Messaggioda tenente Drogo » 27 apr 2023 17:01
Alcuni luoghi comuni sulla guerra in Ucraina e perché non hanno fondamento
L’espansione della NATO verso est ha messo in pericolo la sicurezza della Russia
Tanto per cominciare, il fenomeno dell’espansione della NATO non ha una radice colonialista. Nessuno ha puntato una pistola alla tempia di Polonia, Ungheria, Estonia e via dicendo, costringendo questi paesi ad aderire alla NATO. L’adesione di questi paesi è stata spontanea e ratificata dai rispettivi parlamenti (a differenza della Russia sono democrazie).
Mettetevi nei panni di un cittadino lituano, per esempio: per anni sotto il tallone dell’URSS, quando finalmente il regime sovietico si dissolve chiede di aderire a un’organizzazione difensiva che lo tuteli da eventuali tentazioni della Russia di riprendersi l’antica colonia.
Dunque “allargamento della NATO” sì, ma spontaneo.
E veniamo alla presunta minaccia alla sicurezza della Russia.
Dunque, è dal 1941 che nessun esercito dell’Europa occidentale ha mai soltanto pensato di invadere la Russia. Viceversa dal 1941 ad oggi - e vado a memoria magari dimenticando qualcosa - URSS e poi Russia hanno occupato porzioni della Finlandia (la Carelia), Estonia, Lettonia e Lituania (gli stati baltici che avevano conquistato l’indipendenza dopo la caduta del regime zarista), poi l’URSS è intervenuta militarmente in Ungheria (1956) e Cecoslovacchia (1968), poi la Russia di Putin ha represso violentemente la Cecenia e occupato parte della Georgia prima ancora di invadere l’Ucraina.
Dunque chi minaccia chi?
Riuscite a rimanere seri e a sostenere che la Russia è minacciata dall’occidente?
Euromaidan nel 2014 è stato un colpo di stato finanziato dagli americani
Se una nazione può determinare il suo destino, è normale che preferisca aderire all’Unione Europea piuttosto che rientrare nell’orbita politico-economica della Russia di Putin (“Una pompa di benzina in bancarotta gestita da mafiosi” come ha detto il dissidente Kasparov).
Il processo di adesione dell’Ucraina alla UE era già avviato, quando nel 2014 il presidente Yanukovich, su pressione di Mosca, congelò le procedure di adesione.
Il popolo ucraino scese in piazza e costrinse Yanukovich alle dimissioni e alla fuga in Russia.
Ma una sollevazione popolare, frutto di un sentimento europeista e antirusso, per il complottista italico non può essere spontanea, dietro ci deve essere per forza la CIA.
Putin è stato costretto a intervenire per difendere i russofoni del Donbass
Come è noto in Ucraina, soprattutto ad est, c’è una forte componente di cittadini russofoni (il che non vuol dire siano automaticamente filorussi, anche il presidente Zelensky è russofono per esempio).
In seguito alla cacciata di Yanukovich, Putin, non potendo contare su un fantoccio fedele come Lukashenka in Bielorussia, modificò la sua strategia, puntando sul malcontento di alcuni russofoni del Donbass. Infiltrò quindi mercenari nel Donbass e iniziò una guerriglia tra questi e l’esercito regolare ucraino.
E’ una tattica vecchia come il cucco, ma funziona sempre.
La utilizzò ad esempio la Germania nel 1938 per invadere una porzione di Cecoslovacchia (e successivamente annettersela tutta): si prende una minoranza etnica (i tedescofoni dei Sudeti in questo caso), si pretende che sia oppressa, si infiltrano agenti che creano disordini, si interviene per ristabilire l’ordine.
Nel Donbass sono stimate circa 18.000 vittime nel periodo 2014-2022 tra mercenari russi, soldati ucraini e popolazione civile.
Nella narrazione del Cremlino, a cui purtroppo tanti italiani abboccano, complice una vergognosa disinformazione dei nostri media, a partire da indecenti corrispondenti RAI da Mosca come Marc Innaro e Nico Piro, 18.000 innocenti cittadini del Donbass sono stati uccisi dalle truppe ucraine soltanto perché russofoni e quindi la Russia non poteva non correre in loro soccorso.
Gli ucraini sono nazisti
Questa non merita neanche una riga.
"Non si dica che Putin non vuole la pace"
Questa l’ha detta Giuseppe Conte, lo stesso che in piena pandemia ha lasciato scorazzare per la penisola qualche centinaio di militari russi, venuti da noi con il pretesto di aiuti umanitari.
Le sanzioni danneggiano molto più noi che la Russia
Ci sono riscontri oggettivi che ci consentono di affermare che le sanzioni stanno certamente danneggiando, anche se non abbattendo, l’economia russa, la cui popolazione comunque è molto resiliente, abituata a sopportare di tutto senza prospettive di ribellione al potere centrale.
Viceversa l’occidente, e in particolare l’Italia, ha eliminato la dipendenza dal gas russo, che era l’aspetto più critico da risolvere. Per quanto riguarda il crollo delle esportazioni verso la Russia, è stato uno shock facile da assorbire, considerando la scarsissima rilevanza che avevano prima della guerra.
La guerra in Ucraina è una guerra per procura tra Stati Uniti e Russia
La guerra in Ucraina è innanzitutto una guerra di liberazione.
La NATO è intervenuta per non creare un pericoloso precedente, per non lasciar credere che la Russia possa fare quello che vuole in Europa.
In una vecchia storiella di Radio Erevan un ascoltatore domanda con quali paesi confina l’Unione Sovietica. La risposta è che l’Unione Sovietica confina con tutti i paesi con i quali vuole confinare.
C’è continuità tra l’imperialismo degli zar, quello sovietico e quello della Russia di Putin: era necessario intervenire per impedire che anche la Russia attuale voglia confinare con tutti i paesi con i quali vuole confinare.