emigrato ha scritto:cskdv ha scritto:cazzz.......complimenti per il resoconto!
Mi hai fatto venire sete!
Grazie comunque, almeno una persona l'ha letto
L'hanno letto in tanti, stai tranquillo. Il problema è che poi continuano a bere nebbiolo.
emigrato ha scritto:cskdv ha scritto:cazzz.......complimenti per il resoconto!
Mi hai fatto venire sete!
Grazie comunque, almeno una persona l'ha letto
gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
emigrato ha scritto:Un altro nome che farei invece per Panzano (Vinogodi come non nominare Panzano? ), se non vuoi andare fino a sud Gaiole, è Monte Bernardi che sta facendo grandi riuscite (Retromarcia 19 grande riuscita così come Sa'etta 16, più approcciabile la Riserva 17 e 18). Fanno 5 Chianti Classico tutti molto tradizionali e con identità.
gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
mennella ha scritto:emigrato ha scritto:Un altro nome che farei invece per Panzano (Vinogodi come non nominare Panzano? ), se non vuoi andare fino a sud Gaiole, è Monte Bernardi che sta facendo grandi riuscite (Retromarcia 19 grande riuscita così come Sa'etta 16, più approcciabile la Riserva 17 e 18). Fanno 5 Chianti Classico tutti molto tradizionali e con identità.
D'accordissimo
A Radda segnerei anche Monteraponi (qualcuno sa spiegarmi comemai il Baron Ugo e' calato tanto di prezzo?)
Postino ha scritto:mennella ha scritto:emigrato ha scritto:Un altro nome che farei invece per Panzano (Vinogodi come non nominare Panzano? ), se non vuoi andare fino a sud Gaiole, è Monte Bernardi che sta facendo grandi riuscite (Retromarcia 19 grande riuscita così come Sa'etta 16, più approcciabile la Riserva 17 e 18). Fanno 5 Chianti Classico tutti molto tradizionali e con identità.
D'accordissimo
A Radda segnerei anche Monteraponi (qualcuno sa spiegarmi comemai il Baron Ugo e' calato tanto di prezzo?)
Credo che tu ti riferisca alla 2017, declassato ed uscito come Chianti classico Baron' Ugo Fascia Rossa.. con la 2018 tornato tutto regolare...
emigrato ha scritto:Dopo quasi 5 mesi porto in up il mio argomento preferito dopo che siamo appena stati in Chianti lo scorso weekend, vista la quantita' di vini provati difficile mettere piu' di qualche impressione, Nexus integrera' con qualche nota fatta bene dove vuole
Abbiamo iniziato da Poggerino la mattina del venerdi, abbiamo trovato una selezione interessante di vini su una cifra stilistica chiara ed elegante, molto raddese. Ad essere onesti non siamo rimasti impressionati da CC 20, CC Nuovo 18 e Riserva Bugialla 18 (non come Nuovo 19 e Bugialla 19 che avevo provato alla CCC lo scorso marzo e mi erano molto piaciuti, e che poi ho comprato in cantina per una riprova futura). A pranzo da Porciatti mi e' invece piaciuta molto la Riserva di Cacchiano 2015, un Chianti davvero di Gaiole. Meno interessante il Barlettaio 19 e Terrabianca (20?), mentre la GS di Ricasoli 2016 (la Castello di Brolio) conferma il cambio di direzione anche a Brolio dopo Mazzei, ma senza impressionare.
Il pomeriggio e' stato abbastanza di fuoco con le visite a Riecine e San Giusto. A Riecine ci ha accolto Iacopo e dopo una breve visita abbiamo provato tutta la linea:
- IGT Rosato Palmina 21, bel rosato, molto interessante
- IGT Bianco di Riecine 20, macerato, forse ha ancora da comporsi, finale cortino
- CC 20, sulla falsariga del 19, forse un pelo meno intenso e persistente (anche a detta di Iacopo, 19 e la prossima, la 21, hanno una marcia in piu')
- CC Riserva 19, qui siamo su un livello altissimo, con intensita, persistenza, il CC 19 (che e' uno dei migliori di quell'annata) pero' elevato a riserva
- CC Gran Selezione Vigna Gittori 19, la GS e' rimasta un po' fra quello che veniva prima e quello che veniva dopo, era molto buona ma non ha impressionato
- Riecine di Riecine 19, fatto nell'uovo Nomblot, molto elegante, diversissimo dalla 17, e' ancora un bambino con frutta e spezie molto in evidenza
- La Gioia 18, dopo un annata di solo Sangiovese torna ad essere un blend con un 5 % di Merlot, ma per via dell'annata mi e' piaciuto molto di piu' della versione 17, non cosi carico e decisamente un gran vino
- 777 Merlot 17, questo al contrario della Ricolma non cambia la mia avversione per la tipologia
Da San Giusto e' stato splendido fare la conoscenza di Luca, e partecipare a una degustazione con Alessandro nientepopodimenoche' Wineduck e Ezio Mofise. Per me che vedo San Giusto come un riferimento della categoria oltre che in tutta Italia essere li e poter fare una esperienza di quel genere e' stato un vero onore. Siamo andati a batterie, nella prima c'erano:
- IGT Rosato Fuori Misura, sempre commuovente ma non siamo riusciti a concentrarci su di lui piu' di tanto
- CC 20, al naso poco espressivo, in bocca invece tanta roba, ha bisogno ancora di tempo per aprirsi ma e' sicuramente un gran bel CC
- CC 19, conferma le immpressioni dell'anno scorso e dell'ultima bevuta questo inverno, un grance CC con tanta vita davanti ma gia' equilibrato ora
- Le Baroncole 19, qui siamo al top dei 1/p italiani, e' semplicemente un gran vino con tanti anni davanti a se. Ora sicuramente deve affinare il tannino per cui ci rivediamo fra qualche tempo.
