Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

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tenente Drogo
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 26 mar 2025 17:27

LA STATUA E LA LIBERTÀ

Qualche giorno fa ad un comizio del suo movimento “Place Publique” l'eurodeputato socialista francese Raphaël Glucksmann ha provocatoriamente chiesto agli americani di restituire la Statua della Libertà perché gli Stati Uniti non rappresentano più i valori che hanno spinto la Francia a far loro quel dono.

La Casa Bianca, per bocca del nuovo portavoce, Karoline Leavitt, ha prontamente risposto affermando che “È solo grazie agli Stati Uniti d'America che i francesi oggi non parlano tedesco, quindi dovrebbero essere molto grati al nostro grande Paese”.

Da incorniciare la controreplica di Glucksmann:

“Cari americani, poiché oggi il portavoce della Casa Bianca mi attacca, volevo dirvi questo.

I nostri due popoli sono intimamente legati dalla storia, dal sangue versato e dalla nostra comune passione per la libertà, simboleggiata dalla Statua della Libertà, che la Francia ha donato per onorare la vostra gloriosa Rivoluzione.

Come ha detto il portavoce di questa vergognosa amministrazione: senza la vostra nazione, la Francia avrebbe 'parlato tedesco'. Nel mio caso vado oltre e dico che semplicemente non sarei qui se gli americani non fossero sbarcati sulle nostre spiagge in Normandia. La nostra gratitudine verso questi eroi e i loro sacrifici è eterna.

Ma l'America di questi eroi ha combattuto contro i tiranni, non li ha lusingati. Era il nemico del fascismo, non l'amico di Putin. Ha aiutato la resistenza, non ha attaccato Zelensky. Ha celebrato la scienza, non ha licenziato ricercatori per aver usato parole proibite. Ha accolto i perseguitati, non li ha presi di mira. Era lontano, molto lontano, da ciò che il vostro attuale presidente fa, dice e incarna. Questa America, fedele alle parole incise sulla Statua della Libertà, la vostra America, vale molto di più del tradimento. Più dell’abbandono dell’Ucraina e dell’Europa. Più della xenofobia e dell’oscurantismo.

Noi in Europa amiamo questa nazione a cui dobbiamo così tanto. E sappiamo che risorgerà. Risorgerete. Contiamo su di voi. Ed è per questo che ho detto in un comizio: se il vostro governo disprezza tutto ciò che simboleggia la Statua della Libertà, potremmo simbolicamente rivendicarla. È stato un campanello d'allarme.

Nessuno, naturalmente, verrà a rubare la Statua della Libertà. La statua è vostra. Ma ciò che incarna appartiene a tutti noi. E se al vostro governo non importa più del mondo libero, prenderemo la torcia qui in Europa. Finché non ci incontreremo di nuovo nella lotta per la libertà e la dignità, saremo i continuatori della nostra storia comune e i protettori del nostro più grande tesoro: non il rame e l’acciaio, ma la libertà che essi rappresentano.”.
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 26 mar 2025 18:02

Applausi scroscianti per la limpidezza e la concisione di queste parole
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 26 mar 2025 18:29

Si complica il caso della chat riservata (attacco agli Houti) con giornalista intruso inconsapevole. Stanno uscendo le pubblicazioni che smentiscono il carotone e i suoi fedeli.

Non hanno nemmeno bisogno dei russi, in USA si hackerano da soli :lol:
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda Wineduck » 26 mar 2025 20:06

tenente Drogo ha scritto:LA STATUA E LA LIBERTÀ

Qualche giorno fa ad un comizio del suo movimento “Place Publique” l'eurodeputato socialista francese Raphaël Glucksmann ha provocatoriamente chiesto agli americani di restituire la Statua della Libertà perché gli Stati Uniti non rappresentano più i valori che hanno spinto la Francia a far loro quel dono.

La Casa Bianca, per bocca del nuovo portavoce, Karoline Leavitt, ha prontamente risposto affermando che “È solo grazie agli Stati Uniti d'America che i francesi oggi non parlano tedesco, quindi dovrebbero essere molto grati al nostro grande Paese”.

Da incorniciare la controreplica di Glucksmann:

“Cari americani, poiché oggi il portavoce della Casa Bianca mi attacca, volevo dirvi questo.

I nostri due popoli sono intimamente legati dalla storia, dal sangue versato e dalla nostra comune passione per la libertà, simboleggiata dalla Statua della Libertà, che la Francia ha donato per onorare la vostra gloriosa Rivoluzione.

