Parliamo di guerra

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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l'oste
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 19 lug 2025 20:34

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Rai News :

Mattarella: "Colpire dove si prega e si ha fame genera odio"Il Capo dello Stato ha parlato da Rovereto, in visita alla Campana dei Caduti: con le “guerre di annessione territoriale” e dove “si spara e si uccide nei luoghi di preghiera o dove si distribuisce acqua e cibo” si torna ai tempi bui della storia

Presidente antisemita, antisionista, travaglista e dibattista.

Meglio informarsi su Facebook, Twitter, X, Istagram, Tinder, dove scrivono i veri servitori della verità :lol: :lol: :lol:


le tue solite trovate retoriche: io sono d'accordo con Mattarella e il presidente è lontano anni luce da quella manica di cazzari che hai citato

Dicono in Toscana : "chi c'ha la coda di paglia ha paura gli prenda foco".
In verità nessuna "trovata retorica", non era diretta a te in particolare ma gli a chi crede di sembrare intelligente (impegno inutile) sparando paradossi (ad esempio il tuo fan/amichetto quello di : Palestina libera, a morte i sionisti) e a tutti quelli che per supportare un argomento in discussione, invece di portare un proprio pensiero o magari dei fatti, si barcamenano con scritti altrui (cut and paste).
Tutto fa cacciucco (sempre sentita in Toscana).
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 19 lug 2025 21:59

l'oste ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Rai News :

Mattarella: "Colpire dove si prega e si ha fame genera odio"Il Capo dello Stato ha parlato da Rovereto, in visita alla Campana dei Caduti: con le “guerre di annessione territoriale” e dove “si spara e si uccide nei luoghi di preghiera o dove si distribuisce acqua e cibo” si torna ai tempi bui della storia

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Meglio informarsi su Facebook, Twitter, X, Istagram, Tinder, dove scrivono i veri servitori della verità :lol: :lol: :lol:


le tue solite trovate retoriche: io sono d'accordo con Mattarella e il presidente è lontano anni luce da quella manica di cazzari che hai citato

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In verità nessuna "trovata retorica", non era diretta a te in particolare ma gli a chi crede di sembrare intelligente (impegno inutile) sparando paradossi (ad esempio il tuo fan/amichetto quello di : Palestina libera, a morte i sionisti) e a tutti quelli che per supportare un argomento in discussione, invece di portare un proprio pensiero o magari dei fatti, si barcamenano con scritti altrui (cut and paste).
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 19 lug 2025 23:24

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Rai News :

Mattarella: "Colpire dove si prega e si ha fame genera odio"Il Capo dello Stato ha parlato da Rovereto, in visita alla Campana dei Caduti: con le “guerre di annessione territoriale” e dove “si spara e si uccide nei luoghi di preghiera o dove si distribuisce acqua e cibo” si torna ai tempi bui della storia

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le tue solite trovate retoriche: io sono d'accordo con Mattarella e il presidente è lontano anni luce da quella manica di cazzari che hai citato

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insomma, ce l'hai con me ma non solo con me

Non "c'è l'ho" con i preconcetti legati ad una persona, quello che leggo mi può piacere, non piacere, illluminare o sembrare strumentale, fazioso, penoso, ignorante, tormentone ripetitivo eccetera. Ovunque non solo qui.
La differenza per me la fa il testo, non l'autore. Anche Dylan ha scritto canzoni molto dimenticabili.
Può capitare però che nella statistica (che è una scienza) la percentuale di quel che XYZ scrive mi susciti sentimenti, positivi o negativi. Ma nel forum sono solo in due o tre.
Fuori da qui, vabbè.

