CRONACHE D'OSTERIA

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Francvino
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Francvino » 29 dic 2008 18:07

Wineduck ha scritto:Ho scritto.


Ho cotto.

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Francvino
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Francvino » 29 dic 2008 18:09

Aggiungo che la discussione può esser davvero interessante, a patto che non si trascenda in accuse e ritorsioni personali.

Poi riprendiamo il tema aramisiano del vino a tavola, davvero molto sentito se la Guida de l'Espresso ha messo nero su bianco (ossia nelle prime pagine, prima di accedere alle diverse regioni) la necessità/dovere di valutare un vino anche in base alla propria adattabilità nel sostenere e amplificare il piacere della tavola.
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meursault
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda meursault » 29 dic 2008 18:16

Wineduck ha scritto: D'altronde è lo stesso Meursault che ammette candidamente di disprezzare il vino che piace ad altri (anzi che piace a centinaia di migliaia di consumatori), tanto da volerci fare al massimo il ragout come si fa con vini difettati: voi come lo chiamate questo atteggiamento?


Io la chiamo libera espressione del proprio pensiero.
Anche perchè io al contraio di altri non ho mai detto che quello che penso debba avere effetto normativo nei confronti di terzi.
Io candidamente dico e confermo che lo Chardonnay di Planeta è un vino tristo, che non mi piace e che non bevo con piacere.
Se questo comporta il dover far parte di una fazione inegralista, che sia, per quanto mi riguarda non c'è problema.
Se ciò poi comporta anche il non essere considerato attendibile e fazioso non c'è nessuno problema, l'attendibilità non è una cosa alla cui aspiro.
E col vigna Rionda di Massolino è la stessa solfa, io ho detto la mia opinione e altri come me, anche gente che non conosco.
Se questi sono una sparuta minoranza che sia, per me continua a non esserci alcun problema, e se questa minoranza avesse anche torto sul futuro evolutivo di questo vino, che sia, per quanto mi riguarda ne comprerò e ne berrò con piacere.
Sul fatto invece di arrogarsi il dirittto di esprimere queste opinioni, beh sono su questo forum apposta, per esprimere quello che penso su di un vino e anche sulla futura evoluzione, conscio che queste valutazioni hanno il valore che hanno, sono personali induzioni e convinzioni che possono anche essere una marea di cazzate.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dudley » 29 dic 2008 18:21

Se non si accende il cervello prima di scrivere finisce che si rompono i coglioni, anzichè parlare di vino.
Il tante altre persone del Conte non voleva evidentemente avere nessun altro valore che quello di indicare "lo sparuto gruppo di appassionati" con cui, qualche volta, si condivide un'opinione verso certi vini.
Nessuno qui si considera IL VERBO, si vorrebbe solo avere la pretesa di dire quali vini ci piacciono e quali no, senza avere un esercito di gattini appesi alle palle che gridano al talebano o alla setta.
Per altro, come il professionista incallito del gioco delle tre carte insegna, si cita un concetto caro (il dannato mercato), solo quando fa comodo: il barolo che si vende a casse, come lo chiamano, non se l'è inculato nessuno, ultimamente, sul forum delle offerte.
Lo si è svenduto a 35 euro, per la cronaca.
Le altre bottiglie di 98,99,00 e 01, sono tutte lì ancora in bella mostra, basta saper guardare.
Per quanto riguarda invece il resto della produzione nebbiolista, nessuna chiusura, almeno da parte mia, visto che non disdegno per nulla un Oberto o un Clerico che proprio tradizionalisti non sono.
E, guarda guarda, confesso che quello che consideravo un tempo un gran vino del cazzo - il Parafada di Massolino - é ultimamente quello che bevo con più piacere.
E, parlando d'altro vino, a me il Montiano 05 è piaciucchiato: questo prova che io e il Conte abbiamo gusti diversi oppure è necessario spappolare ancora le gonadi al prossimo ogniqualvolta venga scritta una nota un poco meno perifrastica, un poco meno accondiscendente su un vino conosciuto?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 29 dic 2008 18:27

meursault ha scritto:
Il Comandante ha scritto:Comunque do volentieri anch'io il mio contributo: un esempio per me di vino spettacolare all'uscita e che nel tempo ha, perlomeno in parte, deluso quello che si poteva presagire è il Vigna Rionda '96 di Massolino. Che non è morto come lo Chardonnay di Planeta -e ci mancherebbe- ma è passato dalla categoria del grande/grandissimo, che pareva pertinergli all'uscita, a quella del semplicemente buono (quando va bene).


