Vino Quotidiano

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picenum
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda picenum » 26 feb 2021 09:16

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:chi mi definisce "Vino Naturale"? ... senza polemiche ... 8)


..si , dai , scriviamolo in etichetta . Oppure un bel claim sotto la dicitura : "Barolo DOCG - Vino Naturale" ... se non vieni scorticato direttamente , come minimo ti sanzionano da rigirarti i pantaloni facendoti ritirare tutto il prodotto dal mercato in quanto dicitura ingannevole e fuorviante , con l'aggravante della turbativa di mercato ( gli altri vini che non si fregiano della dicitura cosa sono , "innaturali" oppure "artefatti" ?) . Guarda, indipendentemente dai tanti amici vigneron da agricoltura sostenibile alla ricerca di una identità e visibilità di mercato. ...E perchè non scrivere sulle etichette delle confezioni alimentari "Cibo sano" oppure " Trippa Naturale" e perchè no " Stinco di maiale alla salsa barbecue dietetico nutrizionalmente bilanciato "? ... 8)


fortuna avevi detto senza polemiche :mrgreen:
eno
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda eno » 26 feb 2021 11:32

l'oste ha scritto:
Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:chi mi definisce "Vino Naturale"? ... senza polemiche ... 8)


hahaha ci provi ogni volta, ecco cosa succederà:

- Qualcuno ti risponderà dicendo qualcosa
- Tu dirai che apprezzi la sostenibilità e l'attenzione all'ambiente bla bla bla... e ci sono certi biodinamici che fanno vini molto buoni tipo Leroy, DRC, Rouget, bla bla bla... ma alla fine il bicchiere conta bla bla bla e si Monfortino e Mascarello non sono certo biodinamici ma mica fanno schifo.
- Qualcun'altro dirà che i vini naturali sono quelli che puzzano
- Altri diranno che fanno peggio di quelli convenzionali
- Ali65 risponderà che sono i vini che sono bevuti da hipster con barba lunga e camicia a quadri (e non sbaglia :lol: )
- Qualcuno che sono quelli senza solfiti e senza lieviti selezionati
- Altri che solfiti si ma sino 50mg/L
- Altri che solfiti no
- Altri che solfiti si ma sino 30mg/L

La risposta la sai già, la definizione di Vino Naturale non esiste e sebbene provino in tanti a codificarla non esiste un significato univoco.
Certo sono tutti concordi che si debba partire almeno da un'agricoltura biologica più o meno certificata per escludere i vini che NON si possono certo definire naturali, ma poi da li in poi le variabili sono tante e ognuno ha la propria idea.

Da incorniciare, anzi codificare.
A prescindere dalle certificazioni, poi ci potrebbe essere anche chi dice che un vino naturale sia anche quello prodotto in una zona (natura) vocata, da vitigni in sintonia con la zona vocata, con metodi rispettosi delle caratteristiche del vitigno e della vinificazione.


Eh un momento, Oste, allora bisogna definire il significato di”metodi rispettosi”...
Francesco M
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda Francesco M » 26 feb 2021 12:33

Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:chi mi definisce "Vino Naturale"? ... senza polemiche ... 8)


hahaha ci provi ogni volta, ecco cosa succederà:

- Qualcuno ti risponderà dicendo qualcosa
- Tu dirai che apprezzi la sostenibilità e l'attenzione all'ambiente bla bla bla... e ci sono certi biodinamici che fanno vini molto buoni tipo Leroy, DRC, Rouget, bla bla bla... ma alla fine il bicchiere conta bla bla bla e si Monfortino e Mascarello non sono certo biodinamici ma mica fanno schifo.
- Qualcun'altro dirà che i vini naturali sono quelli che puzzano
- Altri diranno che fanno peggio di quelli convenzionali
- Ali65 risponderà che sono i vini che sono bevuti da hipster con barba lunga e camicia a quadri (e non sbaglia :lol: )
- Qualcuno che sono quelli senza solfiti e senza lieviti selezionati
- Altri che solfiti si ma sino 50mg/L
- Altri che solfiti no
- Altri che solfiti si ma sino 30mg/L

La risposta la sai già, la definizione di Vino Naturale non esiste e sebbene provino in tanti a codificarla non esiste un significato univoco.
Certo sono tutti concordi che si debba partire almeno da un'agricoltura biologica più o meno certificata per escludere i vini che NON si possono certo definire naturali, ma poi da li in poi le variabili sono tante e ognuno ha la propria idea.


