Cosa bevemmo a dicembre 2024

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Ludi
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ludi » 12 dic 2024 19:19

arnaldo ha scritto:
Ludi ha scritto:
debbo dire che a me lo stile, in generale, piace molto...non a caso ho citato Selosse (si parva licet componere magnis, ovviamente)


Ciao Giuliano. assaggiato piu' volte la gamma. fino ai primi numeri ( amemoria....3, 6, 7 se non mi sbaglio..) tutto bene. Poi ad un certo punto, credo col Dodici la tendenza all'ovetto sbattuto con note di mela cotta rendevano la beva difficoltosa. per non parlare dell Extreme o come si chiama. Se ti piace il simil Selosse secondo me NICOLA GATTA gli sta 3 spanne sopra. a mio modestissimo parere. Ad es. Il suo Rose' nature......


bene Aldo, seguo volentieri i vostri consigli!
Debbo dire che il Dodici assaggiato da me non aveva minimamente note di zabajone, ma piuttosto di mela cotogna (che è un sentore che personalmente gradisco molto); l'acidità spiccata poi lo rendeva bevibilissimo...
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Ludi
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ludi » 15 dic 2024 07:58

Jacques Carillon, Puligny Montrachet 1er cru Les Perrieres 2011: si parlava recentemente di Borgogna sopravvalutata...diciamo che qui dovrei piuttosto dire "stereotipata". E' tutto al suo posto: vena pirica, un pizzico di misurata vaniglia, acidità, avvolgenza glicerica...tutto perfetto. Sin troppo. Un vino ineccepibile, ma per nulla emozionale.
Bernard Baudry, Chinon Les Grezeaux 2014: il Cabernet Franc, quello buono. Didattico nelle note di mirtillo, ribes nero, un pizzico di liquirizia, così come in un tannino assolutamente setoso. Non è Clos Rougeard, ma si beve con grande piacere.
Bea, Arboreus 2009: ha tenuto alla grande i suoi 15 anni. Adoro il colore ambrato luminosissimo, così come i sentori di albicocca e nespola, le note ferrose, la più che avvertibile tannicità. Per la prima volta con i vini di Giampiero, colgo un cenno di volatile, ma ci sta anche quella.
Cos, Pithos Rosso 2014: non amo moltissimo né il Frappato né il Nero d'Avola, ma a Vittoria difficilmente si beve di meglio, almeno se si è tolleranti a qualche nota animale che però (e questo l'ho molto apprezzato) lascia assolutamente intatto il frutto, croccante e goloso. Davvero un gran bel bere, nel suo genere.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda ferrari federico » 15 dic 2024 12:22

Cena prenatalizia con i collaboratori: cucino io. Cervo fresco proveniente dall’Estremadura. Carré intero cotto al forno, filetto cotto intero in padella e controfiletto cotto a medaglioni sempre in padella. Di antipasto ho servito salsiccia cruda di Bra con giardiniera (evidentemente non prodotto delle mie manine) e olive (queste si, invece, messe in salamoia e poi sott’olio da me). Un assaggio di spaghetti al vero ragù napoletano (fatto da me, sei ore di “pippiatura”) con ricotta salata siciliana. Il cervo è stato accompagnato da due salse, entrambe fatte espressamente da me, una di mirtilli e l’altra riduzione del fondo di cottura delle ossa del cervo montata con roux bruno e burro. 9 convitati, oltre a noi due, spero, soddisfatti.
Tanta acqua ma ancora di più vino: si è iniziato con uno Champagne 50% Pinot meunier e 25% Pinot nero (restante 25% ovviamente Chardonnay. Più che discreto. Cossy.
Poi un bianco di Borgogna, il Beaune 1re cru Clos des Mouches 2017 del Domaine Berthelemot. Maturo, minerale, burroso,con ancora un bel frutto che nuota nella acidità rinfrescante.
Si passa ai rossi: molto accattivanti e già bevibili, anche se ovviamente ancora in fase secondaria, i Nuits-Saint-Georges village 2020 del Domaine Gouges. Bombette fruttate ma dalla mineralità complessa e sfaccettata, profumati di mora e mirtillo. Non ho fatto la scheda di degustazione ma, a occhio, azzardo un 91/92 su 100.
Poi un mostro sacro: Hermitage 1997 di Chave. Una bottiglia che avevo in cantina da molti anni.
Era - a mio giudizio - stratosferico e perfettamente maturo. Una bomba! Conferma del tutto la mia predilezione per i vini maturi (quando maturano bene…)
Il profumo era un coacervo quasi impenetrabile e inscindibile di sentori che mescolavano e fondevano frutta, spezie, sottobosco, cuoio e legno bruciato. Il gusto era semplicemente perfetto: denso ma non troppo pesante, morbido ma non stucchevole, speziato ma non invadente, con ancora una bella spina acida a rinfrescare la beva e a dichiarare la perfetta vitalità del vino.
Per un solo punto centesimale non raggiunge la palma del miglior vino da me bevuto in questo ultimo anno, a causa della intensità del bouquet, ottima ma non eccellente, anche dopo lunga areazione.
97/100.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda picenum » 15 dic 2024 22:53

