Messaggioda ferrari federico » 30 giu 2025 20:27
Colli Piacentini Malvasia Sorriso di Cielo 2022
La Tosa
La prima Malvasia nell’area piacentina e parmense, da oltre venticinque anni, a proporre un modello concentrato e denso da questo vitigno aromatico che di norma in questa area dà vita a vini bianchi leggeri e frizzanti. Tanti anni che non bevevo questa etichetta e, sinceramente, ne avevo un ricordo migliore, pur essendo ancora un prodotto selezionato per un consumo di livello medio-alto. Bello il colore, giallo dorato intenso. La cosa migliore è il profumo, non particolarmente intenso ma di buona finezza, quasi da Sauterne, con l’albicocca fresca e candita a svettare sul minerale della pietra focaia e su una nota quasi botritica. In bocca tutto è posto: dall’acidità rinfrescante al frutto esuberante, dalla nota quasi abboccata (quasi certamente è presente un residuo zuccherino) e fino al retrogusto tipicamente amarognolo della Malvasia. Eppure manca quell’armonia e quella facilità di beva che riscontro oggi in altri prodotti analoghi, ad esempio la Callas di Monte delle Vigne che è a mio parere un vino complessivamente migliore e molto più facile da abbinare al cibo.
Buono, ma secondo me si “ferma” a 86/100.
Riviera Ligure di Ponente Moscatello di Taggia 2021
Cantine Sansteva
Un altro bianco aromatico dalla struttura decisa e dal profilo denso e quasi demi-sec.
Uva moscato declinata in area taggiasca con alto grado alcolico, alta densità di frutto e un profilo quasi alsaziano.
Giallo dorato brillante è il colore. Tipicamente secondo il varietale il profumo: uva passa, crema pasticciera, una punta di buccia di limone e l’esotico della banana. Il profumo potrebbe benissimo essere quello di un vino dolce. In bocca, però, il vino è secco (o quasi completamente secco), armonico, piacevole, carnoso. Io l’ho bevuto con pesce di mare in padella (scorfano e ricciola) e il match è stato abbastanza giusto ma, credo, potrebbe dare il meglio di sé con altri cibi (formaggi piccanti?).
Comunque molto buono: imo 90/100.
Cabernet Sauvignon
Cricova
Cabernet senza annata imbottigliato a gennaio 2025, da una delle più note aziende vinicole moldave, prodotto per il mercato di medio livello: corretto, tutto sommato piacevole, pronto da bere.
Colore viola di intensità buona; profumo franco e pulito, di marasca e lampone con gradevoli note speziate e un lieve spunto di solvente.
Buona l’armonia in bocca, tannino leggero e pronto, acidità nella norma, corpo medio, discreto frutto. 78-80/100 imo
Mendoza Malbec Vive 2022
Alta Vista
Malbec giovane dalla regione argentina di Mendoza, particolarmente vocata per questo varietale. Molto gradevole, abbastanza semplice, già del tutto armonico e pronto da bere: i tannini sono morbidi e “easy”, un po’ merlottosi, il retrobocca rivela una Pai abbastanza lunga e dai profili più austeri.
Molto adatto alla carne grigliata.
Il bouquet è tutto sul frutto, con una nota pepata e terrosa. Colore viola-nero. Prodotto di gamma media, dal profilo molto “internazionale”, nel bene e nel male che questo termine evoca. Per me 88/100
Côte de Provence rosé Tibouren 2023
Clos Cibonne
Rosato provenzale da un vitigno raro, che confesso di non aver mai sentito prima.
Il Tibouren è un’uva rossa che viene vinificata soprattutto in rosato e ha un profilo, secondo me, e nonostante il colore “buccia di cipolla” molto chiaro, più da vino rosso leggero.
Aromi, sia al naso che in bocca, molto terrosi e “secchi”, di fiori appassiti, di minerali rocciosi e polverosi, di erbe aromatiche disseccate…
Non so dire se mi è piaciuto o no: il vino è senza dubbio fine, interessante, ma per me - forse - poco accattivante. A nessuno dei miei ospiti è piaciuto.
Western Cape South Africa Pinotage n.7 2022
Orpheus & the Raven
Rosso sudafricano dal varietale più tipico per la regione: vino senza dubbio di qualità superiore. Si sente, ancora, un po’ di legno nuovo ma la densità di frutto e di tannini nobili è semplicemente impressionante. Non so quanto questo vino possa durare e come possa evolvere ma, certo, dovesse seguire la stessa curva di maturazione di - mettiamo - un vino “nobile” del Sud Italia, a cui potrebbe grosso modo essere paragonato, il risultato potrebbe essere molto interessante.
Per ora il colore è nero, quasi nero, molto denso; il bouquet, già aperto e in piena fase secondaria, vede in prima linea i frutti neri (mirtillo, mora e ciliegia nera) con una nota vegetale assolutamente non sgradevole di cuore di sedano.
Densissimo in bocca ma dai tannini così morbidi e soffici che la beva, nonostante il corpo imponente, è facile.
92/100 imo.