CRONACHE D'OSTERIA

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vinogodi
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda vinogodi » 29 dic 2008 23:13

alexer3b ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".

Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.

Alex

PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.
... ti adoro perchè hai detto cose , deo gratias, originalissime e me ne compiaccio , mi fanno riflettere . Però sulla prima affermazione permettimi di contraddirti . Già dai tempi dei Romani il vino aveva un'altra valenza che il semplice complemento al cibo , anche se rimane pure per me una delle più grandi manifestazioni , l'enogastronomia , dell'espressione del piacere ... dopo la fica . C'era persino un certo Dio Bacco a benedire questa esistenza e dignità autonoma . Poi fu il vino-alimento , poi il vino-piacere , poi il vino-simbolo . Legato il più delle volte al piacere della tavola , ma mai , se non in epoche recenti dove se ne è persa l'identità culturale e conoscitiva , come semplice donzella alla libagione . Oggi più del cibo , il vino è cultura o , perlomeno , con pari dignità . Anzi ... poi , anche sul fatto del sangiovese superiore a tavola e inferiore in degustazione ho i miei dubbi . A volte invertirei la cosa , ma davvero è non corretta una generalizzazione . Infatti , dopo un paio di nebbiolo Story , proprio per la mia innata curiosità , mi contornerò di una bella schiera di devoti discepoli del Santo Giovese e ne faremo una storica proprio per saggiare questa caratteristica che ritengo straordinaria anche nel sangiovese , alle massime espressioni : quella di esaltare i sensi in maniera fine a se stessa , senza complemento alcuno , ed anche una capacità d'invecchiamento straordinaria . Sull'ultima affermazione ti quoto al cubo . Sono due vitigni che ancora mi fanno stupire : quando la mia preferenza sta per pendere verso uno dei due , l'altro rizza la testa e mi si presenta con qualcosa di eccezionale che mi mette in crisi ... piacevole crisi ..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 29 dic 2008 23:48

Dedalus ha scritto:
Nel primo caso invece si potrà rimanere tutti più rilassati e tranquilli, e non si potranno avere più pretese di rappresentatività alcuna, ma allora nessuno potrà più pretendere di venire a sindacare su questo e su quello, nessuno potrà più pretendere di venire ad insegnare agli altri come si sta al mondo. Ops... al forum. Si starà tutti come in un locale pubblico, chessò: in un'osteria. E fine degli psicodrammi.

Non mi dovrebbe interessare molto, in effetti, stiamo bevendo Pergole '99 e Montevertine '02 con una fagianella al forno, elegante e sinuoso il primo e di cioccolato e nobile di terra il fratellino.
Ma ho voluto buttare un'occhiata in osteria per vedere che aria tirava.
Davvero, se intendi sottintendere una frecciatina ironica con il tuo "chessò un'osteria", fai un errore oggettivo perchè il forum è un luogo pubblico e questo 3ad è dichiaratamente personale, con tanto di titolo esplicativo. E poi perchè ci stai anche tu, non è carino, tra le righe, sdegnare alcune sedi (ed i loro frequntatori) come non adatte ad argomentare professionalmente.
Inoltre, consentimi, non hai capito molto dell'amore.
Il vino è come l'amore, a volte lo incontri dove lui decide di svelarsi, anche in un'osteria. Risatina.
Peccato tu sia (relativamente ed empiricamente) giovane, non so se hai i ricordi; ma se oggi ci fossero più osterie che pizze al taglio, videobars e sedi ais non dovrebbe apparire tanto male, soprattutto per un acerrimo tradizionalista, no?
Torno a tavola, và, tranquillo, questa è solo un'osteria, siamo tutti ubriachi, facciamo trash talk, non farci caso...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Francvino » 30 dic 2008 00:01

alexer3b ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".

Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.

Alex

PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.


Per valutare un vino considerando il "come" reagirà in tavola è necessario aggiungere un elemento dal tasso di soggettività molto alto.
Non parliamo poi della faticosa propensione all'abbinamento di alcune tipologie (che in determinati, miratissimi matrimoni aprono le porte del paradiso, ça va sans dire) come quelle riportate da Picard o il Gwz.

