Brunello 2016

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Wineduck
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Wineduck » 20 feb 2021 00:44

Langa&Roero ha scritto:Tornando in tema Brunello, è anche così in zona? Oppure l’essere taccagni appartiene solo al mondo langarolo? Sarei curioso di saperne di più.

Scusate l’OT


Il problema/vantaggio della Toscana è che i produttori indigeni sono una minoranza, anche abbastanza piccola in certe zone (es. Montalcino, nel Chianti Classico già meglio). Italiani di altre regioni (Palmucci, Leanza, Soldera, Stella di Campalto, ecc.) e stranieri di ogni dove (Mariani, Savanna Samson, Erbach, Parsons, ecc.) hanno generato un "melting pot" culturale che impedisce un confronto statistico attendibile con le Langhe in cui invece gli "strangé" si cominciano a vedere solo da pochi anni.
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Langa&Roero
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Langa&Roero » 20 feb 2021 01:56

Wineduck ha scritto:
Langa&Roero ha scritto:Tornando in tema Brunello, è anche così in zona? Oppure l’essere taccagni appartiene solo al mondo langarolo? Sarei curioso di saperne di più.

Scusate l’OT


Il problema/vantaggio della Toscana è che i produttori indigeni sono una minoranza, anche abbastanza piccola in certe zone (es. Montalcino, nel Chianti Classico già meglio). Italiani di altre regioni (Palmucci, Leanza, Soldera, Stella di Campalto, ecc.) e stranieri di ogni dove (Mariani, Savanna Samson, Erbach, Parsons, ecc.) hanno generato un "melting pot" culturale che impedisce un confronto statistico attendibile con le Langhe in cui invece gli "strangé" si cominciano a vedere solo da pochi anni.


Infatti. qua in Langa il mondo del business del vino è recente. O meglio, gli storici Oddero, Ratti, Pio Cesare, Conterno Aldo e Giacomo ci son da parecchie generazioni e sono storia. Ma tutti gli altri? Quante mode sono passate e quante passeranno? Vedasi Tradizionalisti VS Modernisti, ora i piccoli stanno venendo fuori e superano l’appeal di certi big storici (esempio: Cascina Fontana / Trediberri / Elio Sandri sono stra richiesti dal mondo. Fino a pochi anni fa non c’era nessuno che li conosceva, se non noi malati di vino) . Quando passerà questo filone di produttori, o meglio, si appiattirà la ricerca spasmodica verso questi produttori, chi si prenderà la scena?
Aldilà dei capisaldi elencati sopra, le cose cambiano di biennio in biennio. Questo crea molto interesse da parte degli speculatori, pronti a scommettere su produttore x o y inquanto generalmente un’azienda di Langa media produce poche bottiglie rispetto alla richiesta che ha. Devo ammettere che questo aspetto mi incuriosisce e credo terrà “viva” la zona e ben frequentata da una vera nicchia di appassionati, generalmente benestanti visti i continui incrementi di prezzo, quindi l’indotto della zona ne trarrà un certo benessere. La domanda è: quanto durerà? Arriveremo a un break even point, ci saranno altre zone che prevarranno e “ci scavalcheranno”?
Altra domanda, da ignorante, e visto che il thread parla di Toscana, c’è questo ricambio? Quanto durano questi produttori “trendy” nella zona del Brunello piuttosto che del Chianti?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda alì65 » 21 feb 2021 11:12

Langa&Roero ha scritto:
Wineduck ha scritto:
Langa&Roero ha scritto:Tornando in tema Brunello, è anche così in zona? Oppure l’essere taccagni appartiene solo al mondo langarolo? Sarei curioso di saperne di più.

Scusate l’OT


Il problema/vantaggio della Toscana è che i produttori indigeni sono una minoranza, anche abbastanza piccola in certe zone (es. Montalcino, nel Chianti Classico già meglio). Italiani di altre regioni (Palmucci, Leanza, Soldera, Stella di Campalto, ecc.) e stranieri di ogni dove (Mariani, Savanna Samson, Erbach, Parsons, ecc.) hanno generato un "melting pot" culturale che impedisce un confronto statistico attendibile con le Langhe in cui invece gli "strangé" si cominciano a vedere solo da pochi anni.


