Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 17 giu 2025 22:32

Dal Sole 24 ore di qualche giorno fa

Tra gennaio e marzo il 74% delle persone fisiche che hanno aperto una partita Iva ha scelto la flat tax. Un record. Pochi contribuenti si avvicinano al limite di 85mila euro di ricavi, ma chi lo fa ha un forte incentivo a non superarlo. Per un
professionista con spese e detrazioni di media entità, il passaggio in tassazione ordinaria può comportare una riduzione dell’introito netto fino a 22mila euro.
Mentre arrivano nuove critiche al forfettario da parte del Fondo monetario internazionale, che suggerisce di eliminare «la flat tax di favore» sui redditi degli autonomi, crescono ancora le adesioni al regime fiscale agevolato: giunte a quota 1,9 milioni nelle dichiarazioni presentate nel 2024.

Quindi, molto chiaramente: E' UNA FEROCE DISTORSIONE AI DANNI DEGLI ALTRI CONTRIBUENTI. In primo luogo, i poveri dipendenti.

Per il fisco italiano è un piccolo record: nei primi tre mesi dell’anno il 74% delle persone fisiche che hanno aperto una partita Iva ha scelto il regime forfettario. Tassa piatta al 15% (o 5% per le nuove attività), niente Iva e costi forfettizzati: con questi ingredienti, il successo della flat tax non è una sorpresa. Soprattutto per chi muove i primi passi come libero professionista o imprenditore (il 51% delle nuove aperture arriva da under 35, secondo l’Osservatorio del Mef).
I vantaggi rispetto alla tassazione ordinaria sono evidenti. Prendiamo ad esempio un tecnico informatico con un reddito pari a quello medio dichiarato nel 2024 nel suo settore: partendo da compensi per 35mila euro, con il regime forfettario ha un netto di 23.286 euro, tolti l’imposta e i contributi; con la tassazione ordinaria vede invece i suoi introiti assottigliarsi di quasi 6mila euro (ipotizzando costi effettivi di circa 4mila euro e 380 euro di detrazioni fiscali).
La convenienza della flat tax chiaramente cresce insieme al giro d’affari fino al massimale di 85mila euro di ricavi e compensi, oltre il quale il forfait non si può applicare. E qui nasce uno dei problemi: chi mai vorrebbe emettere la fattura che lo porta oltre gli 85mila euro, sapendo che dall’anno successivo sarà fuori dal forfait? Tralasciamo il caso di chi supera i 100mila euro ed esce subito dal regime, perché molto raro e legato a circostanze eccezionali. Per un tecnico informatico come quello dell’esempio precedente, passare da 85mila euro di compensi in forfait a 86mila in tassazione ordinaria significa ridurre il netto di quasi 23mila euro.
Chi vuole smontare la critica del freno alla crescita fa notare che il grosso dei forfettari è ben lontano dagli 85mila euro. E in effetti gli ultimi dati delle Finanze – pubblicati il 27 maggio – dicono che il reddito medio dichiarato nel 2024 è 17.092 euro. A cui, anche con il coefficiente più basso, corrispondono ricavi al massimo intorno ai 42mila euro. Peraltro, sono cifre che potrebbero nascondere mancate fatturazioni, più o meno marcate. E su questo fronte hanno acceso un faro anche le Entrate.

IMMORALE.
Non progredi est regredi
vinogodi
Messaggi: 34702
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 18 giu 2025 09:02

zampaflex ha scritto:Dal Sole 24 ore di qualche giorno fa

Tra gennaio e marzo il 74% delle persone fisiche che hanno aperto una partita Iva ha scelto la flat tax. Un record. Pochi contribuenti si avvicinano al limite di 85mila euro di ricavi, ma chi lo fa ha un forte incentivo a non superarlo. Per un
professionista con spese e detrazioni di media entità, il passaggio in tassazione ordinaria può comportare una riduzione dell’introito netto fino a 22mila euro.
Mentre arrivano nuove critiche al forfettario da parte del Fondo monetario internazionale, che suggerisce di eliminare «la flat tax di favore» sui redditi degli autonomi, crescono ancora le adesioni al regime fiscale agevolato: giunte a quota 1,9 milioni nelle dichiarazioni presentate nel 2024.