La strada è tortuosa e non credo sia il reale scopo del degustatore (mentre credo sia indispensabile per un sommelier) quello di considerarlo sistematicamente.

Di fondo c'è il fatto indiscutibile, credo capitato a tutti, che che molti vini si rivalutano al contatto con il cibo. Come fa parte del gioco il ridimensionamento di altri.

Vini ottenuti con poco intervento in cantina, affinati in ambiente riduttivo o con un dosaggio ponderato di legno, dal leggero peso palatale, hanno spesso da guadagnare: sottolineano il cibo, non si pongono in contrasto con esso.

Io credo che dietro gli annunci programmatici de L'Espresso, figli di una specifica filosofia, si nasconda l'effettiva volontà di rivalutare alcune etichette o tipologie che escono penalizzate durante le degustazioni.
Penalizzate anche perché spesso si tratta di vini non equilibrati, con qualche difetto più o meno evidente. In questi casi il cibo può esser un'efficace coperta per trovare sinergiche convergenze.
In degustazione gli stessi si presentano nudi.
Credo sia giusto che il degustatore debba rivelare tutto di un vino, dando la sua lettura puntuale. E se lo stesso ravvisi che il vino possa risultare migliore in tavola di come possa sembrare lontano da essa, lo dica. Senza remore.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un Chianti Montalbano 2007, Fattoria Castellina che mi era sembrato leggerino al palato, pur fragrante e godibile. Su gli spaghetti alla carbonara mi ha dato il godimento di un Grand Cru.
Ultima modifica di Francvino il 30 dic 2008 00:21, modificato 5 volte in totale.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda vignadelmar » 30 dic 2008 00:16

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Nel primo caso invece si potrà rimanere tutti più rilassati e tranquilli, e non si potranno avere più pretese di rappresentatività alcuna, ma allora nessuno potrà più pretendere di venire a sindacare su questo e su quello, nessuno potrà più pretendere di venire ad insegnare agli altri come si sta al mondo. Ops... al forum. Si starà tutti come in un locale pubblico, chessò: in un'osteria. E fine degli psicodrammi.

Non mi dovrebbe interessare molto, in effetti, stiamo bevendo Pergole '99 e Montevertine '02 con una fagianella al forno, elegante e sinuoso il primo e di cioccolato e nobile di terra il fratellino.
Ma ho voluto buttare un'occhiata in osteria per vedere che aria tirava.
Davvero, se intendi sottintendere una frecciatina ironica con il tuo "chessò un'osteria", fai un errore oggettivo perchè il forum è un luogo pubblico e questo 3ad è dichiaratamente personale, con tanto di titolo esplicativo. E poi perchè ci stai anche tu, non è carino, tra le righe, sdegnare alcune sedi (ed i loro frequntatori) come non adatte ad argomentare professionalmente.
Inoltre, consentimi, non hai capito molto dell'amore.
Il vino è come l'amore, a volte lo incontri dove lui decide di svelarsi, anche in un'osteria. Risatina.
Peccato tu sia (relativamente ed empiricamente) giovane, non so se hai i ricordi; ma se oggi ci fossero più osterie che pizze al taglio, videobars e sedi ais non dovrebbe apparire tanto male, soprattutto per un acerrimo tradizionalista, no?
Torno a tavola, và, tranquillo, questa è solo un'osteria, siamo tutti ubriachi, facciamo trash talk, non farci caso...



Io sono convinto che frequentare di più le Osterie, ufficiali o ufficiose che siano, farebbe bene a molti. Si parlerebbe forse con più amore del vino (noto che alcuni ne discettano tanto ma raramente scrivono cosa abbiano bevuto) e magari anche del cibo che da queste parti latita molto (salvo piacevoli e rare eccezioni). Il climax da Osteria gioverebbe tanto alle nostre discussioni che risentono troppo di chiusura nelle segrete stanze e di un rapporto con l'enoico liquido più problematico che di piacevolezza e puro godimento.
Che poi debba essere abbinato a cibo, a topa o in solitudine ognuno lo deciderà per se. Io sono dell'idea che una cosa non escluda necessariamente l'altra e mi lascio guidare dall'istinto e dalle possibilità del momento.

