Kalosartipos ha scritto:kingo76 ha scritto:Mi hanno parlato di Fabio Gea barbaresco qualcuno lo conosce? mi dicono essere molto buono, feedback?
grazie
Lo ricordo come turbonaturale..
Spunto frizzante ?
Kalosartipos ha scritto:kingo76 ha scritto:Mi hanno parlato di Fabio Gea barbaresco qualcuno lo conosce? mi dicono essere molto buono, feedback?
grazie
Lo ricordo come turbonaturale..
Raido ha scritto:Kalosartipos ha scritto:kingo76 ha scritto:Mi hanno parlato di Fabio Gea barbaresco qualcuno lo conosce? mi dicono essere molto buono, feedback?
grazie
Lo ricordo come turbonaturale..
Spunto frizzante ?
Kalosartipos ha scritto:Più che altro, ricordo un personaggio un po' naïf..
ORSO85 ha scritto:Crissante Alessandria
Trediberri (per me ha ancora prezzi decenti)
Boasso
Borgogno Serio & Battista
Schiavenza
Brezza
BURLOTTO Gian Luca (Cascina Massara) -> Baroli non perfetti sia chiaro, ma con il fascino di un tempo
non so se siano poco noti eh, nel mio percorso sto analizzando questi produttori.
giodiui ha scritto:In realtà le cose interessanti non mancano.
Di sobrero si era parlato più in alto, e secondo me rimane un valido riferimento per rapporto q/p sul barolo. A me piace molto anche Scarzello, il suo Vigna Merenda è complesso e stra-tradizionale, la sua barbera di grande livello.
A me piace molto Edoardo Sobrino. Fa un ottimo Monvigliero ma ad un prezzo non banale (vabbé, è Monvigliero...). Le sue barbera e il suo nebbiolo sono ottimi e ad un prezzo quasi ridicolo. Provare per credere.
Gian Luca Colombo è l'astro nascente in zona Barolo, vini di eleganza e bevibilità pazzesche. C'è chi lo trova costruito, i suoi vini sono tecnicamente perfetti, forse un po' intellettuali, ma c'è grande manico e grande rispetto della materia prima. Per me è il nuovo che avanza. Piace o non piace.
A Barbaresco, tra i primi che mi vengono in mente, Paitin fa tre diversi barbaresco tutti da vigna in Serraboella, fini ed eleganti, e da poco un Basarin che va molto ma non mi fa impazzire. Il resto della produzione non mi dice molto, ma i barbaresco sono buonissimi.
F.lli Cigliuti è un grande vecchio di langa che a 84 anni, con l'aiuto delle figlie, fa ancora vini di grande impatto. C'è più materia e frutto, sono opulenti rispetto a Paitin, ma comunque sempre nello spettro dell'ultra tradizionale. Anche qui le barbera sono di grande impatto, per nulla 'nebbiolizzate'.
Cascina delle Rose fa vini di finezza ed eleganza spaventose, qui non se lo fila nessuno, ma sono due giovani under 35 di grandissimo talento.
Poi sempre a Barbaresco c'è ovviamente Francesco Versio, l'alter ego di GianLuca Colombo. anche qui: piace o non piace ma c'è tecnica, c'è passione, c'è rispetto del territorio e della materia prima. I prezzi saliranno velocemente.
e poi, forse, è ora di andare a guardare con attenzione a cosa succede nel Roero.
ricordo ai più distratti che i nebbiolo d'alba di Brovia, Sandrone, Giacosa, per dirne tre, sono fatti con uve provenienti dal Roero (Valmaggiore).
my two cents, curioso di sentire la top ten degli altri.
zampaflex ha scritto:giodiui ha scritto:In realtà le cose interessanti non mancano.
Di sobrero si era parlato più in alto, e secondo me rimane un valido riferimento per rapporto q/p sul barolo. A me piace molto anche Scarzello, il suo Vigna Merenda è complesso e stra-tradizionale, la sua barbera di grande livello.
A me piace molto Edoardo Sobrino. Fa un ottimo Monvigliero ma ad un prezzo non banale (vabbé, è Monvigliero...). Le sue barbera e il suo nebbiolo sono ottimi e ad un prezzo quasi ridicolo. Provare per credere.