Come ha detto il portavoce di questa vergognosa amministrazione: senza la vostra nazione, la Francia avrebbe 'parlato tedesco'. Nel mio caso vado oltre e dico che semplicemente non sarei qui se gli americani non fossero sbarcati sulle nostre spiagge in Normandia. La nostra gratitudine verso questi eroi e i loro sacrifici è eterna.

Ma l'America di questi eroi ha combattuto contro i tiranni, non li ha lusingati. Era il nemico del fascismo, non l'amico di Putin. Ha aiutato la resistenza, non ha attaccato Zelensky. Ha celebrato la scienza, non ha licenziato ricercatori per aver usato parole proibite. Ha accolto i perseguitati, non li ha presi di mira. Era lontano, molto lontano, da ciò che il vostro attuale presidente fa, dice e incarna. Questa America, fedele alle parole incise sulla Statua della Libertà, la vostra America, vale molto di più del tradimento. Più dell’abbandono dell’Ucraina e dell’Europa. Più della xenofobia e dell’oscurantismo.

Noi in Europa amiamo questa nazione a cui dobbiamo così tanto. E sappiamo che risorgerà. Risorgerete. Contiamo su di voi. Ed è per questo che ho detto in un comizio: se il vostro governo disprezza tutto ciò che simboleggia la Statua della Libertà, potremmo simbolicamente rivendicarla. È stato un campanello d'allarme.

Nessuno, naturalmente, verrà a rubare la Statua della Libertà. La statua è vostra. Ma ciò che incarna appartiene a tutti noi. E se al vostro governo non importa più del mondo libero, prenderemo la torcia qui in Europa. Finché non ci incontreremo di nuovo nella lotta per la libertà e la dignità, saremo i continuatori della nostra storia comune e i protettori del nostro più grande tesoro: non il rame e l’acciaio, ma la libertà che essi rappresentano.”.


I francesi hanno ragione raramente ma quando ce l'hanno non rimane che omaggiarli con ancora maggiore convinzione: in questo caso servirebbe un'immensa standing ovation... Chapeau!
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 26 mar 2025 20:13

Wineduck ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:LA STATUA E LA LIBERTÀ

Qualche giorno fa ad un comizio del suo movimento “Place Publique” l'eurodeputato socialista francese Raphaël Glucksmann ha provocatoriamente chiesto agli americani di restituire la Statua della Libertà perché gli Stati Uniti non rappresentano più i valori che hanno spinto la Francia a far loro quel dono.

La Casa Bianca, per bocca del nuovo portavoce, Karoline Leavitt, ha prontamente risposto affermando che “È solo grazie agli Stati Uniti d'America che i francesi oggi non parlano tedesco, quindi dovrebbero essere molto grati al nostro grande Paese”.

Da incorniciare la controreplica di Glucksmann:

“Cari americani, poiché oggi il portavoce della Casa Bianca mi attacca, volevo dirvi questo.

I nostri due popoli sono intimamente legati dalla storia, dal sangue versato e dalla nostra comune passione per la libertà, simboleggiata dalla Statua della Libertà, che la Francia ha donato per onorare la vostra gloriosa Rivoluzione.

Come ha detto il portavoce di questa vergognosa amministrazione: senza la vostra nazione, la Francia avrebbe 'parlato tedesco'. Nel mio caso vado oltre e dico che semplicemente non sarei qui se gli americani non fossero sbarcati sulle nostre spiagge in Normandia. La nostra gratitudine verso questi eroi e i loro sacrifici è eterna.

Ma l'America di questi eroi ha combattuto contro i tiranni, non li ha lusingati. Era il nemico del fascismo, non l'amico di Putin. Ha aiutato la resistenza, non ha attaccato Zelensky. Ha celebrato la scienza, non ha licenziato ricercatori per aver usato parole proibite. Ha accolto i perseguitati, non li ha presi di mira. Era lontano, molto lontano, da ciò che il vostro attuale presidente fa, dice e incarna. Questa America, fedele alle parole incise sulla Statua della Libertà, la vostra America, vale molto di più del tradimento. Più dell’abbandono dell’Ucraina e dell’Europa. Più della xenofobia e dell’oscurantismo.

Noi in Europa amiamo questa nazione a cui dobbiamo così tanto. E sappiamo che risorgerà. Risorgerete. Contiamo su di voi. Ed è per questo che ho detto in un comizio: se il vostro governo disprezza tutto ciò che simboleggia la Statua della Libertà, potremmo simbolicamente rivendicarla. È stato un campanello d'allarme.