- Percarlo 18, piu' espressivo ora della 17 provata l'anno scorso, forse persino piu' approcciabile del Baroncole
Nella seconda batteria, servita alla cieca, c'erano:
- CC 2002, inizialmente si pensava a un Baroncole, poi Alessandro ha puntato su un CC annata...incredibile come un 2002 fosse ancora perfetto, con tannino soffice ma presente
- Salvioni Rosso di Montalcino 19, qui si sente il calore di una zona diversa, ma veramente tanta roba, si fara' sicuramente anche lui
- Percarlo 1997, ecco qui iniziano i mostri sacri, ed e' Stato Ezio ad andare su Percarlo e fra quelle annate. In uno stato di salute eccezionale ora, un vino bellissimo.
- Percarlo 2006, questa era a dire la verita' scoperta e sapevamo gia' cosa stavamo bevendo, pero' per me una prima esperienza con Percarlo 06 davvero incredibile, un grande vino
Nella tera e ultima confronto confronto a 2 fra:
- La Ricolma 06, prima esperienza in assoluto con La Ricolma e che esperienza
- La Ricolma 19, ancora sotto shock dal poter provare questo vino in cantina, e' una grande annata che fara' parlare moltissimo di se.
Siamo arrivati alle 5 e ce ne siamo andati quasi alle 9 e ci siamo sentiti come a casa per tutto il tempo, un grazie enorme a Luca per l'opportunita'.
Di sera per cena 4 CC annata, Fattoria a Corsignano 19, Villa di Geggiano 17, Badia a Coltibuono 19 e Castello di Cacchiano 19. Fra questi spiccavano decisamente Geggiano e Cacchiano, con la prima da tenere d'occhio mentre Cacchiano una conferma della Riserva provata a pranzo (ma molto meglio della 16 provata alla CCC).
Giorno 2 piu' tranquillo con la mattina da Oliviera (qui non mi dilungo, non una gran scelta come visita) ma il pranzo alle Panzanelle decisamente piu' interessante con Cigliano di Sopra 2020, una nuova realta' di San Casciano, molto buono ma forse poco territoriale nel senso che non lo avrei messo a San Casciano, Erta di Radda 19 gran bel Chianti annata e Borro del Diavolo 2016, con tannino ancora abbastanza aggressivo ma si sente il potenziale, direi che le 2 bottiglie che ho devono aspettare qualche annetto.
Dopo pranzo siamo stati da Buondonno ed e' li che abbiamo finito le visite. Abbiamo provato un po' di tutto, dal Rosato, al Bianco della Marta, CC 20, Riserva 19, Merlot 17, Lemme Lemme 20, Buontempo 19 (nuovo, fatto in terracotta). Fra tutti la Riserva 19 ovviamente non ha lasciato superstiti, e' una gran riuscita pero' da attendere qualche anno.
Per cena nota su Il Palazzino Argenina 17, vino figlio di un'annata calda, troppo rotondo in confronto ad altre sue uscite, rimandati alla 18, e 2 e 2 ancora dell'Erta di Radda, invece un vino molto interessante da riprovare con piu' calma.
Nebbiolino ha scritto:gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
No, non è come dici tu.
A me, per dire, piacciono molto certi chianti della zona di Radda, eleganti, fini, profumati e che in cieca si scambiano spesso per dei nebbioli.
Giusto per dirti che nessuno, ma proprio nessuno, discrimina.
gianni femminella ha scritto:Nebbiolino ha scritto:gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
No, non è come dici tu.
A me, per dire, piacciono molto certi chianti della zona di Radda, eleganti, fini, profumati e che in cieca si scambiano spesso per dei nebbioli.
Giusto per dirti che nessuno, ma proprio nessuno, discrimina.
A me piace scherzare con dei vecchi amici e alimento una finta rivalità tra di noi. Se non si è capito chiedo scusa.
Nebbiolino ha scritto:gianni femminella ha scritto:Nebbiolino ha scritto:gianni femminella ha scritto:Chianti classico 2018 Bibbiano
Sarò breve; ematico e acidità da manuale, eleganza da vendere, per un produttore che da queste parti credo sia pressoché sconosciuto. Covo di nebbiolisti inveterati
pentitevi
No, non è come dici tu.
A me, per dire, piacciono molto certi chianti della zona di Radda, eleganti, fini, profumati e che in cieca si scambiano spesso per dei nebbioli.
Giusto per dirti che nessuno, ma proprio nessuno, discrimina.
A me piace scherzare con dei vecchi amici e alimento una finta rivalità tra di noi. Se non si è capito chiedo scusa.
Siccome mi è venuta paura a leggerti, specifico che mica volevo essere serio, qua sopra.
Ma mi sa che non ho reso bene!