Infatti. qua in Langa il mondo del business del vino è recente. O meglio, gli storici Oddero, Ratti, Pio Cesare, Conterno Aldo e Giacomo ci son da parecchie generazioni e sono storia. Ma tutti gli altri? Quante mode sono passate e quante passeranno? Vedasi Tradizionalisti VS Modernisti, ora i piccoli stanno venendo fuori e superano l’appeal di certi big storici (esempio: Cascina Fontana / Trediberri / Elio Sandri sono stra richiesti dal mondo. Fino a pochi anni fa non c’era nessuno che li conosceva, se non noi malati di vino) . Quando passerà questo filone di produttori, o meglio, si appiattirà la ricerca spasmodica verso questi produttori, chi si prenderà la scena?
Aldilà dei capisaldi elencati sopra, le cose cambiano di biennio in biennio. Questo crea molto interesse da parte degli speculatori, pronti a scommettere su produttore x o y inquanto generalmente un’azienda di Langa media produce poche bottiglie rispetto alla richiesta che ha. Devo ammettere che questo aspetto mi incuriosisce e credo terrà “viva” la zona e ben frequentata da una vera nicchia di appassionati, generalmente benestanti visti i continui incrementi di prezzo, quindi l’indotto della zona ne trarrà un certo benessere. La domanda è: quanto durerà? Arriveremo a un break even point, ci saranno altre zone che prevarranno e “ci scavalcheranno”?
Altra domanda, da ignorante, e visto che il thread parla di Toscana, c’è questo ricambio? Quanto durano questi produttori “trendy” nella zona del Brunello piuttosto che del Chianti?


già tot anni fa la zona Langa stava cambiando; anche i più "talebani" (almeno in apparenza) stavano cedendo al vil denaro
ricordo MTMascarello, eravamo in visita, cortese ma quando le annunciarono l'arrivo del nuovo investitore di mezza Langa cominciò a sbrodolare come un dromedario; mancava solo che gli stendessero il tappeto rosso (sotto i ruotoni della Range Sport, naturalmente; sotto i piedi i petali di rosa)
naturalmente noi più cagati.........il padre si rivoltava nella tomba
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: Brunello 2016

Messaggioda SommelierSardo » 27 feb 2021 10:36

Langa&Roero ha scritto:
l'oste ha scritto:
Wineduck ha scritto:
Langa&Roero ha scritto:
l'oste ha scritto:Claudio prenesso che non sono schierato nebbiolista nè toscanista. Vorrei provare a vedere da una prospettiva che parta dalla differenze di territorio che hanno potuto influenzare scelte commerciali e produttive.
Il Piemonte (Langa) è molto diverso dalla Toscana (Montalcino), è diverso il carattere delle persone, il tipo di natura e paesaggi e principalmente sono diverse la mole e l'offerta turistica soprattutto per stranieri ma non solo. Questo ha probabilmente portato maggiormente alcuni produttori toscani a inventare soluzioni e fasce di vini dedicate al mercato anglosassone e nordeuropeo, a partire dai fiaschetti entry level (che insieme ai chianti di ovunque possono aver sputtanato un po' il nome Chianti) fino a creare una tipologia che avesse un respiro e un'appeal interbaziobale. In Langa invece, senpre generalizzando, si è puntato più sulla tradizione e anche alcuni modernisti hanno fatto marcia indietro.


Non sono d’accordo sull’ultima frase. In Langa i turisti stranieri li han portati i modernisti, non i tradizionalisti.
I modernisti che oggi stanno facendo marcia indietro l lo stanno facendo perché il mercato OGGI lo richiede; domani non si sa :D
Comunque da albese vi dico che qua non c’è ASSOLUTAMENTE un turismo di nicchia, o meglio non più. Quello c’era fino a 3/4 anni orsono. Ora c’è una buonissima cerchia di appassionati, intenditori e ricchi provenienti da Scandinavia, UK, Germania e USA + produttori da svariate zone d’Italia, ma da turismo di nicchia sta arrivando il turismo di massa. Con il problema che non ci sonoo strutture sufficienti per accogliere cotanta gente (il che, a mio avviso sarà una fortuna). Toscana contesto diverso, ma l’ho vista troppe poche volte.