Ilaria Addis, madrighe 2023 gran bel vino con un equilibrio giocato di fino, verticale, tagliente e morbido al contempo, acido, sapido, corbezzolo, erbe spontanee da macchia mediterranea. non te lo regalano ma li vale tutti. consigliato.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda gianni femminella » 15 dic 2024 23:06

picenum ha scritto:Ilaria Addis, madrighe 2023 gran bel vino con un equilibrio giocato di fino, verticale, tagliente e morbido al contempo, acido, sapido, corbezzolo, erbe spontanee da macchia mediterranea. non te lo regalano ma li vale tutti. consigliato.


Si tratta di un macerato con giudizio?
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda picenum » 15 dic 2024 23:31

gianni femminella ha scritto:
picenum ha scritto:Ilaria Addis, madrighe 2023 gran bel vino con un equilibrio giocato di fino, verticale, tagliente e morbido al contempo, acido, sapido, corbezzolo, erbe spontanee da macchia mediterranea. non te lo regalano ma li vale tutti. consigliato.


Si tratta di un macerato con giudizio?
quasi tutti i vini si può dire siano macerati. non è un orange. Colore chiaro, caldo e brillante. Non so quanta macerazione faccia.
PS. I vini di dettori sempre buoni. Quest anno ho assaggiato la monica, era buonissima, mediterranea, balsamica a go go. Credo ultima annata ma non ricordo quale
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda zampaflex » 16 dic 2024 13:30

picenum ha scritto:Ilaria Addis, madrighe 2023 gran bel vino con un equilibrio giocato di fino, verticale, tagliente e morbido al contempo, acido, sapido, corbezzolo, erbe spontanee da macchia mediterranea. non te lo regalano ma li vale tutti. consigliato.


Ne lessi qualche mese fa in altri lidi, dove si postano giudizi a volte da prendere con le pinze. Pareva buono, me lo sono segnato, la tua è una conferma.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 16 dic 2024 14:03

zampaflex ha scritto:
picenum ha scritto:Ilaria Addis, madrighe 2023 gran bel vino con un equilibrio giocato di fino, verticale, tagliente e morbido al contempo, acido, sapido, corbezzolo, erbe spontanee da macchia mediterranea. non te lo regalano ma li vale tutti. consigliato.


Ne lessi qualche mese fa in altri lidi, dove si postano giudizi a volte da prendere con le pinze. Pareva buono, me lo sono segnato, la tua è una conferma.

Io ho bevuto un’altra etichetta, su Mama e su Sole, o qualcosa del genere. Il vino era davvero buono, aveva una consistenza piuttosto untuosa/glicerica ma era rinfrescato da una parte salina molto bella e grande aciditá ad allungare il sorso. Nessuna puzza o imprecisione, almeno nella bottiglia che ho bevuto io
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ziliovino » 18 dic 2024 10:16

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Champagne Rosé brut - Egly Ouriet. sb.2017. E' un crodino nel colore, ed appena versato anche al naso, poi pompelmo rosa e sali da bagno, preciso al sorso, incisivo ma piacevole, fresco e sapido. Certezza.