Ciao

.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda alexer3b » 30 dic 2008 02:43

vinogodi ha scritto:
alexer3b ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".

Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.

Alex

PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.
... ti adoro perchè hai detto cose , deo gratias, originalissime e me ne compiaccio , mi fanno riflettere . Però sulla prima affermazione permettimi di contraddirti . Già dai tempi dei Romani il vino aveva un'altra valenza che il semplice complemento al cibo , anche se rimane pure per me una delle più grandi manifestazioni , l'enogastronomia , dell'espressione del piacere ... dopo la fica . C'era persino un certo Dio Bacco a benedire questa esistenza e dignità autonoma . Poi fu il vino-alimento , poi il vino-piacere , poi il vino-simbolo . Legato il più delle volte al piacere della tavola , ma mai , se non in epoche recenti dove se ne è persa l'identità culturale e conoscitiva , come semplice donzella alla libagione . Oggi più del cibo , il vino è cultura o , perlomeno , con pari dignità . Anzi ... poi , anche sul fatto del sangiovese superiore a tavola e inferiore in degustazione ho i miei dubbi . A volte invertirei la cosa , ma davvero è non corretta una generalizzazione . Infatti , dopo un paio di nebbiolo Story , proprio per la mia innata curiosità , mi contornerò di una bella schiera di devoti discepoli del Santo Giovese e ne faremo una storica proprio per saggiare questa caratteristica che ritengo straordinaria anche nel sangiovese , alle massime espressioni : quella di esaltare i sensi in maniera fine a se stessa , senza complemento alcuno , ed anche una capacità d'invecchiamento straordinaria . Sull'ultima affermazione ti quoto al cubo . Sono due vitigni che ancora mi fanno stupire : quando la mia preferenza sta per pendere verso uno dei due , l'altro rizza la testa e mi si presenta con qualcosa di eccezionale che mi mette in crisi ... piacevole crisi ..

Accetto di buon grado le tue notaazioni su quanto detto. Ovviamente ho espresso in poche righe un concetto che tu hai sviluppato in maniera più completa ovviamente a rischio di generalizzare in maniera veramente pesante.
Altrettanto ovviamente non affermo la superiorità assoluta del Nebbiolo sul Sangiovese in fase di degustazione. Lo è per quello che ho bevuto io e per le vette che ho toccato del campione piemontese , cosa che evidentemente non ho fatto per quanto riguarda il campione Toscano (in qualche caso anche Umbro con l'aggiunta del Canaiolo dalle parti di Torgiano).
Per me , per quello che ho sperimentato a tavola il Sangiovese nelle espressioni più mascoline o più eteree , più giovani e croccanti o più vecchie e cerebrali ha sempre avuto una facilità di abbinamento disarmante che me lo fa amare al pari del Nebbiolo.

Alex
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 30 dic 2008 02:44

Francvino ha scritto:Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un Chianti Montalbano 2007, Fattoria Castellina che mi era sembrato leggerino al palato, pur fragrante e godibile. Su gli spaghetti alla carbonara mi ha dato il godimento di un Grand Cru.


Chianti e carbonara? Non ci avevo mai pensato. Di solito l'unico abbinamento che trovo concepibile con una carbonara è il trebbiano di Valentini.
Proverò.
By the way, per la carbonara tendete a preferire pasta lunga o pasta corta?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 30 dic 2008 02:48

