Smarco ha scritto:Wineduck ha scritto:declar ha scritto:La storia dello smart contract per tracciare la storia delle bottiglie puo essere interessante ma chi e' il validatore dello smart contract ? Se non sono importantori ufficiali sono punto e a capo .
A me se chiedessero di "certificare" la proprietà delle mie bottiglie sarei in grado di farlo ed anzi lo farei volentieri. E' un'assunzione di responsabilità che rappresenterebbe una garanzia verso i potenziali prossimi acquirenti. E' come metterci "la faccia", senza necessariamente dover garantire su ciò che è successo prima alle bottiglie. Se ci pensate è quello che, negli anni, abbiamo cercato di fare (nel nostro piccol) qui sul Forum: conoscere ed avere qualche garanzia in più sul venditore delle bottiglie (a differenza di quanto accade su ebay, catawiki, ecc.). Credete che uno come Carotenuto metterebbe tutti i suoi dati su bottiglie false o peggio inesistenti? In futuro tutti quelli che compreranno bottiglie di valore chiederanno qualcosa di simile (soprattutto se le compreranno per berle). Come al solito l'Italia rimarrà indietro ma all'estero questa pratica si diffonderà.
lo smart contract lo trovi in tutti i magazzini doganali dove sono tenute le bottiglie (ognuno poi lo chiama con il proprio nome) , all'estero esiste perché molti non hanno fondaci o garage dove mantenere le bottiglie a temperatura, prendi ad esempio Londra o Taiwan o Shanghai, negli ultimi due ci sono palazzi da 1000 appartamenti, figuriamoci se può esistere un fondaco![]()
purtroppo in Italia non possiamo ragionare in questo modo dato che il posto a casa lo abbiamo e il vino si vende su telegram e facebook
Il mercato secondario vive di opacità e carenze informative, se tutte le bottiglie del pianeta fossero tracciate si ridurrebbe di molto e forse sparirebbe la componente più speculativa. Ma a mio parere non si cancellerebbe.
In ogni caso, al primo produttore che dota di chip RFID le sue bottiglie è già partita la ricerca dell'escamotage per aggirarlo.