Chablis Blanchot Grand Cru 2007 - Guy Robin. Oro splendete agli occhi, è chiusissimo al naso appena versato, pian piano zucchero a velo e leggere nuances officinali, col tempo fiori di camomilla e scorza di limone, burro solo accennato. Molto bene al sorso dove è una spada, ma ha corpo e grassezza quanto basta per trovare equilibrio, non cede prendendo temperatura e direi alcuna ossidazione all'orizzonte. Solo il giorno seguente arriva un po' di miele di tiglio.

Bourgogne Les Lutenieres 2020 - Mugneret-Gibourg. Etichetta a me sconosciuta di questo produttore, pare da vigneto non-classé di Vosne, vinificato in versione eclettica: colore violaceo e compatto, concentrato, di mirtilli e marmellata al naso, intenso ed avvolgente al sorso, dove torna intenso il mirtillo, poi garofano ed un pelo di alcol. Not my cup of tea...

Sauternes 1996 - Chateau d'Yquem. Il sughero emana intensi effluvi di zafferano puro, color ambra, parte sul dattero di Medjoul, quello polposo, poi risotto allo zafferano, albicocca candita, leggero caramello, al sorso e velluto, una sciarpa di cashmere, ma un poco meno dinamico e scintillante dello stesso nel millesimo 1997.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Alberto » 20 dic 2024 19:23

Torno a scrivere di vini bevuti dopo un bel pezzo...lo so che, come si dice, "è come andare in bicicletta", ma in qualche modo comunque devo re-imparare...perciò sarò un po' schematico.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico San Sisto, Fazi Battaglia, 2015 (14%)
Bottiglia precedente (di un annetto fa) praticamente andata; questa ha più vitalità, anche se il profilo è chiaramente evoluto, con la caramella d'orzo a marcare...ma c'è anche un accenno di erbe fini, più fresche, e toni cerosi. Alcol piuttosto spinto. Bocca larga, sapida, un po' fiacca (o come si dice dalle mie parti, fiappa); il finale è tutto sul torroncino. Meglio al naso. Etichetta storica, qui in veste minore, anche dal punto di vista "grafico": dall'etichetta sembra un vino della Lidl... :roll:

Toscana Rosso La Querce, La Querce, 2011 (14,5%)
Un sangiovese imprunetano assimilabile ad un CC "basso" serio (non una Riserva od una GS di quelle importanti, intendiamoci...ma serio), frutto ancora ben fresco con una sensazione generale di "compostezza" (no alcol fuori linea, no forzature sul corpo), leggera speziatura "scura", acidità più che OK, vino solido.

Buon Natale ragazzi!!! :D
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda L_Andrea » 20 dic 2024 21:33

Vino de Villa San Pedro de Olleros Banzao 2018
All assaggio la prima cosa che mi fa venire in mente e il melograno e la sua parte bianca leggermente amaricante ( non ricordo se abbia un nome specifico)
Il naso è orientato su una parte officinale di erbe di montagna con qualche accenno di pellame e rimane coerente anche al palato dove la parte erbacea è quella preponderante. Il vino resta un peso leggero ma ha sicuramente qualcosa da dire.
Magari mi sarebbe piaciuto di più con qualche anno in meno.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda l'oste » 20 dic 2024 21:56

Alberto ha scritto:Torno a scrivere di vini bevuti dopo un bel pezzo...lo so che, come si dice, "è come andare in bicicletta", ma in qualche modo comunque devo re-imparare...perciò sarò un po' schematico.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico San Sisto, Fazi Battaglia, 2015 (14%)
Bottiglia precedente (di un annetto fa) praticamente andata; questa ha più vitalità, anche se il profilo è chiaramente evoluto, con la caramella d'orzo a marcare...ma c'è anche un accenno di erbe fini, più fresche, e toni cerosi. Alcol piuttosto spinto. Bocca larga, sapida, un po' fiacca (o come si dice dalle mie parti, fiappa); il finale è tutto sul torroncino. Meglio al naso. Etichetta storica, qui in veste minore, anche dal punto di vista "grafico": dall'etichetta sembra un vino della Lidl... :roll:

