Il capo dell’MI6 Moore: “Dalla Russia ancora folle campagna di sabotaggi in Europa”. Ma non crede alle minacce nucleari di Putin.
Parla da Parigi il direttore dei Secret Service britannico. Nel pieno di una nuova ondata di operazioni di sabotaggio e spionaggio di Mosca
di Jacopo Iacoboni | la Stampa, 29.11.2024
L’MI6, il servizio segreto britannico, ha scoperto «una campagna incredibilmente sconsiderata di sabotaggio russo in Europa», che si sta intensificando nel momento in cui – dopo il via libera americano all’uso degli Atacms in Russia – Vladimir Putin non solo cerca di rispondere contro-minacciando, ma anche di testare le linee rosse dell’Occidente (in sostanza, fino a dove siamo disposti a tollerare questi veri e propri atti di guerra sul suolo europeo). «L’uso delle minacce nucleari di Putin serve solo a seminare paura per scoraggiare il sostegno all’Ucraina». Non sono minacce che l’intelligence Uk considera credibili.
Chi parla così, in un raro e importante incontro pubblico a Parigi, è sir Richard Moore, il capo del Secret Intelligence Service britannico (l’MI6). «Abbiamo recentemente scoperto una campagna incredibilmente sconsiderata di sabotaggio russo in Europa, mentre Putin e i suoi soci ricorrono alle minacce nucleari per seminare paura sulle conseguenze dell’aiuto all'Ucraina». Ai paesi della vecchia Europa e al Regno Unito conviene infinitamente di più sostenere l’Ucraina, che affrontare un mondo in cui l’Ucraina venisse sconfitta. Se Putin riuscisse a trasformare Kyiv in vassallo, «non si fermerebbe lì», e «la nostra sicurezza - britannica, francese, europea e transatlantica - sarà messa a repentaglio».
Questo ha dei costi, che possono apparirci gravosi, «ma il costo del non farlo sarebbe infinitamente più alto. Se Putin avesse successo, la Cina ne soppeserebbe le implicazioni, la Corea del Nord ne sarebbe incoraggiata e l’Iran diventerebbe ancora più pericoloso». «Putin ha impegnato la Russia con Cina, Iran e Corea del Nord», spiega Moore. Per Moore, «non c'è dubbio che l’ordine mondiale internazionale è minacciato in un modo che non vedevamo dai tempi della Guerra Fredda».
Gli eventi che si stanno susseguendo, che Moore non ha nominato nel dettaglio, sono già atti di guerra. La serie di misteriosi sabotaggi e attacchi incendiari alle infrastrutture nel Regno Unito, in Germania e nei Paesi Baltici, che rientrano in un piano per far esplodere in volo aerei occidentali in volo verso gli Usa. L’intelligence americana che avrebbe anche sventato un piano russo per assassinare il capo della principale azienda produttrici di armi tedesca (cruciale per l’aiuto all’Ucraina). La rete di spionaggio europea guidata da Jan Marsalek, l’ex manager di Wirecard fuggito a Mosca dopo il crac miliardario dlela banca online tedesca, che secondo il processo che si è aperto ieri a Londra era jun hub per condurre spionaggio a danno di personaggi ritenuti nemici dalla Russia (tra i quali il giornalista Christo Grozev e il direttore di The Insider Roman Dobrokhtov): proprio di ieri è la svolta che almeno due degli indagati di queste rete europea, i bulgari Orlin Russev e Bizer Dzhambazov, hanno ammesso di essere colpevoli del reato di spionaggio per conto della Russia in Europa.
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