Questo vale ovviamente per me in primis, coltivo la certezza che scrivendo (per diletto e per professione da più di vent'anni) sono nella stessa posizione, posso essere odiato, stalkerato, risultare indisponente, fastidioso.
Magari non solo per quanto o cosa scrivo, ma così, a pelle di tastiera.
Meglio così, le differenze arricchiscono.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 23 lug 2025 14:42

https://www.facta.news/articoli/pravda-disinformazione-russa-chatbot-ia

Il nuovo piano della disinformazione russa per “infettare” i chatbot AI utilizzati in Occidente
Si chiama “Pravda” ed è composta da quasi 200 siti che operano in maniera sistematica e che ad oggi hanno diffuso quasi 5 milioni di contenuti
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda littlewood » 23 lug 2025 18:32

zampaflex ha scritto:https://www.facta.news/articoli/pravda-disinformazione-russa-chatbot-ia

Il nuovo piano della disinformazione russa per “infettare” i chatbot AI utilizzati in Occidente
Si chiama “Pravda” ed è composta da quasi 200 siti che operano in maniera sistematica e che ad oggi hanno diffuso quasi 5 milioni di contenuti

Ehhh luciano ma qui ci sono figuri che di questo non sono preoccupati ma terrorizzati da essere sorvegliati dagli amerikani( con la k).
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 26 lug 2025 20:15

Mentre assisto sempre più sconcertato a quanto succede nel lager di Gaza, noto come Francia Germania e Gran Bretagna tentino di tutto per portare sollievo ai gazawi mentre la vostra premier li snobba e dichiara anzi che il riconoscimento dello stato di Palestina, ovviamente operazione non fattuale ma politica, sia per lei "controproducente".

Le parole per risponderle non sono adeguate.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 26 lug 2025 20:37

Allosanfàn.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 26 lug 2025 20:59

zampaflex ha scritto:Mentre assisto sempre più sconcertato a quanto succede nel lager di Gaza, noto come Francia Germania e Gran Bretagna tentino di tutto per portare sollievo ai gazawi mentre la vostra premier li snobba e dichiara anzi che il riconoscimento dello stato di Palestina, ovviamente operazione non fattuale ma politica, sia per lei "controproducente".

Le parole per risponderle non sono adeguate.

Da adolescente a scuola a storia con la seconda guerra mondiale e il nazismo, come moltissimi altri studenti, mi chiedevo come fosse possibile che lo sterminio ormai noto a tutti fosse iniziato e cresciuto così tanto prima che entrassero in campo le due superpotenze a riequilibrare il mondo verso un senso di umanità e giustizia.
Ci tramandiamo vergogne ed ignominie storiche con l'aggravante che le ex vittime oggi sono i carnefici.

La premierota parla tanto, ha la lingua così lunga da arrivare fin'oltre l'oceano.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 28 lug 2025 17:42

Uccidono civili anche durante la tregua umanitaria per distribuire cibo a Gazhausen.
È inumano.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda littlewood » 28 lug 2025 18:30

l'oste ha scritto:Uccidono civili anche durante la tregua umanitaria per distribuire cibo a Gazhausen.
È inumano.

Gazahauseofhamas...
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 28 lug 2025 19:31

Si contano purtroppo già molti suicidi tra i soldati israeliani dell'Idf.
Anche un mitra carico ha una coscienza.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda mennella » 29 lug 2025 09:58

Non conosco il peso che possano avere queste Onlus, sul governo di Netanyahu vicino alle zero ... pero'
https://www.bbc.com/news/articles/c776xkvz6vno
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 29 lug 2025 10:27

Giusto ieri il governo naziebraico ha autorizzato ulteriori settlements in Cisgiordania.
Il disegno dei fanatici è chiarissimo.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 29 lug 2025 16:04

zampaflex ha scritto:Giusto ieri il governo naziebraico ha autorizzato ulteriori settlements in Cisgiordania.
Il disegno dei fanatici è chiarissimo.

Il loro piano è tristemente chiaro da tempo, prima che arrestassero per le proteste i loro compatrioti a Tel Aviv o sparassero ai poveracci che chiedono il pane, ai politici, diplomatici e giornalisti stranieri.
Dopo che ONU, Amnesty, il Vaticano e molti importanti governi europei (ho scritto importanti, infatti l'Italia non c'è) hanno usato il termine genocidio, nessuno può più obbiettare con cavilli semantici e capriole retoriche.
Fine del kippah bonus.