Che è poi quello che in linea di massima hanno detto tante altre persone, salvo poi beccarsi nomi e nomignoli.
Comunque poi non è necessario parlare e confrontarsi con tutti, fortunatamente si può scegliere, le persone con cui si beve come il vino da mettere sulla tavola, io personalmente lo Chardonnay di Planeta lo uso volentieri per sfumare il ragù (giusto così per stemperare un po i toni), gli altri facciano quello che vogliono.


Non ho tirato fuori il VR per alzare ulteriormente il livello della polemica, ma inserirmi sul discorso sollecitato dall'oste (quello suio vini che nel tempo hanno disatteso le elevate valutazioni riscosse all'uscita), che poteva anche essere interessante. Non mettertici anche tu ad usare ogni pretesto per fare polemica.
Ho usato proprio quel vino per fare un esempio di un vino sul quale io avevo espresso una determinata valutazione all'uscita ed adesso io ne esprimo un'altra. Non sottolineo "io" perché il mio parere abbia maggior valore di quelli di altri, ma per dire che si tratta di un cambiamento di valutazione che non è dovuto a diversi gusti personali, essendo il valutatore lo stesso. Altri esempi di questo tipo al momento non mi vengono in mente.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 18:32

Wineduck ha scritto:Smettiamo quindi di mettere tutti sullo stesso piano: io sono un provocatore nei toni e nei termini ma le mie provocazioni sono chiaramente dirette a sbeffeggiare comportamenti che non hanno niente di tollerabile in assoluto, soprattutto da parte dei moderati e dei veri appassionati al mondo del vino.


Tipico dei moderati e dei veri appassionati del vino, quello di decidere quale atteggiamento altrui "non ha niente di tollerabile", addirittura "in assoluto", e a concedersi quindi autarchicamente il diritto di provocare e sbeffeggiare, denigrare chi la pensa diversamente da sé, ad augurarsene la riduzione al silenzio, anzi a pretenderla, arrivando al punto di passare sopra persino al principio della libertà di espressione, alla radice stessa della democrazia, qui nella forma di libertà critica che ci si concede il lusso di trasgredire parlando di "scusa a cui non crede più nessuno".

Ma chi sei? Chi ti ha nominato commissario d'emergenza, chi ti ha eletto tiranno del forum?

Cerca di fermarti un momento, di distaccarti anche solo un attimo dalla tua furia persecutoria. E cerca di capire che ti stai comportando da Savonarola. Da invasato, al punto da oltrepassare quella misura moderata e democratica che vorresti imporre. Con la forza. Tu. Non gli altri, che pretendono solo di poter dire la loro sui vini che bevono, secondo la loro personalissima inclinazione gustativa ed espressiva.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Il Comandante » 29 dic 2008 18:34

Francvino ha scritto:Aggiungo che la discussione può esser davvero interessante, a patto che non si trascenda in accuse e ritorsioni personali.

Poi riprendiamo il tema aramisiano del vino a tavola, davvero molto sentito se la Guida de l'Espresso ha messo nero su bianco (ossia nelle prime pagine, prima di accedere alle diverse regioni) la necessità/dovere di valutare un vino anche in base alla propria adattabilità nel sostenere e amplificare il piacere della tavola.


E' un punto di vista che ha una sua ragion d'essere, ma mi ritrovo più nell'idea di Rossano.
Preferisco separare la valutazione dei vini, che secondo me deve prescindere del tema dell'abbinamento, da quella della loro versatilità a tavola.
Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 18:45

Wineduck ha scritto:Fra criticare una bottiglia e criticare tutta la produzione di una certa referenza (compresa la sua possibilità di evoluzione futura), c'è una differenza abissale! Come si fa a non capirlo? E sopratutto come si fa ad essere così presuntuosamente convinti delle proprie capacità degustative? Nemmeno un supercritico professionista (ecomicamente indipendente) si azzarderebbe a sostenere una simile tesi! Lo potrebbe fare un razzotto fessachiotto alle prime armi degustative, o qualcuno che bevendo solo e sempre gli stessi vini sia incapace di comprenderne altri, ma non un personaggio credibile ed enologicamente affidabile.


Ti informo che è quello che fanno tutti i critici di professione, che quando offrono ai propri clienti una recensione non lo fanno per informarli della particolare esperienza di quella singola bottiglia (di cui i consumatori di critica professionale non saprebbero che farsene) ma pretendono di dare un'indicazione valida per tutte le bottiglie dello stesso vino (di cui i suddetti consumatori possono servirsi come guida per i loro acquisti). E' su questo presupposto che nasce la critica professionale del vino.

Ti informo che se vuoi sapere il nome di uno di questi razzotti fessacchiotti alle prima armi degustative etcetera etcetera, che ha l'ardire folle ed inconsulto di dare indicazioni sul futuro remoto dei vini anche quando addirittura essi non sono ancora imbottigliati risponde al nome di Robert Parker.

