Quali sono i migliori spumanti italiani?

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Messaggioda paolo72 » 14 lug 2007 15:17

Palma ha scritto:
paolo72 ha scritto:Ritengo che Ferrari sia la migliore casa spumantistica Italiana.
I suoi Perlè (compatibilmente con l'annata) sono spumanti di grandissima qualità ad un prezzo molto competitivo, il Perlè Rosé nelle annate giuste (grandissimo 99 e 96) è un capolavoro di complessità, beva, mineralità e freschezza. Il Giulio Ferrari Riserva, secondo me senza ombra di dubbio, è non solo il migliore spumante Italiano, ma anche il migliore Chardonnay Italiano.


Finalmente qualcuno che ha il coraggio di fare qualche nome nuovo. Bravo Paolo :lol: :lol:

Scherzo :D


Vuoi che ti dica un nome nuovo?
Prova Gatta, ha una etichetta bellissima, fa sicuramente pendant con la tua cravatta, il vino però è amaro come lo Jägermeister . :lol:
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Messaggioda Palma » 14 lug 2007 15:27

paolo72 ha scritto:Il Methius l'ho sentito solo due volte e mi è piaciuto parecchio ma purtroppo non riesco a trovarlo da nessuna parte.


Da ciò presumo che in cantina non vendano direttamente?
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Messaggioda paolo72 » 14 lug 2007 15:32

Palma ha scritto:
paolo72 ha scritto:Il Methius l'ho sentito solo due volte e mi è piaciuto parecchio ma purtroppo non riesco a trovarlo da nessuna parte.


Da ciò presumo che in cantina non vendano direttamente?


Può darsi che lo vendano, non mi è mai capitato di visitare la cantina, il Trentino è un territorio che mio malgrado riesco a visitare solo per altre questioni (vacanze con la famiglia, sci) e non per il vino.

Comunque io il vino lo compro al 60-70% in enoteca e solo per il 30-40 direttamente dai produttori.

Al prossimo festival di Merano andando in su, si potrebbe visitare qualche cantina trentina...
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Messaggioda l'oste » 14 lug 2007 16:07

in onore della discussione oggi ho bevuto un ottimo q/p di franciacorta, Saten di Bosio, 16 euro in enoteca.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Messaggioda il chiaro » 14 lug 2007 16:53

[quote="paolo72"]
Il Methius l'ho sentito solo due volte e mi è piaciuto parecchio ma purtroppo non riesco a trovarlo da nessuna parte.[quote]

Se passi dsalle mie parti 4/5 bottiglie le faccio saltar fuori a prezzo credo interessante.

Gatta è veramente amaro, andrebbe servito come digestivo.

Sono di parte, ma lo dico lo stesso: a me piace Balter, il base è uno chardonnay in purezza che fa quasi quattro anni sui lieviti, il prezzo è buono e si mangia il 90% almeno dei franciacorta di prezzo confrontabile.
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Messaggioda vignadelmar » 14 lug 2007 19:31

Mi sono riletto un interessante articolo di Marco Sabellico sul Gambero Rosso del Novembre 2002 sulla storia della Ca' del Bosco in quell'anno eletta cantina dell'anno.

Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo ma che:

"si mette totalmente in gioco ed inizia a studiare per perfezionare i suoi già buoni vini. Diventa di casa in Borgogna e a Bordeaux, dove frequenta, fra i pochissimi italiani, corsi tenuti dai nomi più celebri dell'enologia francese, da Jean Siegrist a Denis Debourdieu fino ad Emile Peynaud. In California stringe rapporti con il padre dell'enologia californiana, AndréTchelicheff, con Robert Mondavi e i maggiori produttori USA. Strappa alla Moet & Chandon il capocantiniere del Dom Perignon, André Dubois, che si trasferisce a Erbusco. Poco dopo arriva il californiano Bria Larky, fresco di studi a Davis e forte di esperienze importanti in Napa Valley. Nell' 86 l'enologo Stefano Cappelli che è a tutt'oggi il responsabile tecnico della Ca del Bosco"..........poi l'artico lo continua parlando di ricerca estrema della qualità, investimenti milionari in cantina, macchinari......etc etc


Beh, che dire, interessante.

Vedete, mi sono messo a studiare !!

Ciao
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
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Messaggioda Dedalus » 14 lug 2007 21:42

vignadelmar ha scritto:Mi sono riletto un interessante articolo di Marco Sabellico sul Gambero Rosso del Novembre 2002 sulla storia della Ca' del Bosco in quell'anno eletta cantina dell'anno.

Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo ma che:

"si mette totalmente in gioco ed inizia a studiare per perfezionare i suoi già buoni vini. Diventa di casa in Borgogna e a Bordeaux, dove frequenta, fra i pochissimi italiani, corsi tenuti dai nomi più celebri dell'enologia francese, da Jean Siegrist a Denis Debourdieu fino ad Emile Peynaud. In California stringe rapporti con il padre dell'enologia californiana, AndréTchelicheff, con Robert Mondavi e i maggiori produttori USA. Strappa alla Moet & Chandon il capocantiniere del Dom Perignon, André Dubois, che si trasferisce a Erbusco. Poco dopo arriva il californiano Bria Larky, fresco di studi a Davis e forte di esperienze importanti in Napa Valley. Nell' 86 l'enologo Stefano Cappelli che è a tutt'oggi il responsabile tecnico della Ca del Bosco"..........poi l'artico lo continua parlando di ricerca estrema della qualità, investimenti milionari in cantina, macchinari......etc etc


Beh, che dire, interessante.

Vedete, mi sono messo a studiare !!

Ciao


Mi pare che nemmeno qui si vanti la particolare vocazione pedoclimatica della Franciacorta alla spumantistica, o mi sbaglio?

Nota, per tua utilità e riflessione, che vocazione e tradizione sono due cose del tutto distinte.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Messaggioda vignadelmar » 14 lug 2007 21:50

Dedalus ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Mi sono riletto un interessante articolo di Marco Sabellico sul Gambero Rosso del Novembre 2002 sulla storia della Ca' del Bosco in quell'anno eletta cantina dell'anno.

Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo ma che:

"si mette totalmente in gioco ed inizia a studiare per perfezionare i suoi già buoni vini. Diventa di casa in Borgogna e a Bordeaux, dove frequenta, fra i pochissimi italiani, corsi tenuti dai nomi più celebri dell'enologia francese, da Jean Siegrist a Denis Debourdieu fino ad Emile Peynaud. In California stringe rapporti con il padre dell'enologia californiana, AndréTchelicheff, con Robert Mondavi e i maggiori produttori USA. Strappa alla Moet & Chandon il capocantiniere del Dom Perignon, André Dubois, che si trasferisce a Erbusco. Poco dopo arriva il californiano Bria Larky, fresco di studi a Davis e forte di esperienze importanti in Napa Valley. Nell' 86 l'enologo Stefano Cappelli che è a tutt'oggi il responsabile tecnico della Ca del Bosco"..........poi l'artico lo continua parlando di ricerca estrema della qualità, investimenti milionari in cantina, macchinari......etc etc


Beh, che dire, interessante.

Vedete, mi sono messo a studiare !!

Ciao


Mi pare che nemmeno qui si vanti la particolare vocazione pedoclimatica della Franciacorta alla spumantistica, o mi sbaglio?

Nota, per tua utilità e riflessione, che vocazione e tradizione sono due cose del tutto distinte.






Perchè me lo chiedi, ne ho forse parlato ??
Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing.
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Messaggioda wert » 14 lug 2007 22:08

secondo me:

-franciacorta extra brut riserva mill. azienda bellavista

-asti de miranda azienda contratto

-trento methius brut rierva mill. azienda f.lli dorigati

..e poi ancora ,ancora,ancora.... :oops:
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Messaggioda Dedalus » 14 lug 2007 22:14

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Mi sono riletto un interessante articolo di Marco Sabellico sul Gambero Rosso del Novembre 2002 sulla storia della Ca' del Bosco in quell'anno eletta cantina dell'anno.

Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo ma che:

"si mette totalmente in gioco ed inizia a studiare per perfezionare i suoi già buoni vini. Diventa di casa in Borgogna e a Bordeaux, dove frequenta, fra i pochissimi italiani, corsi tenuti dai nomi più celebri dell'enologia francese, da Jean Siegrist a Denis Debourdieu fino ad Emile Peynaud. In California stringe rapporti con il padre dell'enologia californiana, AndréTchelicheff, con Robert Mondavi e i maggiori produttori USA. Strappa alla Moet & Chandon il capocantiniere del Dom Perignon, André Dubois, che si trasferisce a Erbusco. Poco dopo arriva il californiano Bria Larky, fresco di studi a Davis e forte di esperienze importanti in Napa Valley. Nell' 86 l'enologo Stefano Cappelli che è a tutt'oggi il responsabile tecnico della Ca del Bosco"..........poi l'artico lo continua parlando di ricerca estrema della qualità, investimenti milionari in cantina, macchinari......etc etc


Beh, che dire, interessante.

Vedete, mi sono messo a studiare !!