Sottoscrivo e aggiungo: al giorno d'oggi continuare a parlare di contrapposizione fra modernisti e tradizionalisti è attuale come parlare di Rosa Rossa vs. Rosa Bianca, Oriazi vs. Curiazi, Batman vs. Joker, Napoleone vs. Wellington, Peppone vs. Don Camillo ect. ect. Se proprio vogliamo leggere la realtà in termini di contrapposizione fra bene e male, luce ed oscurità, paradiso ed inferno, lo possiamo fare ma la realtà è molto più sfumata ed articolata. Molti ex Barolo Boys hanno corretto dimensione e qualità dei recipienti di legno in cui affinare i loro vini oltre che la durata dello stesso, per non parlare delle tecniche di estrazione e dei tempi di macerazione. Gli ex tradizionalisti hanno fatto il percorso uguale in direzione contraria, bruciando le vecchie botti grandi in cui i loro barolo prendevano puzze mefistoteliche ed uscivano già mezzi ossidati (e completamente marroni) al momento della messa in commercio. Adesso puoi trovare ex modernisti che non usano più la barrique, come puoi trovare l'ex tradizionalista che estrae con il rotomaceratore o che comunque mette in vendita dei Barolo che almeno il primo anno luccicano di rosso rubino come il Dio del Vino vorrebeb che fossero tutti i vini giovani di questo creato. Il movimento dei Barolo Boys è stato essenziale perchè anche i langhetti accettassero che il mondo enologico si era evoluto e si convincessero a mettere mano al portafogli per investire sulle loro cantine (il vecchio langhetto è di natura talmente spilorcio che Zio Paperone in confronto sembrerebbe un personaggio di un film dei fratelli Vanzina dopo una notte di vincite continue al casinò).
Dopo anni di battaglie idelogiche, la realtà è che le due scuole di pensiero si sstanno fondendo portando vantaggi soprattutto alla qualità media della denominazione.

Sono daccordo con voi sul discorso strettamente vinicolo su modernisti vs.tradizionalisti, non era il tema focus della mia prospettiva di ragionamento. Ovvero provavo a vedere come alcune scelte produttive "internazionaliste" (supertuscan, barriques etc) siano "nate" prima in Toscana che in Langa dove oltre appunto all'offerta vinicola, a parità delle diverse meraviglie naturistiche, il volano di contorno (mare, città d'arte) era più potente e più facilmente vendibile al turista straniero insieme al vino e soprattutto il toscano è, commercialmente, più elastico, più aperto, forse anche più parahulo.
In Langa, ancora oggi, c'è uno zoccolo duro di "burberi talebani", non solo per quanto grandi siano le loro botti, ma proprio per quanto amino poco il turismo rumoroso dei grandi numeri di massa, privilegiando invece visitatori di nicchia e solvibilità alta, forse non a caso in Langa aumenta il numero delle stelle Michelin da diversi anni.


Verissimo, difatti in Langa sono ancora in tanti quelli che non hanno fatto lo switch da “agricoltori” a “imprenditori”. Ed è forse anche la cosa che rende la zona più interessante, aldilà della qualità dei vini. In Toscana sta cosa penso l’abbiano capita invece :D
Ma con la new generation tutto cambierà, i giovani si son trovati l’oro sotto il culo, i vecchi han visto la miseria.
Credo che in qualche anno questo fascino andrà a perdersi, crescono come funghi relais, resort e come dicevi tu ristoranti stellati (una quindicina in un raggio di 20km).
Sarà interessante vedere cosa succederà un domani.

Tornando al brunello che mi dite di Ciacci Piccolomini?


Pianrosso, sempre da prendere...
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 28 feb 2021 12:12

Dovrebbero aver fatto anche il santa caterina d' oro....
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Mirko77 » 28 feb 2021 12:37

Buongiorno a tutti, vorrei capire se la 16 é stata veramente un'annata di grazia a Montalcino, considerabile una delle migliori del nuovo secolo come è successo per il piemonte e per il chianti, o se è solamente una buona annata.
Macca84
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Macca84 » 28 feb 2021 13:08

Da quel che dicono seconda solo alla 2019
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 28 feb 2021 13:35

Basterebbe leggerlo x bene sto' post...
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Re: Brunello 2016

Messaggioda ORSO85 » 28 feb 2021 17:52

littlewood ha scritto:Dovrebbero aver fatto anche il santa caterina d' oro....