Ti informo che stai dicendo cose assolutamente senza senso.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Wineduck » 29 dic 2008 18:49

Dudley ha scritto:Se non si accende il cervello prima di scrivere finisce che si rompono i coglioni, anzichè parlare di vino.
Il tante altre persone del Conte non voleva evidentemente avere nessun altro valore che quello di indicare "lo sparuto gruppo di appassionati" con cui, qualche volta, si condivide un'opinione verso certi vini.
Nessuno qui si considera IL VERBO, si vorrebbe solo avere la pretesa di dire quali vini ci piacciono e quali no, senza avere un esercito di gattini appesi alle palle che gridano al talebano o alla setta.
Per altro, come il professionista incallito del gioco delle tre carte insegna, si cita un concetto caro (il dannato mercato), solo quando fa comodo: il barolo che si vende a casse, come lo chiamano, non se l'è inculato nessuno, ultimamente, sul forum delle offerte.
Lo si è svenduto a 35 euro, per la cronaca.
Le altre bottiglie di 98,99,00 e 01, sono tutte lì ancora in bella mostra, basta saper guardare.
Per quanto riguarda invece il resto della produzione nebbiolista, nessuna chiusura, almeno da parte mia, visto che non disdegno per nulla un Oberto o un Clerico che proprio tradizionalisti non sono.
E, guarda guarda, confesso che quello che consideravo un tempo un gran vino del cazzo - il Parafada di Massolino - é ultimamente quello che bevo con più piacere.
E, parlando d'altro vino, a me il Montiano 05 è piaciucchiato: questo prova che io e il Conte abbiamo gusti diversi oppure è necessario spappolare ancora le gonadi al prossimo ogniqualvolta venga scritta una nota un poco meno perifrastica, un poco meno accondiscendente su un vino conosciuto?


Bisognerebbe avere tempo per risponderti punto per punto. Mi limito a farti notare che sulle dinamiche di mercato è meglio che lasci perdere perchè basandosi "sull'osservazione della casalinga di Voghera" si possono fare tanti bei discorsi ma si rischia di essere alquanto superficiali ed imprecisi. Il mercato è tutto quello che abbiamo intorno a noi e se puoi esprimere un parere su un qualunque vino che possiamo comprare anche noi, è perchè c'è qualcuno che lo produce per venderlo (e fare profitto) e qualcuno che lo commercializza (per fare profitto): potrà anche non piacerti ma quando esci da un'enoteca con una bottiglia in mano non sei molto diverso da un qualunque Naomo-Briatore che spende centinaia di euro per una bottiglia di Cristal in discoteca.
Premesso questo, ti considero una persona troppo intelligente per continuare a discutere con te come se fossi un talebano: la tua storia su questo forum dimostra il contrario e mi fa senso vederti difendere l'indifendibile per puro spirito di contraddizione. Sei ovviamente libero di aderire alla setta se ti fa piacere, d'ora in poi, ma l'innato desiderio di non sentirti omologato a nessun clan, non credo ti ci farà restare per molto. Sono le tue stesse parole a dimostrarlo: ti piace poter criticare un una bottiglia che non ti è piaciuta (anche a me) ma non emetti nessuna "fatwa" verso quella etichetta e quella annata, e sei disposto a scrivere l'opposto se trovi una bottiglia che ti piace.
Questa è la differenza: non è sottile e non è una differenza da poco.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda alexer3b » 29 dic 2008 18:51

Il Comandante ha scritto:Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".

Però il vino nasce come elemento di accompagno alla tavola. Che noi appassionati si apprezzi un determinato vino anche solo fine a se stesso ci sta però se posso riporto la mia esperienza in merito.
Sono tendenzialmente nebbiolista però mi rendo conto che il Sangiovese nel semplice frangente della tavola è secondo me superiore anche di molto. Quindi se per una degustazione "tecnica" posso scendere in cantina e prendere tranquillamente un Barolo/Barbaresco/Gattinara perchè so che il vino sarà protagonista (a discapito della tavola) , per una serata conviviale-godereccia (che preferisco) opterei di sicuro per un Sangiovese.
Quindi le due considerazioni messe insieme mi fanno "pareggiare" i due vitigni.

Alex

PS : emblematico fu il caso di un La Chapelle '97 bevuto ad una SAFO ... da solo andava sui 90 forse qualcosa sotto , con un piatto di gricia andava tranquillamente oltre la soglia.
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 18:55

Il Comandante ha scritto:
Francvino ha scritto:Aggiungo che la discussione può esser davvero interessante, a patto che non si trascenda in accuse e ritorsioni personali.

