... ti adoro perchè hai detto cose , deo gratias, originalissime e me ne compiaccio , mi fanno riflettere . Però sulla prima affermazione permettimi di contraddirti . Già dai tempi dei Romani il vino aveva un'altra valenza che il semplice complemento al cibo , anche se rimane pure per me una delle più grandi manifestazioni , l'enogastronomia , dell'espressione del piacere ... dopo la fica . C'era persino un certo Dio Bacco a benedire questa esistenza e dignità autonoma . Poi fu il vino-alimento , poi il vino-piacere , poi il vino-simbolo . Legato il più delle volte al piacere della tavola , ma mai , se non in epoche recenti dove se ne è persa l'identità culturale e conoscitiva , come semplice donzella alla libagione . Oggi più del cibo , il vino è cultura o , perlomeno , con pari dignità . Anzi ... poi , anche sul fatto del sangiovese superiore a tavola e inferiore in degustazione ho i miei dubbi . A volte invertirei la cosa , ma davvero è non corretta una generalizzazione . Infatti , dopo un paio di nebbiolo Story , proprio per la mia innata curiosità , mi contornerò di una bella schiera di devoti discepoli del Santo Giovese e ne faremo una storica proprio per saggiare questa caratteristica che ritengo straordinaria anche nel sangiovese , alle massime espressioni : quella di esaltare i sensi in maniera fine a se stessa , senza complemento alcuno , ed anche una capacità d'invecchiamento straordinaria . Sull'ultima affermazione ti quoto al cubo . Sono due vitigni che ancora mi fanno stupire : quando la mia preferenza sta per pendere verso uno dei due , l'altro rizza la testa e mi si presenta con qualcosa di eccezionale che mi mette in crisi ... piacevole crisi ..alexer3b ha scritto:Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".
Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.
Alex
PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.
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