Gian Luca Colombo è l'astro nascente in zona Barolo, vini di eleganza e bevibilità pazzesche. C'è chi lo trova costruito, i suoi vini sono tecnicamente perfetti, forse un po' intellettuali, ma c'è grande manico e grande rispetto della materia prima. Per me è il nuovo che avanza. Piace o non piace.
A Barbaresco, tra i primi che mi vengono in mente, Paitin fa tre diversi barbaresco tutti da vigna in Serraboella, fini ed eleganti, e da poco un Basarin che va molto ma non mi fa impazzire. Il resto della produzione non mi dice molto, ma i barbaresco sono buonissimi.
F.lli Cigliuti è un grande vecchio di langa che a 84 anni, con l'aiuto delle figlie, fa ancora vini di grande impatto. C'è più materia e frutto, sono opulenti rispetto a Paitin, ma comunque sempre nello spettro dell'ultra tradizionale. Anche qui le barbera sono di grande impatto, per nulla 'nebbiolizzate'.
Cascina delle Rose fa vini di finezza ed eleganza spaventose, qui non se lo fila nessuno, ma sono due giovani under 35 di grandissimo talento.
Poi sempre a Barbaresco c'è ovviamente Francesco Versio, l'alter ego di GianLuca Colombo. anche qui: piace o non piace ma c'è tecnica, c'è passione, c'è rispetto del territorio e della materia prima. I prezzi saliranno velocemente.
e poi, forse, è ora di andare a guardare con attenzione a cosa succede nel Roero.
ricordo ai più distratti che i nebbiolo d'alba di Brovia, Sandrone, Giacosa, per dirne tre, sono fatti con uve provenienti dal Roero (Valmaggiore).
my two cents, curioso di sentire la top ten degli altri.
La Barbera di Scarzello, assaggiata due anni fa al Vinitaly, fulminante. Meglio dei Barolo, in proporzione.
Sobrino come si colloca, tradizionale, modernista, mezzo e mezzo?
Colombo assaggiato già alle prime uscite, la mano si vedeva eccome.
Di Versio me ne hanno parlato già l'anno scorso e ho preso il Barbaresco 16, ma non l'ho ancora aperto.
A questi nomi posso aggiungere qualcosa di piccoli produttori che mi sono fatto inviare per assaggiarli, finora ho provato Benevelli e Crissante Alessandria, piaciuti. Altri stanno in cantina ad aspettare il loro turno, vi dirò.
zampaflex ha scritto:giodiui ha scritto:In realtà le cose interessanti non mancano.
Di sobrero si era parlato più in alto, e secondo me rimane un valido riferimento per rapporto q/p sul barolo. A me piace molto anche Scarzello, il suo Vigna Merenda è complesso e stra-tradizionale, la sua barbera di grande livello.
A me piace molto Edoardo Sobrino. Fa un ottimo Monvigliero ma ad un prezzo non banale (vabbé, è Monvigliero...). Le sue barbera e il suo nebbiolo sono ottimi e ad un prezzo quasi ridicolo. Provare per credere.
Gian Luca Colombo è l'astro nascente in zona Barolo, vini di eleganza e bevibilità pazzesche. C'è chi lo trova costruito, i suoi vini sono tecnicamente perfetti, forse un po' intellettuali, ma c'è grande manico e grande rispetto della materia prima. Per me è il nuovo che avanza. Piace o non piace.
A Barbaresco, tra i primi che mi vengono in mente, Paitin fa tre diversi barbaresco tutti da vigna in Serraboella, fini ed eleganti, e da poco un Basarin che va molto ma non mi fa impazzire. Il resto della produzione non mi dice molto, ma i barbaresco sono buonissimi.
F.lli Cigliuti è un grande vecchio di langa che a 84 anni, con l'aiuto delle figlie, fa ancora vini di grande impatto. C'è più materia e frutto, sono opulenti rispetto a Paitin, ma comunque sempre nello spettro dell'ultra tradizionale. Anche qui le barbera sono di grande impatto, per nulla 'nebbiolizzate'.