Poi riprendiamo il tema aramisiano del vino a tavola, davvero molto sentito se la Guida de l'Espresso ha messo nero su bianco (ossia nelle prime pagine, prima di accedere alle diverse regioni) la necessità/dovere di valutare un vino anche in base alla propria adattabilità nel sostenere e amplificare il piacere della tavola.


E' un punto di vista che ha una sua ragion d'essere, ma mi ritrovo più nell'idea di Rossano.
Preferisco separare la valutazione dei vini, che secondo me deve prescindere del tema dell'abbinamento, da quella della loro versatilità a tavola.
Ci sono vini che apprezzo e che fatico a collocare a tavola (ad esempio i riesling tedeschi non trocken) ed altri che non apprezzo ma che su alcuni piatti trovano una loro validità (il sommelier di Cracco mi fece provare il bianco di Castello di Lispida, per me quasi imbevibile, in un abbinamento -che purtroppo ora non ricordo- che dimostrò una sinergia notevole). In entrambi i casi la mia valutazione del vino è comunque basata sulla sua degustazione "in solitaria".


Io penso che non ci sia vera contraddizione né incompatibilità fra i due approcci.

Come già detto il problema nasce dall'errato modo di intendere la degustazione che si è affermato nei due decenni scorsi.
Se il degustatore da guida porta nella sua metodologia, nella sua tecnica e nella sua estetica il modello del grande vino che non deve dimostrarsi tale durante la degustazione, ma al momento del consumo finale, tutto si risolve.

Se si esce da quel modello snaturato e deformante di degustazione professionale che premia solo chi picchia più forte con il coore, con l'estratto, con l'alcool, con il legno e con qualsiasi altro eccesso, e si approda invece ad un modello più consapevole ed evoluto, non c'è più molto da dire. Il grande vino in degustazione e il grande vino in tavola coincidono. Cosa possibile ed anzi molto più facile di quanto non si possa pensare. Come detto ho già avuto ampia prova che basta la giusta predisposizione mentale, una buona base fisica ed un minimo di talento per non rimanere cotti e bolliti dall'alto numero di assaggi e ridursi in breve a non saper più distinguere che l'estratto secco, le bordate di legno e le esalazioni alcoliche da distillato.
Ultima modifica di Dedalus il 29 dic 2008 19:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda vignadelmar » 29 dic 2008 19:00

Dedalus ha scritto:
Tipico dei moderati e dei veri appassionati del vino, quello di decidere quale atteggiamento altrui "non ha niente di tollerabile", addirittura "in assoluto", e a concedersi quindi autarchicamente il diritto di provocare e sbeffeggiare, denigrare chi la pensa diversamente da sé, ad augurarsene la riduzione al silenzio, anzi a pretenderla, arrivando al punto di passare sopra persino al principio della libertà di espressione, alla radice stessa della democrazia, qui nella forma di libertà critica che ci si concede il lusso di trasgredire parlando di "scusa a cui non crede più nessuno".

Ma chi sei? Chi ti ha nominato commissario d'emergenza, chi ti ha eletto tiranno del forum?

Cerca di fermarti un momento, di distaccarti anche solo un attimo dalla tua furia persecutoria. E cerca di capire che ti stai comportando da Savonarola. Da invasato, al punto da oltrepassare quella misura moderata e democratica che vorresti imporre. Con la forza. Tu. Non gli altri, che pretendono solo di poter dire la loro sui vini che bevono, secondo la loro personalissima inclinazione gustativa ed espressiva.


Il Dedalus che scrive queste illuminanti parole è lo stesso che ieri mattina scriveva :" Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar (.........) Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread." ?????


:shock: :shock: :shock: :shock: :shock:


.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 19:11

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Tipico dei moderati e dei veri appassionati del vino, quello di decidere quale atteggiamento altrui "non ha niente di tollerabile", addirittura "in assoluto", e a concedersi quindi autarchicamente il diritto di provocare e sbeffeggiare, denigrare chi la pensa diversamente da sé, ad augurarsene la riduzione al silenzio, anzi a pretenderla, arrivando al punto di passare sopra persino al principio della libertà di espressione, alla radice stessa della democrazia, qui nella forma di libertà critica che ci si concede il lusso di trasgredire parlando di "scusa a cui non crede più nessuno".

Ma chi sei? Chi ti ha nominato commissario d'emergenza, chi ti ha eletto tiranno del forum?

