Cosa bevemmo a dicembre 2024

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Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 10:56

Inizia la batteria dei Monvigliero.. questo '20, per me, splendido e seconda posizione del podio assoluto

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Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 10:57

Il mio vino della giornata e livello assoluto

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Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 10:59

Altissime aspettative, dolorosamente frustrate dalla TCA :evil:

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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 11:01

L'ultima bottiglia era il ringer ufficiale quindi servita stagnolata, diversamente dalle altre...

Il Monvigliero del cugino è molto buono, ma più classico, più Barolo, piuttosto che Monvigliero

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Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 11:04

Compare un'altra bottiglia stagnolata, conferita dall'amico valdostano... veramente buonissima e, soprattutto, straordinariamente approcciabile per essere un CdP così giovane

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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Kalosartipos » 26 dic 2024 11:05

Si chiude in bellezza, con una bollicina rinfrescante

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Messaggioda Ziliovino » 27 dic 2024 18:53

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Moulis en Medoc 1982 - Chateau Chasse-Spleen. Notevole il colore vista l'età, il primo bicchiere sembra un ottimo Bordeaux, al secondo arriva il tricloroanisolo abbomba... ed al terzo bicchiere non ci arrivi. Ecco il vino ideale per il nuovo codice della strada, tappato... Con tutti i vinacci aperti per le feste, ovviamente su di un bordò ottantadue doveva capitare.

Saumur Blanc Clos de L'Ecotard 2019 - Clos de L'Ecotard. Eh, questo è buono forte... Tutto sulla frutta a pasta gialla, susine e mirabelle, la parte dolce del vitigno è declinata nella speziatura dolce, solo il giorno seguente escono giusto un filino di note mielate. Al sorso è energico, di giusto corpo e grassezza, e acidità e sapidità a dare allungo. Oggi manca un po' di mobilità al naso per essere grande, ma gli darei qualche altro anno di cantina, chissà.

Sampagnino - Bulli. Usato come aperitivo con i parenti con la volontà di punirli, alla fine è piaciuto :-) praticamente un ortrugo frizzante, semplice, semplice, ma piacevole, a prezzo irrisorio.

Alghero Rosso Tanca Farrà 2020 - Sella e Mosca. Anche questo devo dire che si fa apprezzare dal parentado, resta in scia al Marchese di Villamarina per quanto riguarda eleganza ed equilibrio, con però un paio di marce in meno in quanto a spinta ed articolazione.

Calabria Passito Kalavrìa - Barone di Bolaro. Concludo il trittico da tavolata dei parenti con questo passito da dieci-euro-dieci che alla fine si difende benino, tra datteri e canditi, sorso dolce e corto, in deficit di freschezza, ma che si lascia bere. Pensavo peggio.

Alta Langa Seitremenda 2020 Extra Brut - Marco Capra. Pescato da carta vini per dribblare prosecchi e franciacorti direi che non è andata male, fragrante, fresco, bollicina migliorabile ma neanche male, poco mobile ma piacevole.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda ferrari federico » 27 dic 2024 21:21

Molto diverso dal modello classico di Borgogna, questo neozelandese Marlborough Pinot Noir Rachel 2017 di Seresin Estate, esordisce con netti sentori di arancia sanguinella, scorza di cedro e spezie dolci al naso, non molto profondo ma dotato di una sua specifica finezza. Poi il cassis e lo sciroppo di ciliegia. Il colore, rubino-granato, è denso e scuro e promette quello che la beva poi mantiene: una bella concentrazione di materia. Il vino all’assaggio è infatti corposo, dotato di una evidente spina acida, molto in evidenza ma ben armonizzata con il profilo gustativo, che è complessivamente morbido e suadente. 91/100 per il profumo inusuale ma accattivante e buono. Ricorda certi Pinot neri (di buona qualità) altoatesini.
Tappo a vite di metallo, comune nei vini neozelandesi, che qui in Europa fa tanto bottiglione a 2 euro il litro. Ma probabilmente non è un vino destinato all’invecchiamento ma al consumo fruttato e fresco che offre oggi.
Accordo cibo - vino non ottimale (ma chi se frega…) con una omelette al tartufo nero che avrebbe forse giovato di un vino rosso più maturo.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 29 dic 2024 13:32