Si 2015 è disponibile
[email protected] - https://www.instagram.com/tanadelvino/
Non spedisco il venerdì per evitare di lasciare il vostro vino in deposito dai corrieri.
Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Smarco » 05 mar 2021 13:53

Qualcuno ha assaggiato i vini di castello romitorio? Parlo 2016/2015
Che impressioni avete?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda landmax » 11 mar 2021 15:07

Qui un intervento un po' controcorrente, ma ben argomentato e con molti spunti interessanti, sull'annata 2016:

https://www.winesurf.it/anteprima-brune ... iflettere/
Smarco
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Smarco » 11 mar 2021 23:49

Da lurido commerciante quale sono posso solo dire che l’annata 2016 a Montalcino, sul versante vendita, è stato un flop clamoroso, se paragonato all annata 2016 in Piemonte... probabilmente i 2016 veramente interessanti devono ancora essere immessi sul mercato, ma facendo due conti ne sono rimasti talmente pochi che si contano sulle dita di una mano
Potrei quasi affermare che si è venduta meglio la 15 della 16, ma questo chiaramente non significa nulla dato che lo dico io
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Re: Brunello 2016

Messaggioda vinogodi » 12 mar 2021 08:15

Smarco ha scritto:Da lurido commerciante quale sono posso solo dire che l’annata 2016 a Montalcino, sul versante vendita, è stato un flop clamoroso, se paragonato all annata 2016 in Piemonte... probabilmente i 2016 veramente interessanti devono ancora essere immessi sul mercato, ma facendo due conti ne sono rimasti talmente pochi che si contano sulle dita di una mano
Potrei quasi affermare che si è venduta meglio la 15 della 16, ma questo chiaramente non significa nulla dato che lo dico io
...ho paura che i Lockdown abbiano influito non poco , ahimè... 6 mesi su 12 del 2020 con chiusure generalizzate oppure parziali hanno messo in ginocchio interi settori che veicolavano il vino di pregio, non è un particolare trascurabile ... persino una grande annata è stata affossata dal virus... :roll:
PS: io preferisco i 2016 in Langa... :mrgreen:
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Re: Brunello 2016

Messaggioda ORSO85 » 12 mar 2021 10:48

Commercialmente concordo, ma certe situazioni non aiutano, molti si sono già svenati per i Barolo 2016 e giustamente "prendono fiato".

Vedremo in autunno.

Come gusto personale non lo so, ho assaggiato poco o niente di Brunello 16 per dirlo.
2016 langaroli invece non so più dove metterli, per la disperazione qualcuno lo apro :mrgreen:

Io dei toscani (brunello e non) 16 mi terrò:
- Baricci
- Ciacci Pianrosso
- Soldera
- Stella di Campalto Rosso
- Fattoria del Pino
- Poggio di Sotto
- Pertimali Sassetti
- Pian dell'Orino

Poi vedo cosa posso procurarmi, forse Capanna.
Ma altri altisonanti nomi sono molto costosi e poco reperibili (vedi Marroneto che mi ha anche fatto fare figuracce), quindi vediamo quello che capita senza troppi patemi.
Io la sto prendendo molto easy a differenza della 2016 in langa dove ho "rincorso" molte cose.

Starò invecchiando :)
[email protected] - https://www.instagram.com/tanadelvino/
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Nebbiolino » 12 mar 2021 11:32

Dovrò assaggiare qualche Brunello e togliermi la curiosità... Sinceramente, lato langa, pur trovando la 2016 una buonissima annata, non riesco ad essere così convinto nel considerarla a tal punto eccezionale.
Trovo che chi ha lavorato bene (i soliti noti, per quelli che ho assaggiato... MT Mascarello, Rinaldi e Burlotto in particolare), abbia fatto vini fantastici, anche se già piuttosto pronti.
Sugli altri assaggi che ho fatto, io ho trovato spessissimo alcol scappato di mano, e dal mio punto di vista è un problemino fastidioso. In certi casi, con effetto "ciliegia sotto spirito" al naso.
Avevo aspettative infinite sulla 2016, ma diverse volte ho finito col preferire gli stessi vini dell'annata precedente.
Ma saranno gli anni che avanzano. :D
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Tuscany » 12 mar 2021 12:30

ORSO85 ha scritto:Commercialmente concordo, ma certe situazioni non aiutano, molti si sono già svenati per i Barolo 2016 e giustamente "prendono fiato".