Cerca di fermarti un momento, di distaccarti anche solo un attimo dalla tua furia persecutoria. E cerca di capire che ti stai comportando da Savonarola. Da invasato, al punto da oltrepassare quella misura moderata e democratica che vorresti imporre. Con la forza. Tu. Non gli altri, che pretendono solo di poter dire la loro sui vini che bevono, secondo la loro personalissima inclinazione gustativa ed espressiva.


Il Dedalus che scrive queste illuminanti parole è lo stesso che ieri mattina scriveva :" Io vorrei evitare che si cadesse nella provocazione velenosa ed insulsa di vignadelmar (.........) Tu che sei intelligente, sfuggi dal tranello trolleggiante, e cerchiamo di non mandare in vacca anche questo thread." ?????


Se non sai distinguere fra la novità e l'autorevolezza, e poi ti compiaci pure del marasma sollevato dall'equivoco non è colpa mia.

Del resto hai ammesso tu stesso di essere ideologico, hai ammesso tu stesso di divertirti nei litigi.

Che vuoi da me? Tu l'hai detto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda vignadelmar » 29 dic 2008 19:14

Dedalus ha scritto:

Se non sai distinguere fra la novità e l'autorevolezza, e poi ti compiaci pure del marasma sollevato dall'equivoco non è colpa mia.

Del resto hai ammesso tu stesso di essere ideologico, hai ammesso tu stesso di divertirti nei litigi.

Che vuoi da me? Tu l'hai detto.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Wineduck » 29 dic 2008 19:27

Per rispetto dell'Oste e degli altri partecipanti, evito di rispondere a tono alle deliranti parole di quel soggetto che tutti i forumisti più anziani conoscono ed hanno ormai inquadrato per il suo reale stato mentale. Non è mai successo in quasi sei anni di frequantazione di forum telmatici che lo sia visto cessare una diatriba per primo; anche in questo thread potete trovare almeno 3 suoi post in cui conclude scrivendo che chiude la discussione: in realtà non lo fa mai e chi lo conosce sa il perchè. E' più forte di lui. Tocca quindi sempre a noi abbozzare.
Non prima però di far notare che ha finito per confessare il suo reale intento (ma non di tutti i "taliban"): scimmiottare la critca professionistica. Proprio la direzione opposta che, a mio parere, i veri appasionati dovrebbero perseguire. La condivisione emotiva del vino non ha niente a che vedere con la valutazione professionale. Ovvero giudicare emotivamente e contestualmente quello che si ha nel bicchiere, senza azzardare improbabili ipotesi su produzioni, lotti, imbottigliamenti, contaminazioni ed altri aspetti aziendalistici per cui bisognerebbe essere molto preparati prima di parlare e per i quali è necessario usare altro linguaggio rispetto a quello dei nostri prodi.
Non è questione di forma ma di sostanza.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 19:35

Wineduck ha scritto:ti piace poter criticare un una bottiglia che non ti è piaciuta (anche a me)


Qui dici per la seconda volta in pochi giorni che ritieni legittimo criticare le bottiglie che non piacciono.

Il che sarebbe una grossa novità, perché mi pare di ricordare che la tua posizione si appoggiava sull'idea che non esistessero vini cattivi, ma solo vini che se stanno sul mercato dimostrano di essere buoni, poiché c'è qualcuno che comprandoli dimostra di gradirli. Quindi, per evitare di offendere il consumatore in questione, non si può dire troppo seccamente che si ritiene cattivo il tal vino.

Se fosse invece come dici ora, sarebbe solo una questione di forma. Di educazione, di buone maniere. Si tratterebbe solo della tua pretesa di allungare vittorianamente le mutande al forum.

Sulla qual cosa peraltro saremmo anche d'accordo, io e te. Prova a chiedere a Dudley chi fu che più degli altri mostro dissenso verso la sua famosa nota trash sullo Chardonnay 2003 di Planeta... :roll:

Vedi, alla fine mi odi perché siamo uguali... :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 19:44

Wineduck ha scritto:Per rispetto dell'Oste e degli altri partecipanti, evito di rispondere a tono alle deliranti parole di quel soggetto che tutti i forumisti più anziani conoscono ed hanno ormai inquadrato per il suo reale stato mentale. Non è mai successo in quasi sei anni di frequantazione di forum telmatici che lo sia visto cessare una diatriba per primo; anche in questo thread potete trovare almeno 3 suoi post in cui conclude scrivendo che chiude la discussione: in realtà non lo fa mai e chi lo conosce sa il perchè. E' più forte di lui. Tocca quindi sempre a noi abbozzare.
Non prima però di far notare che ha finito per confessare il suo reale intento (ma non di tutti i "taliban"): scimmiottare la critca professionistica. Proprio la direzione opposta che, a mio parere, i veri appasionati dovrebbero perseguire. La condivisione emotiva del vino non ha niente a che vedere con la valutazione professionale. Ovvero giudicare emotivamente e contestualmente quello che si ha nel bicchiere, senza azzardare improbabili ipotesi su produzioni, lotti, imbottigliamenti, contaminazioni ed altri aspetti aziendalistici per cui bisognerebbe essere molto preparati prima di parlare e per i quali è necessario usare altro linguaggio rispetto a quello dei nostri prodi.
Non è questione di forma ma di sostanza.