Fare previsioni sugli scenari possibili è impossibile, butto due ipotesi :
1. vanno avanti a massacrare fino alla soluzione finale (cit.?), nonostante lo sdegno sempre più globale.
2. i finanziatori e sostenitori d'oltre mare finalmente decidono che basta, perché forse non conviene diventare complici sui libri di storia. Danno tutta la colpa al povero Bibi, che fugge in un esilio dorato oppure lo "ammalano" prima che parli.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 30 lug 2025 18:30

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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Tex Willer » 30 lug 2025 19:18

I 60.000 palestinesi morti sono stati uccisi o per sbaglio o da Hamas. Quelli che restano vivi stanno morendo di stenti esattamente come i prigionieri dei lager tedeschi. Se si vuole credere alle storielle che raccontano i neonazisti israeliani per tenere tranquilla la coscienza.......
Strano non venga postato il video di quel colono che uccide a freddo un attivista palestinese,forse anche quello è un terrorista travestito.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 30 lug 2025 19:19

tenente Drogo ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2025/07/30/video/gaza_palestinesi_armati_assaltano_i_camion_di_aiuti_merce_rivenduta_al_mercato_nero-424761436/

In ogni "situazione" di guerra la penuria di materie primissime fa nascere il mercato nero.
A Roma nel '40/'45 c'erano moltissimi che lo facevano. Crudeli opportunisti di merda i romani?
No, uomini di merda a prescindere dalla cittadinanza.

Nonostante il tuo tentativo nascosto un po' subdolo di mettere una notizia come piccolo peso sulla bilancia dei cattivi palestinesi, evito di scendere in polemica con un propagandista che mi spiace mi deluda umanamente ed intellettualmente.
Non prendertela male, ho sbagliato io ad assegnarti più equilibrio e onestà rispetto ad altri dischi rotti qui dentro che per fortuna non esistono più sul mio monitor.
Cito i fatti, la storia.
Da quando esiste ogni guerra (la più recente Ucraina vs. Russia), il numero di vittime dei due nemici riguarda in grandissima maggioranza percentuale i soldati.
Dai tempi dei barbari lo fanno come assurdo mestiere, i soldati in guerra devono uccidere quello che ha una divisa diversa dalla propria.
Cerca e posta qui i dati della proporzione di vittime della guerra (invasione sarebbe più appropriato) tra Israele e Hamas/palestinesi e tra civili, donne, bambini e soldati.
No more comments.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Trabateo » 30 lug 2025 19:30

Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 30 lug 2025 19:49

l'oste ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2025/07/30/video/gaza_palestinesi_armati_assaltano_i_camion_di_aiuti_merce_rivenduta_al_mercato_nero-424761436/

In ogni "situazione" di guerra la penuria di materie primissime fa nascere il mercato nero.
A Roma nel '40/'45 c'erano moltissimi che lo facevano. Crudeli opportunisti di merda i romani?
No, uomini di merda a prescindere dalla cittadinanza.

Nonostante il tuo tentativo nascosto un po' subdolo di mettere una notizia come piccolo peso sulla bilancia dei cattivi palestinesi, evito di scendere in polemica con un propagandista che mi spiace mi deluda umanamente ed intellettualmente.
Non prendertela male, ho sbagliato io ad assegnarti più equilibrio e onestà rispetto ad altri dischi rotti qui dentro che per fortuna non esistono più sul mio monitor.
Cito i fatti, la storia.
Da quando esiste ogni guerra (la più recente Ucraina vs. Russia), il numero di vittime dei due nemici riguarda in grandissima maggioranza percentuale i soldati.
Dai tempi dei barbari lo fanno come assurdo mestiere, i soldati in guerra devono uccidere quello che ha una divisa diversa dalla propria.
Cerca e posta qui i dati della proporzione di vittime della guerra (invasione sarebbe più appropriato) tra Israele e Hamas/palestinesi e tra civili, donne, bambini e soldati.
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quindi sarei disonesto?
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 30 lug 2025 19:56

eppure non ho detto che IDF non uccide i civili e non ostacola la distribuzione degli aiuti, solo che non è tutto bianco e nero e anche Hamas specula sugli aiuti

non capisco perché non si possa accettare questa realtà
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 30 lug 2025 20:37