È una definizione, per quanto ironica, un pelo perentoria che non tiene conto di come l'approccio alle vinificazioni è in continua evoluzione. Negarlo significa anteporre le proprie convinzioni ad una materia ancora inesplorata.
Lo dico con grande rispetto eh, ognuno beve come vuole, ma nel rispetto del consumatore il vignaiolo ha altresì il diritto di vinificare e promuovere i suoi metodi in maniera trasparente e veritiera.
La ragione ha torto
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda Patatasd » 26 feb 2021 13:47

Francesco M ha scritto:È una definizione, per quanto ironica, un pelo perentoria che non tiene conto di come l'approccio alle vinificazioni è in continua evoluzione. Negarlo significa anteporre le proprie convinzioni ad una materia ancora inesplorata.
Lo dico con grande rispetto eh, ognuno beve come vuole, ma nel rispetto del consumatore il vignaiolo ha altresì il diritto di vinificare e promuovere i suoi metodi in maniera trasparente e veritiera.


Scusami non capisco però qual è il punto che sollevi?
Perché sono d'accordo sia quando dici che "l'approccio alle vinificazioni è in continua evoluzione" che "il vignaiolo ha altresì il diritto di vinificare e promuovere i suoi metodi in maniera trasparente e veritiera".

Ma proprio per questo è praticamente impossibile codificare in maniera universale tutti questi diversi approcci e variabili, le varie associazioni ci provano (VinNatur, Sans, etc.) e secondo me è l'unica via per comunicare. Il punto era solo verso un definizione universale di "Vino Naturale" che non può esistere, proprio perché termine generico.

Quindi si può benissimo spiegare cosa è un vino SANS, piuttosto che di Vinnatur o Triple A, visto che hanno il loro manifesto con il loro disciplinare.

Il problema è solo sul termine generico "Vino Naturale" che io uso quando parlo con i miei amici perché sappiamo a cosa ci riferiamo, ma so anche che può includere una vastissima gamma di vini/produttori dai meno ai più virtuosi, dai più conservativi ai più talebani che hanno poco a cui spartire tra di loro, bisogna semplicemente accettarlo.

Credo che sia una cosa fisiologica e corretta essendo appunto un termine generico.
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda vinogodi » 26 feb 2021 14:34

Patatasd ha scritto: ...bisogna semplicemente accettarlo...

Credo che sia una cosa fisiologica e corretta essendo appunto un termine generico.
...guarda che stiamo dicendo la stessa cosa in termini di principio e di "sostanza" . Solo che , con tutta probabilità, ti sei affezionato ad un termine "sbagliato" nella comunicazione seppur , oggi , identitario sia commercialmente che ideologicamente . Come se inventassi un bel distintivo " Noi onesti" e me lo applicassi al petto dopo aver redatto un manifesto ( magari copiaincollando interi brani del Vangelo) o regolamento ( magari copiaincollando un testo di Legge della Repubblica italiana) al quale c'è libertà di aderire , come movimento del vino . Tra l'altro sfruttando senza spese gli organi di controllo esistenti , preti e Carabinieri... :lol:
PS: " ...bisogna semplicemente accettarlo... ma quando mai ... 8)
PPS: vedrai che fino a quando il termine rimarrà entro una nicchia poco significativa, tutto il sistema sarà tollerante . Quando comincerà ad essere "sistemico" dal punto di vista non concettuale ma commerciale , saranno gli stessi produttori a sollevarsi ...
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda seeionoou2 » 26 feb 2021 15:35

se qualcuno vuole picchiare Patatasd, io so dove abita
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda vinogodi » 26 feb 2021 16:17