Se permetti io non scimmiotto un bel niente. Io faccio critica professionistica, quando sono chiamato a farlo
nelle sedi professionali. Come tanti altri qui dentro. Che poi tu pretenda di dettare le regole con cui gli appassionati debbono interagire su questo forum, è cosa risibile quant'altra mai.

Inutile dire che mi attribuisci opinioni che non sono mie.

Tu hai detto, testualmente che: "Nemmeno un supercritico professionista (ecomicamente indipendente) si azzarderebbe a sostenere una simile tesi!" e io ti ho indicato che non è affatto vero, che tutto il professionismo si basa proprio su quella tesi che tu vorresti impossibile.

Che poi sarebbe voler negare la competenza di tutti qui sul forum, pur di pretendere il silenzio da quelli che ritieni tuoi nemici. Vallo a dire a vinogodi, che è assurdo dare previsioni evolutive dei vini.

Patetico.
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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda l'oste » 29 dic 2008 20:28

Di solito, quando nelle osterie il clima si surriscalda, compaiono piattini di cibo e vino. Non avendo io (ancora, nuovamente) un'osteria reale, a parte invitare tutti a casa per un bicchiere, posso solo dare distrazioni culinarie virtuali, perlomeno ci provo con passione, quindi come detto a meursault in pvt, aggiungo che la tartare da mettere nei cestini di sfoglia può essere di altri pesci oltre allo spada. Quel che cambierà (a parte la base di sale, olio e limone) saranno gli ingredienti con cui abbinare i differenti sapori dei pesci, senza eccedere nelle quantità, cercando un equilibrio tra i componenti, magari assaggiando spesso mentre si condisce.
Tonno, salmone, ricciola, triglie e dentice sono ottimi, ma a parte il pesce azzurro (difficile da fare a tocchetti che poi non si sfaldino), si può "tartarare" quasi tutto quel che proviene dal mare, anche calamaretti e gamberi, purchè il prodotto sia assolutamente fresco e abbia subito il processo di abbattimento temperatura per scongiurare anisakis e compagnia batterica.
Altrimenti, con pesce che non è recien pescado, si può fare una tartare tiepida, passando i dadini di pesce per pochi minuti a fuoco molto vivo, magari sfumando con del vino (non Planeta eh, meglio un semplice vermentino sardo).
Quella cruda però è un'altra cosa, soprattutto come profumi e consistenza.
Un saluto, vado a controllare il forno con la fagianella, che in un'ottima enoteca di Varese ho appena preso tre bottiglie che si abbinerebbero tutte discretamente bene, si tratta solo di scegliere...
Sorriso, brindisi, abbracci e cotillons.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda meursault » 29 dic 2008 20:29

Wineduck ha scritto: ti piace poter criticare un una bottiglia che non ti è piaciuta (anche a me) ma non emetti nessuna "fatwa" verso quella etichetta e quella annata, e sei disposto a scrivere l'opposto se trovi una bottiglia che ti piace.
Questa è la differenza: non è sottile e non è una differenza da poco.


Nessuno emette nessuna "fatwa", tutto questo avviene solo e solamente all'interno della tua testa.
Se mai sono altre le persone che continuano a difendere a spada tratta un vino, anche se offre prestazioni scarse o peggio, vedi Granbussia 1996.
Poi se uno vuole vedere questo atteggiamento dove fa comodo quando non c'è, liberissimo di farlo, Berlusconi vede comunisti appostati ad ogni angolo di strada, non sarai certo il primo.
Le persone con cui mi confronto, i miei amici con cui bevo vino, sono tra le persone con più alta apertura mentale che abbia mai conosciuto.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda M. de Hades » 29 dic 2008 20:49

Wineduck ha scritto:Ovvero giudicare emotivamente e contestualmente quello che si ha nel bicchiere, senza azzardare improbabili ipotesi su produzioni, lotti, imbottigliamenti, contaminazioni ed altri aspetti aziendalistici per cui bisognerebbe essere molto preparati prima di parlare e per i quali è necessario usare altro linguaggio rispetto a quello dei nostri prodi.
Non è questione di forma ma di sostanza.