M. de Hades ha scritto:Quello che mi sembra dia fastidio a molti, però, (o almeno lo dà a me) è il fatto che spesso dalle critiche ad un particolare vino di una particolare annata provato in un particolare contesto si passi alle critiche generalizzate al produttore ed a tutta la sua produzione, alla sua "filosofia", al suo "stile", alla sua "sensibilità" nell'interpretare una fantomatica "territorialità". E lo si fa spesso decretando con piglio assolutistico e finanche autocelebrativo (mi verrebbe da dire "zilianistico", se non avessi ormai superato quella fase.... mi sono, insomma, "enoevoluto") indiscutibili contaminazioni di cantina, incapacità di gestione, comportamenti truffaldini o lesivi delle sacrosante "aspettative" dei consumatori (mi chiedo quali, poi), spesso invocando effettivamente (come ben dice Wineduck) argomenti molti tecnici, per i quali davvero occorrerebbe "essere molto preparati", tesi che esigono spiegazioni ed argomentazioni molto dettagliate a supporto, competenze che credo molti degli utenti di questo forum non siano in grado di esprimere (e fra i primi "ignoranti", ovviamente, mi metto pure io).
Poi, se rimbeccati, magari si invoca "l'ironia", il "tono goliardico", "lo scherzo", "il gioco", "la celia", "il relativismo": quel che si è detto lo si diceva così, per scherzare, con leggerezza, senza voler realmente infierire.
Intanto lo si è scritto; e lo si è scritto in un forum pubblico: e lo si è scritto in un forum pubblico molto frequentato e molto letto soprattutto da utenti che non partecipano alle discussioni.
Così, ridendo e scherzando, si è sp*ttanato un vino ed un produttore, secondo me con pochissimo rispetto per il lavoro altrui (e lo dico consapevole di averlo magari fatto - colpevolmente - qualche volta pure io).


Marco, ho bisogno di calare nei fatti il tuo discorso troppo teorico, altrimenti rischio di capirci poco.
Io, dopo avere riscontrato una percentuale assolutamente anomala di bottiglie fallate di M. Mascarello, posso o no scrivere questa cosa sul forum?
E dopo avere riscontrato, grazie a questo bellissimo mezzo che è internet, che un'altra decina di forumisti ha la stessa precisa sensazione, posso o no scrivere che a mio avviso M. Mascarello ha seri problemi in cantina?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda pippuz » 30 dic 2008 02:51

meursault ha scritto:io personalmente lo Chardonnay di Planeta lo uso volentieri per sfumare il ragù

[mode rompicazzo = ON]
Il ragù si sfuma con il vino rosso ... e sei pure emiliano. :lol: :twisted:
[mode = OFF]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 30 dic 2008 02:52

alexer3b ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".

Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.

Alex

PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.


Io, in aggiunta alle precisazioni di Marco, per essere proprio preciso direi che il vino nasce come sostanza psicotropa.
E' questa la prima valenza che storicamente ha avuto.
E, vedendo certe discussioni sul forum, capisco perché.

Sul fatto che il sangiovese sia molto più versatile in abbinamento, non posso che condividere senza riserve.
In particolare si presta molto di più all'abbinamento con la ciccia al sangue, che sulla mia tavola è sicuramente più frequente rispetto alla ciccia a lunga cottura, con la quale anche il nebbiolo può dire la sua.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda pippuz » 30 dic 2008 02:53

Il Comandante ha scritto:
Francvino ha scritto:Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un Chianti Montalbano 2007, Fattoria Castellina che mi era sembrato leggerino al palato, pur fragrante e godibile. Su gli spaghetti alla carbonara mi ha dato il godimento di un Grand Cru.


Chianti e carbonara? Non ci avevo mai pensato. Di solito l'unico abbinamento che trovo concepibile con una carbonara è il trebbiano di Valentini.
Proverò.
By the way, per la carbonara tendete a preferire pasta lunga o pasta corta?

La ricetta originale parla di spaghetti (o bucatini) alla carbonara ... secondo te ? :twisted:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 30 dic 2008 02:55

pippuz ha scritto:
Il Comandante ha scritto:
Francvino ha scritto:Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un Chianti Montalbano 2007, Fattoria Castellina che mi era sembrato leggerino al palato, pur fragrante e godibile. Su gli spaghetti alla carbonara mi ha dato il godimento di un Grand Cru.


Chianti e carbonara? Non ci avevo mai pensato. Di solito l'unico abbinamento che trovo concepibile con una carbonara è il trebbiano di Valentini.
Proverò.
By the way, per la carbonara tendete a preferire pasta lunga o pasta corta?

