zampaflex ha scritto:bobbisolo ha scritto:slowshow10 ha scritto:L'opposizione destra/sinistra si regge oramai solo sulle briciole, i famosi diritti civili, mentre nelle scelte economiche bene o male le due fazioni non differiscono di un bel niente: l'unico binario percorribile è quello del capitalismo neoliberista e di li non ci si può discostare. Avremmo bisogno di politici con la P maiuscola, ma si questi non vi è più traccia, almeno da quando siamo entrati nella seconda repubblica.
Fa piacere non essere soli in questo mondo... da adesso aspettati repliche piccate, lezioncine, insulti e psicanalisi su questo thread.
Un abbraccio e grazie.
Avete condiviso una bella cazzata.
Il capitalismo non è NEOliberista, è capitalismo e basta, lo disse anche Marx.
Il neoliberismo non esiste, è liberismo e basta.
Voi avete assistito alla lampante e totale vittoria di questo paradigma economico su tutti gli altri, in quanto più efficace ed efficiente: è una lezione della storia, da studiare ed imparare.
Dove semmai dovreste concentrarvi? Sulle conseguenze perniciose che la visione politica di corto respiro prima o poi crea dovendo inseguire il consenso entro il successivo termine elettorale. Se questo comporta dovere raccattare soldi da chi li ha, per gestire le campagne promozionali, pian piano si cede alle pressioni legittime delle lobbies che hanno i soldi e si concede gradualmente sempre più spazio, ma NON al capitalismo reale, bensì ai cartelli, poi agli oligopolisti, infine agli anarcocapitalisti scatenati dalla prorompente crescita delle tecnologie informatiche.
Il politico di corto respiro incassa e cede potere; quello lungimirante cerca il bene della nazione nel lungo periodo, e pianifica, costruisce, recinta.
Ma il consenso popolare, quel POPOLO bue di cui molti si riempiono la bocca nei momenti meno opportuni, non ha la visione di lungo. Panem et circenses, grano a tutti e grane sicure. E' l'elettore il mandante cipputiano di tutte le cazzate che i politici commettono.
Certo, dove all'elettore si mettono mordacchia e manette, come in Cina, la pianificazione di lungo la si può attuare.
Ma a che prezzo? Lo vorreste pagare?
Naaahhh....
Eccolo, come previsto.
Capisco il tuo punto di vista, e anzi molte osservazioni che fai (sul cortotermismo della politica, sull'influenza delle lobby, sulla degenereazione oligopolilstica) sono condivisibili.
Però, permettimi una precisazione: non credo sia utile liquidare tutto con toni così tranchant o con il DISPREZZO per chi usa categorie diverse.
Il termine neolilberismo, ad esempio, non nasce da una fantasia ideologica: è un concetto che la stessa letteratura economica e politica utilizza per indicare una fase storica specifica del capitalismo, con scelte di deregolamentazione, privatizzazione e riduzione del ruolo dello stato.
Possiamo discutere se la parola sia felice o meno, ma non è una "cazzata" come l'hai definita: è un modo per descrivere un fenomeno reale, con i suoi pregi e i suoi effetti collaterali.
Quanto invece al "popolo bue", io andrei più cauto: la responsabilità dell'elettore esiste, certo, ma è anche il risultato di un sistema che, da anni, ha disabituato le persone a pensare politicamente.
Se l'offerta politica si appiatisce e la comunicazione riduce tutto a slogan, non si può pretendere che la domanda resti alta.
Si, il capitalismo ha vinto su altri modelli, ma non per questo è esente da critica o da limiti, e si, servirebbe una politica più lungimirante, ma proprio per questo il confronto dovrebbe restare aperto, non liquidatorio.
Il problema secondo me non sta tanto nello scegliere uno dei 2 modelli, ma capire se e come sia possibile coniugare pianificazione strategica e libertà.