concubinaggi col pensiero unico altrui, perché intellettualmente sono per indole convintamente scapolo, o comunque mai monogamo, il che è l'unico modo che conosco per poter esercitare un sano ed aristocratico eclettismo.
E con questo ho definitivamente finito di esprimermi sulla questione, perchè, se io fossi l'oste di questa osteria, quattro rompicoglioni come siamo stati noi fino ad ora li avrei già cacciati fuori a calci in culo.
Ultima modifica di M. de Hades il 04 gen 2009 12:10, modificato 2 volte in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 04 gen 2009 11:47

Credo che si debba chiarire per prima cosa un punto fondamentale: chi apre i thread ha diritti speciali nei confronti degli altri forumisti?

Io penso proprio di no, ma magari mi sbaglio.

Perché è chiaro che se mi devo sentire in casa altrui, e non in uno spazio pubblico e paritario, la questione cambia.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda M. de Hades » 04 gen 2009 11:49

Dedalus ha scritto:Credo che si debba chiarire per prima cosa un punto fondamentale: chi apre i thread ha diritti speciali nei confronti degli altri forumisti?

Io penso proprio di no, ma magari mi sbaglio.

Perché è chiaro che se mi devo sentire in casa altrui, e non in uno spazio pubblico e paritario, la questione cambia.



Rossano, era solo una battuta per stemperare un po' e per non apparire più polemico di quello che in realtà volevo essere...
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Messaggioda vignadelmar » 04 gen 2009 12:01

Dedalus ha scritto:Perché è chiaro che se mi devo sentire in casa altrui, e non in uno spazio pubblico e paritario, la questione cambia.


"Basta che la finisci e ti togli di mezzo. Oppure partecipa normalmente alla discussione, e non per provocare e basta."
Rossano Ferrazzano


Caro Rossano la coerenza, anche intellettuale, anche comportamentale, anche di approccio, sarebbe una grandissima e bellissima virtù.....peccato tu non l'abbia.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Dedalus » 04 gen 2009 12:18

M. de Hades ha scritto:
Dedalus ha scritto:Credo che si debba chiarire per prima cosa un punto fondamentale: chi apre i thread ha diritti speciali nei confronti degli altri forumisti?

Io penso proprio di no, ma magari mi sbaglio.

Perché è chiaro che se mi devo sentire in casa altrui, e non in uno spazio pubblico e paritario, la questione cambia.



Rossano, era solo una battuta per stemperare un po' e per non apparire più polemico di quello che in realtà volevo essere...


Bisogna solo capire quanto volessi essere polemico in realtà... Risata divertita e distesa.

E comunque la mia domanda non voleva essere drammatica, ma chirificatrice, quindi distensiva. Sorriso sereno e composto.

Ma tornando al tema, a me pare invece che questo sia ormai il tema centrale del forum. Inutile elencare i vari thread "proprietari" (per usucapione?) che affollano la testa della sezione vino. Evidente come questo incida sulla dialettica che si sviluppa all'interno di essi, quindi nel forum in generale.

Ovviamente parlo in generale, in maniera del tutto indipendente dal tenore di questa particolare discussione.
Ultima modifica di Dedalus il 04 gen 2009 12:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vignadelmar » 04 gen 2009 12:21

Dedalus ha scritto:
M. de Hades ha scritto:
Dedalus ha scritto:Credo che si debba chiarire per prima cosa un punto fondamentale: chi apre i thread ha diritti speciali nei confronti degli altri forumisti?

Io penso proprio di no, ma magari mi sbaglio.

Perché è chiaro che se mi devo sentire in casa altrui, e non in uno spazio pubblico e paritario, la questione cambia.



Rossano, era solo una battuta per stemperare un po' e per non apparire più polemico di quello che in realtà volevo essere...


A me pare invece che questo sia ormai il tema centrale del forum. Inutile elencare i vari thread "proprietari" (per usucapione?) che affollano la testa della sezione vino. Evidente come questo incida, non solo qui, sulla dialettica che si sviluppa all'interno di essi, quindi nel forum in generale.