Toscana Rosso La Querce, La Querce, 2011 (14,5%)
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda gianni femminella » 20 dic 2024 22:23

Alberto ha scritto:Torno a scrivere di vini bevuti dopo un bel pezzo...lo so che, come si dice, "è come andare in bicicletta", ma in qualche modo comunque devo re-imparare...perciò sarò un po' schematico.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico San Sisto, Fazi Battaglia, 2015 (14%)
Bottiglia precedente (di un annetto fa) praticamente andata; questa ha più vitalità, anche se il profilo è chiaramente evoluto, con la caramella d'orzo a marcare...ma c'è anche un accenno di erbe fini, più fresche, e toni cerosi. Alcol piuttosto spinto. Bocca larga, sapida, un po' fiacca (o come si dice dalle mie parti, fiappa); il finale è tutto sul torroncino. Meglio al naso. Etichetta storica, qui in veste minore, anche dal punto di vista "grafico": dall'etichetta sembra un vino della Lidl... :roll:

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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ludi » 21 dic 2024 09:31

Alberto ha scritto:Torno a scrivere di vini bevuti dopo un bel pezzo...lo so che, come si dice, "è come andare in bicicletta", ma in qualche modo comunque devo re-imparare...perciò sarò un po' schematico.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico San Sisto, Fazi Battaglia, 2015 (14%)
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bello rileggerti!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 21 dic 2024 10:10

Alberto ha scritto:Torno a scrivere di vini bevuti dopo un bel pezzo...lo so che, come si dice, "è come andare in bicicletta", ma in qualche modo comunque devo re-imparare...perciò sarò un po' schematico.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico San Sisto, Fazi Battaglia, 2015 (14%)
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Grande Alberto, ci sei mancato. Adesso per abbassare la glicemia attendiamo una sana vecchia polemica delle tue!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda l'oste » 21 dic 2024 10:30

Da oggi dieta no alcool prima della tre giorni natalizia 24-25-26 in cui anche se in famiglia e pochi amici salteranno molti tappi.
Quindi iersera con una semplice pasta fagioli e guanciale croccante e un paio di tomini di capra (il bacio) prodotto artigianalmente a Vararo nelle valli varesine ho aperto un vecchio amico.

Barbaresco Nervo (Fondetta) 2016 Rizzi, l'eleganza si manifesta fin dal colore rubino chiaro e luminoso, vorrei avere una camicia così. Al naso viola, bastoncino di liquirizia dolce, petali con effetto quasi balsamico e appena fumè. Basterebbe così anche senza berlo, sebbene poi al palato regali un altro piacere, il nebbiolo femmina, mai burbero. Trovare la carezza del tannino del cru è proprio come rivedere un vecchio amico, di quelli che non tradiscono. Piaciuto proprio.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 21 dic 2024 10:47