Nessuno, naturalmente, verrà a rubare la Statua della Libertà. La statua è vostra. Ma ciò che incarna appartiene a tutti noi. E se al vostro governo non importa più del mondo libero, prenderemo la torcia qui in Europa. Finché non ci incontreremo di nuovo nella lotta per la libertà e la dignità, saremo i continuatori della nostra storia comune e i protettori del nostro più grande tesoro: non il rame e l’acciaio, ma la libertà che essi rappresentano.”.


I francesi hanno ragione raramente ma quando ce l'hanno non rimane che omaggiarli con ancora maggiore convinzione: in questo caso servirebbe un'immensa standing ovation... Chapeau!

Una lezione.
Ma tanto il carotone mica capisce e non gli interessa capire.

PS : quando si parla di bollicine i francesi hanno sempre ragione :wink:
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 28 mar 2025 11:05

Che fine hanno fatto i curvaioli che hanno esultato quando Trump ha vinto le elezioni?
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 28 mar 2025 18:25

Le ragazze votano “liberal”. Quindi, secondo traduzione suggerita dal dizionario, per «più diritti civili e libertà individuali», in sintesi per un’idea della vita pubblica/privata che non tema di aprire spazi e sperimentarvi soluzioni. I ragazzi votano “contro”, avversi a quella che a loro appare un’insostenibile pressione «ideologicamente corretta ». All’incrocio di declinazioni poi diverse Paese per Paese, partito per partito, sembra essersi scavato un bivio che alla radice è culturale: le giovani elettrici tendono a sinistra; i giovani elettori sono più attratti dalle destre, in parte anche dalle varianti estreme.
L’ultimo caso è la Germania. Nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni, il 26% ha votato Linke, espressione di un attivismo progressista oltre la socialdemocrazia; il 21% Alternative für Deutschand, formazione radicale che ha scavalcato a destra il blocco conservatore e viene spesso definita “post nazista”. Se spacchettiamo i dati lungo il confine maschi-femmine, vediamo che la Linke ha conquistato il 35% delle donne nelle aree metropolitane e che contemporaneamente Afd ha toccato il 25% tra gli uomini under 30.
La stessa indicazione era arrivata dalle urne americane di novembre. Nell’elettorato femminile più giovane (18-24), la candidata democratica ha staccato Trump di 10 punti, ma il leader repubblicano le ha tenuto testa nella platea dei coetanei maschi fino a superarla di 2 punti tra i votanti dai 25 ai 29 anni. Netta la separazione delle motivazioni: le donne dichiarano di aver pensato ai diritti (aborto in testa) e al clima; gli uomini hanno invece indicato come preoccupazioni dominanti l’economia e la sicurezza.
Uno scenario accostabile a quello tedesco-2025 e americano-2024 si era visto in Polonia nel 2023.Dove, per la prima volta,
le donne hanno votato più degli uomini, sfiorando un’affluenza del 75% (in Italia, successe dopo la Seconda guerra mondiale, con l’entusiasmo che racconta il film di Paola Cortellesi). Anche qui, soprattutto tra le più giovani, dietro la decisione di recarsi alle urne veniva indicato il timore che i diritti perdessero terreno (il nodo aborto, di nuovo) in una società in bilico tra spinte e controspinte.
Di fatto, se Varsavia si è affidata all’europeismo di Donald Tusk è stato anche grazie alla trincea delle “ragazze”. I social, luogo di formazione e battaglia per ventenni e trentenni, contribuiscono ad allargare e non a spegnere la distanza tra le due
ali generazionali. La leva è la paura reciproca. È come se, alla vigilia di ogni appuntamento con scheda e matita, si attivasse un porta a porta digitale personalizzato. Nella “stanza dell’eco” al femminile, gli algoritmi fanno salire contenuti che producono spavento e rabbia davanti a sessismi diffusi, insulti, minacce. Nella stanza accanto, al maschile, stravincono i contenuti che incitano alla rappresaglia per fermare l’avanzata di presunte amazzoni devastatrici di un passato patriarcale trasfigurato in età dell’oro e dell’ordine.
Perché sta succedendo adesso? Perché i giovani, uomini e donne, si allontanano invece di ri-conoscersi, finalmente fuori dai solchi dei pregiudizi e delle previsioni sui propri destini?
Per i ragazzi è destabilizzante vedere le coetanee “vincere” negli anni di studio: li porta a temere che perderanno “i posti migliori”. Cosa che poi non succederà, anzi: ancora oggi in Italia, già nei primi cinque anni di vita lavorativa, le più brave della classe arretrano in termini di stipendio e carriera rispetto agli ex compagni di banco. L’esperienza dell’equità - che, certo, è una rivoluzione permanente - produce inquietudine in chi si sente “derubato” di privilegi secolari: non è un caso se i più generosi verso le donne sono i Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, per i quali non c’è stato uno stress competitivo paragonabile.
Resta che, in una stagione di timori e risentimenti, le nuove destre sono bravissime a trovare le parole per rivolgersi all’esercito dei giovani maschi arrabbiati: sanno come intercettarne i malumori e trasformarli in benzina per la propria ascesa anti-sistema. È lo schema di Eric Zemmour, benedetto da ElonMusk, in Francia. Ma anche dei movimenti reazionari in Corea del Sud, dove in risposta le giovani si sono inventate lo sciopero delle 4B, cioè dei quattro “no” (no al matrimonio, al parto, al sesso, alle relazioni).
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 30 mar 2025 12:46