La ricetta originale parla di spaghetti (o bucatini) alla carbonara ... secondo te ? :twisted:


Anch'io avevo sempre dato per scontato l'utilizzo con la pasta lunga. Ma, qualche tempo fa, sul numero della rivista del GR su cui si parlava di carbonara, quasi tutti i cuochi che si erano cimentati con il piatto avevano usato pasta corta. Mi ha dato da pensare.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda pippuz » 30 dic 2008 02:57

Il Comandante ha scritto:
pippuz ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Chianti e carbonara? Non ci avevo mai pensato. Di solito l'unico abbinamento che trovo concepibile con una carbonara è il trebbiano di Valentini.
Proverò.
By the way, per la carbonara tendete a preferire pasta lunga o pasta corta?

La ricetta originale parla di spaghetti (o bucatini) alla carbonara ... secondo te ? :twisted:


Anch'io avevo sempre dato per scontato l'utilizzo con la pasta lunga. Ma, qualche tempo fa, sul numero della rivista del GR su cui si parlava di carbonara, quasi tutti i cuochi che si erano cimentati con il piatto avevano usato pasta corta. Mi ha dato da pensare.

Secondo me la pasta corta non rilascia abbastanza amido per amalgamare decentemente l'uovo (e ti assicuro che a me la carbonara viene bene)
Stesso discorso per cacio & pepe e per la gricia (questa però viene quasi "gelatinizzata" dal grasso del guanciale)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda alexer3b » 30 dic 2008 03:10

pippuz ha scritto:
Il Comandante ha scritto:
pippuz ha scritto:La ricetta originale parla di spaghetti (o bucatini) alla carbonara ... secondo te ? :twisted:


Anch'io avevo sempre dato per scontato l'utilizzo con la pasta lunga. Ma, qualche tempo fa, sul numero della rivista del GR su cui si parlava di carbonara, quasi tutti i cuochi che si erano cimentati con il piatto avevano usato pasta corta. Mi ha dato da pensare.

Secondo me la pasta corta non rilascia abbastanza amido per amalgamare decentemente l'uovo (e ti assicuro che a me la carbonara viene bene)
Stesso discorso per cacio & pepe e per la gricia (questa però viene quasi "gelatinizzata" dal grasso del guanciale)

Pippuz coatto romano ad honorem ! :lol:

Alex

PS : carbonara per me spaghetto. Stop. anche perchè per la mantecatura con l'uovo fuori dalla fiamma la pasta corta non ha lo stesso effetto. (A)Matriciana invece pasta corta , rigatone o mezza manica possibilmente (pacchero troppo grossa). Cacio e pepe sempre spaghetto , gricia invece se possibile ce vedo de più la corta ... perchè se poi ce se aggiunge un po' di ricotta fresca a fine cottura che se va incastra' dentro la pasta ... me vie' fame adesso ! :twisted: :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda il chiaro » 30 dic 2008 03:22

avrei alcune domande:
perchè non si può dire che un vino non piace?
cosa c'è che non va in porthos e nella sua idea di vino? (parlo della rivista/sito, non del forum)

Una affermazione: quoto in toto meursault.

un consiglio: provate con una carbonara con pancetta ben cotta ad accostare un marsala.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 30 dic 2008 03:55

Gli ultimi 5 interventi, quelli si che sono da osteria!
Grazie, mi avete fatto voglia di risedermi a tavola anche a quest'ora stonfa.
Quoto tutte le vostre soluzioni culinarie, quando vogliamo poi organizzare, basta preparare i sangiovese (il marsala incuriosisce molto, ma non è che ne puoi bere una bottiglia intera...).
Sorriso, per oggi mi sa che chiudo il bancone, si è fatta una certa...
Bonne nuit.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 30 dic 2008 04:46

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Nel primo caso invece si potrà rimanere tutti più rilassati e tranquilli, e non si potranno avere più pretese di rappresentatività alcuna, ma allora nessuno potrà più pretendere di venire a sindacare su questo e su quello, nessuno potrà più pretendere di venire ad insegnare agli altri come si sta al mondo. Ops... al forum. Si starà tutti come in un locale pubblico, chessò: in un'osteria. E fine degli psicodrammi.

se intendi sottintendere una frecciatina ironica con il tuo "chessò un'osteria", fai un errore oggettivo perchè il forum è un luogo pubblico e questo 3ad è dichiaratamente personale, con tanto di titolo esplicativo. E poi perchè ci stai anche tu, non è carino, tra le righe, sdegnare alcune sedi (ed i loro frequntatori) come non adatte ad argomentare professionalmente.