Nexus1990 ha scritto:emigrato ha scritto:Dopo quasi 5 mesi porto in up il mio argomento preferito dopo che siamo appena stati in Chianti lo scorso weekend, vista la quantita' di vini provati difficile mettere piu' di qualche impressione, Nexus integrera' con qualche nota fatta bene dove vuole
Abbiamo iniziato da Poggerino la mattina del venerdi, abbiamo trovato una selezione interessante di vini su una cifra stilistica chiara ed elegante, molto raddese. Ad essere onesti non siamo rimasti impressionati da CC 20, CC Nuovo 18 e Riserva Bugialla 18 (non come Nuovo 19 e Bugialla 19 che avevo provato alla CCC lo scorso marzo e mi erano molto piaciuti, e che poi ho comprato in cantina per una riprova futura). A pranzo da Porciatti mi e' invece piaciuta molto la Riserva di Cacchiano 2015, un Chianti davvero di Gaiole. Meno interessante il Barlettaio 19 e Terrabianca (20?), mentre la GS di Ricasoli 2016 (la Castello di Brolio) conferma il cambio di direzione anche a Brolio dopo Mazzei, ma senza impressionare.
Il pomeriggio e' stato abbastanza di fuoco con le visite a Riecine e San Giusto. A Riecine ci ha accolto Iacopo e dopo una breve visita abbiamo provato tutta la linea:
- IGT Rosato Palmina 21, bel rosato, molto interessante
- IGT Bianco di Riecine 20, macerato, forse ha ancora da comporsi, finale cortino
- CC 20, sulla falsariga del 19, forse un pelo meno intenso e persistente (anche a detta di Iacopo, 19 e la prossima, la 21, hanno una marcia in piu')
- CC Riserva 19, qui siamo su un livello altissimo, con intensita, persistenza, il CC 19 (che e' uno dei migliori di quell'annata) pero' elevato a riserva
- CC Gran Selezione Vigna Gittori 19, la GS e' rimasta un po' fra quello che veniva prima e quello che veniva dopo, era molto buona ma non ha impressionato
- Riecine di Riecine 19, fatto nell'uovo Nomblot, molto elegante, diversissimo dalla 17, e' ancora un bambino con frutta e spezie molto in evidenza
- La Gioia 18, dopo un annata di solo Sangiovese torna ad essere un blend con un 5 % di Merlot, ma per via dell'annata mi e' piaciuto molto di piu' della versione 17, non cosi carico e decisamente un gran vino
- 777 Merlot 17, questo al contrario della Ricolma non cambia la mia avversione per la tipologia
Da San Giusto e' stato splendido fare la conoscenza di Luca, e partecipare a una degustazione con Alessandro nientepopodimenoche' Wineduck e Ezio Mofise. Per me che vedo San Giusto come un riferimento della categoria oltre che in tutta Italia essere li e poter fare una esperienza di quel genere e' stato un vero onore. Siamo andati a batterie, nella prima c'erano:
- IGT Rosato Fuori Misura, sempre commuovente ma non siamo riusciti a concentrarci su di lui piu' di tanto
- CC 20, al naso poco espressivo, in bocca invece tanta roba, ha bisogno ancora di tempo per aprirsi ma e' sicuramente un gran bel CC
- CC 19, conferma le immpressioni dell'anno scorso e dell'ultima bevuta questo inverno, un grance CC con tanta vita davanti ma gia' equilibrato ora
- Le Baroncole 19, qui siamo al top dei 1/p italiani, e' semplicemente un gran vino con tanti anni davanti a se. Ora sicuramente deve affinare il tannino per cui ci rivediamo fra qualche tempo.
- Percarlo 18, piu' espressivo ora della 17 provata l'anno scorso, forse persino piu' approcciabile del Baroncole
Nella seconda batteria, servita alla cieca, c'erano:
- CC 2002, inizialmente si pensava a un Baroncole, poi Alessandro ha puntato su un CC annata...incredibile come un 2002 fosse ancora perfetto, con tannino soffice ma presente
- Salvioni Rosso di Montalcino 19, qui si sente il calore di una zona diversa, ma veramente tanta roba, si fara' sicuramente anche lui
- Percarlo 1997, ecco qui iniziano i mostri sacri, ed e' Stato Ezio ad andare su Percarlo e fra quelle annate. In uno stato di salute eccezionale ora, un vino bellissimo.
- Percarlo 2006, questa era a dire la verita' scoperta e sapevamo gia' cosa stavamo bevendo, pero' per me una prima esperienza con Percarlo 06 davvero incredibile, un grande vino
Nella tera e ultima confronto confronto a 2 fra:
- La Ricolma 06, prima esperienza in assoluto con La Ricolma e che esperienza
- La Ricolma 19, ancora sotto shock dal poter provare questo vino in cantina, e' una grande annata che fara' parlare moltissimo di se.
Siamo arrivati alle 5 e ce ne siamo andati quasi alle 9 e ci siamo sentiti come a casa per tutto il tempo, un grazie enorme a Luca per l'opportunita'.
Di sera per cena 4 CC annata, Fattoria a Corsignano 19, Villa di Geggiano 17, Badia a Coltibuono 19 e Castello di Cacchiano 19. Fra questi spiccavano decisamente Geggiano e Cacchiano, con la prima da tenere d'occhio mentre Cacchiano una conferma della Riserva provata a pranzo (ma molto meglio della 16 provata alla CCC).