Primitivo di Manduria giravolta 2018- Felline
Bello il colore rosso rubino brillante, al naso note insistite di frutta rossa disidratata, e un leggero accenno di cenere. In bocca il sorso è molto goloso, ciliegia matura, cioccolato al latte, uvetta sultanina, note dolci compensate da una discreta acidità (per la tipologia) che snellisce molto il profilo sensoriale del vino, soprattutto nel finale.
Primitivo di Manduria sinfarosa zinfandel 2018- Felline
Rubino cupo, al naso note di frutta sotto spirito e un leggero salmastro. In bocca c'è una decisa dicotomia fra una parte più larga fatta di frutta rossa matura, After eight, zucchero a velo e questa nota marina e speziata che soprattutto a centro bocca mitiga la dolcezza di fondo del vino. Chiude con un leggerissimo sottofondo amaricante
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda l'oste » 30 dic 2024 20:39

piergi ha scritto:
[b]Primitivo di Manduria sinfarosa zinfandel 2018- Felline

Rubino cupo, al naso note di frutta sotto spirito e un leggero salmastro. In bocca c'è una decisa dicotomia fra una parte più larga fatta di frutta rossa matura, After eight, zucchero a velo e questa nota marina e speziata che soprattutto a centro bocca mitiga la dolcezza di fondo del vino. Chiude con un leggerissimo sottofondo amaricante

Grazie Piergi, mi hai sbloccato un ricordo, lo bevevo molto spesso da metà anni '90, la guida del Gambero lo aveva anche trebicchierato e mi è sempre piaciuto, amo il primitivo "domato", così pepato e marino. Perfetto abbinato alle costine di maiale e al porcello in genere.
Da questo Zinfandel mi era nata la passione e curiosità, cosi quando nel '96/'97 ero il California a lavorare, andai a visitare il colosso USA, la storica Ridge Winery, gamma ampissima e in parte da grandi numeri con qualche top.
Ricordo che dopo la degustazione mi ero comprato e spedito in Italia una cassetta con 3 bottiglie di Montebello e 3 Lytton Springs (mi rimane un Montebello, 1994 credo), stile di legno dosato all'americana ma aspettati qualche lustro sono state delle bevute assolutamente meravigliose, due vini da vigne spettacolari ultracentenarie.
Ultima modifica di l'oste il 30 dic 2024 22:05, modificato 1 volta in totale.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Alberto » 30 dic 2024 21:01

Ultime stappature del 2024...

Colli Euganei Merlot Riserva, Vignalta, 2015 (15%)
Prima annata di questo vino, che ripercorre nella veste del merlot in purezza le piste già battute dal rosso Arquà (in buona parte ricavato dalle stesse vigne, ma con un 20% di CS nel blend - ultima uscita credo la 2011), ovverosia quelle di un'interpretazione più "sudista", matura e speziata del taglio bordolese euganeo, rispetto all'ammiraglia aziendale Gemola. Tentativo più che riuscito: il vino è goloso e rotondo in maniera non "svaccata", cioccolatoso ma con una certa asciuta radicosità sottesa, e non è detto che nel tempo non possa mettersi addosso un po' di quella complessità che ora manca.

Collio Sauvignon Riserva Grici, Renato Keber, 2010 (14%)
Un regalo del caro amico Marco. Paglierino ancora piuttosto chiaro. Complice forse anche l'annata, una lettura piuttosto delicata del sauvignon di Zegla, cru cormonese di bassa quota, tipicamente intenso e "nineties" (ci siamo capiti). Molto precisa la nota di uva spina, in varie forme: polpa fresca al naso, più in confettura al palato. Pure un qualcosa di vagamente foxy e buccioso all'attacco di bocca, che mi ha ricordato la fragola bianca (l'uva, dico), e poi l'immancabile vegetalità, particolarmente asciutta, quasi essiccata, di fondo. Premesso che la mano di Renato non si discute, il vino sembra in una fase di transizione dal frutto verso i terziari non ancora compiuta: se per caso ne avete, aspettate.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda ferrari federico » 31 dic 2024 09:41