Ieri sera mini- panoramica sui Barolo di Burlotto, con 6 cari amici:
Nebbiolo 2022
Molto buono, succoso, relativamente semplice e beverino com’è giusto che sia, giusto un filo di alcool nel finale. 15,75
Barolo Acclivi 2018
Bel naso floreale e speziato, un tocco di china. In bocca molto vivo, dritto ma la parte alcolica qui non è un difetto, anzi scalda e arrotonda piacevolmente il vino, nel finale di media lunghezza torna la china e rispuntano le spezie. 17,5 ma penalizzato purtroppo dal confronto con
Barolo Monvigliero 2017
Non mi è capitato tanto spesso di sentire un naso così seducente e sensuale, così irradiante per complessità: parte discretamente mentolato, sull’eucalipto, poi diventa struggente nelle note dolci di rosa e spezie orientali, con l’aerazione acquista freschezza e va verso il chinotto e la cola, fa capolino un’oliva bianca. Bocca esplosiva, che ci regala frutto luminoso e spezie dolci e fiori macerati, la trama è cesellata, è seta ma con una quota di velluto, le impunture del tannino sono minime. Un pochino di alcool di troppo tradisce il calore dell’annata in un finale lungo ma non chilometrico. 18,5
Barolo Cannubi 2015
Il registro qui cambia leggermente, i toni sono più scuri, il fiore di riferimento è la viola e la speziatura è più pungente. In bocca il frutto è carnoso, c’è una bella arancia rossa, sorso dinamico, mobile, ma nonostante questo quadro più “movimentato” il vino ha grande finezza e definizione 17,75
Castagnier Clos Vougeot 2013
L’intruso è, a sorpresa, il vino più materico della serata: naso molto “Vougeot”, le spezie sono quelle giuste, poi una cote autunnale di fiori e foglie secche. La bocca è un terremoto, la materia scalpita, praticamente Sangioveseggia ( :lol: ): agrume rosso quasi aspro, aciditá importante, tannini pungenti. Forse un po’ di rusticità per essere un GrandCru, soprattutto per via del tannino che forse conserva una piccola quota verde, ma l’intensità e la forza del vino sono lì da vedere. 17,5
Barolo Monvigliero 2010
Gran finale doveva essere e gran finale è stato.
Un liquido di misteriosa perfezione, che danza in equilibrio tra una dolcezza e una sensualità simili a quelle della 17 (con la rosa, l’agrume candito etc) e una parte più austera/agreste di oliva nera, alloro, pomodoro. La trama è seta pura, perfetta la tensione del sorso, nel finale si avverte perfino una traccia di mineralità fumè, quasi pirica. Probabilmente il più grande vino italiano che io abbia mai bevuto. 18,75
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda maxer » 21 dic 2024 11:29

Nexus1990 ha scritto:Barolo Monvigliero 2010
Gran finale doveva essere e gran finale è stato.
Un liquido di misteriosa perfezione, che danza in equilibrio tra una dolcezza e una sensualità simili a quelle della 17 (con la rosa, l’agrume candito etc) e una parte più austera/agreste di oliva nera, alloro, pomodoro. La trama è seta pura, perfetta la tensione del sorso, nel finale si avverte perfino una traccia di mineralità fumè, quasi pirica. Probabilmente il più grande vino italiano che io abbia mai bevuto18,75

...
sono d' accordo con te al centoDIECI per cento ! :lol:

il Barolo perfetto
...
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda zampaflex » 21 dic 2024 18:12

Riassumo un po' di bevute mensili.

Le Piane - Bianko 2023
Arrivato per sbaglio, tanto vale che lo provi. Verdetto, non è all'altezza dei rossi, un po' distante anzi. L'Erbaluce senza il territorio morenico e salino dell'Eporediense fatica.
:D :D :)

Spiriti Ebbri - Neostòs rosso 2020
E' uscito piuttosto ruffiano, piacione, abbastanza tondo, chiaramente un po' alcoolico, ricordandomi vini dello scorso millennio mixati per accondiscendere.
:D :D :D

Casale del Giglio - Mater Matuta 2016
Preso al risto con colleghi, sperando in una sua redenzione a otto anni dai maltrattamenti subiti in cantina, così non è stato: gallico, amaricante, vanigliato; un vino fuori epoca preso al momento sbagliato.
:D :D

Goisot - Bourgogne cotes d'Auxerre Court Vit 2019
Oooh, finalmente un vino giusto, goloso, e rappresentante di una (rara) Borgogna minore solare e non speculata. Frutto (ciliegie soprattutto) e fiore (viole) su un corpo correttamente generoso, moderata complessità ma almeno niente sbavature. Si beve con facilità ed un po' di sorpreso divertimento. Quasi un po' gamay.
:D :D :D :)