Caro oste, mi dispiace che tu abbia completamente equivocato il senso del mio riferimento all'osteria. Come sa bene Wineduck, la mia idea è che il forum sia per sua natura un luogo eminentemente non professionale, in cui anche i professionisti vengono in veste di appassionati, e non viceversa. Un luogo in cui si possa dire liberamente la propria opinione da comuni cittadini, senza dover sottostare ai doveri deontologici ben diversi dei giornalisti.

Perciò l'osteria a mio modo di vedere deve essere il forum tutto, e non solo questo tuo piccolo spazio, e perciò gli psicodrammi puntualmente inscenati da Wineduck, che si sforza da tempo di dare struttura e di irreggimentare in moduli ordinati la libera e spontanea vitalità del forum, non mi aggradano affatto. Come mi sembrano poco consoni alla realtà del forum, sia detto senza rancore, gli spazi personali con pretesa di gestione diversificata dei vari thread "proprietari". E' il caso di questa stessa osteria, che perciò io considererò sempre alla stregua di tutti gli altri thread pubblici. Lo stesso dicasi per quello dell'AVR, di Wineduck, della cellula napoletana, di quella veneta... Ho una certa antipatia istintiva persino per quello degli Champagne, ed in ultimo delle bevute mensili - con intensità e concetto ben diversi, evidentemente. Figurati.

E' una sensazione guidata dalla mia sensibilità liberale. Che non si accorda perciò alla pretesa di Wineduck di trasformare la libera dinamica del forum in una specie di Cencelli del vino, di dibattito elettorale televisivo contingentato, di polpettone telegiornalistico in cui qualsiasi posizione debba per forza pesare ugualmente alle altre, per imposizione regolamentare e non per la sua bontà intrinseca. Quindi essere ridimensionata se ha maggiore circolazione, ed essere rigonfiata se pare che non ne abbia abbastanza. Insomma, che tutto debba essere irreggimentato secondo la visione di uno status quo che non essendo scritto da nessuna parte, finisce per essere quello descritto e diretto da Wineduck. E chi non è con lui, è contro, e si deve preparare a sorbirsi le patacche di talebano, e questo, e quello. Si veda il corteggiamento piuttosto goffo verso Dudley.

La libertà è accettare la realtà come si presenta nel libero gioco compositivo delle mille libere voci. Entro regole comuni certamente, che sono però quelle stabilite dall'istituzione, non da chi si alza la mattina pretendendo di incarnarla perché ha l'uzzolo di prendere pose da predicatore. Per quanto mi riguarda le regole sono quelle poste da admin, che è l'unico padrone di casa di questo forum. Il resto è storia. Prevarranno le voglie vittoriane e irreggimentatrici di Wineduck? Bene, chi non apprezzerà l'aria si adatterà, o troverà un luogo più consono. Prevarrà il piacere di avere uno spazio libero da pressioni regolamentatrici? Il buon Wineduck tornerà a scambiare livorosi messaggi privati contro l'equilibrio mentale di questo e quello, come ha detto più volte di aver fatto in passato. C'est la vie. Alla fine il forum è del Gambero Rosso, mica il mio, né il tuo, né quello di Wineduck.

l'oste ha scritto:Inoltre, consentimi, non hai capito molto dell'amore.
Il vino è come l'amore, a volte lo incontri dove lui decide di svelarsi, anche in un'osteria. Risatina.
Peccato tu sia (relativamente ed empiricamente) giovane, non so se hai i ricordi; ma se oggi ci fossero più osterie che pizze al taglio, videobars e sedi ais non dovrebbe apparire tanto male, soprattutto per un acerrimo tradizionalista, no?
Torno a tavola, và, tranquillo, questa è solo un'osteria, siamo tutti ubriachi, facciamo trash talk, non farci caso...

