Reunion veneta ieri a pranzo all'Enoteca Mediterraneo di Badoere (TV), con gradita presenza (finalmente!) di una piccola quota rosa.
Il tema:
Ribera del Duero, con focus su realtà familiari/artigiane/non
mainstream, con qualche "intruso" sempre a base tempranillo.

Nell'ordine:
Fuentespina, Ribera del Duero Reserva 2016 - Gran tannino e buona freschezza, un po' rigido, mediamente profondo ma non in grado di tenere il passo degli altri due nel bicchiere;
Dominio de Berzal Rioja Selección Privada 2016 - Vino fatto estremamente bene, goloso, con una maggior dolcezza di fondo (più come suggestione, pensando alla trama di bocca, che sotto il profilo puramente gustativo) che alla cieca lo fa individuare abbastanza facilmente come un "fuori zona";
AVAN Valdehernando Ribera del Duero 2016 - Prima bombetta di giornata: frutto rosso vivissimo, relativamente più scarico e arioso nel corpo ma dalla fibra rocciosa e lunga, bocca sottilmente radicosa e agrumata, si sente la vigna vecchia (1923), rapporto Q/P allucinante;
Quinta Sardonia QS2 VdT Castilla y Léon 2015 -
Ringer buttato lì a scompigliare le carte, si sente l'impostazione completamente diversa (c'è quasi un 40% di uve internazionali) e l'approccio certamente più facile, non sporca il foglio ma nemmeno lascia ricordi particolari (rimane la curiosità di provare il fratello maggiore Quinta Sardonia);
Vizcarra Inés Ribera del Duero 2015 - Altro petardone dal grandissimo futuro, c'è un po' di merlot che marca solo al naso (grafite), sarà la suggestione del nome ma nettamente il più femminile ed elegante della pista, con un bellissimo equilibrio in bocca nonostante la gioventù;
Arzuaga Ribera del Duero Reserva Especial 2015 - A mio modesto parere un po' "over the top", concentrazione da competizione già dal color melanzana impenetrabile, profilo tendente al surmaturo, non caricaturale ma non il mio tipo di vino;
Dominio del Aguila Ribera del Duero Reserva 2015 - La palma del vincitore sul mio taccuino, vino puro, "nudo", rimandi quasi fumé al naso, bocca freschissima e ficcante...l'unico vino di giornata che mi ha dato la suggestione di classicità, lo bevi e lo ribevi...sarà grande in futuro, murate via le bottiglie se ne avete;
Quinta de la Quietud La Mula de la Quietud Toro 2015 - Da vigne centenarie (1900-1920), il più rustico e terragno nel bicchiere: liquirizia, tocchi di volatile, comunque bella dolcezza in bocca, peccato per un naso mai pulito al 100%...pure l'unico vino con un accenno di fondo...forse andava stappato il giorno prima?;
Pago de los Capellanes Doroteo Ribera del Duero 2015 - Lo metto un gradino sotto al Dominio del Aguila, e (di un niente, però) anche del Vizcarra, per pura preferenza personale, ma è in ogni caso un super vino: materia enorme in grado di maneggiare 36 mesi in legno (e 15,5% alcol) in assoluta scioltezza, frutto onnipresente (sembra appena imbottigliato) e tannino sferico, vigna vecchia (1920) strepitosa, con la guancetta di manzo brasata un abbinamento da sogno.