Giorno 2
Visita a
Poderi Colla
La gestione dell'azienda appare molto seria e rigorosa e i risultati sono sicuramente molto positivi.
Il mio vino preferito è stato senza dubbio il Barolo Bussia 2004 , bello incazzato in bocca ma già con un certo passo ed equilibrio , da seguire con estrema attenzione.
il barbaresco dal cru roncaglie è un po più scarno in bocca e con un tannino secco che , insieme all'acidità elevata , rendono il vino piuttosto ostico al momento.
Gli altri esperti dicono che si farà e visto anche il 95 bevuto il giorno dopo non posso che confidare nella loro maggiore esperienza.
Mi convince decisamente meno il bricco del Drago 04 e il Nebbiolo 06.
Bellissimo anche scambiare due chiacchiere con Beppe Colla , senza le testimonianze di questi produttori che hanno fatto la storia delle Langhe saremmo tutti un po più poveri.
Visita a
Marcarini
La gentilissima ragazza che ci ha ricevuto ci ha fatto vedere la bella e pulitissima cantina , composta da botti appena rinnovate.
Sia il Brunate che il La Serra 2004 non mi hanno pienamente convinto anche se probabilmente ci troviamo di fronte ai vini più indietro assaggiati durante questo ponte.
Manca un pochino di ciccia che sostenga l'acidità mostrusa e il copioso tannino che compongono questi vini.
Anche qui concedo il "beneficio del dubbio" ai miei compagni di viaggio , sarò contento di essere contraddetto tra qualche anno.
Visita da
Roagna
Giù il cappello di fronte a questo giovane produttore che non attua compromessi e va diritto per la sua strada , ecco un confortante esempio di giovani leve langarole.
La visita comincia dalla vigna (bonus) dove si pratica l'inerbimento e si cerca di mantere il più possibile inalterato l' ecosistema vigna.
Le vigne sono piuttosto vecchie e ottenute da selezione massale.
La macerazione sulle bucce dura , a seconda delle annate , un centinaio di giorni e si usa la tecnica del cappello sommerso con steccatura.
Tecnica piuttosto "arcaica" ma a quanto pare piuttosto efficace.
Gli affinamenti in botti grandi e qualche barrique "scarica" è lunghissimo e alcuni vini escono anche dopo 10 anni.
L'aspetto più convincente è rappresentato dal lato tattile di questi vini che in bocca hanno sì tannini presenti , ma anche ottimo equlibrio.
Più restii a concedersi i nasi con qualche imprecisione solo sul Barbaresco 2000.
Il Barolo della medesima annata è sembrato , almeno a me , un piccolo capolavoro.
Molto floreale il Vigna Rionda 2003 , piuttosto buono.
Straordinario il Barbaresco Crichet-Pajè 1998 , veramente un grande vino ; speriamo di non aver preso un abbaglio collettivo.
Mi dicono ottime anche grappe e birre (non autoctone....

) , io ho evitato e mi sono dedicato a seccare la bottiglia di Crichet 98.
Un ringraziamento per lo stupendo pomeriggio a Luca.
A anzo Barbaresco Montestefano 04 Rivella
Non mi è piciuto , poco pulito al naso e un filo scomposto in bocca.
A cena Barbaresco Roncaglie 95 Colla
Parte un attimo ridotto ma poi si apre e diventa un grande vino , molto affascinante al naso e dalla bocca di esemplare pulizia.
Barbaresco Ris. Rabajà 1989 Produttori
Eccelso anche questo , per me sicuramente vino della serata.
Naso poliedrico e cangiante , bocca da Barbaresco di Razza , impossibile resistergli.
Barolo Vigna La Volta 1996 Cabutto
Molto austero e tradizionale ma anche di bella pulizia.
Naso leggermente alcolico ma bocca veramente profonda , al palato sovrasta inevitabilmente i Barbaresco.
Interessante scoperta.