Forse sono più giovane -o meno vecchio... :P - di te. Però entro una settimana avrò la bellezza di 37 anni, e a proposito di amore, ormai mi capita di essere sveglio a quest'ora non per le ispirazioni gotiche da giovin signore in protratta crisi da bildungsroman ottocentesco, ma perché il piccolo si sveglia quando ha fame, né prima né dopo... Vedi che non c'è più di mezzo la mezza generazione che c'era forse solo qualche mese fa.

Rimane ancora, pervicace, l'equivoco che chi si dedica con passione alla riflessione ed al ragionamento che il vino suscita debba per questo vivere sterilmente, onanisticamente il vino comprato, stappato, bevuto, vissuto. Questa sera, ad esempio, un eccellente Grüner Veltliner Loibner 2007 di Knoll, ed un controverso Aglianico del Vulture base 2006 di D'Angelo. Beh, penso sia ora di porre fine a questo equivoco.

Nella tua osteria stanno bene gli ultimi cinque interventi, ma anche molti -non tutti purtroppo, e ce ne metto consapevolmente ed autocriticamente anche diversi dei miei- di quelli precedenti.

Magari domani ne parliamo. Bonne nuit, che visto che sei tu, sarà giusto lì vicino, à la Côte...

p.s. : come vedi la tua osteria riapre e richiude anche se non ci sei... ;)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 30 dic 2008 11:06

Ketto ha scritto:carta canta


disco incantato... :lol: :lol: :lol:

Non vedo proprio alcuna contraddizione fra la mia visione della libertà del forum descritta in questo thread, e la descrizione della dinamica viziosa esposta nel thread sui vini di Cornelissen. Wineduck pensa che si debbano tacitare, a forza di continue denigrazioni ed aggressioni morali, alla grida del "dalli al talebano!", le voci che secondo lui sono dannose al forum. Io penso invece che esse vadano molto più democraticamente ignorate, per dedicarsi costruttivamente ad offrire contributi positivi di livello superiore, se e quando ognuno ne ha la facoltà.

Tu ovviamente non riesci a vedere in quel mio passaggio null'altro che una divisione in caste del forum che invece non esiste, così come vignadelmar non riesce a vedere nel mio passaggio sul forum di porthos che un'esaltazione sacrale che invece non esiste, tale e quale. Non è un caso se voi due eravate gli unici a comporre la mia ex foes' list.

Ovviamente l'ideale sarebbe quello di riuscire a dialogare con tutti e trovare un contributo positivo in tutto, ma la realtà è diversa e dice che teste tonde e teste a punta d'accordo non ci vanno, e non ci possono andare. Allora meglio della guerra civile forumistica che propone Wineduck è pensare alla bontà dei propri argomenti, e non alla cattiveria di quelli altrui.

Fa scandalo, questa cosa?

Che poi quel passaggio trasudi evidentemente un senso di altera distanza e di disprezzo è un fatto che sarei sciocco a voler nascondere, ma non devi equivocare: quelli sono tutti e solo per te.
Ultima modifica di Dedalus il 30 dic 2008 12:12, modificato 4 volte in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda alexer3b » 30 dic 2008 11:12

Ketto ha scritto:carta canta

Lo so , è 'na disgrazia pure pe' me ...

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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Bart » 30 dic 2008 11:25

Dedalus ha scritto:. Questa sera, ad esempio, un eccellente Grüner Veltliner Loibner 2007 di Knoll

Dai, parliamo di vino, dimmi qualcosa in più di questo: Federspiel o Smaragd? Già affrontabile o giovane da far paura?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 30 dic 2008 11:42

Bart ha scritto:
Dedalus ha scritto:. Questa sera, ad esempio, un eccellente Grüner Veltliner Loibner 2007 di Knoll

Dai, parliamo di vino, dimmi qualcosa in più di questo: Federspiel o Smaragd? Già affrontabile o giovane da far paura?


