ORSO85 ha scritto:2018
- Barolo > Bene
- Barbaresco > Benino
- Barbera > Male / Discreta
- Chianti > Benissimo / benino
- Brunello > Male
- Primitivo > Benissimo
- Etna > Memorabile / Classica
- Bolgheri > Benino / Bene (a mio parere per qualche assaggio che ho fatto)
2019
- Barolo > Ottima
- Barbaresco > Ottima
- Barbera > ?
- Chianti > Benissimo
- Brunello > Ottima
- Primitivo > ?
- Etna > ?
- Bolgheri > ?
Se ho ben interpretato i vostri giudizi....
Prima di rispondere vorrei rilevare due cose:
1) I Brunelli sui quali siamo chiamati ad esprimerci non sono ancora usciti
2) Il Dio del vino evidentemente non esiste, altrimenti vi avrebbe fulminato vedendo che avete inserito in questo novero il Primitivo ma non il Taurasi
Dico la mia sul Chianti, che è l’unica zona su cui mi sento di poter dare un giudizio, per quanto ancora parzialmente sospeso, soprattutto i vini top sono piuttosto giovani:
Chianti 2018 annata secondo me piuttosto ondivaga. Si spazia da vini con frutto troppo maturo come se provenissero dalla 2017 ad altri algidi/vuoti come se fosse la 2014. Dovrei studiare meglio l’andamento climatico ma credo ci siano grosse differenze tra gli areali. Forse volendo fare uno sforzo di sintesi direi che è un’annata abbastanza pronta oggi, ma non ci punterei necessariamente per il futuro. Un’indicazione su tutte Percarlo 2018, vino addirittura godibile, un’aberrazione
Non mancano comunque alcune grandi riuscite: Campitello 2018 e Ricolma 2018 (questo per me nettamente il vino dell’anno in zona) entrambi con una bevibilità stratosferica. 2019 non ho molto da dire, l’annata è eccellente, ma la ritengo molto meno “da aspettare” rispetto a quanto si legge su questi lidi, porto come esempio un altro vino di San Giusto, azienda che punta storicamente sulla longevità dei suoi vini di punta: Baroncole 2019 è un vino straordinario ma incredibilmente aperto per i suoi standard, ma penso anche a Riecine riserva 2019 (fenomenale), addirittura Buondonno Riserva che di solito ci mette ore ad aprirsi anche dopo anni, in cantina da lui stappato e versato era una goduria assoluta