Michelet-Bissey - Echézeaux GC 2009
Sottotono, scuretto, se non addirittura gelido. Fumé e vegetale, esile, agrumato e ferruginoso, non manifesta per nulla le qualità che dovrebbe possedere stando all'etichetta. Può appassionare i degustatori più cerebrali.
:D :D :D :)

Bouchard - Beaune 1er cru Vigne de l'enfant Jésus 2016
A differenza di quello sopra, questo calice è classico ed espressivo, vivace e di giusto peso, dotato di buona presenza (e creanza) e di riflessi improvvisi come il succo di melograno che ad un certo punto mi sono trovato ad assaporare.
:D :D :D :D +

Roccolo Grassi - Recioto di Soave Broia 2016
Classiche albicocca essiccata e confettura di pesca, però ha un coté vegetale rinfrescante e una certa leggerezza di sorso che lo rendono poco impattante ma soprattutto non stancante. Dolcezza misurata.
:D :D :D ++
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda alì65 » 22 dic 2024 08:18

Nexus1990 ha scritto:Barolo Monvigliero 2010
Gran finale doveva essere e gran finale è stato.
Un liquido di misteriosa perfezione, che danza in equilibrio tra una dolcezza e una sensualità simili a quelle della 17 (con la rosa, l’agrume candito etc) e una parte più austera/agreste di oliva nera, alloro, pomodoro. La trama è seta pura, perfetta la tensione del sorso, nel finale si avverte perfino una traccia di mineralità fumè, quasi pirica. Probabilmente il più grande vino italiano che io abbia mai bevuto. 18,75


tralasciando la parte poetica sembra molto buono; ne aprirò una per le festività
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Nexus1990 » 22 dic 2024 09:13

alì65 ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Barolo Monvigliero 2010
Gran finale doveva essere e gran finale è stato.
Un liquido di misteriosa perfezione, che danza in equilibrio tra una dolcezza e una sensualità simili a quelle della 17 (con la rosa, l’agrume candito etc) e una parte più austera/agreste di oliva nera, alloro, pomodoro. La trama è seta pura, perfetta la tensione del sorso, nel finale si avverte perfino una traccia di mineralità fumè, quasi pirica. Probabilmente il più grande vino italiano che io abbia mai bevuto. 18,75


tralasciando la parte poetica sembra molto buono; ne aprirò una per le festività

Di vino, di poesia o di virtù, ma ubriacatevi!
ferrari federico
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda ferrari federico » 22 dic 2024 10:09

Qualche nota in breve sulle bottiglie bevute in queste ultime settimane (vini ricevuti in dono, offerti ecc…):

Barolo Riva del Bric 2019 Paolo Conterno
Già pronto da bere, suadente e fruttato, con un bel fondo di spezie dolci; fine, abbastanza complesso, profumi ancora un po’ chiusi. Migliorerà, credo soprattutto sul piano olfattivo, ma è buono già così. 91/100

Nero Assolutamente 2015 Bosco del Gal
Merlot 100% Veneto appassito in stile Amarone. Comprato su uno scaffale dove, evidentemente, aveva sostato troppo tempo in condizioni di temperatura/umidità sbagliate: bottiglia semplicemente imbevibile, con una puzza veramente sgradevole (casse ossidasica?). Buttata nel lavandino dopo il primo sorso…

Merlot Cricova
Vino moldavo. Leggero, acidino, simpaticamente fruttato. Andava bevuto molto più freddo di come l’ho bevuto io, a temperatura “da rosso”… prodotto molto semplice, ma tutto sommato pulito e - dopo un po’ di areazione a smarrire la volatile in eccesso - anche non sgradevole. 78/100

Cabernet Sauvignon Cricova
Qui gradevolezza e finezza aumentano, rispetto al Merlot. Il corpo resta di peso medio-leggero (quasi come un claret di altri tempi…) ma la franchezza e la materia presente sono di livello migliore. Anche i profumi sono più variegati e proiettati, su un ventaglio di piccoli frutti maturi. 84/100
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Ludi
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda Ludi » 22 dic 2024 10:26