Vedremo in autunno.

Come gusto personale non lo so, ho assaggiato poco o niente di Brunello 16 per dirlo.
2016 langaroli invece non so più dove metterli, per la disperazione qualcuno lo apro :mrgreen:

Io dei toscani (brunello e non) 16 mi terrò:
- Baricci
- Ciacci Pianrosso
- Soldera
- Stella di Campalto Rosso
- Fattoria del Pino
- Poggio di Sotto
- Pertimali Sassetti
- Pian dell'Orino

Poi vedo cosa posso procurarmi, forse Capanna.
Ma altri altisonanti nomi sono molto costosi e poco reperibili (vedi Marroneto che mi ha anche fatto fare figuracce), quindi vediamo quello che capita senza troppi patemi.
Io la sto prendendo molto easy a differenza della 2016 in langa dove ho "rincorso" molte cose.

Starò invecchiando :)


Andrea, tutti nomi validi quelli da te citati, Pian dell'Orino 2016 uscirà più avanti.
Non sò se può consolarti, ma a me Marroneto con Madonna delle Grazie a € 180+iva hanno avuto il coraggio di chiedermi abbinamenti :evil: , ed al mio rifiuto, mi hanno detto che erano spiacenti ma non potevano servirmi :oops: gli rimanesse tutto in casa almeno :mrgreen:
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Re: Brunello 2016

Messaggioda vinogodi » 12 mar 2021 13:06

Nebbiolino ha scritto:... Ma saranno gli anni che avanzano. :D
...mal comune, mezzo gaudio... 8)
PS: ma non dirlo a Maxer che si sente ancora un ragazzino...
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
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Re: Brunello 2016

Messaggioda ORSO85 » 12 mar 2021 13:54

Tuscany ha scritto:
ORSO85 ha scritto:Commercialmente concordo, ma certe situazioni non aiutano, molti si sono già svenati per i Barolo 2016 e giustamente "prendono fiato".

Vedremo in autunno.

Come gusto personale non lo so, ho assaggiato poco o niente di Brunello 16 per dirlo.
2016 langaroli invece non so più dove metterli, per la disperazione qualcuno lo apro :mrgreen:

Io dei toscani (brunello e non) 16 mi terrò:
- Baricci
- Ciacci Pianrosso
- Soldera
- Stella di Campalto Rosso
- Fattoria del Pino
- Poggio di Sotto
- Pertimali Sassetti
- Pian dell'Orino

Poi vedo cosa posso procurarmi, forse Capanna.
Ma altri altisonanti nomi sono molto costosi e poco reperibili (vedi Marroneto che mi ha anche fatto fare figuracce), quindi vediamo quello che capita senza troppi patemi.
Io la sto prendendo molto easy a differenza della 2016 in langa dove ho "rincorso" molte cose.

Starò invecchiando :)


Andrea, tutti nomi validi quelli da te citati, Pian dell'Orino 2016 uscirà più avanti.
Non sò se può consolarti, ma a me Marroneto con Madonna delle Grazie a € 180+iva hanno avuto il coraggio di chiedermi abbinamenti :evil: , ed al mio rifiuto, mi hanno detto che erano spiacenti ma non potevano servirmi :oops: gli rimanesse tutto in casa almeno :mrgreen:


A me hanno fatto prenotare tutto, ovviamente ho anche venduto, poi al momento della conferma mi hanno detto che le bottiglie non ci sono. :D
Croce sopra.
Ah aggiungerò Il Poggione, per quello che costa mi piace molto.
[email protected] - https://www.instagram.com/tanadelvino/
Non spedisco il venerdì per evitare di lasciare il vostro vino in deposito dai corrieri.
Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda maxer » 12 mar 2021 21:48

vinogodi ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:... Ma saranno gli anni che avanzano. :D
...mal comune, mezzo gaudio... 8)
PS: ma non dirlo a Maxer che si sente ancora un ragazzino...