Giorno 2 piu' tranquillo con la mattina da Oliviera (qui non mi dilungo, non una gran scelta come visita) ma il pranzo alle Panzanelle decisamente piu' interessante con Cigliano di Sopra 2020, una nuova realta' di San Casciano, molto buono ma forse poco territoriale nel senso che non lo avrei messo a San Casciano, Erta di Radda 19 gran bel Chianti annata e Borro del Diavolo 2016, con tannino ancora abbastanza aggressivo ma si sente il potenziale, direi che le 2 bottiglie che ho devono aspettare qualche annetto.
Dopo pranzo siamo stati da Buondonno ed e' li che abbiamo finito le visite. Abbiamo provato un po' di tutto, dal Rosato, al Bianco della Marta, CC 20, Riserva 19, Merlot 17, Lemme Lemme 20, Buontempo 19 (nuovo, fatto in terracotta). Fra tutti la Riserva 19 ovviamente non ha lasciato superstiti, e' una gran riuscita pero' da attendere qualche anno.
Per cena nota su Il Palazzino Argenina 17, vino figlio di un'annata calda, troppo rotondo in confronto ad altre sue uscite, rimandati alla 18, e 2 e 2 ancora dell'Erta di Radda, invece un vino molto interessante da riprovare con piu' calma.
Aggiungo qualche nota su San Giusto:
CC 2020
Dritto e chiantigiano, molto simile alla 19, un filo meno espressivo ma beva eccezionale
CC 2019
Sta iniziando a salire di livello, una grande solarità stempera un po’ l’irruenza giovanile.
CC Ris Baroncole 2019
Questo ha le stimmate del capolavoro: se a volte il Baroncole in gioventù ti colpisce con la sua potenza bruta questo si concede sin da subito: bellissimo naso molto intenso con terra e fiori, bocca stupenda, con centro bocca bellissimo ma sorretto da freschezza che dona grandissima tensione.
Percarlo 18
Anche qui, il Percarlo giovane più in beva che abbia mai bevuto. Scende una meraviglia nonostante la materia importante. Mobilità favolosa: si passa dal frutto (com’è ovvio in questa fase) al balsamico, a un tocco di spezia dolce, sorso di grande slancio, raro per una 2018
Percarlo 06
Un mostro in tutti i sensi: naso profondissimo, con bel frutto concentrato ma non maturo, delle note verdi nobili che fanno pensare a Bordeaux. Sorso saturante ma la potenza è accompagnato da una trama tannica elegantissima e dalle tipicissime note chiantigiane agrumate/ematiche e una scodata acida notevole in un finale letteralmente pirotecnico, ancora sangue e forse un po’ di affumicato in retrolfattiva, persistenza incredibile per lunghezza ed intensità
Percarlo 1997
Anche qui siamo di fronte ad un vino eccezionale. Naso un po’ più evoluto, con una nota di oliva verde molto bella, poi tante ma tante spezie che si confermano in una bocca ancora energica e addirittura piccante.
Ricolma 19
Grandissima versione di un grandissimo vino: chiantigiano anche questo con la C maiuscola, il vero capolavoro di terroir di questa azienda, ma non solo. Incredibile come un Merlot in purezza possa essere così… Rimango esterrefatto ogni volta che lo bevo. Goloso e solare, con tannini fini ma piuttosto fitti
Vin San Giusto 88
Non ho grande esperienza con i vini dolci ma questo era un vino buonissimo, complesso ma di una gioventù sfacciata. Integerrimo.
Comunque la 19 si conferma, anche su alcune riserve importanti, grandissima annata. Attendo con ansia Val delle corti, Monteraponi Campitello e più in là Il Poggio di Monsanto.
emigrato ha scritto:Nexus1990 ha scritto:emigrato ha scritto:Dopo quasi 5 mesi porto in up il mio argomento preferito dopo che siamo appena stati in Chianti lo scorso weekend, vista la quantita' di vini provati difficile mettere piu' di qualche impressione, Nexus integrera' con qualche nota fatta bene dove vuole
Abbiamo iniziato da Poggerino la mattina del venerdi, abbiamo trovato una selezione interessante di vini su una cifra stilistica chiara ed elegante, molto raddese. Ad essere onesti non siamo rimasti impressionati da CC 20, CC Nuovo 18 e Riserva Bugialla 18 (non come Nuovo 19 e Bugialla 19 che avevo provato alla CCC lo scorso marzo e mi erano molto piaciuti, e che poi ho comprato in cantina per una riprova futura). A pranzo da Porciatti mi e' invece piaciuta molto la Riserva di Cacchiano 2015, un Chianti davvero di Gaiole. Meno interessante il Barlettaio 19 e Terrabianca (20?), mentre la GS di Ricasoli 2016 (la Castello di Brolio) conferma il cambio di direzione anche a Brolio dopo Mazzei, ma senza impressionare.