Mattarella sempre più un faro nella notte della ragione

https://www.repubblica.it/politica/2025 ... 424762053/
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 31 lug 2025 16:36

l'oste ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2025/07/30/video/gaza_palestinesi_armati_assaltano_i_camion_di_aiuti_merce_rivenduta_al_mercato_nero-424761436/

In ogni "situazione" di guerra la penuria di materie primissime fa nascere il mercato nero.
A Roma nel '40/'45 c'erano moltissimi che lo facevano. Crudeli opportunisti di merda i romani?
No, uomini di merda a prescindere dalla cittadinanza.

Nonostante il tuo tentativo nascosto un po' subdolo di mettere una notizia come piccolo peso sulla bilancia dei cattivi palestinesi, evito di scendere in polemica con un propagandista che mi spiace mi deluda umanamente ed intellettualmente.
Non prendertela male, ho sbagliato io ad assegnarti più equilibrio e onestà rispetto ad altri dischi rotti qui dentro che per fortuna non esistono più sul mio monitor.
Cito i fatti, la storia.
Da quando esiste ogni guerra (la più recente Ucraina vs. Russia), il numero di vittime dei due nemici riguarda in grandissima maggioranza percentuale i soldati.
Dai tempi dei barbari lo fanno come assurdo mestiere, i soldati in guerra devono uccidere quello che ha una divisa diversa dalla propria.
Cerca e posta qui i dati della proporzione di vittime della guerra (invasione sarebbe più appropriato) tra Israele e Hamas/palestinesi e tra civili, donne, bambini e soldati.
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Voglio spezzare una lancia a favore del Tenente.
Fin dal primo giorno io stesso ho detto che le colpe sono equamente divise in quella regione. Tanto che ho sostenuto il diritto di Israele di difendersi e vendicarsi del vigliacco assalto compiuto da Hamas due anni fa.
Il fatto che adesso il governo Netanyahu si sia spinto oltre la soglia del disumano non sposta la lancetta del tortometro a zero: c'è sempre, purtroppo, una componente di schifo tra i Palestinesi, ad opera di quella organizzazione terroristica e mafiosa che è Hamas, che campa non solo di sussidi esteri ma anche (e forse soprattutto) di taglieggiamenti sui poveri connazionali.
In Medio Oriente non esiste una élite estremista che viva onestamente e frugalmente (difficile trovarne in giro per il mondo, anche): sono tutti clanici, barbarici, ma soprattutto feroci esattori delle libertà dei popoli che governano. Si vede che svuotare le tasche della propria gente fa parte del kit del perfetto terrorista.

Parimenti, c'è brava gente, ci sono pacifisti sia in Palestina che in Israele, ostaggi di due governi testosteronici. Pensate a loro, ad entrambi! Non solo ad una parte.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 31 lug 2025 18:57

zampaflex ha scritto:
Voglio spezzare una lancia a favore del Tenente.
Fin dal primo giorno io stesso ho detto che le colpe sono equamente divise in quella regione.
Attendo da tempo che il tenente ammetta lo sgretolamento del copyright ebreo sul termine genocidio, altrimenti risulta isolato (e un po' testardo) rispetto agli stessi intellettuali e rettori universitari israeliani che lo hanno affermato.

Hamas come ogni vigliacca organizzazione terroristica fa schifo, è subdola e le colpe sono di entrambi, anche se la mia nonna diceva saggiamente che il vero colpevole è chi comincia per primo a scassare i caxxi.
Bisognerebbe uscire da questa interpretazione storica che a partire dal '48 a oggi le colpe siano equamente divise altrimenti è inutile discutere, ognuno si tenga le proprie opinioni.
Se invece si guarda la storia, la fredda cronaca, i fatti, il numero dei morti per parte, le forze (e gli alleati) in campo e l'invasione via terra per prendersi delle aree, ebbene direi che non è proprio equamente divisa.