..... ragazzaccio ..... 8)
carpe diem 8)
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Re: Brunello 2016

Messaggioda videodrome » 23 mar 2021 13:42

Mi potete togliere una piccola curiosità:ma perchè Valdicava è così poco considerato e soprattutto non se ne trova in giro.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Macca84 » 23 mar 2021 13:56

videodrome ha scritto:Mi potete togliere una piccola curiosità:ma perchè Valdicava è così poco considerato e soprattutto non se ne trova in giro.


Silenzio... che se no iniziano a speculare anche su quello...
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Wineduck » 23 mar 2021 20:13

videodrome ha scritto:Mi potete togliere una piccola curiosità:ma perchè Valdicava è così poco considerato e soprattutto non se ne trova in giro.


Aggiungi che Vincenzo Abruzzese utilizza un approccio verso il mercato estremamente lungimirante: vende solo ai suoi distributori storici, senza ansia di ampliare la distribuzione, e se in certe annate gli avanzano delle bottiglie le conserva per poi venderle anche a molti anni di distanza. E' convinto (a ragione) che i suoi vini migliorino con il passare degli anni e che poter fornire ai distributori profondità di annate sia un notevole valore aggiunto. La percezione delle qualità dei vini ne può solo beneficiare.
In Toscana non credo che siano in molti ad adottare questa strategia, a memoria ricordo Fabrizio Bianchi (Castello di Monsanto) e nessun altro. Altri?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 23 mar 2021 20:44

Wineduck ha scritto:
videodrome ha scritto:Mi potete togliere una piccola curiosità:ma perchè Valdicava è così poco considerato e soprattutto non se ne trova in giro.


Aggiungi che Vincenzo Abruzzese utilizza un approccio verso il mercato estremamente lungimirante: vende solo ai suoi distributori storici, senza ansia di ampliare la distribuzione, e se in certe annate gli avanzano delle bottiglie le conserva per poi venderle anche a molti anni di distanza. E' convinto (a ragione) che i suoi vini migliorino con il passare degli anni e che poter fornire ai distributori profondità di annate sia un notevole valore aggiunto. La percezione delle qualità dei vini ne può solo beneficiare.
In Toscana non credo che siano in molti ad adottare questa strategia, a memoria ricordo Fabrizio Bianchi (Castello di Monsanto) e nessun altro. Altri?

Diciamo che Vincenzo se lo puo' pure permettere...e che la sua grande passione nn e' il vino
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Messaggioda JimmyTop » 24 mar 2021 06:45

Questa è una interpretazione plausibile, anche se cè da dire che, da che mondo è mondo, i messaggi in uscita sono quelli che ancora non sono stati recapitati indipendentemente dal fatto che il destinatario li abbia letti

Comunque buono a sapersi forse
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Re: Brunello 2016

Messaggioda zampaflex » 24 mar 2021 10:25

littlewood ha scritto:
Wineduck ha scritto:
videodrome ha scritto:Mi potete togliere una piccola curiosità:ma perchè Valdicava è così poco considerato e soprattutto non se ne trova in giro.


Aggiungi che Vincenzo Abruzzese utilizza un approccio verso il mercato estremamente lungimirante: vende solo ai suoi distributori storici, senza ansia di ampliare la distribuzione, e se in certe annate gli avanzano delle bottiglie le conserva per poi venderle anche a molti anni di distanza. E' convinto (a ragione) che i suoi vini migliorino con il passare degli anni e che poter fornire ai distributori profondità di annate sia un notevole valore aggiunto. La percezione delle qualità dei vini ne può solo beneficiare.
In Toscana non credo che siano in molti ad adottare questa strategia, a memoria ricordo Fabrizio Bianchi (Castello di Monsanto) e nessun altro. Altri?

Diciamo che Vincenzo se lo puo' pure permettere...e che la sua grande passione nn e' il vino


Ma di Valdicava prendereste anche il base, o solo la selezione MdP?
Ho solo assaggi da Vinitaly e mi era piaciuto discretamente e nulla più.
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