Ciao


Mi pare che nemmeno qui si vanti la particolare vocazione pedoclimatica della Franciacorta alla spumantistica, o mi sbaglio?

Nota, per tua utilità e riflessione, che vocazione e tradizione sono due cose del tutto distinte.






Perchè me lo chiedi, ne ho forse parlato ??
Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing.


Trovo ormai assai poco costruttiva la tua traiettoria dialettica.

Mi scuserai se ho fatto l'errore di indugiarvi di nuovo, e mi perdonerai se l'abbandono subito.
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Messaggioda Dedalus » 14 lug 2007 22:19

wert ha scritto:secondo me:

-franciacorta extra brut riserva mill. azienda bellavista

-asti de miranda azienda contratto

-trento methius brut rierva mill. azienda f.lli dorigati

..e poi ancora ,ancora,ancora.... :oops:


I primi due mi hanno sempre convinto, il primo costantemente vicino alla massima espressione franciacortina possibile, il secondo fuori dal coro (ricordo che è un Moscato d'Asti spumantizzato con il Metodo Classico) e veramente di grande capacità espressiva. Mi piacerebbe poterlo assaggiare una volta a fianco al Metodo Classico di Cascina Fonda, altro esemplare di grande levatura.
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Messaggioda wert » 14 lug 2007 22:49

si vero
anche a me piacerebbe ,specie in queste serate... :oops:
caro dedalus a proposito,ho avuto modo di constatare la sua autorevole familiarita' con diversi vini ,e mi piacerebbe sentire la sua anche nell'altra sezione riguardante i migliori rossi campani,sempre se e' possibile grazie


[quote="Dedalus"]



I primi due mi hanno sempre convinto, il primo costantemente vicino alla massima espressione franciacortina possibile, il secondo fuori dal coro (ricordo che è un Moscato d'Asti spumantizzato con il Metodo Classico) e veramente di grande capacità espressiva. Mi piacerebbe poterlo assaggiare una volta a fianco al Metodo Classico di Cascina Fonda, altro esemplare di grande levatura.[/quote]
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Messaggioda Dedalus » 14 lug 2007 23:07

wert ha scritto:
Dedalus ha scritto:
I primi due mi hanno sempre convinto, il primo costantemente vicino alla massima espressione franciacortina possibile, il secondo fuori dal coro (ricordo che è un Moscato d'Asti spumantizzato con il Metodo Classico) e veramente di grande capacità espressiva. Mi piacerebbe poterlo assaggiare una volta a fianco al Metodo Classico di Cascina Fonda, altro esemplare di grande levatura.

si vero
anche a me piacerebbe ,specie in queste serate... :oops:
caro dedalus a proposito,ho avuto modo di constatare la sua autorevole familiarita' con diversi vini ,e mi piacerebbe sentire la sua anche nell'altra sezione riguardante i migliori rossi campani,sempre se e' possibile grazie



La sua... di chi? C'è qualche gentile donzella qui intorno? Ci fosse, piacerebbe molto anche a me "senitire la sua..." :lol:

Il miglior Rosso campano è senza dubbio il Pompeiano. Nettamente meglio calibrato e più intensamente solare del più nordico Magenta, per non parlare delle cupezze ormai oceaniche del Bordeaux; meno scabroso del Sangue di Piccione pur senza scadere nelle estenuatezze poetiche del Carminio; più puro e distinto dell'umilissimo Vermiglio, ma non ancora pretenzioso e sofisticato quanto il Lacca.

Insomma, il miglior Rosso campano è senza dubbio il Pompeiano... :roll:
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Messaggioda Dedalus » 14 lug 2007 23:28

vignadelmar ha scritto:Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo


vignadelmar ha scritto:Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing


La coerenza non è tutto, come diceva qualcuno solo gli idioti non cambiano mai idea, ma un minimo aiuta... :wink:
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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 00:21

Dedalus ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo


vignadelmar ha scritto:Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing


La coerenza non è tutto, come diceva qualcuno solo gli idioti non cambiano mai idea, ma un minimo aiuta... :wink:




Una persona dotta e competente come te sicuramente sa che per la lingua italiana le parole "molto" e "principalmente" non sono in contrapposizione......... :cry: :cry: :cry:



.
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Messaggioda Dedalus » 15 lug 2007 01:10

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo


vignadelmar ha scritto:Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing


La coerenza non è tutto, come diceva qualcuno solo gli idioti non cambiano mai idea, ma un minimo aiuta... :wink:




Una persona dotta e competente come te sicuramente sa che per la lingua italiana le parole "molto" e "principalmente" non sono in contrapposizione......... :cry: :cry: :cry:



.