Domaine de Chevalier Blanc 2004: riflettevo con mio figlio sul fatto che Bordeaux non stia più sulle nostre corde sui rossi, ma sui bianchi ancora regali emozioni. Semplicemente perfetto sia nell'attacco varietalmente minerale, che nello sviluppo in bocca, giocato sul contrasto tra vivida acidità e morbidezza glicerica, con legno perfettamente integrato.
Poggio di Sotto, BdM 2004: si sente subito l'attacco di viola del Sangiovese, anche se qualche nota catramosa poteva far pensare al Nebbiolo. Comunque, vino esemplare della sua denominazione, nobile nei tannini, speziato e lunghissimo.
Clos di Caillou, CdP Reserve 2000: ficco il naso nel bicchiere e dico "questo è Rodano del Sud!"; e mi entusiasmo inseguendo la garrigue, l'oliva, la sensazione di salsedine, il frutto goloso. In bocca però, pur essendo un grandissimo vino, è leggermente faticoso nella beva; troppa concentrazione, troppa orizzontalità all'impatto. Il mio vino al naso, non in bocca.
Ulysse Collin, Les Pierrieres sb. 3/2012: Champagne esemplare, opulento al naso ma affilato in bocca, con una esplosione finale di frutta gialla matura e pietra focaia. Costa uno sproposito, ma è davvero un grande, grande bere.
Olivier Leflaive, Batard Motrachet 1991: incredibile quanto sia assolutamente intatto, vivace, persino sbarazzino nell'acidità, fermo restando che, da buon Batard, gioca molto sulla pienezza e sulla maturità del frutto tropicale.
Giacomo Conterno, Barolo 1964: il tappo si sbriciola, e ci sta. Il colore è decisamente scarico, quasi da Sorbara; il naso, tuttavia, dopo qualche minuto nel bicchiere, regala emozioni: cera per mobili, sciroppo per la tosse, ma anche uno struggente ricordo di prugna matura, oltre ad un classico richiamo di bazar orientale. In bocca il tannino dice ancora la sua, così come la sorprendente freschezza. Pura emozione.
Chapoutier, Hermitage VdP 1997: per me, vino del we. Impossibile descrivere l'equilibrio tra dolcezza e freschezza, la carezzevolezza in bocca, il ventaglio amplissimo di riconoscimenti olfattivo-gustativi, l'impressione che possa durare ancora decenni e decenni. Semplicemente stupendo.
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda ferrari federico » 22 dic 2024 14:26

Ludi ha scritto:Bordeaux non stia più sulle nostre corde sui rossi,



A partire da questa considerazione, certo personale, mi sono chiesto se e quanto sia condivisa dai forumisti…
Ho notato infatti, nei threads e nei post, moltissima Borgogna, moltissimo le Langhe, molto Rodano, molta Toscana, tanta attenzione anche per i vini del Sud Italia ma poco o nulla Bordeaux.
Perché?
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Re: Cosa bevemmo a dicembre 2024

Messaggioda l'oste » 22 dic 2024 17:20

ferrari federico ha scritto:
Ludi ha scritto:Bordeaux non stia più sulle nostre corde sui rossi,



A partire da questa considerazione, certo personale, mi sono chiesto se e quanto sia condivisa dai forumisti…
Ho notato infatti, nei threads e nei post, moltissima Borgogna, moltissimo le Langhe, molto Rodano, molta Toscana, tanta attenzione anche per i vini del Sud Italia ma poco o nulla Bordeaux.
Perché?

Parlo a titolo personale.
Bordeaux è stato probabilmente il mio primmammore qualche decennio fa e grazie al fatto che si comprava ancora senza donare organi ne ho bevuto e comprato tanto, al punto di averne ancora un po' di bottiglie pre 2000 (finestra di beva che inizia ad essere ideale).
Ovviamente tengo queste "chicche" solo per le occasioni speciali, infatti devo decidere se aprire un Sant Emilion o un Saint Estephe visto che tra poco è Natale (il Saint è obbligatorio, essendo una festa religiosa).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini

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