Quoto di nuovo Wineduck (che - lo scrivo a scanso di equivoci - non conosco e del quale, anzi, spesso non condivido la sostanza degli interventi e, soprattutto, i toni, per così dire, "accesi", così alieni alla mia indole), per dare un ultimo, piccolo e modesto contributo alla discussione.
Non mi pare che, come alcuni hanno sottolineato, su questo forum spiri un vento "buonista", nè che non sia più possibile esercitare la "santa" libertà di critica; anzi!
Leggo molti giudizi negativi su diversi vini, anche importanti e blasonati, spesso persino critiche feroci.
E ci mancherebbe altro che uno non possa avere la lbertà di dire che un vino non gli è piaciuto! E meno male che è così, altrimenti non ci sarebbe stimolo, non ci sarebbe impulso alla sana e costruttiva dialettica, allo scambio di opinioni e tutto sprofonderebbe in un mare di inutilità e di noia.
Quello che mi sembra dia fastidio a molti, però, (o almeno lo dà a me) è il fatto che spesso dalle critiche ad un particolare vino di una particolare annata provato in un particolare contesto si passi alle critiche generalizzate al produttore ed a tutta la sua produzione, alla sua "filosofia", al suo "stile", alla sua "sensibilità" nell'interpretare una fantomatica "territorialità". E lo si fa spesso decretando con piglio assolutistico e finanche autocelebrativo (mi verrebbe da dire "zilianistico", se non avessi ormai superato quella fase.... mi sono, insomma, "enoevoluto") indiscutibili contaminazioni di cantina, incapacità di gestione, comportamenti truffaldini o lesivi delle sacrosante "aspettative" dei consumatori (mi chiedo quali, poi), spesso invocando effettivamente (come ben dice Wineduck) argomenti molti tecnici, per i quali davvero occorrerebbe "essere molto preparati", tesi che esigono spiegazioni ed argomentazioni molto dettagliate a supporto, competenze che credo molti degli utenti di questo forum non siano in grado di esprimere (e fra i primi "ignoranti", ovviamente, mi metto pure io).
Poi, se rimbeccati, magari si invoca "l'ironia", il "tono goliardico", "lo scherzo", "il gioco", "la celia", "il relativismo": quel che si è detto lo si diceva così, per scherzare, con leggerezza, senza voler realmente infierire.
Intanto lo si è scritto; e lo si è scritto in un forum pubblico: e lo si è scritto in un forum pubblico molto frequentato e molto letto soprattutto da utenti che non partecipano alle discussioni.
Così, ridendo e scherzando, si è sp*ttanato un vino ed un produttore, secondo me con pochissimo rispetto per il lavoro altrui (e lo dico consapevole di averlo magari fatto - colpevolmente - qualche volta pure io).

Certo, però, bisogna essere realisti e bisogna riconoscere che ci sono delle attenuanti.
Come infatti scriveva meursault, anche se non so se in realtà intendesse proprio questo, il 90% di ciò che si scrive in contesti, tutto sommato, molto generalisti e molto virtuali (qual è, checché se ne dica, qualsiasi forum enogastronomico, ivi compreso il forum GR), almeno il 90% di quello che si scrive, dicevo, sono solo "una marea di cazzate".
Poi bisogna vedere quanti, tra i numerosi "utenti silenziosi" che leggono i vari post, siano in grado di separare il grano dal loglio e di capire chi scriva onestamente ed in modo convinto e chi invece sia solo in cerca della facile visibilità che garantisce il famoso e diffuso sport del "facciamo a chi la spara più grossa" e "più grosso è il bersaglio, meglio è" (ed in questo senso la parabola descritta dal forum di Porthos mi sembra esemplare).
Ma questo è un altro discorso e mi accorgo di essermi già dilungato troppo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 21:51

Prima di affrontare questo discorso, seriamente con te visto che Wineduck latita quando gli si fanno domande puntuali e puntute sulle sue sempre più contraddittorie teorie, bisognerebbe capire una cosa.

O il forum non conta nulla, e anche se alcune idee sembrano affermate come patrimonio comune sul forum, nella realtà queste idee non contano nulla; oppure il forum è un posto che conta ed ha visibilità, e quando di un vino o di un'azienda si parla male le ricadute sono simili a quelle tipiche della stampa professionale.

In quest'ultimo caso si dovrà osservare maggiore responsabilità e prudenza, ma allora il sentire comune del forum non potrà più essere deriso come una sciocchezza la cui importanza è irragionevolmente ingigantita da chi lo anima, ed andrà considerato come uno dei fattori significativi del sistema informativo di settore. Insomma, non si potrà più parlare degli ormai celebri "quattro gatti", ormai trade mark di qualcuno insieme ai "talebani".