Cascina delle Rose fa vini di finezza ed eleganza spaventose, qui non se lo fila nessuno, ma sono due giovani under 35 di grandissimo talento.
Poi sempre a Barbaresco c'è ovviamente Francesco Versio, l'alter ego di GianLuca Colombo. anche qui: piace o non piace ma c'è tecnica, c'è passione, c'è rispetto del territorio e della materia prima. I prezzi saliranno velocemente.
e poi, forse, è ora di andare a guardare con attenzione a cosa succede nel Roero.
ricordo ai più distratti che i nebbiolo d'alba di Brovia, Sandrone, Giacosa, per dirne tre, sono fatti con uve provenienti dal Roero (Valmaggiore).
my two cents, curioso di sentire la top ten degli altri.
La Barbera di Scarzello, assaggiata due anni fa al Vinitaly, fulminante. Meglio dei Barolo, in proporzione.
Sobrino come si colloca, tradizionale, modernista, mezzo e mezzo?
Colombo assaggiato già alle prime uscite, la mano si vedeva eccome.
Di Versio me ne hanno parlato già l'anno scorso e ho preso il Barbaresco 16, ma non l'ho ancora aperto.
A questi nomi posso aggiungere qualcosa di piccoli produttori che mi sono fatto inviare per assaggiarli, finora ho provato Benevelli e Crissante Alessandria, piaciuti. Altri stanno in cantina ad aspettare il loro turno, vi dirò.
giodiui ha scritto:La Barbera di Scarzello, se hai assaggiato la 2017 era in effetti fotonica. Il langhe nebbiolo è il vino che mi convince meno.
Di Benevelli ho sentito che partiva da uno stile molto modernista ma che negli ultimi anni ha molto attenuato l'uso dei legni, prima piuttosto invasivo. Tu come l'hai trovato?
berafede ha scritto:Crissante mi incuriosisce, come lo descriveresti Luciano?
giodiui ha scritto:In realtà le cose interessanti non mancano.
Di sobrero si era parlato più in alto, e secondo me rimane un valido riferimento per rapporto q/p sul barolo. A me piace molto anche Scarzello, il suo Vigna Merenda è complesso e stra-tradizionale, la sua barbera di grande livello.
A me piace molto Edoardo Sobrino. Fa un ottimo Monvigliero ma ad un prezzo non banale (vabbé, è Monvigliero...). Le sue barbera e il suo nebbiolo sono ottimi e ad un prezzo quasi ridicolo. Provare per credere.
Gian Luca Colombo è l'astro nascente in zona Barolo, vini di eleganza e bevibilità pazzesche. C'è chi lo trova costruito, i suoi vini sono tecnicamente perfetti, forse un po' intellettuali, ma c'è grande manico e grande rispetto della materia prima. Per me è il nuovo che avanza. Piace o non piace.
A Barbaresco, tra i primi che mi vengono in mente, Paitin fa tre diversi barbaresco tutti da vigna in Serraboella, fini ed eleganti, e da poco un Basarin che va molto ma non mi fa impazzire. Il resto della produzione non mi dice molto, ma i barbaresco sono buonissimi.
F.lli Cigliuti è un grande vecchio di langa che a 84 anni, con l'aiuto delle figlie, fa ancora vini di grande impatto. C'è più materia e frutto, sono opulenti rispetto a Paitin, ma comunque sempre nello spettro dell'ultra tradizionale. Anche qui le barbera sono di grande impatto, per nulla 'nebbiolizzate'.
Cascina delle Rose fa vini di finezza ed eleganza spaventose, qui non se lo fila nessuno, ma sono due giovani under 35 di grandissimo talento.
Poi sempre a Barbaresco c'è ovviamente Francesco Versio, l'alter ego di GianLuca Colombo. anche qui: piace o non piace ma c'è tecnica, c'è passione, c'è rispetto del territorio e della materia prima. I prezzi saliranno velocemente.
e poi, forse, è ora di andare a guardare con attenzione a cosa succede nel Roero.
ricordo ai più distratti che i nebbiolo d'alba di Brovia, Sandrone, Giacosa, per dirne tre, sono fatti con uve provenienti dal Roero (Valmaggiore).
my two cents, curioso di sentire la top ten degli altri.
zampaflex ha scritto:giodiui ha scritto:In realtà le cose interessanti non mancano.