Quindi, molto chiaramente: E' UNA FEROCE DISTORSIONE AI DANNI DEGLI ALTRI CONTRIBUENTI. In primo luogo, i poveri dipendenti.

Per il fisco italiano è un piccolo record: nei primi tre mesi dell’anno il 74% delle persone fisiche che hanno aperto una partita Iva ha scelto il regime forfettario. Tassa piatta al 15% (o 5% per le nuove attività), niente Iva e costi forfettizzati: con questi ingredienti, il successo della flat tax non è una sorpresa. Soprattutto per chi muove i primi passi come libero professionista o imprenditore (il 51% delle nuove aperture arriva da under 35, secondo l’Osservatorio del Mef).
I vantaggi rispetto alla tassazione ordinaria sono evidenti. Prendiamo ad esempio un tecnico informatico con un reddito pari a quello medio dichiarato nel 2024 nel suo settore: partendo da compensi per 35mila euro, con il regime forfettario ha un netto di 23.286 euro, tolti l’imposta e i contributi; con la tassazione ordinaria vede invece i suoi introiti assottigliarsi di quasi 6mila euro (ipotizzando costi effettivi di circa 4mila euro e 380 euro di detrazioni fiscali).
La convenienza della flat tax chiaramente cresce insieme al giro d’affari fino al massimale di 85mila euro di ricavi e compensi, oltre il quale il forfait non si può applicare. E qui nasce uno dei problemi: chi mai vorrebbe emettere la fattura che lo porta oltre gli 85mila euro, sapendo che dall’anno successivo sarà fuori dal forfait? Tralasciamo il caso di chi supera i 100mila euro ed esce subito dal regime, perché molto raro e legato a circostanze eccezionali. Per un tecnico informatico come quello dell’esempio precedente, passare da 85mila euro di compensi in forfait a 86mila in tassazione ordinaria significa ridurre il netto di quasi 23mila euro.
Chi vuole smontare la critica del freno alla crescita fa notare che il grosso dei forfettari è ben lontano dagli 85mila euro. E in effetti gli ultimi dati delle Finanze – pubblicati il 27 maggio – dicono che il reddito medio dichiarato nel 2024 è 17.092 euro. A cui, anche con il coefficiente più basso, corrispondono ricavi al massimo intorno ai 42mila euro. Peraltro, sono cifre che potrebbero nascondere mancate fatturazioni, più o meno marcate. E su questo fronte hanno acceso un faro anche le Entrate.

IMMORALE.
...immorale ... è dire poco.
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28283
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 18 giu 2025 16:22

ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 giu 2025 22:25

tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR


Malissimo.
Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.
Altrimenti è una gigantesca distorsione caritatevol-familistica del mercato del lavoro, a danno dei pochi onesti.
Non progredi est regredi
maxer
Messaggi: 6051
Iscritto il: 10 lug 2017 10:38
Località: emisfero boreale

Re: Diario economico

Messaggioda maxer » 18 giu 2025 22:41

tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR

...
è diventato persino un salviniano :shock:

difende pure la flat tax degli evasori !

c' era da aspettarselo

di male in peggio
...

(e con curiosità, attendo la sua prossima caxzata :mrgreen:)
carpe diem 8)
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28283
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 19 giu 2025 00:12

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR


Malissimo.
Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.
Altrimenti è una gigantesca distorsione caritatevol-familistica del mercato del lavoro, a danno dei pochi onesti.


scusa, ma suona un po' "dategli le brioche"

quasi tutte le partite IVA se potessero farebbero i dipendenti

da te non mi aspettavo un commento così assurdo, forse perché al nord non avete la percezione del mercato del lavoro nel resto d'Italia
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 19 giu 2025 08:37

tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR



Non posso che complimentarmi per questo spaccato di vita reale.
Davvero complimenti.
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28283
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 19 giu 2025 08:42

grazie
la verità non è né di destra né di sinistra
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Tex Willer
Messaggi: 8840
Iscritto il: 18 mag 2008 17:52

Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 19 giu 2025 15:35

zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR



Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.