Infatti la contraddizione non sta nella misura del "molto" e del " principalmente", ma nel fatto che tu prima dici che nell'articolo si parla molto del ruolo del marketing (citazione 1) e subito dopo, per difenderti, osservi che nel piccolo frammento da te riportato non emergerebbe un ruolo importante del marketing (citazione 2), dimenticandoti di quanto appena detto in precedenza:

V : - "Si parla molto dell'infaticabile lavoro di marketing che il Titolare fa in giro per il mondo ma che... [ha un curriculum di esperienze professionali davvero importante]"
(come a dire: "Vedete che non è solo marketing? c'è molta sostanza, in Franciacorta!")

D : - "Mi pare che nemmeno qui si vanti la particolare vocazione pedoclimatica della Franciacorta alla spumantistica, o mi sbaglio?"
(come a dire: "Nessuno ha mai discusso la serietà del lavoro, bensì la vocazione pedoclimatica della zona")

V : - "Sono stupito però dal fatto che non si parla principalmente di marketing"
(come a dire: "Però vedi che chi dice che il marketing è preponderante, qui non trova appoggio?")

D: - "La coerenza non è tutto, [...] ma un minimo aiuta..."
(come a dire: "Ti sbagli: tu stesso hai detto che l'articolo prima di tutto parla di quanto è importante il marketing, ti stai contraddicendo da solo")



Mi fa sinceramente impressione come le nostre strutture di pensiero e di espressione riescano a non incontrarsi davvero mai, nemmeno quando la cosa è di una semplicità disarmante, come qui.
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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 11:36

Dal sito della Bellavista:

"Nata dall'azione erosiva dell'acqua, su depositi di terra e pietre, accumulati nei millenni dai ghiacciai, queste colline moreniche, da sempre ospitano la vite....poi.......Centottanta ettari di vigne, tra le più capaci di assorbire il nutrimento da terreni ricchi di gesso e tra le più sensibili alle escursioni termiche e ai venti del lago. La maggiore adattabilità delle viti, frutto di una ricerca di anni, ha così esaltato al massimo il valore del territorio."


Lo studio continua..........
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Messaggioda Il Comandante » 15 lug 2007 11:42

Voto sin d'ora questo come thread dell'anno! :lol: :lol:
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Messaggioda Il Comandante » 15 lug 2007 11:48

vignadelmar ha scritto:Dal sito della Bellavista:

"Nata dall'azione erosiva dell'acqua, su depositi di terra e pietre, accumulati nei millenni dai ghiacciai, queste colline moreniche, da sempre ospitano la vite....poi.......Centottanta ettari di vigne, tra le più capaci di assorbire il nutrimento da terreni ricchi di gesso e tra le più sensibili alle escursioni termiche e ai venti del lago. La maggiore adattabilità delle viti, frutto di una ricerca di anni, ha così esaltato al massimo il valore del territorio."


Lo studio continua..........


Ho come il sospetto che su nessun sito di produttore franciacortino troverai frasi come:
"La Franciacorta è una zona poco vocata per la produzione spumantistica ed il suo -parziale- successo in Italia è dovuto principalmente all'abilità nel marketing dei principali produttori della zona."
Ma tu continua a cercare, perché evidente che se nessun produttore scrive una cosa del genere allora tale affermazione è indiscutibilmente falsa!!
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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 11:53

Dal sito della Monterossa:


"Il vino quì prodotto ha sempre goduto di buona fama ed è del 1570 la prima testimonianza scritta in cui si parla del vino con le "bollicine", un prodotto definito da Canforto (medico bresciano) "mordacissimo" vale a dire vivace e spumeggiante."




Dal sito del Consorzio della Franciacorta (franciacorta.net)

"Osservando dall
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Messaggioda meursault » 15 lug 2007 11:55

Fondata nel 1989 da Franco Timoteo Metelli, nel cuore di una terra di notevoli tradizioni vinicole come la Franciacorta, l' Azienda Agricola Boschi, con una produzione di circa 2.000.000 bottiglie l' anno, è oggi uno dei principali produttori della zona, una realtà di grande esperienza ed in continua, inarrestabile espansione.

Gli oltre centoventi ettari di terre vitate, sparsi nelle varie località della splendida Franciacorta, permettono, grazie alle particolari e diverse posizioni geografiche, di raccogliere uve dalle caratteristiche variegate che sono una straordinaria base produttiva per gli esperti enologi dell' azienda.

La maison ha sempre puntato sulla qualità e la certificazione ISO 9001 lo attesta: la linea completa di Vini e Spumanti di altissima qualità, molto diversificati, accontenta i gusti e i palati più esigenti.