Ovviamente parlo in generale, in maniera del tutto indipendente dal tenore di questa particolare discussione.


Io a dir la verità non sento spesso parlare di topic i cui cratori li considerino propri.......anzi, più spesso mi capita di interagire con persone che considerano e di conseguenza si comportano come se l'intero forum fosse proprio.

Ovviamente parlo in generale, in maniera del tutto indipendente dal tenore di questa particolare discussione.

Ciao

.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vinogodi » 04 gen 2009 12:50

... ora , lo Chardonnay di Planeta è nato senz'altro per affrancare un'area di "vini soporiferi nella loro architettura" , fatti o di esagerazioni ossidativo/alcoolicone oppure di enobanalità da hard discount . Come fare? Facendo un vino , paradossalmente , che rispecchiasse una "terra esagerata" nelle manifestazioni meteorologiche , con un'espressione enorme , d'impatto . Come già detto , seguii quasi fin dall'inizio questo "fenomeno" fattomi conoscere da un certo Fulvio Pierangelini nel millennio scorso ( mi piace , fa tanto highlander ) . Fino al 2004 il vino era Boteriano , sempre simile a se stesso , grasso come voleva esserlo , con note tropicali che piacevano al 98,43526% di chi lo beveva , per una sensazione di potenza senza freni ad un prezzo accessibile a tutti , senza scadere nell'enoplebeismo . Oggi , personalemnte , in un anelito di conquista di quella piccola percentuale di "scontenti" per perseguire un concetto di universalità del gusto ( o per aderire ad alcune indicazioni tendenziali di amici della "divulgazione enologica" ), mi sembra stiano andando verso un "equilibrio" che sta snaturando la natura di questo vino . Sempre uno chardonnay non certo in stile Chablis , ma dove gli equilibri glicerici/strutturali/alcoolici l'hanno spostato verso "di qua dallo stretto" facendogli mancare quel pò di quell'anima , seppur discutibile , che si era creato . Sul fatto della longevità , mi sembra davvero che si stia esagerando , affermando che i vini del decennio scorso debbano necessariamente avere un percorso oggi che li vede all'apice della loro parabola evolutiva. E' già un miracolo che reggano i lustri ; se pensate che i fratelli Planeta avessero avuto la Divina Collina come riferimento anche in termini di longevità , mi sembra abbiate preso un grande abbaglio ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda M. de Hades » 04 gen 2009 13:00

vinogodi ha scritto:... ora , lo Chardonnay di Planeta è nato senz'altro per affrancare un'area di "vini soporiferi nella loro architettura" , fatti o di esagerazioni ossidativo/alcoolicone oppure di enobanalità da hard discount . Come fare? Facendo un vino , paradossalmente , che rispecchiasse una "terra esagerata" nelle manifestazioni meteorologiche , con un'espressione enorme , d'impatto . Come già detto , seguii quasi fin dall'inizio questo "fenomeno" fattomi conoscere da un certo Fulvio Pierangelini nel millennio scorso ( mi piace , fa tanto highlander ) . Fino al 2004 il vino era Boteriano , sempre simile a se stesso , grasso come voleva esserlo , con note tropicali che piacevano al 98,43526% di chi lo beveva , per una sensazione di potenza senza freni ad un prezzo accessibile a tutti , senza scadere nell'enoplebeismo . Oggi , personalemnte , in un anelito di conquista di quella piccola percentuale di "scontenti" per perseguire un concetto di universalità del gusto ( o per aderire ad alcune indicazioni tendenziali di amici della "divulgazione enologica" ), mi sembra stiano andando verso un "equilibrio" che sta snaturando la natura di questo vino . Sempre uno chardonnay non certo in stile Chablis , ma dove gli equilibri glicerici/strutturali/alcoolici l'hanno spostato verso "di qua dallo stretto" facendogli mancare quel pò di quell'anima , seppur discutibile , che si era creato . Sul fatto della longevità , mi sembra davvero che si stia esagerando , affermando che i vini del decennio scorso debbano necessariamente avere un percorso oggi che li vede all'apice della loro parabola evolutiva. E' già un miracolo che reggano i lustri ; se pensate che i fratelli Planeta avessero avuto la Divina Collina come riferimento anche in termini di longevità , mi sembra abbiate preso un grande abbaglio ...