zampaflex ha scritto:Il fatto che adesso il governo Netanyahu si sia spinto oltre la soglia del disumano non sposta la lancetta del tortometro a zero: c'è sempre, purtroppo, una componente di schifo tra i Palestinesi, ad opera di quella organizzazione terroristica e mafiosa che è Hamas, che campa non solo di sussidi esteri ma anche (e forse soprattutto) di taglieggiamenti sui poveri connazionali.
La lancetta del tortometro da tempo ormai è rotta, sono stati i primi missili su civili inermi a spezzarla.
Ho chiesto di citare i dati della proporzione di morti soldati di entrambi le parti e di civili in questa "guerra" (di invasione e sterminio contro terrorismo); un numero che aiuterebbe a riflettere e capire com'è il tortometro.
Anche il dittatore israeliano sta campando e scannando con sussidi e forniture di armi estere e taglieggia con le tasse per la guerra il suo popolo israeliano e se protesta, sono botte e galera.
Il livello di disumanità non democratica tra Israele e Hamas non ha piu differenze. Agli atti. Fine bonus.

zampaflex ha scritto:In Medio Oriente non esiste una élite estremista che viva onestamente e frugalmente (difficile trovarne in giro per il mondo, anche): sono tutti clanici, barbarici, ma soprattutto feroci esattori delle libertà dei popoli che governano. Si vede che svuotare le tasche della propria gente fa parte del kit del perfetto terrorista.
Il Medio oriente è un'area ingestibile, inutile menarla. I motivi sono molti a cominciare dalla convenienza di chi ci guadagna tanta grana a farne un enorme mercato di acquisto armi e di instabilità geopolitica, visto che c'è anche molto oro nero in zona, always business.
In più l'anacronistico odio storico propagandato da ognuno, le varie leggi "religiose", un senso dell'orgoglio esagerato di etnia, sono tutti elementi che vengono rinfocolati a turno da ogni stato e governo della zona.
Per farci sempre la solita cosa, potere e denaro.
L'odio religioso/etnico è l'alibi per far diventare un luogo molto pericoloso e selvaggio quella meravigliosa parte geografica del mondo, culla di civiltà e di evoluzione.
Secoli fa illuminati oggi retrogradi.

zampaflex ha scritto:Parimenti, c'è brava gente, ci sono pacifisti sia in Palestina che in Israele, ostaggi di due governi testosteronici. Pensate a loro, ad entrambi! Non ad una parte.
La brava gente e i pacifisti in Israele non crepano ogni giorno di bombe, pallottole, sete e fame.
Non giochiamo col tortometro.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 ago 2025 10:23

l'oste ha scritto:Attendo da tempo che il tenente ammetta lo sgretolamento del copyright ebreo sul termine genocidio, altrimenti risulta isolato (e un po' testardo) rispetto agli stessi intellettuali e rettori universitari israeliani che lo hanno affermato.


non c'è un copyright ebraico sul termine genocidio e infatti è riconosciuto anche il genocidio degli armeni

oggi lo scrittore Grossman parla di genocidio
a me continuano a sembrare efferati crimini di guerra ma non con l'obiettivo di eliminare fisicamente un intero popolo, tanto è vero che il progetto - scellerato è irrealizzabile - sarebbe di deportarli non ucciderli tutti
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 ago 2025 10:50