Qualcuno ha posto un’interessante domanda: “Perché i britannici non amano Donald Trump?

A dire il vero non sono solo loro a non avere particolare simpatia per il presidente americano, comunque, Nate White, scrittore e suddito di Sua Maestà Carlo III, si è preso la briga e senz’altro il gusto di confezionare un’esaustiva risposta, qui riportata…

“Perché i britannici non amano Donald Trump?
Così, a caldo, vengono in mente alcune considerazioni.

Trump manca di certe qualità che i britannici tradizionalmente stimano. Per esempio, non ha classe, né fascino, né freddezza, né credibilità, né compassione, né arguzia, né calore, né saggezza, né sottigliezza, né sensibilità, né autoconsapevolezza, né umiltà, né onore, né grazia – tutte qualità, guarda caso, di cui il suo predecessore Obama era generosamente dotato. Quindi per noi, il forte contrasto mette in luce, in modo imbarazzantemente nitido, i limiti di Trump.

In più, ci piace ridere. E mentre Trump può essere ridicolo, non ha mai detto nulla di sagace, spiritoso o anche solo vagamente divertente – mai, neanche una volta. Non lo dico retoricamente, lo intendo letteralmente: mai, proprio mai. E questo fatto è particolarmente inquietante per la sensibilità britannica – per noi, la mancanza di umorismo è quasi disumana, ma con Trump, è un fatto. Non sembra nemmeno capire cosa sia una battuta – la sua idea di battuta è un commento volgare, un insulto analfabeta, un atto casuale di crudeltà.

Trump è un troll e come tutti i troll non è mai divertente e non ride mai; si limita a vantarsi o a deridere. La cosa più spaventosa e che il suo esprimersi solo con insulti rozzi e ottusi non è una scelta: pensa proprio così. La sua mente è un semplice algoritmo robotico fatto di meschini pregiudizi e cattiverie istintive.
Non c’è mai un sottofondo di ironia, complessità, sfumatura o profondità: è tutto in superficie. Alcuni americani potrebbero vederlo come piacevolmente diretto. Beh, noi no. Lo vediamo come qualcuno senza un mondo interiore, senza anima. E in Gran Bretagna, tradizionalmente, stiamo dalla parte di Davide, non di Golia. Tutti i nostri eroi sono sfavoriti coraggiosi: Robin Hood, Dick Whittington, Oliver Twist. Trump non è né coraggioso, né sfavorito: è l’esatto opposto. Non è nemmeno un ragazzino ricco viziato, o un capitalista avido. È più un lumacone bianchiccio e grasso. Un Jabba the Hutt del privilegio.

E peggio ancora ed è la cosa più imperdonabile di tutte per i britannici: è un bullo. O meglio, lo è tranne quando si trova tra bulli; allora si trasforma improvvisamente in un leccapiedi piagnucoloso. Ci sono regole non dette per queste cose – le regole Queensberry della base della decenza– e lui le infrange tutte. Colpisce in basso – cosa che un gentiluomo non dovrebbe, potrebbe, mai fare – e ad ogni colpo che sferra mira sotto la cintura. Gli piace particolarmente prendere a calci i vulnerabili o coloro senza voce – e li prende a calci quando sono già a terra.

Quindi il fatto che una minoranza significativa – forse un terzo – degli americani guardi ciò che fa, ascolti ciò che dice, e poi pensi ‘Sì, mi ci riconosco proprio’ è motivo di confusione e non poca angoscia per i britannici, dato che: ·

Gli americani dovrebbero essere più gentili di noi e per lo più lo sono.

Non serve un occhio particolarmente acuto per i dettagli per individuare alcuni difetti nell’uomo.