seeionoou2 ha scritto:se qualcuno vuole picchiare Patatasd, io so dove abita
...maffigurati ... è bello discutere con lui anche perchè facile da evocare , per similitudine per le quali evochi me , ma sempre sullo stesso tema anche se su posizioni etimologiche opposte ... quel che ci unisce è l'ideologia del "pulito e candido" ...
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda seeionoou2 » 26 feb 2021 16:37

peccato... lo vorrei picchiare io... ma ha sposato una mia amica..
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda l'oste » 26 feb 2021 17:26

eno ha scritto:
l'oste ha scritto:
Patatasd ha scritto:
vinogodi ha scritto:chi mi definisce "Vino Naturale"? ... senza polemiche ... 8)


hahaha ci provi ogni volta, ecco cosa succederà:

- Qualcuno ti risponderà dicendo qualcosa
- Tu dirai che apprezzi la sostenibilità e l'attenzione all'ambiente bla bla bla... e ci sono certi biodinamici che fanno vini molto buoni tipo Leroy, DRC, Rouget, bla bla bla... ma alla fine il bicchiere conta bla bla bla e si Monfortino e Mascarello non sono certo biodinamici ma mica fanno schifo.
- Qualcun'altro dirà che i vini naturali sono quelli che puzzano
- Altri diranno che fanno peggio di quelli convenzionali
- Ali65 risponderà che sono i vini che sono bevuti da hipster con barba lunga e camicia a quadri (e non sbaglia :lol: )
- Qualcuno che sono quelli senza solfiti e senza lieviti selezionati
- Altri che solfiti si ma sino 50mg/L
- Altri che solfiti no
- Altri che solfiti si ma sino 30mg/L

La risposta la sai già, la definizione di Vino Naturale non esiste e sebbene provino in tanti a codificarla non esiste un significato univoco.
Certo sono tutti concordi che si debba partire almeno da un'agricoltura biologica più o meno certificata per escludere i vini che NON si possono certo definire naturali, ma poi da li in poi le variabili sono tante e ognuno ha la propria idea.

Da incorniciare, anzi codificare.
A prescindere dalle certificazioni, poi ci potrebbe essere anche chi dice che un vino naturale sia anche quello prodotto in una zona (natura) vocata, da vitigni in sintonia con la zona vocata, con metodi rispettosi delle caratteristiche del vitigno e della vinificazione.


Eh un momento, Oste, allora bisogna definire il significato di”metodi rispettosi”...

Per esempio, una delle ultime battaglie di Gino Veronelli era di dover indicare in etichetta gli "ingredienti" oltre all'uva pigiata.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Luca castoldi
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda Luca castoldi » 26 feb 2021 18:21

Naturale o non naturale, mi piace l'approccio de L'oste. Natura, quindi in primis vedere se rispetti il territorio piantando vigne nelle zone di loro vocazione. Questo il primo rispetto della natura, imprescindibile per me.
Puoi fare dei vini tecnici, per nulla territoriali, e avere il massimo rispetto per l'ambiente, bio, biodinamico etc etc.
Puoi fare vini bio o biodimanici e te lo puoi permettere perchè magari hai alle spalle un azienda che inquina più dell'Ilva di Taranto. Ah, succede . Però qualche ettaro in bio ce l'hai. Al netto farei i conti.
Non vorrei che dietro a questa nuova tendenza ci fosse un marketing selvaggio.
Aziende, maisons, piccole e grandi da anni sono attente e rispettose, cercano di farlo, senza suscitare clamore, qualcuna senza alzare i prezzi alle stelle. Poi magari diventano bio, in punta di piedi.
Vino naturale non vuole dire nulla per me. E non sarà una dicitura in etichetta a cambiare le sorti del palato e del nostro naso, che gli fa da sentinella. Perchè a quello il naso serve, mica solo a scoprire la fragranza o l'appassimento del fiore o l'inebriante profumo della fava tonka( sta roba me la sogno di notte, lo ammetto).
Il naso è lì per quello, mica per fare esercizi di stile. Col palato ci racconterà l'integrità del frutto, la sua turgidezza , freschezza, maturità. Consistenza ed equilibrio tra parti acide e dolci.
Difficile che sparino napalm all'alba su vigne che daranno vini sani e gustosi.
Faranno quello che possono, anche in base a quello che i vicini fanno. Cosa da prendere in seria considerazione ( magari il vicino si diverte a fare la guerra agli insetti al mattino e gira con silos spray di insetticidi)
Il Viognier in val d'orcia (Toscana in generale, fatte eccezioni), insieme al Roussanne, non ha nulla di naturale.
Io penso così ( e nn farei troppi voli pindarici anche con il povero chardonnay, per non parlare del Pn).
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
vinogodi
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda vinogodi » 26 feb 2021 23:12

