zampaflex ha scritto:
Appunto, lottizzazione. Una rete alla DC, una al PSI e una al PCI. Pluralismo, in modo maccheronico, garantito.
Adesso invece abbiamo una muta di cani arrabbiati che ha fatto in modo da svuotare completamente RAI 3, rete praticamente morta, ha occupato gli altri due canali nei quali occulta, distorce, nasconde e usa come megafono zerbinesco.
Sei canali principali su sette sono megafono della maggioranza, cosa mai successa (roba da dittatura).
Per fortuna che Cairo, ex delfino aziendale del Cav., preferisce il fatturato e ha capito l'opportunità di ospitare i transfughi Rai.
E meno male che, volendo, si può guardare anche Skytg 24 che è piuttosto completa ed imparziale. Ma è roba da carbonari.
Concordo alla virgola, inoltre un amico ex dirigente RAI ora in pensione mi ha detto che almeno ai tempi la bussola delle tre reti erano sempre e comunque gli ascolti, lo share e che la diversificazione dei contenuti in ognuna serviva a coprire la maggior fascia di target, come è giusto e doveroso per un servizio pubblico.
Oggi il tentativo è di monopolizzare le notizie pro domo governo e appiattire il più possibile l'intrattenimento sullo stile Rete4 o comunque sorrisi e canzoni per rassicurare lo spettatore e far credere che va tutto bene, madama la marchesa. Circensis et circensis.
Oltre a la7 e Sky come dici, anche la9 ha iniziato a reclutare autori validi e giornalisti non proni.
E comunque, per fortuna, rispetto a 30 anni fa, un'offerta sterminata di informazioni gira gratis sulla rete e verificando sempre le fonti c'è la possibilità di vedere ancora cosa c'è realmente dietro alla scenografia farlocca che promuovono dal governo.
Tra l'altro cambiando le generazioni i gusti sono diversi, piace meno il varietà e il talk show, molto più i film, serie, i canali tematici e con Sky, Netflix, Prime, Disney, Youtube etc la televisione è diventata sempre più un "hardware", come un archivio, un videoregistratore senza limiti dove scegliere. Per capire i target basta seguire gli investimenti pubblicitari (e la merceologia, i prezzi e il genere di prodotti pubblicizzati nelle diverse reti/piattaforme) che sono un termometro infallibile di ciò che interessa e vuole "il popolo", ci sono studi, dati, tabelle sui trend, aggiornati mensilmente. Le reti "tradizionali" sono più "cliccate" dagli over 70, che guarda caso sono quelli che votano sempre.
L'
estabilishment punta su quel serbatoio, finché regge, finché c'è e ci sarà ma come cantano i Matia Bazar, "c'è tutto un mondo intorno".