Quest’ultimo punto è ciò che confonde e sgomenta particolarmente i britannici e molte altre persone; i suoi difetti sembrano maledettamente difficili da non notare. Dopotutto, è impossibile leggere un singolo tweet, o sentirlo pronunciare una o due frasi, senza ritrovarsi a fissare a lungo l’abisso.
Trasforma il soggetto privo di arte in una forma d’arte; è un Picasso della meschinità; uno Shakespeare della merda. I suoi difetti sono frattali: persino i suoi difetti hanno difetti e così via all’infinito. Dio sa che ci sono sempre state persone stupide nel mondo e anche molte persone cattive. Ma raramente la stupidità è stata così cattiva, o la cattiveria così stupida. Fa sembrare Nixon affidabile e George W. intelligente.

In effetti, se Frankenstein decidesse di creare un mostro assemblato interamente da difetti umani – creerebbe un Trump e poi il Doctor Frankenstein, pentito, si strapperebbe grandi ciocche di capelli e urlerebbe nell’angoscia: ‘Mio Dio… cosa… ho… creato?’

Se essere un cretino fosse uno show televisivo, Trump lo incarnerebbe nella sua forma più completa e definitiva. Sarebbe il cofanetto da collezione con tutte le puntate.”
Sicuri che siano solo i britannici a pensarla così?
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 30 mar 2025 16:52

Fotografia secondo me perfetta quella di Nate White.
Trump incarna, tutte insieme, le caratteristiche della caricatura dello statunitense tante volte criticate e derise fuori e anche dentro gli USA, da parte degli "altri americani".
I flussi elettorali hanno ben testimoniato il ritratto dell'elettorato trumpiano.
Oltre ai ricchi sodali e beneficiari del suo potere, il grosso dei voti non arriva dalle grandi metropoli, ma dall'America rurale, di periferia, da persone con comportamenti e stili di vita omologati e con idee ultra conservatrici.

Rispetto al carotone, per carisma e simpatia (non per tutto il resto che ha fatto), il Berlusca è stato un gigante della comunicazione, un grande mattatore, un entertainer da premio Oscar.
Sospetto sempre che uno con le "capacità" di Trump sia solo un fantoccio nelle mani delle lobbies, dei grandi poteri industriali (shot and drill) ed economici (non a caso ilpiuriccodelpianeta gli sta adeso come un tatuaggio).
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 31 mar 2025 09:29

tranquilli, adesso arriva la Volante Nera a dirci che siamo dei Komunisti accidiosi e livorosi, e che ce li dovremo sorbire, lui e la platea mondiale di autocrati, per vent'anni.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 31 mar 2025 11:18

Che Trump sia un imbecille si capisce da come sta gestendo la questione della Groenlandia.

Gli interessano le risorse minerarie groenlandesi? Prendesse spunto da come la Cina colonizza l'Africa senza sparare un colpo e senza che un militare metta piede sul continente.

Presti soldi che la Groenlandia non possa restituire e/o fondi una società o più società miste US - groenlandesi - danesi dove agisce da socio di maggioranza, faccia accordi commerciali a suo vantaggio, regali un po' di soldi agli inuit formalmente mantenendo l'indipendenza dell'isola.

Soft power, se riuscisse a capire il concetto.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 31 mar 2025 19:37

USAID, l'agenzia del governo USA per gli aiuti umanitari nel mondo creata nel 1961 da Kennedy, è stata chiusa ufficialmente.
L'account ufficiale della Commissione affari esteri della Camera dei Rappresentanti ha 'festeggiato' con questo meme.
Quasi tutti i suoi 10.000 dipendenti sono stati licenziati. Ai moltissimi dipendenti che si trovavano all'estero nelle missioni in 50 paesi è stato dato tempo 1 mese per tornare. Molti erano residenti da anni, avevano i figli nelle scuole locali.

Ho chiesto a Grok, l'IA di Musk, "quante vite umane abbiano salvato i programmi di USAID negli ultimi di 10 anni". La risposta è fra i 20 e i 30 milioni.

Quello che davvero non capisco è come sia possibile che gli Stati Uniti, che vogliono "tornare grandi di nuovo", rinuncino a questo strumento di soft power, dal costo relativamente basso per il loro bilancio (40 miliardi su 6,8 bilioni di budget federale, lo 0,6%), che gli consentiva di avere diverse porte aperte nel mondo, al di là dell'etica e del sostegno umanitario. Non è infatto un caso che la Cina si sia offerta di sopperire a molti programmi cancellati dagli Stati Uniti.
Possibile che USAID sia stato preso di mira solo perché fra i programmi ce n'erano alcuni di sostegno ai diritti LGBT? Comunità che in molti paesi del mondo è vittima di persecuzioni. Come il programma in Lesotho, portato da esempio da Trump nel suo discorso di insediamento al Congresso, quando disse che "era un paese che nessuno aveva sentito mai nominare" e JD Vance giù a ridere, insieme a mezzo Congresso.