Scusami,ma dove vivi.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 20 giu 2025 09:09

Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR



Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.

Scusami,ma dove vivi.


E' gay con il deretano degli altri... :lol: :lol: :lol: :lol:
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 giu 2025 10:33

Marco ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR



Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.

Scusami,ma dove vivi.


E' gay con il deretano degli altri... :lol: :lol: :lol: :lol:


Secondo voi una economia liberale deve esserlo solo con qualcuno, perchè poi no, facciamo finta che abbiamo scherzato, tiriamoci indietro e torniamo a tanta bella assistenza pubblica?
Ridurre le imposte MOLTO AL DI SOTTO di quanto paga un disgraziato lavoratore dipendente, perfino una commessa, è equo? E' coerente con il vostro pensiero? Oppure praticate, più o meno consapevolmente, l'amichettismo diffuso?
Non progredi est regredi
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 20 giu 2025 11:21

zampaflex ha scritto:
Marco ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:ne abbiamo già parlato, forse al nord le cose vanno meglio, ma la mia esperienza della condizione delle partite IVA al centrosud è questa:

- 85 K li vedono col cannocchiale, se a fine anno sono arrivati a 30 K è grasso che cola, c'è sempre meno lavoro e pagato sempre meno

- il pagamento a 60 giorni è un miraggio, aspettano mesi e mesi

- se sono malati non lavorano e non fatturano

- i committenti vogliono tutto entro ieri e per non perdere il cliente non ci sono sabati e domeniche

quindi mi pare giusto che abbiano un regime fiscale più favorevole di quelli che, caschi il mondo, 14 volte all'anno portano a casa uno stipendio, magari anche gli straordinari, ferie pagate, malattie pagate, pensione e TFR



Se non stanno in piedi a fare gli autonomi, vadano a fare i dipendenti.

Scusami,ma dove vivi.


E' gay con il deretano degli altri... :lol: :lol: :lol: :lol:


Secondo voi una economia liberale deve esserlo solo con qualcuno, perchè poi no, facciamo finta che abbiamo scherzato, tiriamoci indietro e torniamo a tanta bella assistenza pubblica?
Ridurre le imposte MOLTO AL DI SOTTO di quanto paga un disgraziato lavoratore dipendente, perfino una commessa, è equo? E' coerente con il vostro pensiero? Oppure praticate, più o meno consapevolmente, l'amichettismo diffuso?


Mi viene in mente Zalone quando chiede al segretario "...ma è del mestiere questa ?" riferita alla Capa biondina.
Non mi dilungo perchè ritengo che sarebbe inutile, ma ti faccio una domanda:
poniamo il caso che da domani (stiamo giocando) la flat tax (o reg. forfettario) venisse abolito del tutto, quelle partite iva che fine farebbero ?
Possibilità 1: diventerebbero tutti dipendenti assunti dalle aziende;
Possibilità 2: diventerebbero tutti lavoratori in nero.

Chiaro che sto semplificando la situazione...ma è tanto difficile da capire che con questo regime lo stato incassa dal 5 al 15% di imposta sostitutiva, e la relativa inps, da soggetti (diciamo per l'80%) che prima erano evasori totali e che lavoravano in nero ?

Questa tua disamina superficiale, contraddistinta da malcelato fanatismo ideologico (chiaramente di sinistra), ci fa capire che di fiscalità te ne intendi poco...o niente.
Non che io sia molto meglio...ma almeno le basi ! :lol:
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 20 giu 2025 11:23

Comunque, dovessi riformare io il regime forfettario, alzerei dal 5 al 10% l'aliquota per i primi 5 anni.
Oppure, sempre per i primi 5 anni, scenderei il requisito ostativo del max di fatturazione da 80 a 50mila.
Avatar utente
Tex Willer
Messaggi: 8840
Iscritto il: 18 mag 2008 17:52

Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 20 giu 2025 12:13

Come si fa a non comprendere che le Aziende utilizzano collaboratori con P.I. per evitare di assumerli,e che pagano (poco)queste collaborazioni interamente deducibili per loro,orbando il lavoratore dei suoi diritti fondamentali ? Per questo mi chiedevo dove vivesse chi proponeva alle P.I. che incassano meno di 85.000 Euro di lavorare come dipendenti...
Che poi chi sostiene questo si dichiari "di sinistra"(all'italiana eh,la sinistra champagne e tuttofare in livrea alle cene eleganti).. E poi ci si domanda perchè la sinistra in Italia oggi non rappresenti più il proletariato ma i grandi potentati economici,con conseguente sviluppo di fenomeni estremi come Lega,5 Stelle ecc.ecc. Oggi è la destra a stare a sentire le necessità di chi vive ai limiti della povertà, la sinistra si accontenta di andare in piazze sempre meno affollate a raccontare frottole.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 20 giu 2025 12:35

Tex Willer ha scritto:Come si fa a non comprendere che le Aziende utilizzano collaboratori con P.I. per evitare di assumerli,e che pagano (poco)queste collaborazioni interamente deducibili per loro,orbando il lavoratore dei suoi diritti fondamentali ? Per questo mi chiedevo dove vivesse chi proponeva alle P.I. che incassano meno di 85.000 Euro di lavorare come dipendenti...


...per cercare di arginare la gestione malandrina di queste p.iva è stata introdotta da un po', ed in parte ha portato "frutto", l'anomalia della mono committenza delle fatture.
Presumo che piu' di così non si possa fare.

Secondo te, sbaglio di molto a sostenere che gran parte di queste p.iva che stanno in flat tax sarebbero lavoratori in nero senza questa "soluzione " ?
Avatar utente
Tex Willer
Messaggi: 8840
Iscritto il: 18 mag 2008 17:52

Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 20 giu 2025 12:50

Marco ha scritto:
Tex Willer ha scritto:Come si fa a non comprendere che le Aziende utilizzano collaboratori con P.I. per evitare di assumerli,e che pagano (poco)queste collaborazioni interamente deducibili per loro,orbando il lavoratore dei suoi diritti fondamentali ? Per questo mi chiedevo dove vivesse chi proponeva alle P.I. che incassano meno di 85.000 Euro di lavorare come dipendenti...


...per cercare di arginare la gestione malandrina di queste p.iva è stata introdotta da un po', ed in parte ha portato "frutto", l'anomalia della mono committenza delle fatture.
Presumo che piu' di così non si possa fare.

Secondo te, sbaglio di molto a sostenere che gran parte di queste p.iva che stanno in flat tax sarebbero lavoratori in nero senza questa "soluzione " ?


Lavoratori in nero o disoccupati. Ma la cosa interessa poco quando ci si riempie la bocca di parole come evasori parlando di persone ai margini e poi ci si coprono tutti gli orifizi di fronte ad evasioni multimiliardarie.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
"E’ più facile imbrogliare la gente che convincere la gente che è stata imbrogliata” Mark Twain
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 giu 2025 12:56

E sbagliate. C'è in ogni sistema economico una certa richiesta di flessibilità, è necessaria.
Ma innanzitutto non è vero che esistano solo perché ci sono dei committenti esclusivi che vogliono risparmiare (esclusivi quindi solo una parte del totale di autonomi, gli altri lavorano per una pluralità di clienti e nemmeno sempre gli stessi), non è vero che andrebbero tutti a fare del nero (che facevano allegramente prima e questa tassazione di convenienza NON ha fatto emergere redditi ma ha semmai ridotto le entrate dello Stato, pregasi guardare i dati ufficiali), non è sensato pensare che se uno non sta in piedi a fare l'autonomo, allora invece di instradarlo verso il lavoro dipendente lo si debba viziare fornendogli un regalo di stato.
L'articolo del Sole è chiarissimo al riguardo.