Il pomeriggio e' stato abbastanza di fuoco con le visite a Riecine e San Giusto. A Riecine ci ha accolto Iacopo e dopo una breve visita abbiamo provato tutta la linea:
- IGT Rosato Palmina 21, bel rosato, molto interessante
- IGT Bianco di Riecine 20, macerato, forse ha ancora da comporsi, finale cortino
- CC 20, sulla falsariga del 19, forse un pelo meno intenso e persistente (anche a detta di Iacopo, 19 e la prossima, la 21, hanno una marcia in piu')
- CC Riserva 19, qui siamo su un livello altissimo, con intensita, persistenza, il CC 19 (che e' uno dei migliori di quell'annata) pero' elevato a riserva
- CC Gran Selezione Vigna Gittori 19, la GS e' rimasta un po' fra quello che veniva prima e quello che veniva dopo, era molto buona ma non ha impressionato
- Riecine di Riecine 19, fatto nell'uovo Nomblot, molto elegante, diversissimo dalla 17, e' ancora un bambino con frutta e spezie molto in evidenza
- La Gioia 18, dopo un annata di solo Sangiovese torna ad essere un blend con un 5 % di Merlot, ma per via dell'annata mi e' piaciuto molto di piu' della versione 17, non cosi carico e decisamente un gran vino
- 777 Merlot 17, questo al contrario della Ricolma non cambia la mia avversione per la tipologia
Da San Giusto e' stato splendido fare la conoscenza di Luca, e partecipare a una degustazione con Alessandro nientepopodimenoche' Wineduck e Ezio Mofise. Per me che vedo San Giusto come un riferimento della categoria oltre che in tutta Italia essere li e poter fare una esperienza di quel genere e' stato un vero onore. Siamo andati a batterie, nella prima c'erano:
- IGT Rosato Fuori Misura, sempre commuovente ma non siamo riusciti a concentrarci su di lui piu' di tanto
- CC 20, al naso poco espressivo, in bocca invece tanta roba, ha bisogno ancora di tempo per aprirsi ma e' sicuramente un gran bel CC
- CC 19, conferma le immpressioni dell'anno scorso e dell'ultima bevuta questo inverno, un grance CC con tanta vita davanti ma gia' equilibrato ora
- Le Baroncole 19, qui siamo al top dei 1/p italiani, e' semplicemente un gran vino con tanti anni davanti a se. Ora sicuramente deve affinare il tannino per cui ci rivediamo fra qualche tempo.
- Percarlo 18, piu' espressivo ora della 17 provata l'anno scorso, forse persino piu' approcciabile del Baroncole
Nella seconda batteria, servita alla cieca, c'erano:
- CC 2002, inizialmente si pensava a un Baroncole, poi Alessandro ha puntato su un CC annata...incredibile come un 2002 fosse ancora perfetto, con tannino soffice ma presente
- Salvioni Rosso di Montalcino 19, qui si sente il calore di una zona diversa, ma veramente tanta roba, si fara' sicuramente anche lui
- Percarlo 1997, ecco qui iniziano i mostri sacri, ed e' Stato Ezio ad andare su Percarlo e fra quelle annate. In uno stato di salute eccezionale ora, un vino bellissimo.
- Percarlo 2006, questa era a dire la verita' scoperta e sapevamo gia' cosa stavamo bevendo, pero' per me una prima esperienza con Percarlo 06 davvero incredibile, un grande vino
Nella tera e ultima confronto confronto a 2 fra:
- La Ricolma 06, prima esperienza in assoluto con La Ricolma e che esperienza
- La Ricolma 19, ancora sotto shock dal poter provare questo vino in cantina, e' una grande annata che fara' parlare moltissimo di se.
Siamo arrivati alle 5 e ce ne siamo andati quasi alle 9 e ci siamo sentiti come a casa per tutto il tempo, un grazie enorme a Luca per l'opportunita'.
Di sera per cena 4 CC annata, Fattoria a Corsignano 19, Villa di Geggiano 17, Badia a Coltibuono 19 e Castello di Cacchiano 19. Fra questi spiccavano decisamente Geggiano e Cacchiano, con la prima da tenere d'occhio mentre Cacchiano una conferma della Riserva provata a pranzo (ma molto meglio della 16 provata alla CCC).
Giorno 2 piu' tranquillo con la mattina da Oliviera (qui non mi dilungo, non una gran scelta come visita) ma il pranzo alle Panzanelle decisamente piu' interessante con Cigliano di Sopra 2020, una nuova realta' di San Casciano, molto buono ma forse poco territoriale nel senso che non lo avrei messo a San Casciano, Erta di Radda 19 gran bel Chianti annata e Borro del Diavolo 2016, con tannino ancora abbastanza aggressivo ma si sente il potenziale, direi che le 2 bottiglie che ho devono aspettare qualche annetto.
Dopo pranzo siamo stati da Buondonno ed e' li che abbiamo finito le visite. Abbiamo provato un po' di tutto, dal Rosato, al Bianco della Marta, CC 20, Riserva 19, Merlot 17, Lemme Lemme 20, Buontempo 19 (nuovo, fatto in terracotta). Fra tutti la Riserva 19 ovviamente non ha lasciato superstiti, e' una gran riuscita pero' da attendere qualche anno.
Per cena nota su Il Palazzino Argenina 17, vino figlio di un'annata calda, troppo rotondo in confronto ad altre sue uscite, rimandati alla 18, e 2 e 2 ancora dell'Erta di Radda, invece un vino molto interessante da riprovare con piu' calma.
Aggiungo qualche nota su San Giusto:
CC 2020
Dritto e chiantigiano, molto simile alla 19, un filo meno espressivo ma beva eccezionale
CC 2019
Sta iniziando a salire di livello, una grande solarità stempera un po’ l’irruenza giovanile.
CC Ris Baroncole 2019
Questo ha le stimmate del capolavoro: se a volte il Baroncole in gioventù ti colpisce con la sua potenza bruta questo si concede sin da subito: bellissimo naso molto intenso con terra e fiori, bocca stupenda, con centro bocca bellissimo ma sorretto da freschezza che dona grandissima tensione.