l'intervista a David Grossman, su Repubblica di oggi

----------------------

Nel tempo intercorso fra il primo contatto per questa intervista e il momento in cui è effettivamente avvenuta, meno di 24 ore, a Gaza sono morte 103 persone: 47 mentre cercavano di raggiungere aiuti alimentari, sette di fame, le altre in diverse operazioni militari israeliane. David Grossman ha letto, come chi scrive, le cifre su Haaretz: e da qui parte questo colloquio. Dettato, ci spiega, da un sentimento di «inevitabilità. Sento l’urgenza interiore di fare la cosa giusta, e questo è il momento per farla – ci spiega –. Qualche volta si riescono a capire veramente le cose solo parlandone».
Partiamo dai numeri: quando legge le cifre dei morti a Gaza, lei cosa pensa?
«Sto male. Anche se so che quei numeri passano attraverso il controllo di Hamas e che Israele non può essere l’unico colpevole di tutte le atrocità a cui assistiamo. Nonostante ciò, leggere in un giornale o ascoltare nelle conversazioni con gli amici in Europa l’accostamento delle parole "Israele" e "fame"; farlo partendo dalla nostra Storia, dalla nostra presunta sensibilità alle sofferenze dell’umanità, dalla responsabilità morale che abbiamo sempre detto di avere verso ogni essere umano e non soltanto verso gli ebrei… tutto questo è devastante. E mi manda in confusione: non dal punto di vista morale, ma personale. Mi chiedo: come siamo potuti arrivare a questo punto? A essere accusati di genocidio? Anche solo pronunciare questa parola, "genocidio", in riferimento a Israele, al popolo ebraico: basterebbe questo, il fatto che ci sia questo accostamento, per dire che ci sta succedendo qualcosa di molto brutto. Una volta un giudice della Corte Suprema israeliana ha detto che il potere corrompe, e che il potere assoluto corrompe in modo assoluto. Ed ecco, ci è successo: l’Occupazione ci ha corrotto. Io sono assolutamente convinto del fatto che la maledizione di Israele sia nata con l’Occupazione dei territori palestinesi nel 1967. Forse la gente è stanca di sentirne parlare, ma è così. Siamo diventati molto forti dal punto di vista militare e siamo caduti nella tentazione generata dal nostro potere assoluto e dall’idea che possiamo fare tutto».
Ha usato la parola proibita: "genocidio". In un articolo uscito qualche giorno fa su Haaretz, la giurista israeliana Orit Kamir ha definito quello che sta accadendo a Gaza "un tradimento delle vittime dell’Olocausto". Sul New York Times, lo storico israeliano Omer Bartov ha scritto: "Studio i genocidi, sono in grado di riconoscerne uno quando lo vedo. A Gaza è in corso un genocidio". Lei è d’accordo?
«Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: "genocidio". Ma adesso non posso trattenermi dall’usarla, dopo quello che ho letto sui giornali, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con persone che sono state lì. Ma vede, questa parola serve principalmente per dare una definizione o per fini giuridici: io invece voglio parlare come un essere umano che è nato dentro questo conflitto e ha avuto l’intera esistenza devastata dall’Occupazione e dalla guerra. Voglio parlare come una persona che ha fatto tutto quello che poteva per non arrivare a chiamare Israele uno Stato genocida. E ora, con immenso dolore e con il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi. "Genocidio". È una parola-valanga: una volta che la pronunci, non fa che crescere, come una valanga appunto. E porta ancora più distruzione e più sofferenza».
Dove si va da qui?
«Dobbiamo trovare il modo per uscire da questa associazione fra Israele e il genocidio. Prima di tutto, non dobbiamo permettere che chi ha sentimenti antisemiti usi e manipoli la parola "genocidio". E poi dobbiamo farci una domanda: siamo capaci come nazione, siamo abbastanza forti per resistere ai germi del genocidio, dell’odio, degli assassinii di massa? O dobbiamo arrenderci al potere che ci garantisce il fatto di essere i più forti? Ascolto gente come Smotrich e Ben Gvir (due ministri israeliani di estrema destra, ndr) dire che dobbiamo ricostruire insediamenti a Gaza: ma cosa dicono? Non ricordano quello che succedeva quando eravamo lì, con Hamas che uccideva centinaia di civili israeliani, donne e bambini, senza che fossimo in grado di proteggerli? Non abbiamo lasciato Gaza per generosità, ma perché non potevamo proteggere la nostra gente. Il grande errore dei palestinesi sta nel fatto che avrebbero potuto trasformarla in un luogo fiorente: invece hanno ceduto al fanatismo e l’hanno usata come rampa di lancio per i missili contro Israele. Se avessero fatto l’altra scelta, magari questo avrebbe spinto Israele a cedere anche la Cisgiordania e a mettere fine all’Occupazione anni fa. Invece i palestinesi non sono stati in grado di resistere alla tentazione del potere: loro hanno sparato a noi, noi abbiamo sparato a loro e ci siamo ritrovati nella solita situazione. Se noi e loro fossimo stati più maturi politicamente, più coraggiosi, la realtà avrebbe potuto essere completamente diversa».