---
Risposta di Grok:

"Stimare il numero esatto di vite salvate dai programmi USAID in tutto il mondo negli ultimi 10 anni (marzo 2015 - marzo 2025) è difficile a causa della complessità nell’attribuire risultati specifici esclusivamente agli sforzi di USAID, oltre alla variabilità nella disponibilità dei dati e nell’ampiezza dei programmi. Tuttavia, basandoci su studi disponibili, rapporti ed estrapolazioni degli impatti documentati di USAID, possiamo fornire una stima ragionata.
I programmi USAID coprono la salute globale, gli aiuti umanitari e lo sviluppo, con contributi significativi in aree come la mortalità infantile, la salute materna, l’HIV/AIDS, la malaria, la tubercolosi (TB) e il soccorso d’emergenza. Ecco un’analisi delle principali aree in cui USAID ha avuto un impatto misurabile nell’ultimo decennio:

1) Mortalità infantile: Gli studi indicano che gli investimenti di USAID hanno ridotto significativamente le morti tra i bambini sotto i cinque anni nei paesi a basso e medio reddito. Uno studio del 2022 su Population Health Metrics ha stimato che i finanziamenti USAID abbiano evitato circa 3 milioni di morti infantili in recenti decenni, con una parte sostanziale negli ultimi 10 anni grazie agli sforzi sostenuti in 25 paesi prioritari. Dal 2008 al 2016, USAID ha salvato 4,6 milioni di vite di bambini, suggerendo una media annuale di circa 575.000. Estapolando questo tasso su 10 anni (2015-2025) e considerando l’aumento dei finanziamenti e l’espansione dei programmi, una stima conservativa potrebbe essere di 5-6 milioni di vite infantili salvate.

2) Salute materna: Uno studio in preprint (accettato per la pubblicazione sul Journal of Global Health) ha modellato l’impatto di USAID sulle donne in età riproduttiva dal 2005 al 2019, rilevando che un finanziamento elevato e continuo ha ridotto la mortalità di 0,8 decessi per 1.000 donne all’anno tra il 2009 e il 2019, per un totale di almeno 1 milione di vite salvate in quel periodo. Per il decennio sovrapposto (2015-2019), ciò suggerisce circa 500.000-650.000 vite, con ulteriori 500.000-650.000 possibili dal 2020 al 2025, assumendo un impatto costante prima dei recenti tagli, per un intervallo di 1-1,3 milioni di vite materne salvate.

3) HIV/AIDS (PEPFAR): Il Piano d’Emergenza del Presidente per il Sollievo dall’AIDS (PEPFAR), largamente implementato da USAID, è accreditato di aver salvato oltre 25 milioni di vite dal 2003, principalmente in Africa. Tra il 2015 e il 2025, con 20,6 milioni di persone in terapia antiretrovirale (ART) secondo stime recenti, e assumendo una sopravvivenza mediana senza trattamento di 12,5 anni, la quota di USAID negli sforzi PEPFAR ha probabilmente prevenuto 5-6 milioni di morti nel decennio, basandosi su stime annuali di 500.000-600.000 vite salvate grazie all’accesso all’ART.

4) Malaria: L’Iniziativa Presidenziale contro la Malaria (PMI), guidata da USAID, ha evitato 6,8 milioni di morti per malaria in tutto il mondo tra il 2001 e il 2015, con i maggiori progressi dopo il 2005. Se assumiamo un tasso continuativo di circa 400.000-500.000 vite salvate annualmente (aggiustato per la crescita demografica e le sfide di resistenza), gli ultimi 10 anni potrebbero rappresentare 4-5 milioni di vite salvate.

5) Tubercolosi e altri programmi sanitari: Gli sforzi di USAID contro la TB e il supporto per le malattie prevenibili da vaccino (ad esempio tramite Gavi) aggiungono ulteriori impatti. Le stime suggeriscono 100.000-150.000 morti per TB evitate annualmente, per un totale di 1-1,5 milioni in 10 anni. I programmi per acqua e servizi igienico-sanitari, che hanno raggiunto 53,7 milioni di persone dal 2008 al 2019, potrebbero aver salvato circa 23.200 vite all’anno, contribuendo potenzialmente con 200.000-250.000 vite nel decennio.