Mi offende leggere che costoro sarebbero dei poveri. E le commesse? E gli operai di livello base? E gli addetti alle logistiche, sempre più numerosi? Le tante impiegate degli studi professionali? Gli stessi insegnanti, perdio!
Il lavoro dipendente italiano offre stipendi con i quali si fatica, e mi cavillate su gente che ha scelto di ingrassare a spese della collettività? :evil:
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 giu 2025 13:01

Tex Willer ha scritto:
Lavoratori in nero o disoccupati. Ma la cosa interessa poco quando ci si riempie la bocca di parole come evasori parlando di persone ai margini e poi ci si coprono tutti gli orifizi di fronte ad evasioni multimiliardarie.


Ma assolutamente no!
Se una azienda deve coprire un ruolo, in qualche modo ti prende in chiaro, per scaricare il costo. A meno che non produca essa stessa tanto nero, ma allora il discorso va a farsi benedire, prende orbite tutte sue.
E se uno ha bisogno di lavorare, di certo non si mette a fare il disoccupato solo per protesta contro il fisco.
Questa legge iniqua causa una distorsione del mercato e ci sono lavoratori ed aziende che ne stanno approfittando.
I primi prendono di più, i secondo probabilmente ottengono un moderato sconto, e chi ci rimette?
La collettività.

Adesso, voi che da Roma parlate dei problemi del lavoro, provate a risolvermi questo caso tipico del sud: busta paga ufficiale di 1200 euro, di cui 400 ritornati in nero al padrone (usiamo sta brutta parola quando ci vuole). Questi sfruttati aprono partita IVA, secondo voi?
Non progredi est regredi
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28283
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 20 giu 2025 13:02

zampaflex ha scritto:Il lavoro dipendente italiano offre stipendi con i quali si fatica, e mi cavillate su gente che ha scelto di ingrassare a spese della collettività? :evil:


"ingrassare a spese della collettività" le partite IVA?

in effetti mi domando su quale pianeta abiti
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 giu 2025 13:19

Qui trovate il bollettino delle entrate per l'anno 2024
https://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/.galleries/Documenti/entrate_tributarie_2024/Bollettino-entrate-Dicembre2024.pdf

Nel periodo gennaio-dicembre 2024, le entrate tributarie erariali (Fig. 1) accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 603.830 milioni di euro, con un aumento di 35.175 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+6,2%).
Di questi, il gettito IRPEF, che si è attestato a 235.564 milioni di euro (+14.179 milioni di euro, pari a +6,4%), riflette l’andamento delle seguenti componenti:
ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato, 99.157 milioni di euro (+7.358 milioni di euro, pari a +8,0%);
ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico, 94.127 milioni di euro (+5.283 milioni di euro, pari a +5,9%);
ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi, 14.253 milioni di euro (+1.083 milioni di euro, pari a +8,2%);
versamenti in autoliquidazione, 24.077 milioni di euro (-119 milioni di euro, pari a -0,5%).
L’IRES è risultata pari a 57.667 milioni di euro ( +5.841 milioni di euro, pari a +11,3%).
Il resto è costituito da IVA, accise, dazi, canoni, tassazione redditi finanziari e così via.

Nel 2023 c'erano 21,8 mln di lavoratori dipendenti tra pubblico e privato, che hanno pagato (l'anno successivo) 193,3 mld di imposte: circa 8900 euro a testa
C'erano anche 4,7 mln di autonomi, che hanno pagato 14,3 mld di imposte: circa 3100 euro a testa

E' possibile che i secondo abbiano dei versamenti ulteriori, col meccanismo dell'acconto e del saldo, ma non si riesce a risalire; in ogni caso, le cifre coinvolte non paiono determinanti.

Per completezza, il mondo delle imprese di capitale (SRL, SPA, e poche altre figure) ha pagato 57,7 mld.

Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 giu 2025 13:19

zampaflex ha scritto:smettetela di guardare al collaboratore sfigato

che sono la maggioranza

e allargate lo sguardo alla platea di furbetti del fatturino, che ce n'è tantisssimi

che sono evasori da stanare
Non progredi est regredi
Avatar utente
Marco
Messaggi: 5846
Iscritto il: 06 giu 2007 11:21
Località: Castelli Romani

Re: Diario economico

Messaggioda Marco » 20 giu 2025 21:40

tenente Drogo ha scritto:
zampaflex ha scritto:Il lavoro dipendente italiano offre stipendi con i quali si fatica, e mi cavillate su gente che ha scelto di ingrassare a spese della collettività? :evil:


"ingrassare a spese della collettività" le partite IVA?

in effetti mi domando su quale pianeta abiti


Secondo me non lo fa neanche per farci innervosire, proprio non capisce...
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12802
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 giu 2025 11:21

https://www.ilsole24ore.com/art/pil-pro-capite-l-italia-raggiunge-francia-ridotto-gap-berlino-AHBoBor

Nel panorama globale scosso dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente e dai venti di un neoprotezionismo che già prima dell’applicazione concreta dei dazi sta spaccando le rotte consolidate della globalizzazione, le prospettive economiche dell’Eurozona tracciate lunedì 19 maggio dalle previsioni di primavera della Commissione Ue non sono esaltanti. E lo sono ancora meno quelle attribuite all’Italia, che con il suo +0,7% di crescita per quest’anno e il +0,9% previsto per il 2026 (le stime ufficiali del Governo parlano invece di +0,6% e +0,8%) viaggerebbe rispettivamente due e cinque decimali sotto il ritmo medio tenuto dai Paesi della moneta unica.

Ma accanto alle previsioni macro, difficili da incidere nel marmo quando devono avventurarsi in scenari mitragliati dalle raffiche di annunci politici non sempre razionali, sono i dati granulari elaborati dai tecnici di Bruxelles a offrire gli spunti più interessanti. Che, per chi non abbia troppa voglia di avventurarsi nella giungla fitta di dati e tabelle, possono essere sintetizzati così: la ripresa italiana post pandemica ha raggiunto risultati importanti, soprattutto quando si guarda al Pil pro capite a parità di potere d’acquisto che misura le performance dell’economia al netto dei colpi assestati da demografia e inflazione in modo differente da Stato a Stato. Su questo terreno, per esempio, l’Italia è arrivata ora a pareggiare i conti con la Francia, cancellando una distanza nel prodotto per abitante che era del 10,1% nel 2020 e dell’8,8% nel 2015, ha quasi dimezzato lo “spread” con la Germania, passato in cinque anni dal 24,3% al 13,9%, e ha ricucito i rapporti con la media dell’area Euro, da cui la separa un 5,9% invece del 10,7% del 2020 e del 9,4% registrato nel 2015 (il tutto ovviamente misurato sui confini attuali della moneta unica). Dati non banali, anche se frutto del confronto con un’area che, a partire proprio dalla Germania, non spicca certo per la vivacità della crescita.

Una spinta forte è arrivata dall’aumento dell’occupazione, che ha macinato record negli ultimi due anni ma, suggeriscono i dati, zoppica nel peso specifico riassunto dalla quantità di prodotto per occupato. E, ultimo ma cruciale capitolo del riassunto, la strada che andrebbe percorsa per recuperare i danni generati dalla lunga stagnazione pre-pandemica è ancora molto lunga; perché il peso economico (e quindi il benessere relativo) raggiunto dall’Italia 25, 20 o solo 15 anni fa resta lontanissimo.

I numeri, allora. Quelli più incoraggianti, si diceva, nascono dai calcoli sul Pil per abitante. Che hanno un pregio, perché sterilizzano gli impatti di una dinamica demografica da noi ancor più gelida rispetto al resto dell’area. Ma hanno anche un difetto: dal momento che il debito pubblico, su cui l’Italia è largamente primatista fra i grandi Paesi del continente e già vede la testa anche nella classifica generale con il prossimo superamento della Grecia, si sostiene con le entrate generate dal prodotto complessivo, a prescindere da quanti siano i suoi autori.