Luca castoldi ha scritto:Naturale o non naturale, mi piace l'approccio de L'oste. Natura, quindi in primis vedere se rispetti il territorio piantando vigne nelle zone di loro vocazione. Questo il primo rispetto della natura, imprescindibile per me.
Puoi fare dei vini tecnici, per nulla territoriali, e avere il massimo rispetto per l'ambiente, bio, biodinamico etc etc.
Puoi fare vini bio o biodimanici e te lo puoi permettere perchè magari hai alle spalle un azienda che inquina più dell'Ilva di Taranto. Ah, succede . Però qualche ettaro in bio ce l'hai. Al netto farei i conti.
Non vorrei che dietro a questa nuova tendenza ci fosse un marketing selvaggio.
Aziende, maisons, piccole e grandi da anni sono attente e rispettose, cercano di farlo, senza suscitare clamore, qualcuna senza alzare i prezzi alle stelle. Poi magari diventano bio, in punta di piedi.
Vino naturale non vuole dire nulla per me. E non sarà una dicitura in etichetta a cambiare le sorti del palato e del nostro naso, che gli fa da sentinella. Perchè a quello il naso serve, mica solo a scoprire la fragranza o l'appassimento del fiore o l'inebriante profumo della fava tonka( sta roba me la sogno di notte, lo ammetto).
Il naso è lì per quello, mica per fare esercizi di stile. Col palato ci racconterà l'integrità del frutto, la sua turgidezza , freschezza, maturità. Consistenza ed equilibrio tra parti acide e dolci.
Difficile che sparino napalm all'alba su vigne che daranno vini sani e gustosi.
Faranno quello che possono, anche in base a quello che i vicini fanno. Cosa da prendere in seria considerazione ( magari il vicino si diverte a fare la guerra agli insetti al mattino e gira con silos spray di insetticidi)
Il Viognier in val d'orcia (Toscana in generale, fatte eccezioni), insieme al Roussanne, non ha nulla di naturale.
Io penso così ( e nn farei troppi voli pindarici anche con il povero chardonnay, per non parlare del Pn).
...non è così semplice. L' agricoltura, fra le imprese economiche più a rischio, è nata compromissuale. Oggi la moderna agronomia ti permette di lavorare con pratiche più sostenibili in vigna. Volendolo. Viviamo in un mondo spazzatura, per cui l' anelito di agricoltura preservativa è fondamentale. Ma il rischio meteo è sempre dietro l' angolo, così come quello fitosanitario. Ecco perché fare " impresa agricola" non è fare poesia e nelle annate difficili l' intervento è necessario. Pena il catafascio dell' azienda stessa. Il bio è una questione a parte, normato e certificato da terza parte che ne certifica l' aderenza al protocollo, anche degli interventi in caso di avversità. Poi c' è l' intervento in cantina, quello tecnico. La legislaxione permette decine di coadiuvanti che a volte nascondono incapacità tecniche, non necessità: così come l' intervento in vigna. La tecnica è ausilio indispensabile perché il vino è frutto dell' intervento dell'uomo in un ciclo naturale indirizzato e non spontaneo, come qualcuno vuol far credere. Chi è bravo non ha bisogno di additivi né di eccessivi trattamenti in vigna, ma solo interventi di soccorso. Tutto il contorno è poesia . ..ma il misfatto comunicativo di " vino naturale" non lo digerisco ...
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda eno » 26 feb 2021 23:20

