vignadelmar ha scritto:Una domanda:
le nozioni da me riportate tratte dai siti del Consorzio della Franciacorta, della Bellavista e della Monterossa, come sono ?
Sono attendibili ?
Se non lo sono, in che cosa difettano ?
Cosa aggiungereste e cosa eliminereste ?
Grazie
I terreni morenici sono sì caratterizzati da una congerie di pietre e minerali di origine e natura diversa, che teoricamente rappresentano una grande ricchezza minerale, ma concretamente ci sono diverse altre cose da considerare, due su tutte.
La prima è che dove passa un ghiacciaio, dopo passa l'oceano d'acqua del ghiacciaio che si scioglie. Tutta quest'acqua trova il terreno molto disunito, poiché appena trasportato in loco dal ghiacciaio e per quanto da esso compresso non certo coeso come può essere una roccia vulcanica o metamorfica-sedimentaria. Il risultato è quello di un dilavamento molto pesante nei confronti di moltissime di quelle sostanze minerali e metalliche che in origine sono presenti nel corpo della morena, lasciando solo quelle più pesanti come il ferro. Il risultato è che i terreni morenici sono tipicamente carenti di potassio, assai importante per la buona viticoltura, che tipicamente viene reintegrato in quelle zone attraverso apposita concimazione per poter tenere in buona salute le viti.
La seconda è che quando l'oceano d'acqua del ghiacciaio sciolto si asciuga, lascia sulla superficie della morena uno strato di fanghiglia che è spesso molto limoso e nella migliore delle ipotesi argilloso. Quindi il prezioso giacimento di minerali di cui si fa menzione nelle brochire aziendali oltre che essere pesantemente dilavato dall'acqua viene nella maggior parte delle giaciture anche allontanato dalle radici delle vigne da una coltre argillosa-limosa dallo spessore variabile. Mediamente sono diversi metri, da 3 a 5 e fino a 20 nel caso dei terrazzi fluviali, immagino meno sulle morene, ma sempre considerevole.
Ora, questo è quello che riportano i testi classici riguardo ai terreni argillosi e limosi, come riportato dal bel manuale di Slow Food intitolato
Il piacere del vino, che ti consiglio calorosamente (e senza ironia) di procurarti e di leggere:
Classificazione di Carpentieri:
terreni argillo-calcarei, compatti -> vini colorati, tannici, aspri
terreni argillo-calcarei, mezzani -> vini comuni
terreni argillosi, fertili, non umidi -> vini mediocri, poco serbevoli
Classificazione di Fregoni:
terreni tendenzialmente argillosi -> ricchi di estratto, morbidi, di buona acidità e di lunga conservazione
terreni pesanti e molto argillosi -> ricchi di estratto, aromatici, intensamente colorati, spesso disarmonici e grossolani
Per entrambi questi autori le qualità di vino migliore vengono tutte da terreni non caratterizzati da significative presenze di argilla.
Poiché ho una conoscenza solo approssimativa della natura geologica della Franciacorta, si prenda quanto ho riportato solo come un'indicazione generale, da contestualizzare in maniera più precisa attraverso le indicazioni di chi conosce meglio.
Le giaciture particolarmente o relativamente più favorevoli infatti sono presenti anche sulle morene e sui terrazzi glaciali, in particolare dove l'erosione di corsi d'acqua mette a nudo gli strati più profondi, sotto la coltre argillosa, o presso le teste e i fianchi dei ghiacciai e quindi dei terrazzi glaciali, dove il dilavamento è più intenso e finisce per concentrare alla lunga i minerali e i metalli residui talmente tanto da dare origine ai cosiddetti terreni altamente ferrettizzati.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”