Messaggioda Nexus1990 » 17 feb 2025 04:02
Oggi a pranzo (o dovrei dire ieri?) SuperSangiovese. Menù (così anticipo la domanda dell’oste) iper tradizionale, ché c’erano diversi forestieri:
Antipasto “easy” con mozzarella buona e friarielli, salame di Varzi, bruschettina con lardo e pomodorino del piennolo. A seguire un sontuoso ragù napoletano (12 ore di cottura) e un’altrettanto sontuosa parmigiana di melanzane
Prima Batteria
Riecine di Riecine 2017
Vino di godibilitá sfacciata, goloso oltremodo, per niente marcato dall’annata calda. Sanguigno e succoso, agrume chiaro, bella salinità in lunghezza 17,25
Pietroso Brunello di Montalcino 2017
Più marcato dall’elevage, comunque bella la cote affumicata e il sorso conserva eleganza e frutto (chiaro ma un po’ sfribrato), col tempo qualcosa di mentolato, un po’ di calore in chiusura. 16,75
Seconda Batteria
Castell’in Villa Chianti Classico Riserva 2009
Qui siamo sull’autunnale, come camminare in un bosco leggermente umido quindi foglie secche e china, speziatura scura e frutto un po’ asciugato, nel finale tabacco scuro. Conservazione non perfetta, comunque. 16,25
Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2009
Un tripudio di agrumi e fruttini rossi ma rifugge dalla banalità sfoderando spezie dolci e un tocco balsamico, il sorso ha ampiezza ragguardevole, accarezza il palato con grazia senza rinunciare alla lunghezza salina. Un’ode al sangiovese 18,25
Terza Batteria
Montevertine Le PergoleTorte 2007
Naso struggente di rose e fragoline, cipria, sembra che ci abbiano spruzzato dentro del profumo, impressionante. Il frutto è luminoso, c’è bella aciditá e in generale un bel contrasto in bocca che scongiura il pericolo ruffianeria. Irresistibile 18,25
Le Potazzine Brunello di Montalcino 2007
Per me tappo, qualcuno dice semplice ossidazione. NG
Quarta Batteria
San Giusto a Rentennano Percarlo 1999
Colore assurdo, dagli immaginifici riflessi violacei, 26 anni ed evidentemente non sentirli. Il sorso ha forza e rigore stilistico, grande concentrazione, sangue e spezie scure, con il sale che è alleato della beva. Gli manca la “grazia” dei due capolavori precedenti, ma che nerbo, che integrità. 17,75
Valdicava Brunello di Montalcino Madonna del Piano 1999
Un tappo malefico, lieve, ci preclude la possibilità di godere di quella che io credo sarebbe stata una delizia: quasi Percarliano nel colore, scuro e compatto e ancora luminoso, sotto il tappo si sentono dei veri e propri effluvi profumati simili a quelli del Pergole. Ne ho bevuto comunque un mezzo calice, un vero peccato NG
Quinta Batteria
Chandon de Brialles Volnay 1erCru Caillerets 2003
Integrità bellissima anche qui, giocato su dei tratti quasi medicinali, finissimo sia nella tessitura che nei profumi, una grande lunghezza minerale completa la dolcezza del frutto a dispetto dell’annata calda. Grande Volnay 17,75
Biondi Santi Brunello di Montalcino Riserva 1995
Abbiamo scherzato, è stato divertente, adesso però è tardi e i bambini devono andare a dormire: vino di inusitata lunghezza, di austera eleganza, vibrante e dalla trama vellutata, sontuoso per complessità aromatica. Inutile elencare descrittori, bisogna solo togliersi il cappello e godere della perfezione di questo liquido straordinario, vera e propria epitome di quello che deve essere un grande vino 18,75
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Nexus1990 il 17 feb 2025 11:17, modificato 1 volta in totale.