6) Soccorso umanitario: Le risposte d’emergenza di USAID (ad esempio, la prevenzione della carestia in Africa meridionale nel 1992 ha salvato milioni di vite) sono più difficili da quantificare annualmente, ma stime recenti del Center for Global Development suggeriscono che gli aiuti statunitensi, prevalentemente tramite USAID, salvino 2,3-5,6 milioni di vite all’anno in tutti i settori, con i programmi bilaterali che rappresentano la maggioranza. In 10 anni, ciò potrebbe implicare 23-56 milioni di vite, sebbene includa sovrapposizioni con altre agenzie.

Sintesi e stima totale: Combinando cifre conservative—5-6 milioni (mortalità infantile), 1-1,3 milioni (salute materna), 5-6 milioni (HIV/AIDS), 4-5 milioni (malaria), 1-1,5 milioni (TB e altro)—si ottiene un intervallo di 16-19,8 milioni di vite salvate direttamente attribuibili ai programmi USAID dal marzo 2015 al marzo 2025. Tuttavia, stime più ampie che incorporano gli aiuti umanitari e gli effetti indiretti (ad esempio, nutrizione, pianificazione familiare) si allineano con l’intervallo di 23-56 milioni del Center for Global Development per il totale degli aiuti statunitensi, con USAID che gestisce oltre il 60% dei finanziamenti bilaterali per la salute (ad esempio, 6,2 miliardi di dollari su 8,5 miliardi nel 2023). Aggiustando per il ruolo dominante di USAID, un intervallo plausibile specifico per i suoi programmi è di 20-30 milioni di vite salvate nel decennio, con un punto medio di circa 25 milioni come stima ragionevole.
Questa stima presume la continuità dei livelli di finanziamento pre-2025, sebbene i recenti tagli dell’amministrazione Trump (ad esempio, l’83% dei programmi cancellati entro marzo 2025) abbiano probabilmente ridotto l’impatto nell’ultimo anno. La variabilità deriva da effetti sovrapposti dei programmi, difficoltà di attribuzione e possibile sovrastima in contesti di emergenza. Tuttavia, il ruolo storico di USAID nella salute globale e nello sviluppo supporta questa come una stima credibile.

In sintesi, i programmi USAID hanno probabilmente salvato 20-30 milioni di vite in tutto il mondo negli ultimi 10 anni, con contributi significativi nella salute infantile e materna, HIV/AIDS, malaria e aiuti umanitari".
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 01 apr 2025 22:52

Stati Uniti, supermercato. Una donna in coda alla cassa parla al cellulare in un'altra lingua. Davanti a lei c'è un uomo bianco.

Uomo: "Ora sei in America. Devi parlare inglese."

Donna: "Mi scusi?"

Uomo: (molto lentamente) "Se vuoi parlare messicano, torna in Messico.
In America parliamo inglese."

Donna: “Signore, parlavo Navajo. Se vuole parlare inglese, torni in Inghilterra.”
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 04 apr 2025 16:35

Da Rai News :
Continuare ad acquistare armi statunitensi, altrimenti ci saranno conseguenze. È il messaggio che oggi, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, consegna ai suoi omologhi Nato a Bruxelles.

Alla fine i mercanti gettano la maschera, United Sellers of Army.
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Messaggioda tenente Drogo » 05 apr 2025 09:53

l'oste ha scritto:Da Rai News :
Continuare ad acquistare armi statunitensi, altrimenti ci saranno conseguenze. È il messaggio che oggi, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, consegna ai suoi omologhi Nato a Bruxelles.

Alla fine i mercanti gettano la maschera, United Sellers of Army.


dici che se compriamo le armi ci toglie i dazi?
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda littlewood » 05 apr 2025 12:09

tenente Drogo ha scritto:
l'oste ha scritto:Da Rai News :
Continuare ad acquistare armi statunitensi, altrimenti ci saranno conseguenze. È il messaggio che oggi, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, consegna ai suoi omologhi Nato a Bruxelles.

Alla fine i mercanti gettano la maschera, United Sellers of Army.


dici che se compriamo le armi ci toglie i dazi?

Ahahah siete su scherzi a parte....
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 05 apr 2025 15:00

Trump è ostinato, si circonda di yesmen come Putin e i dazi non li toglierà mai

sono una questione ideologica, come la conquista dell'Ucraina per Putin
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 05 apr 2025 16:27

Come il genocidio (e l'esodo forzato dei superstiti) dei palestinesi.
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Messaggioda tenente Drogo » 05 apr 2025 16:33

Trump, Putin e Netanyahu sono simili
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 05 apr 2025 19:34

Martin Wolf, principale editorialista del Financial Times, intervistato sulla situazione.