Percarlo 18
Anche qui, il Percarlo giovane più in beva che abbia mai bevuto. Scende una meraviglia nonostante la materia importante. Mobilità favolosa: si passa dal frutto (com’è ovvio in questa fase) al balsamico, a un tocco di spezia dolce, sorso di grande slancio, raro per una 2018
Percarlo 06
Un mostro in tutti i sensi: naso profondissimo, con bel frutto concentrato ma non maturo, delle note verdi nobili che fanno pensare a Bordeaux. Sorso saturante ma la potenza è accompagnato da una trama tannica elegantissima e dalle tipicissime note chiantigiane agrumate/ematiche e una scodata acida notevole in un finale letteralmente pirotecnico, ancora sangue e forse un po’ di affumicato in retrolfattiva, persistenza incredibile per lunghezza ed intensità
Percarlo 1997
Anche qui siamo di fronte ad un vino eccezionale. Naso un po’ più evoluto, con una nota di oliva verde molto bella, poi tante ma tante spezie che si confermano in una bocca ancora energica e addirittura piccante.
Ricolma 19
Grandissima versione di un grandissimo vino: chiantigiano anche questo con la C maiuscola, il vero capolavoro di terroir di questa azienda, ma non solo. Incredibile come un Merlot in purezza possa essere così… Rimango esterrefatto ogni volta che lo bevo. Goloso e solare, con tannini fini ma piuttosto fitti
Vin San Giusto 88
Non ho grande esperienza con i vini dolci ma questo era un vino buonissimo, complesso ma di una gioventù sfacciata. Integerrimo.
Comunque la 19 si conferma, anche su alcune riserve importanti, grandissima annata. Attendo con ansia Val delle corti, Monteraponi Campitello e più in là Il Poggio di Monsanto.
Ecco le note di cui parlavo solo a leggerle mi torna voglia quando ci torniamo?!
Nexus1990 ha scritto:Postino ha scritto:mennella ha scritto:emigrato ha scritto:Un altro nome che farei invece per Panzano (Vinogodi come non nominare Panzano? ), se non vuoi andare fino a sud Gaiole, è Monte Bernardi che sta facendo grandi riuscite (Retromarcia 19 grande riuscita così come Sa'etta 16, più approcciabile la Riserva 17 e 18). Fanno 5 Chianti Classico tutti molto tradizionali e con identità.
D'accordissimo
A Radda segnerei anche Monteraponi (qualcuno sa spiegarmi comemai il Baron Ugo e' calato tanto di prezzo?)
Credo che tu ti riferisca alla 2017, declassato ed uscito come Chianti classico Baron' Ugo Fascia Rossa.. con la 2018 tornato tutto regolare...
Sei sempre il solito venale… ogni volta che senti parlare di soldi ti fiondi sulle discussioni
littlewood ha scritto:emigrato ha scritto:
Ecco le note di cui parlavo solo a leggerle mi torna voglia quando ci torniamo?!
La 019 e' grandissima annata nn solo in Chianti! Domani sera 9 Chianti alla cieca fino al 1990...vedremo cosa ne' esce....c' e' anche un baroncole in annata top!
littlewood ha scritto:La 019 e' grandissima annata nn solo in Chianti! Domani sera 9 Chianti alla cieca fino al 1990...vedremo cosa ne' esce....c' e' anche un baroncole in annata top!
littlewood ha scritto:La 019 e' grandissima annata nn solo in Chianti! Domani sera 9 Chianti alla cieca fino al 1990...vedremo cosa ne' esce....c' e' anche un baroncole in annata top!
emigrato ha scritto:littlewood ha scritto:La 019 e' grandissima annata nn solo in Chianti! Domani sera 9 Chianti alla cieca fino al 1990...vedremo cosa ne' esce....c' e' anche un baroncole in annata top!
Com'e' andata poi?
...bevuto nessun Nebbiolo, tanto per inframezzare con qualcosa di buono?emigrato ha scritto:Come tutti gli anni a inizio maggio siamo stati nel Chianti per qualche visita, aggiungendo qualcosa di nuovo alle solite..
Giorno 1 siamo stati da San Giusto dove abbiamo trovato:
- CC annata 21: molto energico, ovviamente ancora giovanissimo ma di ottima prospettiva.
- CC Riserva Le Baroncole 20: meno interessante del solito (forse la prima annata da quando ho iniziato ad andarci che mi delude un po') ma forse piu' approcciabile e che si puo' bere prima.
- Percarlo 19 di grande complessita e lunghezza, ancora molto chiuso e difficile da decifrare cosi giovane ma e' una grande annata per cui sicuramente si fara'.
Podere il Palazzino:
- CC GS Argenina 18: come da prova precedente e' davvero una grande riuscita di Argenina, meno da aspettare di altre ma perfetta rappresentanza di questa zona di Gaiole.
- CC GS Grosso Sanese 16: grande vino, nella mia personale top 3 del giro, molto complesso e di gran prospettiva, Sangiovese puro, peccato ormai il prezzo sia meno approcciabile (lo si trova sui 45 euro su internet).
- CC Riserva Grosso Sanese 13: ne ho bevute un paio sempre con grandissimo piacere, questo da magnum era molto piu' giovane che le mie singole bottiglie bevute ma anche questa grandissima riuscita.
Riecine:
- CC 21: ottima riuscita, sui fasti della 19, forse un pelo piu' ruvida e da aspettare
- CC Riserva 20: un po' come per San Giusto meno interessante della versione precedente, non ha entusiasmato.