Nel conteggio basato sugli standard a parità di potere d’acquisto, il Pil italiano non si è limitato a recuperare il proprio posizionamento europeo pre-Covid, ma ha superato di un soffio le condizioni del 2015, quando era in linea alla media dell’Eurozona oggi superata dell’1,1%%. Oltre a riagguantare i livelli francesi e a quasi dimezzare il gap con la Germania, questo indicatore gioca una gara complicata con la Spagna, che in questi anni è fra le regine della crescita europea: nel 2025 ciascun italiano è “titolare” di un prodotto interno del 6,2% superiore a quello di ogni spagnolo, dieci anni fa la distanza era marginalmente più ridotta (+5,9%) ma nel 2020, anno di crollo dell’economia di entrambi i Paesi, era del 13,1%.

Il quadro diventa però parecchio più fosco quando la serie storica si allunga. Il prodotto per abitante italiano, che oggi vale il 5,9% meno di quello medio dell’Eurozona, era invece vicino a quello dell’area della moneta unica fino al 2010 (-2,5%), era allineato nel 2005 e nettamente superiore nel 2000 (+7,6%).

La parabola è il frutto della ventennale stagnazione che fra 2000 e 2019, con governi di ogni forma e colore, ha inchiodato il nostro tasso medio di crescita reale a uno spento 0,38%, e che dopo la crisi del 2011 ha visto superare il +1% solo nel 2015 e 2016. La stasi ha asciugato il peso continentale dell’economia italiana, che nel 2000 valeva il 18,9% dell’Eurozona per poi scendere fino al minimo storico del 15,3% del 2020, prima del piccolo recupero che l’ha portata al 15,7% quest’anno. Qui la partita con la Francia è tutt’altro che vinta, perché dal quasi pareggio di 25 anni fa si è passati a un -14,4% quest’anno (ma la distanza era del 17,3% nel 2015 e del 21% nel 2020) mentre Madrid si avvicina a grandi passi: 25 anni fa la Spagna produceva il 76,6% in meno dell’Italia, oggi il delta si è ridotto di quasi tre volte passando al 26,9%.

A spegnersi è stato il propulsore della produttività, riassunta dal Pil medio per occupato e alimentata da organizzazione, investimenti, tecnologie e innovazioni di processo. Il lavoratore italiano tipo generava nel 2000 un Pil superiore del 18,2% al collega medio dell’area euro, e nei primi vent’anni del secolo questo rapporto è declinato costantemente fino a invertirsi nel-1,1% registrato nel 2020.

Anche su questo terreno la lente concentrata sugli anni più recenti restituisce dinamiche positive, ma meno brillanti di quelle disegnate dal prodotto pro capite: rispetto a Parigi il Pil prodotto in media da ogni lavoratore è in Italia inferiore del 2,1% (era sotto del 9% nel 2020 e del 6,3% nel 2015), e le performance italiane sono leggermente migliori di quelle complessive dell’area dell’euro (+1,1%) a cui però erano già allineate negli ultimi anni. È il segno che l’occupazione cresce più del Pil, e si concentra su settori il cui valore aggiunto non è in grado di sbloccare il motore imballato della produttività.
Non progredi est regredi
Avatar utente
bobbisolo
Messaggi: 2678
Iscritto il: 08 set 2017 10:31
Località: Campagnolacucchiaio&stagnola

Re: Diario economico

Messaggioda bobbisolo » 27 giu 2025 21:23

Immagine

Immagine
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28283
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2025 11:59

da Facebook

---------

La Corte dei Conti ha certificato una voragine da €150 mld di euro generata dal superbonus.

QUASI quanto i danni della Federazione Russa dopo 3 anni di bombardamenti in Ucraina (stimati in $175 mld di Dollari).

Conte sembra essere stato l’arma più efficace e subdola mai messa in campo dalla Russia di Putin in Italia.

Insomma, alla fine, la Corte dei Conti ha confermato che il Superbonus voluto da Giuseppe Conte è stato un cataclisma per i conti pubblici. Una voragine da 126 miliardi, che si allargherà fino a 150 a chiusura cantieri.