Perché non ci sono milioni di persone in strada in Israele per fermare tutto questo? La fame, le stragi… Perché in piazza c’è sempre, solo, una minoranza del Paese?
«Perché non vedere è più facile. E arrendersi alla paura e all’odio è semplicissimo. Ancora di più dopo il 7 ottobre: lei era qui in quei giorni, può capire quando dico che è stato orribile, tanta gente ancora non capisce cosa abbia significato per noi. Tante persone che conosco, da quel giorno hanno abbandonato i nostri comuni valori di sinistra, hanno ceduto alla paura; e improvvisamente la loro vita è diventata più facile, si sono sentiti accolti dalla maggioranza, non hanno più avuto bisogno di pensare. Senza capire che più cedi alla paura, più sei isolato e odiato al di fuori di Israele. La vita è la storia che ci raccontiamo: vale per tutti. Ma quando sei Israele, circondato da vicini che non ti vogliono in questa regione, come la Siria, e cominci a perdere l’appoggio dell’Europa, l’isolamento cresce e tu ti ritrovi in una trappola sempre più profonda, da cui uscire è complicato. Anzi, da cui rischi di non riuscire a uscire».
Il silenzio della maggioranza rischia di travolgere tutti indistintamente, israeliani ed ebrei, compresi quelli che non sono d’accordo. Lei sa quello che è successo nei giorni scorsi in un Autogrill vicino a Milano, poi c’è stata la nave a cui non è stato consentito attraccare in Grecia. Artisti e scrittori israeliani si sono visti ritirare inviti all’estero pur avendo criticato il governo: pensa mai che può succedere anche a lei?
«Certo che ci penso: sarebbe il segno dei tempi in cui viviamo. Sarebbe spiacevole. Ma non sarà questo a impedirmi di dire quello che penso: credo che ascoltare idee come le mie in questo momento sia essenziale. Per Israele e per chi ama Israele».
Lei ha detto che è tutto nato con l’Occupazione. Lo ha scritto nel Vento giallo, ed era il 1987. Parliamo di Cisgiordania allora: in Europa si parla ancora di due Stati, ma basta uscire da Gerusalemme per vedere che non c’è più, fisicamente, spazio per due Stati. Le colonie si stanno mangiando la terra dei palestinesi…
«Resto disperatamente fedele all’idea dei due Stati, principalmente perché non vedo alternative. Sarà complesso e sia noi che i palestinesi dovremo comportarci in modo politicamente maturo di fronte agli attacchi che sicuramente ci saranno. Ma non c’è un altro piano».
Cosa pensa del riconoscimento dello Stato palestinese proposto da Macron?
«Credo sia una buona idea e non capisco l’isteria che l’ha accolta qui in Israele. Magari avere a che fare con uno Stato vero, con obblighi reali, non con un’entità ambigua come l’Autorità palestinese, avrà i suoi vantaggi. È chiaro che dovranno esserci condizioni ben precise: niente armi. E la garanzia di elezioni trasparenti da cui sia bandito chiunque pensa di usare la violenza contro Israele».
Alla fine di questa conversazione, vorrei chiederle di rispondere a chi – sono tanti – dice che voi intellettuali israeliani non avete detto o fatto abbastanza per fermare quello che succede a Gaza.
«Io credo che prendere di mira chi ha combattuto l’Occupazione per 70 anni, che in questa battaglia ha investito la maggior parte della propria vita e della propria carriera, sia ingiusto. Quando è iniziata questa guerra eravamo in un totale stato di disperazione per aver perso tutto quello in cui avevamo creduto e amato: credo che la nostra reazione lenta sia stata naturale e comprensibile. Ci abbiamo messo del tempo: a capire cosa sentivamo e cosa pensavamo e poi a trovare le parole per dirlo. Chi cercava una reazione in tempo reale doveva cercarla da un’altra parte: parlo per me e per quelli che vedo alle manifestazioni ogni settimana, da anni ormai. Il nostro cuore è nel posto giusto: e batte in una realtà che è senza cuore».
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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