In settimana mio padre mi ha spedito due begli esemplari di tuber aestivum (i primissimi della stagione, maturi, profumati e integri), ma soprattutto un "cestino" di calocybe gambosa (tra i funghi che amo più in assoluto), raccolti in cerchi delle streghe in prati intorno ai 1000m, nell'alto chietino. Gli spinaroli (così li chiamiamo in Abruzzo) "di Prato" sono profumatissimi, l'odore di farina fresca è molto gradevole e meno pungente degli esemplari che crescono più in basso al limitare dei boschi.
Come antipasto ho preparato bruschette con formaggio vaccino (di Guardiagrele) filante ricoperte con le scaglie di tartufo.
Poi ho fatto piccole omelette beveuse anch'esse ricoperte con le scaglie di scorzone. Gli spinaroli li ho rosolati nel burro e con l'intingolo ho condito una chitarrina all'uovo fatta in casa, su ogni piatto ho affettato gli esemplari più giovani turgidi e sani dei funghi.
Ho abbinato agli antipasti con il tartufo il
Nature di Pascal Mazet, champagne abbastanza buono, bolla discreta, molto su note agrumate con accenni ossidativi, al naso nn proprio persistente.
Con il primo invece un
Bourgone di E Sauzet 2015. Chardonnay giovane giovane, melone bianco, erbe aromatiche, ma erano i sentori di patisserie, la componente burrosa e di nocciolina tostata, a sposarsi benissimo con il sapore della pasta.
Ottimo!
