La vecchia Pineta
Che posto!
Entrare nel locale è come fare un salto indietro nel tempo. Tutto sembra fermo agli anni che furono. Pure il menu che, nella sua semplicità, richiama alla mente quei giorni in cui, da bambini, venivamo trascinati al ristorante per il classico pranzo domenicale. Cocktail di gamberi in salsa rosa, spaghetti alle vongole, risotto alla crema di scampi, paillard, scaloppine al limone ...
Fuori menu, comunque, cominciano a far capolino piatti più modaioli che, però, nulla aggiungono al fascino d'antan di questo incredibile ristorante in cui camerieri old-style in gilè nero e camicia bianca portano a spasso, con incredibile naturalezza, astici vivi da presentare a clienti sbalorditi.
La Vecchia Pineta è una struttura degli anni ’30 in stile razionalista che nasce come stabilimento balneare di lusso. Occupato dalle truppe tedesche negli anni del conflitto bellico e successivamente requisito dalle forze alleate, ha poi ripreso la sua attività nel primo dopoguerra. Gli interventi di restauro successivi hanno, fortunatamente, lasciato intatto tutto il fascino del luogo.
Ma lasciamo da parte le divagazioni artistiche e torniamo a parlare del ristorante chè ne vale la pena.
Terrazza sul mare. Cielo stellato. Lieve brezza dal profumo salmastro. Un gruppo di amici e le loro chiacchiere. Una lenta risacca per colonna sonora. Riuscite ad immaginare qualcosa di più estivo?
Così come estiva è risultata la scelta dei piatti:
Gamberoni in tempura con salsa d’arancio e basilico – il primo dei fuori menu; buoni i gamberi ma poco significativa la salsa. Nel complesso una preparazione discreta.
Moscardini fritti con chips di porro e riduzione di aceto balsamico – secondo fuori menu. Piatto decisamente più riuscito del precedente; ottima la frittura, asciutta e croccante, buona la materia prima.
Zuppa di cozze – un po’ troppo
arrossata dal sugo, ma gradevole.
Spaghetti alle vongole - piatto delizioso nella sua semplicità. Ottima la tenuta della pasta, cremoso al punto giusto l’appetitoso sughetto. Gli altri commensali hanno percepito qualche stonatura dovuta ad una probabile mancata sfumatura del vino nella preparazione. Secondo me, però, so’ belle pi@@e mentali che riporto solo per dovere di cronaca.
Crème Caramel con salsa all’arancia – beh, qui proprio non ci siamo. Il dolce ricordava molto (e non è detto che non lo fosse) uno di quei budini sintetici che trovi nel banco frigo del supermercato. Pazienza, non si può avere tutto.
Per accompagnare è stato selezionato dalla carta dei vini un
Pinot Bianco IGT 2007 Jermann. Vino niente affatto male; fresco, leggero, caratterizzato da una buona acidità e da piacevoli sentori di frutta bianca. Lievi note minerali a richiamare il salmastro dell’aria circostante. Il tutto per un effetto semplice, gradevole, senza pretese. Forse un vino che si abbinava con più successo alla brezza marina del luogo che non ai piatti scelti, ma pazienza, andava bene lo stesso.
Risvolto economico dell'operazione (3 coperti):
Pasto (3 antipasti, 3 primi, 1 contorno, 1 dolce e un caffè) € 94
Bevande € 27 (Vino € 25 + acqua € 2)
Cucina semplice, dunque, con piatti spesso ben eseguiti e prezzi nella norma. Il tutto in una cornice davvero fuori dal tempo. Per quel che mi riguarda, nella sua categoria, annovero La Vecchia Pineta tra le scoperte dell'anno.