Nel primo caso invece si potrà rimanere tutti più rilassati e tranquilli, e non si potranno avere più pretese di rappresentatività alcuna, ma allora nessuno potrà più pretendere di venire a sindacare su questo e su quello, nessuno potrà più pretendere di venire ad insegnare agli altri come si sta al mondo. Ops... al forum. Si starà tutti come in un locale pubblico, chessò: in un'osteria. E fine degli psicodrammi.

Certamente però non si potrà pretendere da una parte l'autocensura, la sussiegosa preoccupata compresa attenzione in ogni parola che si scrive come se si stesse vergando per l'editoriale del Corriere della Sera, e dall'altra parte, contemporaneamente, che nessuno pretenda di dare valore a quanto dice secondo la propria competenza, l'esperienza ed il talento che come tutti sanno su questo forum toccano punte molto vicine a quelle della migliore stampa professionale.

Botte piena e moglie ubriaca, none.

Chiagni e fotti, manco.

My two cents, obviously.
Ultima modifica di Dedalus il 29 dic 2008 22:43, modificato 3 volte in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - da pag.19 - Talk show

Messaggioda JohnnyTheFly » 29 dic 2008 21:54

Il Comandante ha scritto:
l'oste ha scritto:Certo, se tra le pagine ci fosse stata una disanima personale sui vini (da Planeta in su), che hanno deluso nel tempo le note dell'uscita, mica sarebbe stato un delitto eh...


Veramente mi pare Rossano ssotenga il contrario, ovvero che già all'uscita fosse perfettamente leggibile il (mediocre) futuro dello Chardonnay '98 di Planeta.
Comunque do volentieri anch'io il mio contributo: un esempio per me di vino spettacolare all'uscita e che nel tempo ha, perlomeno in parte, deluso quello che si poteva presagire è il Vigna Rionda '96 di Massolino. Che non è morto come lo Chardonnay di Planeta -e ci mancherebbe- ma è passato dalla categoria del grande/grandissimo, che pareva pertinergli all'uscita, a quella del semplicemente buono (quando va bene).

I due vini in questione appartengo a due filoni che si differenziano un pochettino. Il Planeta è più un "vino per neofiti" (il primo chardonnay che mi è piaciuto è stato quello, è stata l'iniziazione al quel vitigno e non mi vergogno ad ammetterlo nemmeno oggi) mentre quello di Massolino appartiene alla classica categoria del "Fuoco di Sant'Elmo".
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 29 dic 2008 22:04

Il Comandante ha scritto:
Dedalus ha scritto:Dall'altra un assaggiatore che non conosco e di cui non so nulla, ma che equivoca pesantemente, a giudicare da questo aneddoto, il senso della buona degustazione di batteria. Che deve essere rivolta alla fruizione finale del vino e non alla tecnicità e alle esigenze di efficienza della degustazione di batteria.

Che ci sia un tipo di vino "buono" per la degustazione tecnica, o ancora peggio per la degustazione di batteria, specie se numerosa, io la ritengo la più grave -perché comunissima- stortura inflitta dalla critica anni '90 al sistema del vino di qualità, italiano e non.


Qualche giorno scriverò le mie riflessioni sul ripensamento critico della degustazione cieca, così JtF aggiunge un altro capitolo al suo libro.

Te ne sarei immensamente grato.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda JohnnyTheFly » 29 dic 2008 22:23

Dedalus ha scritto:
Dudley ha scritto:il problema é capire come mai qui dentro i vini sembrino quasi tutti tra il buono ed il buonissimo.


Ecco, formulazione incisiva e sintetica.

Alla quale aggiungo la mia postilla polemica che ha cominciato la discussione: il problema è capire come mai qui dentro se dici che un vino di nome (commerciale, critico, di blasone) non è tra il buono ed il buonissimo ti becchi regolarmente del talebano e dintorni.

Solo?????? Beato te. Ti puoi ritenere fortunato.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA - pag.18 - Jingle friends

Messaggioda Dedalus » 29 dic 2008 22:41

JohnnyTheFly ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Dudley ha scritto:il problema é capire come mai qui dentro i vini sembrino quasi tutti tra il buono ed il buonissimo.


Ecco, formulazione incisiva e sintetica.

Alla quale aggiungo la mia postilla polemica che ha cominciato la discussione: il problema è capire come mai qui dentro se dici che un vino di nome (commerciale, critico, di blasone) non è tra il buono ed il buonissimo ti becchi regolarmente del talebano e dintorni.

Solo?????? Beato te. Ti puoi ritenere fortunato.


Ma guarda che i dontorni del talebano sono brutti posti, ma brutti brutti brutti neh!... :P
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