- CC GS Vigna Gittori 20: altra ottima riuscita, si vede la qualita' del frutto e la purezza del Sangiovese, vino davvero Top (come pure nel prezzo).
- Riecine di Riecine 20: solito RdR, su una linea simile al Vigna Gittori senza invecchiamento in legno, quello piu' borgognone della batteria.
- La Gioia 19: sulla stessa linea della 18 ma ancora piu' buono in questa grande annata. Il piu' giovane e con piu prospettiva e pure quello che ho portato a casa.
Giorno 2 inizio da Bucciarelli:
- CC 17: non mi ha entusiasmato ma c'e' a chi e' piaciuto molto e ne sa piu' di me, forse un attimo troppo aggressivo per i miei gusti.
- CC 18 (da accaio): qui per me ci siamo, ottimo vino, con giusto bilanciamento gia' ora, forse meno Bucciarelli dell'altro ma piu di mio gusto.
- CC Riserva 16: ottima Riserva, ancora giovanissima ma tipica del Buccia.
- Gandino 13: mi e' piaciuto molto ma forse meno complesso del Riserva oltre a costare gia' abbastanza (36 in cantina).
Buccia che fra l'altro con le ultime due grandinate potrebbe aver perso gran parte della produzione della 2023
Per pranzo siamo stati da Savignola Paolina e provato i loro vini:
- CC 19: ottima riuscita (avevo provato una 15 con piu corpo ma sempre buono), annata che mi sembra abbia aiutato molto, complesso ma di grande bevibilita', sicuramente il piu' piaciuto nell'offerta corrente.
- CC Riserva 18: qui ci siamo meno, troppo legno che lo oscura molto, piaciuto cosi cosi.
- CC GS 18: qui gia' molta complessita' e malgrado sia stato fatto in barrique nuove e di secondo passaggio era decisamente meglio della Riserva (che invecchia solo in botti grandi).
- CC Riserva 2004 e 1997: si possono comprare e bere per pranzo anche le vecchie annate. Qui e' scesa una lacrimuccia per la bellezza di questi vini, con un equilibrio incredibile malgrado i 19 e 27 anni rispettivamente, emozionanti.
Nel pomeriggio finalmente siamo stati da Paolo Socci alla Fattoria di Lamole (finalmente perche' erano almeno due anni che volevo passare da lui), parlare con il vecchio Paolo e' stata un'emozione tutta a se' stante, davvero un'enciclopedia di Lamole, oltre a fare grandi vini:
- Bianco Le Stinche: 50% Chardonnay e 50% Sauvignon: ottimo bianco del Chianti.
- CC Castello di Lamole 16: sulla stessa onda della fantastica 2015, forse ancora meglio, di ottima complessita' ed energia, altra ottima riuscita.
- Le Viti di Livio 15: da viti prefilossera a piede franco, grandissimo vino sia ora che di prospettiva. Naso molto complesso, bocca di un'intensita' eccezionale e dal finale lunghissimo. Peccato la 17 sara' l'ultima annata visto che la vigna e' passata di mano a chi ha estirpato tutto.
- Lama della Villa 14: forse una delle migliori 14 toscane bevute, piu' pronto del precedente e piu' aperto, anche qui un bellissimo naso, con complessita' e lunghezza che ci sono tutte.
Magari i loro vini non hanno grande regolarita' da bottiglia a bottiglia ma non ho ancora trovato niente che fosse meno che buono.
Last but not least, abbiamo dormito per due notti da Buondonno e ovviamente provato i vini di Gabriele:
- Buontempo: chianti dei vecchi tempi con uve bianche, un po' troppo rustico per i miei gusti, ma molto bevibile.
- CC 21: anche questo molto aperto, altra conferma che i 21 potrebbero essere molto vicini ai 19 in prospettiva.
- CC Riserva 20: buonissima riserva, molto aperta in confronto ad altre annate senza perderne in compelssita'.
- IGT Toscana 20 (blend di Merlot, Syrah e Cab Franc, ancora senza nome): prende il posto dei 3 IGT in purezza che dalla 2020 saranno assemblati insieme. Mi e' sembrato perdere i difetti delle singole bottiglie e tenerne solo i pregi, ancora giovane ma decisamente una prima bevuta positiva.
Qua e la' provato e piaciuto anche un CC 20 di Poggio al Sole, in mezzo a tanti altri vini risaltava per complessita' ma anche purezza, bel vino da riprovare.
Volevo scrivere meno ma mi e' risultato difficile non fare il solito papiro
vinogodi ha scritto:...bevuto nessun Nebbiolo, tanto per inframezzare con qualcosa di buono?emigrato ha scritto:Come tutti gli anni a inizio maggio siamo stati nel Chianti per qualche visita, aggiungendo qualcosa di nuovo alle solite..
Giorno 1 siamo stati da San Giusto dove abbiamo trovato:
- CC annata 21: molto energico, ovviamente ancora giovanissimo ma di ottima prospettiva.
- CC Riserva Le Baroncole 20: meno interessante del solito (forse la prima annata da quando ho iniziato ad andarci che mi delude un po') ma forse piu' approcciabile e che si puo' bere prima.
- Percarlo 19 di grande complessita e lunghezza, ancora molto chiuso e difficile da decifrare cosi giovane ma e' una grande annata per cui sicuramente si fara'.