Se mi è consentito, direi che dopo questo esemplare post di vinogodi c'è ben poco altro da aggiungere sulla questione Chardonnay di Planeta: in poche, semplici e lineari parole ha riassunto tutto ciò che questo vino volutamente è, è stato, sarà ed anche quello che, forse, dovrebbe rimanere (in effetti devo riconoscere che pensare a tale vino in una versione smaccatamente "scimmiotta-Chablis" mi provoca in parte lo stesso disagio del ponte sullo Stretto, ovvero una sorta di nonsense simbolico e culturale).
Un applauso, poi, anche sulla questione delle potenzialità di invecchiamento: bere oggi uno Chardonnay Planeta '98 a posto credo sarebbe una grande e forse inaspettata prova di tenuta del medesimo. Ma poi chi l'ha detto che un vino per avere un senso debba per forza "durare" trent'anni?
Ultima modifica di M. de Hades il 04 gen 2009 13:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda Francvino » 04 gen 2009 13:12

Vero.
Ognuno vorrebbe che il vino durasse per sempre, mutando piano piano sino a una gloriosa terziarizzazione.
Però ci sono vini fatti per esser goduti subito, come la Schiava. Se reggono ed evolvono tanto meglio ma non è quello lo scopo.
Credo che la ricchezza strutturale dello Chardonnay Planeta abbia fatto fraintendere molti sulle proprie capacità di tenuta nel tempo.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vignadelmar » 04 gen 2009 13:24

Io penso che in questo cambio di rotta stilistico di Planeta abbia anche influito in maniera determinante il cambio di "linea" delle Guide enologiche. Fino a qualche anno fa si incensavano vini di un determinato tipo, con una determinata struttura, con una ben precisa e potente esibizione muscolare. Ora il vento è cambiato, il gusto dominante si è raffinato e le Guide hanno recepito e fatto proprio questo cambiamento (Alcuni invece pensano che il cambiamento sia stato guidato/indotto dalle Guide e non viceversa.....ma almeno per me non è questo il punto di questa discussione).

Esempio similare è il giudizio sul Kurni 2005 e Kurni 2006.

Ciao

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.28 - Sangiovese e Volnay

Messaggioda vinogodi » 04 gen 2009 13:38

vignadelmar ha scritto:Io penso che in questo cambio di rotta stilistico di Planeta abbia anche influito in maniera determinante il cambio di "linea" delle Guide enologiche. Fino a qualche anno fa si incensavano vini di un determinato tipo, con una determinata struttura, con una ben precisa e potente esibizione muscolare. Ora il vento è cambiato, il gusto dominante si è raffinato e le Guide hanno recepito e fatto proprio questo cambiamento (Alcuni invece pensano che il cambiamento sia stato guidato/indotto dalle Guide e non viceversa.....ma almeno per me non è questo il punto di questa discussione).

Esempio similare è il giudizio sul Kurni 2005 e Kurni 2006.

Ciao

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... guarda , mi sono ripromesso di non commentare più la cosa , un pò perchè mi sembra inutile e non mi piace parlare per niente , si farebbe solo dietrologia ; oltre a ciò anche un pò per rispetto e l'amicizia per chi ci ospita , che per molti sembra un limite , ma a me sembra solo una forma non solo di considerazione , oltre che di gratitudine e rispetto del lavoro e professionalità altrui ( premessa che mi permette senza che nessuno se la prenda :lol: di "sparare" quel che penso ...) ... leggendo il commento sulla Guida nella paginetta del Kurni , mi è quasi uscito istintivo un "demenziale" che ancora oggi faccio fatica a non sostenere , sia per i contenuti del trafiletto e le sue argomentazioni , sia continuando a bere quel vino ed ogni volta che è nel bicchiere , magari vicino ad altri vini "giustamente" premiati , non riesco appieno a comprenderne la logica non solo della valutazione assegnata , ma proprio dell'approccio concettuale ... chiuso qui , torniamo alle amenità dell'Osteria ...
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