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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 12:01

Il Comandante ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Dal sito della Bellavista:

"Nata dall'azione erosiva dell'acqua, su depositi di terra e pietre, accumulati nei millenni dai ghiacciai, queste colline moreniche, da sempre ospitano la vite....poi.......Centottanta ettari di vigne, tra le più capaci di assorbire il nutrimento da terreni ricchi di gesso e tra le più sensibili alle escursioni termiche e ai venti del lago. La maggiore adattabilità delle viti, frutto di una ricerca di anni, ha così esaltato al massimo il valore del territorio."


Lo studio continua..........


Ho come il sospetto che su nessun sito di produttore franciacortino troverai frasi come:
"La Franciacorta è una zona poco vocata per la produzione spumantistica ed il suo -parziale- successo in Italia è dovuto principalmente all'abilità nel marketing dei principali produttori della zona."
Ma tu continua a cercare, perché evidente che se nessun produttore scrive una cosa del genere allora tale affermazione è indiscutibilmente falsa!!




Hai assolutamente ragione su questo aspetto.


Però dimmi allora chi ha ragione, o meglio come si fa a giungere ad una conclusione della diatriba.

Da un lato legittimamente alcuni affermano che non sia zona vocata, mentre altri (le aziende ed il consorzio) affermano il contrario.

Se le posizioni, come io credo abbiano pari legittimità di presenza, come facciamo a stabilire dove pende l'ago della bilancia ?


Voglio dire che non è perchè lo dicono le aziende è vero per forza ma allo stesso modo non è perchè lo dicono alcuni forumisti è vero il contrario.......su questo punto dovremmo esser chiari.


E poi prima, non tu, ci si lamentava dell'assenza di riferimenti. Adesso questi ci sono.........vogliamo parlarne, vogliamo discuterli ??
E' ovvio che io posso solamente riportare dati di altri, non avendo alcuna nozione in merito.

Hasta siempre Comandante !! :D :D :D
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Messaggioda Dedalus » 15 lug 2007 12:01

meursault ha scritto:Fondata nel 1989 da Franco Timoteo Metelli, nel cuore di una terra di notevoli tradizioni vinicole come la Franciacorta, l' Azienda Agricola Boschi, con una produzione di circa 2.000.000 bottiglie l' anno, è oggi uno dei principali produttori della zona, una realtà di grande esperienza ed in continua, inarrestabile espansione.

Gli oltre centoventi ettari di terre vitate, sparsi nelle varie località della splendida Franciacorta, permettono, grazie alle particolari e diverse posizioni geografiche, di raccogliere uve dalle caratteristiche variegate che sono una straordinaria base produttiva per gli esperti enologi dell' azienda.

La maison ha sempre puntato sulla qualità e la certificazione ISO 9001 lo attesta: la linea completa di Vini e Spumanti di altissima qualità, molto diversificati, accontenta i gusti e i palati più esigenti.


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Post dell'anno dentro il thread dell'anno.
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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 12:08

Una domanda:


le nozioni da me riportate tratte dai siti del Consorzio della Franciacorta, della Bellavista e della Monterossa, come sono ?


Sono attendibili ?

Se non lo sono, in che cosa difettano ?

Cosa aggiungereste e cosa eliminereste ?


Grazie
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Messaggioda vignadelmar » 15 lug 2007 12:14

Il Comandante ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Dal sito della Bellavista:

"Nata dall'azione erosiva dell'acqua, su depositi di terra e pietre, accumulati nei millenni dai ghiacciai, queste colline moreniche, da sempre ospitano la vite....poi.......Centottanta ettari di vigne, tra le più capaci di assorbire il nutrimento da terreni ricchi di gesso e tra le più sensibili alle escursioni termiche e ai venti del lago. La maggiore adattabilità delle viti, frutto di una ricerca di anni, ha così esaltato al massimo il valore del territorio."


Lo studio continua..........


Ho come il sospetto che su nessun sito di produttore franciacortino troverai frasi come:
"La Franciacorta è una zona poco vocata per la produzione spumantistica ed il suo -parziale- successo in Italia è dovuto principalmente all'abilità nel marketing dei principali produttori della zona."
Ma tu continua a cercare, perché evidente che se nessun produttore scrive una cosa del genere allora tale affermazione è indiscutibilmente falsa!!






Stò compiendo un'estremizzazione come mio solito ma se io adesso, per assurdo, incominciassi a dire che la zona di Bolgheri non è vocata, come potresti smentirmi ??

Ciao
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
Tessera n.1 e Presidente Lenin Fans Club
Tessera n°0 e Presidente Circolo Conviviale Colonna Pugliese

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