Podere il Palazzino:
- CC GS Argenina 18: come da prova precedente e' davvero una grande riuscita di Argenina, meno da aspettare di altre ma perfetta rappresentanza di questa zona di Gaiole.
- CC GS Grosso Sanese 16: grande vino, nella mia personale top 3 del giro, molto complesso e di gran prospettiva, Sangiovese puro, peccato ormai il prezzo sia meno approcciabile (lo si trova sui 45 euro su internet).
- CC Riserva Grosso Sanese 13: ne ho bevute un paio sempre con grandissimo piacere, questo da magnum era molto piu' giovane che le mie singole bottiglie bevute ma anche questa grandissima riuscita.
Riecine:
- CC 21: ottima riuscita, sui fasti della 19, forse un pelo piu' ruvida e da aspettare
- CC Riserva 20: un po' come per San Giusto meno interessante della versione precedente, non ha entusiasmato.
- CC GS Vigna Gittori 20: altra ottima riuscita, si vede la qualita' del frutto e la purezza del Sangiovese, vino davvero Top (come pure nel prezzo).
- Riecine di Riecine 20: solito RdR, su una linea simile al Vigna Gittori senza invecchiamento in legno, quello piu' borgognone della batteria.
- La Gioia 19: sulla stessa linea della 18 ma ancora piu' buono in questa grande annata. Il piu' giovane e con piu prospettiva e pure quello che ho portato a casa.
Giorno 2 inizio da Bucciarelli:
- CC 17: non mi ha entusiasmato ma c'e' a chi e' piaciuto molto e ne sa piu' di me, forse un attimo troppo aggressivo per i miei gusti.
- CC 18 (da accaio): qui per me ci siamo, ottimo vino, con giusto bilanciamento gia' ora, forse meno Bucciarelli dell'altro ma piu di mio gusto.
- CC Riserva 16: ottima Riserva, ancora giovanissima ma tipica del Buccia.
- Gandino 13: mi e' piaciuto molto ma forse meno complesso del Riserva oltre a costare gia' abbastanza (36 in cantina).
Buccia che fra l'altro con le ultime due grandinate potrebbe aver perso gran parte della produzione della 2023
Per pranzo siamo stati da Savignola Paolina e provato i loro vini:
- CC 19: ottima riuscita (avevo provato una 15 con piu corpo ma sempre buono), annata che mi sembra abbia aiutato molto, complesso ma di grande bevibilita', sicuramente il piu' piaciuto nell'offerta corrente.
- CC Riserva 18: qui ci siamo meno, troppo legno che lo oscura molto, piaciuto cosi cosi.
- CC GS 18: qui gia' molta complessita' e malgrado sia stato fatto in barrique nuove e di secondo passaggio era decisamente meglio della Riserva (che invecchia solo in botti grandi).
- CC Riserva 2004 e 1997: si possono comprare e bere per pranzo anche le vecchie annate. Qui e' scesa una lacrimuccia per la bellezza di questi vini, con un equilibrio incredibile malgrado i 19 e 27 anni rispettivamente, emozionanti.
Nel pomeriggio finalmente siamo stati da Paolo Socci alla Fattoria di Lamole (finalmente perche' erano almeno due anni che volevo passare da lui), parlare con il vecchio Paolo e' stata un'emozione tutta a se' stante, davvero un'enciclopedia di Lamole, oltre a fare grandi vini:
- Bianco Le Stinche: 50% Chardonnay e 50% Sauvignon: ottimo bianco del Chianti.
- CC Castello di Lamole 16: sulla stessa onda della fantastica 2015, forse ancora meglio, di ottima complessita' ed energia, altra ottima riuscita.
- Le Viti di Livio 15: da viti prefilossera a piede franco, grandissimo vino sia ora che di prospettiva. Naso molto complesso, bocca di un'intensita' eccezionale e dal finale lunghissimo. Peccato la 17 sara' l'ultima annata visto che la vigna e' passata di mano a chi ha estirpato tutto.
- Lama della Villa 14: forse una delle migliori 14 toscane bevute, piu' pronto del precedente e piu' aperto, anche qui un bellissimo naso, con complessita' e lunghezza che ci sono tutte.
Magari i loro vini non hanno grande regolarita' da bottiglia a bottiglia ma non ho ancora trovato niente che fosse meno che buono.
Last but not least, abbiamo dormito per due notti da Buondonno e ovviamente provato i vini di Gabriele:
- Buontempo: chianti dei vecchi tempi con uve bianche, un po' troppo rustico per i miei gusti, ma molto bevibile.
- CC 21: anche questo molto aperto, altra conferma che i 21 potrebbero essere molto vicini ai 19 in prospettiva.
- CC Riserva 20: buonissima riserva, molto aperta in confronto ad altre annate senza perderne in compelssita'.
- IGT Toscana 20 (blend di Merlot, Syrah e Cab Franc, ancora senza nome): prende il posto dei 3 IGT in purezza che dalla 2020 saranno assemblati insieme. Mi e' sembrato perdere i difetti delle singole bottiglie e tenerne solo i pregi, ancora giovane ma decisamente una prima bevuta positiva.
Qua e la' provato e piaciuto anche un CC 20 di Poggio al Sole, in mezzo a tanti altri vini risaltava per complessita' ma anche purezza, bel vino da riprovare.
Volevo scrivere meno ma mi e' risultato difficile non fare il solito papiro
Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”
Visitano il forum: Nessuno e 42 ospiti