C2H6O ha scritto:Radikon Oslavje 1999,
bottiglia n. 1 aperta, assaggiata e conferita in botte aceto,
bottiglia n. 2 aperta, aspettato, assaggiata, e conferita in botte aceto.
Va bene i macerati, eppure la marsala, ma queste non stavano ne' da una parte ne' dall'altra. Non ho riscontrato note positive dei due tipi.
Essendo che ne ho una terza, sono io che non ci azzecco, tipo devo aerarla per un paio di giorni, e' giusto cosi', o non ci siamo...? :roll:


Accaduto anche a me qualche mese fa con un Merlot dello stesso produttore…
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda piergi » 31 dic 2024 10:01

l'oste ha scritto:
piergi ha scritto:
[b]Primitivo di Manduria sinfarosa zinfandel 2018- Felline

Rubino cupo, al naso note di frutta sotto spirito e un leggero salmastro. In bocca c'è una decisa dicotomia fra una parte più larga fatta di frutta rossa matura, After eight, zucchero a velo e questa nota marina e speziata che soprattutto a centro bocca mitiga la dolcezza di fondo del vino. Chiude con un leggerissimo sottofondo amaricante

Grazie Piergi, mi hai sbloccato un ricordo, lo bevevo molto spesso da metà anni '90, la guida del Gambero lo aveva anche trebicchierato e mi è sempre piaciuto, amo il primitivo "domato", così pepato e marino. Perfetto abbinato alle costine di maiale e al porcello in genere.
Da questo Zinfandel mi era nata la passione e curiosità, cosi quando nel '96/'97 ero il California a lavorare, andai a visitare il colosso USA, la storica Ridge Winery, gamma ampissima e in parte da grandi numeri con qualche top.
Ricordo che dopo la degustazione mi ero comprato e spedito in Italia una cassetta con 3 bottiglie di Montebello e 3 Lytton Springs (mi rimane un Montebello, 1994 credo), stile di legno dosato all'americana ma aspettati qualche lustro sono state delle bevute assolutamente meravigliose, due vini da vigne spettacolari ultracentenarie.

Si, erano proprio quelli gli anni della riscoperta di questo vino-vitigno, tra l'altro proprio grazia a questa Cantina.
Poi l'ho persa di vista, focalizzandomi su altre aziende e altri terroir, in special modo Gioia e la murgia in genere. Tempo fa, in una fornitissima enoteca barese, ho trovato questi due vini e la curiosità si è riaccesa. Devo dire che oltre a aver trovato buoni i vini mi ha incuriosito molto il loro progetto di differenziazione in base ai suoli e alle giacitura, che li ha portati a selezionare 4 "cru" diversi di primitivo.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Wineduck » 31 dic 2024 10:13

l'oste ha scritto:...andai a visitare il colosso USA, la storica Ridge Winery, gamma ampissima e in parte da grandi numeri con qualche top.
Ricordo che dopo la degustazione mi ero comprato e spedito in Italia una cassetta con 3 bottiglie di Montebello e 3 Lytton Springs (mi rimane un Montebello, 1994 credo), stile di legno dosato all'americana ma aspettati qualche lustro sono state delle bevute assolutamente meravigliose, due vini da vigne spettacolari ultracentenarie.


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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda l'oste » 31 dic 2024 11:44

Wineduck ha scritto:
l'oste ha scritto:...andai a visitare il colosso USA, la storica Ridge Winery, gamma ampissima e in parte da grandi numeri con qualche top.
Ricordo che dopo la degustazione mi ero comprato e spedito in Italia una cassetta con 3 bottiglie di Montebello e 3 Lytton Springs (mi rimane un Montebello, 1994 credo), stile di legno dosato all'americana ma aspettati qualche lustro sono state delle bevute assolutamente meravigliose, due vini da vigne spettacolari ultracentenarie.


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È un piacere Ale, siamo eno onnivori e forse non abbiamo dogmi sulle etichette e tipologie, lo vedo positivo. Grandi vini, anche il Geyserville.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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