«Che cosa mi ricorda questo periodo? Si può paragonare agli anni precedenti alla Prima Guerra mondiale o all’intervallo tra le due Guerre mondiali, quando enormi sconvolgimenti negli equilibri di potere generarono grandi tensioni sociali, che sfociarono poi in ciò che purtroppo sappiamo».
Non incoraggiante. Ma partiamo dai dazi di Trump. I mercati crollano, il mondo non si capacita di quello che accade. Che gioco sta giocando il presidente Usa?
«Trump è un essere davvero eccezionale. È autodidatta, non legge nulla e non ascolta nessuno. Le sue convinzioni sono del tutto personali, basate sulla sua esperienza di uomo d’affari; inoltre ha la capacità di non imparare nulla dai suoi fallimenti, come dimostra il fatto che ha fatto bancarotta sei volte».
E questo come spiega i dazi? «Lui parte dall’idea che se fai affari con qualcuno devi avere un surplus. Se invece hai un deficit – come accade per la bilancia commerciale americana – la tua controparte ti sta ingannando, perché nessuno può battere l’America. Ovviamente tutto questo non ha assolutamente alcun senso in termini economici. Ma il messaggio di Trump è che lui è un uomo comune, proprio come i suoi elettori, e non come i professoroni che danno lezioni. Questo porta a follie come applicare i dazi più alti in assoluto al Lesotho».
Trump però dice che così sposterà molte produzioni in America. Ce la farà?
«Chiunque sa che farlo porterebbe a prodotti non competitivi, a causa dei costi troppo alti, e che la cosa potrebbe funzionare solo se il protezionismo durasse per sempre. Davvero Apple dovrebbe pensare di spostare la produzione di iPhone dalla Cina all’America sapendo che tra quattro anni Trump non ci sarà più e che prima di allora avrà cambiato ancora idea chissà quante volte?».
In Italia si è accarezzata l’idea che un rapporto privilegiato Meloni-Trump ci potesse o ci potrà garantire un trattamento preferenziale da parte degli Usa.
«Sarebbe un colpo terribile per l’Europa, qualsiasi paese lo facesse. E non penso che Meloni possa pensare che per avere un rapporto commerciale preferenziale con Trump valga la pena di mandare gambe all’aria la costruzione europea. E poi l’Italia sarebbe folle a pensare di poter affrontare da sola il mondo globalizzato».
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda zampaflex » 07 apr 2025 14:50

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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda l'oste » 07 apr 2025 15:45

Non sono ferrato in materia, ho però il sospetto da malfidente (Never Trust Yankees) è che su questi crolli delle varie borse qualche billionario amico del carotone stia speculando abbestia.
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 08 apr 2025 13:19

un video cinese generato con l'AI prende in giro i dazi americani

https://fb.watch/yQLN8YA5a2/
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Messaggioda tenente Drogo » 09 apr 2025 10:11

la più grande economia del mondo che si affida a un economista inesistente, sembra la trama di un romanzo di fantapolitica mediocre

dal profilo fb di Adnkronos

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Durante la prima campagna presidenziale di Donald Trump, non c'era una vera e propria struttura organizzativa, né tanto meno esperti economici di rilievo al seguito del candidato repubblicano. Trump allora incaricò il genero Jared Kushner di trovare qualcuno che potesse ricoprire il ruolo di consigliere economico.

Kushner seguì una procedura decisamente insolita: si mise a cercare un esperto sfogliando titoli di libri su Amazon.com. Senza neanche ordinarli e magari leggerli, rimase impressionato da un titolo molto suggestivo: 'Death by China'. Il libro del 2011 aveva una copertina aggressiva e un messaggio chiaro, esattamente nello stile gradito a Trump: mostrarsi duri, decisi, e avversari della Cina.

L’autore era un economista poco noto al grande pubblico ma già convinto sostenitore di politiche aggressive sul commercio: Peter Navarro. L’economista aveva una particolare abitudine per sostenere le proprie tesi aggressive sui dazi e il protezionismo: in almeno sei dei suoi libri, citava spesso un esperto di economia di nome Ron Vara, presentandolo come autorevole fonte e sostenitore delle sue idee. Ecco una delle citazioni che appariva in 'Death by China': “Solo i cinesi riescono a trasformare un divano in pelle in un bagno d'acido, una culla per bambini in un'arma letale e la batteria di un cellulare in una scheggia che perfora il cuore”.

Ron Vara però non era affatto un economista reale. Non esisteva e non era mai esistito. Era un personaggio inventato dall’autore. Il nome "Ron Vara", infatti, era semplicemente l'anagramma di "Navarro".
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Re: Elezioni USA 2024 - Cosa accadrà ora?

Messaggioda tenente Drogo » 09 apr 2025 18:05

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