A certificarlo sono i dati forniti da ENEA aggiornati a fine maggio. Uno spreco in piena regola, dal momento che dei 186 miliardi di interventi effettuati tra il 2020 ed il 2023, secondo uno studio del Ministero delle Finanze, 70 sarebbero stati fatti comunque, anche senza incentivi.

Una valutazione sulla quale concorda Bankitalia, che ha quantificato in quasi un terzo della spesa lo sperpero di denaro pubblico.

Numeri ufficiali e certificati, che dovrebbero indurre il leader del M5Scemi ad una seria autocritica nei confronti di una misura che è, peraltro, tra le più inique mai varate in Europa, dal momento che a pagare le ristrutturazioni di condomini, villette, seconde case e persino cinque castelli saranno anche quelli che una casa nemmeno ce l'hanno.

E lo faranno doppiamente, visto che l'adozione del provvedimento senza limiti di ISEE e senza alcuna forma di controllo, ha causato una quantità imprecisata di truffe ed un aumento sconsiderato dei prezzi dei materiali (+40%), i quali hanno comportato a loro volta incrementi vertiginosi dei costi degli appalti pubblici, costringendo molti enti locali a rinunciare ad alcune opere o a tagliare altri servizi per realizzarle.

Tutto questo a fronte di benefici occupazionali piuttosto discutibili. Secondo l'istituto indipendente di ricerca economica Prometeia, infatti, dei 429.000 posti di lavoro creati, la stragrande maggioranza sarebbero a termine.

Inoltre il blocco della cessione dei crediti cui il governo ha dovuto ricorrere nel 2022 per arginare le malversazioni, ha causato chiusure improvvise, fallimenti a catena e abbandono di cantieri aperti.

Il fallimento evidente della misura bandiera del M5S, che di fatto indebita le prossime generazioni, limitando l'operatività dei futuri governi e complicando ogni trattativa legata alla flessibilità sui vincoli del patto di stabilità in sede europea, in cambio di benefici ambientali che saranno ammortizzati in circa 40 anni, continua a fare a pugni con la supponenza dei supporter dell'azzeccagarbugli di Volturara Appula, le cui argomentazioni, davanti a numeri così impietosi, sfociano ormai nel negazionismo puro.

Tutto questo mentre, con straordinarie acrobazie concettuali, quegli stessi sostenitori proseguono la loro offensiva contro le "spese folli" per il riarmo europeo, senza dire una sola parola su quello russo, del quale le politiche di difesa dell'Unione sono una diretta ed inevitabile conseguenza.

A guardar bene, tuttavia, c'è un filo (il)logico che unisce il superbonus, così come altri provvedimenti di quegli anni con il "no al riarmo".

Ed è l'irresponsabile deresponsabilizzazione del cittadino. L'idea che sia legittimo illudere l'elettore che sia sostenibile ampliare a dismisura i diritti a fronte di nessun dovere, per acchiappare voti oggi, senza dire che figli, nipoti e bisnipoti dovranno poi pagare il conto (con gli interessi) domani.

Che si possa insomma ristrutturare ogni casa a costo zero, dare un reddito a tutti senza problemi, abbassare l'età pensionabile tenendo in equilibrio la spesa previdenziale. Che è poi la stessa identica logica per la quale, secondo questi pericolosi populisti, si può evitare di investire sulla propria difesa, perché è una preoccupazione inutile, almeno quanto quella di dover far quadrare i conti.

Eppure c’è chi a questa follia dà credito e voti e che nel regalare soldi di tutti in cambio di consensi per sé non ravvede alcuna truffa. Che poi sono gli stessi che, senza alcun rimorso, dicono di volere una pace qualunque, anche chiudendo un occhio sul diritto internazionale, “per il bene prossime generazioni”.

Le stesse che intendono lasciare indifese e piene di debiti in un futuro che somiglia sempre di più ad un nuovo medioevo. [Marsetac]
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com

Torna a “La piazza dei forumisti”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 415 ospiti