vinogodi ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Naturale o non naturale, mi piace l'approccio de L'oste. Natura, quindi in primis vedere se rispetti il territorio piantando vigne nelle zone di loro vocazione. Questo il primo rispetto della natura, imprescindibile per me.
Puoi fare dei vini tecnici, per nulla territoriali, e avere il massimo rispetto per l'ambiente, bio, biodinamico etc etc.
Puoi fare vini bio o biodimanici e te lo puoi permettere perchè magari hai alle spalle un azienda che inquina più dell'Ilva di Taranto. Ah, succede . Però qualche ettaro in bio ce l'hai. Al netto farei i conti.
Non vorrei che dietro a questa nuova tendenza ci fosse un marketing selvaggio.
Aziende, maisons, piccole e grandi da anni sono attente e rispettose, cercano di farlo, senza suscitare clamore, qualcuna senza alzare i prezzi alle stelle. Poi magari diventano bio, in punta di piedi.
Vino naturale non vuole dire nulla per me. E non sarà una dicitura in etichetta a cambiare le sorti del palato e del nostro naso, che gli fa da sentinella. Perchè a quello il naso serve, mica solo a scoprire la fragranza o l'appassimento del fiore o l'inebriante profumo della fava tonka( sta roba me la sogno di notte, lo ammetto).
Il naso è lì per quello, mica per fare esercizi di stile. Col palato ci racconterà l'integrità del frutto, la sua turgidezza , freschezza, maturità. Consistenza ed equilibrio tra parti acide e dolci.
Difficile che sparino napalm all'alba su vigne che daranno vini sani e gustosi.
Faranno quello che possono, anche in base a quello che i vicini fanno. Cosa da prendere in seria considerazione ( magari il vicino si diverte a fare la guerra agli insetti al mattino e gira con silos spray di insetticidi)
Il Viognier in val d'orcia (Toscana in generale, fatte eccezioni), insieme al Roussanne, non ha nulla di naturale.
Io penso così ( e nn farei troppi voli pindarici anche con il povero chardonnay, per non parlare del Pn).
...non è così semplice. L' agricoltura, fra le imprese economiche più a rischio, è nata compromissuale. Oggi la moderna agronomia ti permette di lavorare con pratiche più sostenibili in vigna. Volendolo. Viviamo in un mondo spazzatura, per cui l' anelito di agricoltura preservativa è fondamentale. Ma il rischio meteo è sempre dietro l' angolo, così come quello fitosanitario. Ecco perché fare " impresa agricola" non è fare poesia e nelle annate difficili l' intervento è necessario. Pena il catafascio dell' azienda stessa. Il bio è una questione a parte, normato e certificato da terza parte che ne certifica l' aderenza al protocollo, anche degli interventi in caso di avversità. Poi c' è l' intervento in cantina, quello tecnico. La legislaxione permette decine di coadiuvanti che a volte nascondono incapacità tecniche, non necessità: così come l' intervento in vigna. La tecnica è ausilio indispensabile perché il vino è frutto dell' intervento dell'uomo in un ciclo naturale indirizzato e non spontaneo, come qualcuno vuol far credere. Chi è bravo non ha bisogno di additivi né di eccessivi trattamenti in vigna, ma solo interventi di soccorso. Tutto il contorno è poesia . ..ma il misfatto comunicativo di " vino naturale" non lo digerisco ...


Ecco, appunto. Riferito sia a Luca che a Marco
michelep
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Re: Vino Quotidiano

Messaggioda michelep » 08 mar 2021 15:51

Patatasd ha scritto:Parte 2, produttori tendenti più all'estremo talebanista del "naturalismo":
[...]
Perlagioia 2019, Ancarani


come idee e impostazione forse sì, ma in realtà i loro vini sono tutti ben fatti e senza possibili sorprese talebanistiche nascoste.
(e molto buoni, ovviamente)

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