Federspiel. Giovane da far paura, ma affrontabilissimo. Bottiglia finita in due in un amen. Perché quando è buono vero, è buono sempre. Questa è la mia regola aurea.

p.s. : anche prima stavamo parlando di vino.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Francvino » 30 dic 2008 13:15

pippuz ha scritto:Secondo me la pasta corta non rilascia abbastanza amido per amalgamare decentemente l'uovo (e ti assicuro che a me la carbonara viene bene)


Sei sicuro che sia una questione di amido? Perché quello se ne va con l'acqua di cottura e non rimane dentro come in un risotto. Io credo sia legato al formato degli spaghetti (poca superficie) e alla granulosità degli stessi.
In ogni caso carbonara, per i miei gusti, sempre e solo spaghetti di buon diametro.
Mai bucatini, linguine o pasta corta. Men che meno tagliatelle o pasta all'uovo.
E visto che ci siamo diamo anche qualche marca. I miei preferiti, in rigoroso ordine: Cocco, Gragnano, Verrigni e, più staccato, lo spaghettone di Benedetto Cavalieri.
Amatriciana: sempre e solo bucatini.
Gricia: tendenzialmente pasta lunga, spaghetti o bucatini. Ma anche un buon pennone non ci sta male.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Francvino » 30 dic 2008 13:17

Oste: ma nella campagna brianzola si praticano queste ricette coatte?
Ultima modifica di Francvino il 30 dic 2008 13:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda vinogodi » 30 dic 2008 13:33

il chiaro ha scritto:avrei alcune domande:
1)perchè non si può dire che un vino non piace?
2)cosa c'è che non va in porthos e nella sua idea di vino? (parlo della rivista/sito, non del forum)

3)Una affermazione: quoto in toto meursault.

4)un consiglio: provate con una carbonara con pancetta ben cotta ad accostare un marsala.
...avrei alcune risposte:
1) Si può dire benissimo . E' che qualcuno gioca su questo equivoco per mettere in bocca di altri cose sbagliate ... e quindi , giù tutti ad incazzarsi come jene . Tutti possono esprimere il proprio giudizio . Se qualcuno dovesse "tentare" di impedirmi di esprimermi sia nel bene sia nel male , o me ne vado dal forum o gli spacco entrambi i femori : non vedo alternative di sorta ...
2)Ciao Chiaro : a questa domanda , dopo tutto quello che ho scritto , posso solo risponderti di fare una bella cura di fosforo . Chiaramente se hai letto tutto , altrimenti posso solo invitarti a ... leggere tutto .
3) Quoto te ma non Meursault :lol: : Meursault dà l'impressione di essere intelligente e simpatico , soprattutto a conoscerlo di persona . A volte sul forum dice cose intelligenti a volte meno , come tutti . A molti può stare simpatico o antipatico , come tutti noi . A volte fa la testa di cazzo , ed allora basta fare spallucce e sorriderci sopra ... il più delle volte basta qualche post e ridiventa simpatico e ricomincia a dire cose intelligenti , quindi basta solo saper attendere con pazienza . In questo thread non lo quoto per niente , fa parte del relativismo empirico di cui è discepolo e parziale sacerdote ...
4) edito per rispondere anche alla 4) che mi ero scordato : ci proverò ; a me la Carbonara piace con il Trebbiano di Valentini ...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda alexer3b » 30 dic 2008 13:38

il chiaro ha scritto:un consiglio: provate con una carbonara con pancetta ben cotta ad accostare un marsala.

Guanciale per me , bello croccante. E tutta la vita Trebbiano Valentini ragazzi , abbinamento perfetto.

Alex
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Bart » 30 dic 2008 13:46

Dedalus ha scritto:
Bart ha scritto:
Dedalus ha scritto:. Questa sera, ad esempio, un eccellente Grüner Veltliner Loibner 2007 di Knoll

Dai, parliamo di vino, dimmi qualcosa in più di questo: Federspiel o Smaragd? Già affrontabile o giovane da far paura?


Federspiel. Giovane da far paura, ma affrontabilissimo. Bottiglia finita in due in un amen. Perché quando è buono vero, è buono sempre. Questa è la mia regola aurea.

p.s. : anche prima stavamo parlando di vino.

Grazie, comunque hai capito cosa intendevo, ormai a te e ad altri che leggo volentieri quanto te qualche parola sui vini bevuti bisogna estorcerla con i quiz a risposta chiusa, e me ne dispiaccio; ciò non toglie che anche in questo thread abbia letto diversi spunti interessanti, però quando ci si intesdardisce in certe diatribe personali la cosa diventa un pò noiosa.

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