A me piace molto anche Scarzello, il suo Vigna Merenda è complesso e stra-tradizionale, la sua barbera di grande livello......
La Barbera di Scarzello, assaggiata due anni fa al Vinitaly, fulminante. Meglio dei Barolo, in proporzione.
Sobrino come si colloca, tradizionale, modernista, mezzo e mezzo?....
ORSO85 ha scritto:Boasso....
Il Parente ha scritto:
Parlando di barbaresco mi viene in mente cascina Roccalini, vino anche in questo caso profumato fresco e balsamico... Un bel bere, però non ho mai bevuto il riserva... Da provare
cskdv ha scritto:grazie a tutti per aver ravvivato il thread, ho preso ottimi spunti!
Mercoledì e Giovedì sarò in Langa a fare un giretto, dopo vi aggiorno!
Se qualcuno con buon tempo volesse unirsi è il benvenuto...sono da solo!
andrea ha scritto:cskdv ha scritto:grazie a tutti per aver ravvivato il thread, ho preso ottimi spunti!
Mercoledì e Giovedì sarò in Langa a fare un giretto, dopo vi aggiorno!
Se qualcuno con buon tempo volesse unirsi è il benvenuto...sono da solo!
Stai a casa!!!!!!
giodiui ha scritto:Il Parente ha scritto:
Parlando di barbaresco mi viene in mente cascina Roccalini, vino anche in questo caso profumato fresco e balsamico... Un bel bere, però non ho mai bevuto il riserva... Da provare
Cascina Roccalini fa un barbaresco davvero ottimo, la riserva esce poche annate, l'ultima la 2013, poi Paolo mi ha detto che almeno fino alla 2018 non se ne riparlava.
Purtroppo da quando ha fatto la furbata di mettersi con Cave de Pyrènes i prezzi sono allegramente saliti del 30%.
Fino alla 2016 il barbaresco a 25 euro in cantina era un gran bel comprare.
giodiui ha scritto:Langhe Nebbiolo San Fereolo 'Il Provinciale' 2016. Non so dire se è produttore (produttrice, in realtà) poco noto. Io è la prima volta che lo bevo. Mi è stata presentata come l'erede di Flavio Roddolo, e non senza ragioni. E' un nebbiolo vinificato come un barolo, esattamente come quello di Roddolo. All'apertura il naso è, se possibile, ancora più rude. Poi con l'ossigenazione piano piano si urbanizza e ritorna su note più conosciute di ciliegia sciroppata, petali di rosa e pepe. Il tannino è ben levigato e perfettamente integrato. in bocca c'è tanta materia, molta sapidità, e soprattutto tanta eleganza. Se vi piacciono i nebbioli di una volta, secondo me dovreste provarlo.
pipinello ha scritto:giodiui ha scritto:Langhe Nebbiolo San Fereolo 'Il Provinciale' 2016. Non so dire se è produttore (produttrice, in realtà) poco noto. Io è la prima volta che lo bevo. Mi è stata presentata come l'erede di Flavio Roddolo, e non senza ragioni. E' un nebbiolo vinificato come un barolo, esattamente come quello di Roddolo. All'apertura il naso è, se possibile, ancora più rude. Poi con l'ossigenazione piano piano si urbanizza e ritorna su note più conosciute di ciliegia sciroppata, petali di rosa e pepe. Il tannino è ben levigato e perfettamente integrato. in bocca c'è tanta materia, molta sapidità, e soprattutto tanta eleganza. Se vi piacciono i nebbioli di una volta, secondo me dovreste provarlo.
Lei è la figlia di Giorgio Bocca e San Fereolo fa vino credo almeno dai primi anni 90. È stata una delle 4-5 cantine che ha contribuito al lancio del Dolcetto di Dogliani..
Quindi proprio una novità non è...
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