eliag ha scritto:landmax ha scritto: Ti vorrei fare una domanda, sfruttando la tua evidente preparazione in materia.
1- Nello studio INBIODYN dell'università di Geisenheim, le conduzioni agronomiche e le condizioni climatiche erano le medesime, dato che il campo sperimentale, tra l'altro piccolo, era lo stesso. Il dubbio può nascere, eventualmente, dai diversi portainnesti.
2 - E allora come si spiega il fatto che, mediante biocristallizzazione sensibile, i campioni della variante biodinamica erano quasi sempre classificati meglio della tesi biologica?
3 - E come si spiega il fatto che, in doppio cieco, nel ranking test, la tesi biodinamica è stata classificata più di frequente # 1 (cioè al primo posto), in quattro su otto test?
A me questi - da ignorante della materia quale sono - paiono più di un semplice indizio, a parità di conduzione agronomica e condizioni climatiche.
Grazie mille se vorrai rispondermi.
1 - Riporto un passaggio di uno degli articoli per spiegarmi meglio: "
The year had a significant influence on infection of downy mildew (peronospora). In the dry season of 2011, no symptoms in any of the treatments were observed. Therefore, an interaction between treatment and year occurred. The organic treatment had the highest disease incidence of downy mildew in 2010 and 2012, respectively."
In parole povere, sulla mancanza di sintomi da peronospora nel 2011 non è solo intervenuto il fattore trattamento, ma anche il fattore annata, a quanto pare sfavorevole allo sviluppo della malattia.
2 - A meno di recenti sviluppi, la biocristallizzazione sensibile non è un metodo analitico riconosciuto della scienza "ortodossa" e pertanto non ho proprio preso in considerazione quell'articolo. Detto ciò tutti gli altri metodi analitici utilizzati nei vari studi sono metodi ufficiali e riconosciuti.
3 - Sinceramente non so rispondere.
1 - Nello studio INBIODYN il campo era lo stesso, non può sussistere la variabile climatica. Il fatto poi che la variabile stagionale/climatica influisca sulle malattie della vite lo sanno anche i sassi, non mi sembra certo una novità. Ma in questo studio, la variabile non c'è, perché il campo è lo stesso, quindi convenzionale, biologico e biodinamico subiscono le stesse condizioni meteorologiche/climatiche/stagionali.
2 - Grazie per il chiarimento, ho visto, in effetti, che il metodo è abbastanza contestato, anche se la stessa agricoltura biologica lo sta studiando, a quanto pare. Poi saranno tutte fregnacce, ma dicevamo la stessa cosa dell'agopuntura negli anni '50.
3 - Grazie per la franchezza. Rimane quindi un punto interrogativo: perché le medesime persone, in esperimento in doppio cieco, hanno ritenuto vini prodotti mediante il medesimo protocollo, ma da agricoltura biodinamica, nel 50% dei casi migliori di quelli biologici? Credo sia un indizio che andrebbe approfondito.
Poi mi rendo conto che stabilire nessi di causalità certi in queste materie, ove i fattori confondenti sono molteplici, sia pressoché impossibile, ed il metodo scientifico su questo si basa. Il che non significa che non si debba continuare ad indagare, senza preconcetti.
Grazie ancora per i tuoi interventi, sono stati per me molto stimolanti.