Messaggioda tenente Drogo » 06 ott 2024 12:18
su La Stampa
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Edith Bruck: “In piazza l’odio antisemita. E Schlein non può tacere”
La scrittrice sopravvissuta ai lager: «Gli ebrei sono lasciati soli. La leader Pd non prende le distanze per paura di perdere voti»
ROMA. «Sono indignata profondamente». Edith Bruck, scrittrice, sopravvissuta ai lager nazisti, risponde al telefono dalla sua casa nel centro di Roma. Combattiva come sempre, segue le notizie sulla piazza pro Palestina di Ostiense tra giornali e televisione. «Sempre noi ebrei dobbiamo indignarci, prendere posizione, mentre gli altri cosa fanno? Le parole di odio che arrivano da quella manifestazione riguardano tutto il mondo civile». Bruck critica apertamente la segretaria del Partito democratico Elly Schlein: «Avrebbe dovuto prendere le distanze da quella piazza e invece tace perché ha paura di perdere elettori». Secondo la scrittrice, «la sinistra non dovrebbe stare tra chi inneggia a Hezbollah e ad Hamas e paragona il massacro del 7 ottobre a un’azione di resistenza».
Molti intellettuali si interrogano sulla legittimità di vietare una manifestazione.
«Un Paese democratico non dovrebbe vietare il dissenso, però il ministro dell’Interno ha fatto bene a vietarla, ma credo sia stata una decisione presa per paura dei disordini, per paura che si potessero unire anche i fascisti, non per una questione morale. Se il governo l’avesse vietata per una questione morale sarebbe meraviglioso».
I disordini ci sono stati lo stesso: i manifestanti hanno attaccato la polizia che ha risposto con i lacrimogeni.
«Non sono sorpresa, era evidente che qualcuno avrebbe provato a cercare l’incidente, ormai è uno schema che si ripete sempre. Lo si era capito da giorni che questa manifestazione non sarebbe stata pacifica».
Quindi lei è d’accordo sul divieto?
«Tanto l’hanno fatta. Comunque sì, penso sia giusto vietare la celebrazione di un massacro come quello del 7 ottobre. Gli organizzatori parlano di “rivoluzione e resistenza palestinese”. Ho letto che in piazza c’erano anche gli iraniani sciiti filo Hezbollah, quelli che hanno dichiarato di voler uccidere gli ebrei in tutto il mondo».
È una piazza di antisemiti?
«Sì, sono antisemiti. E lo dico consapevole di come questa parola abbia quasi perso senso perché viene usata troppo facilmente, si rivolgono spesso accuse gratuite di antisemitismo. Ma quella piazza è gravissima, esasperante: odiano Israele e gli ebrei. E nessuno si scandalizza, perché gli altri tacciono? » .
Con chi ce l’ha?
«La sinistra non dovrebbe stare in quella piazza».
Si riferisce ai movimenti o ai partiti dell’opposizione?
«I centri sociali si mettono sempre in mezzo, sono degli estremisti, sono fondamentalisti a loro modo. Elly Schlein però mi è sembrata un po’ timida».
Perché?
«Avrebbe dovuto prendere le distanze nettamente e invece tace, proprio lei che ha origini ebraiche. Temo sia una questione elettorale, tace per paura di perdere elettori, ai politici interessano solo i voti e il potere».
Vede un problema di antisemitismo anche nella sinistra italiana?
«L’antisemitismo non manca da nessuna parte, nel mondo, in Europa e Italia compresa».
La riporto alla manifestazione, l’Unione dei palestinesi di Roma e del Lazio non è scesa in piazza per non infrangere il divieto del Viminale. Hanno aderito al corteo della prossima settimana.
«E cosa cambia in una settimana? Che differenza fa? Per cosa manifestano? Gli slogan saranno gli stessi... Il problema è un altro, insisto, perché il mondo civile tace? Sempre noi ebrei dobbiamo denunciare e rilasciare interviste?».
La sento molto amareggiata, la ragione è perché non crede più alla pace in Medio Oriente, come ha detto proprio a questo giornale in un’altra intervista?
«Con il mio ultimo libro Il sogno rapito parlo di una minima possibilità di crescere una bambina nella pace universale, in un triangolo tra un uomo cattolico, una donna ebrea e una palestinese. Faccio come mi ha detto Papa Francesco».
Cosa le ha detto?
«Che basta una goccia di bene per migliorare questo mare nero e lo dobbiamo fare tutti quanti».