Patatasd ha scritto:Sticazzi la costanza quando parliamo di bottiglie che vanno dai 7 ai 15 euro.
Il Lambrusco è spensieratezza, mica i 100/100.
Se tu non fossi già sposato...<3
Dico la mia un po' così debbotto, a proposito di numerosi argomenti che sono emersi:
- Bergianti al vertice assoluto per quanto riguarda costanza, serietà, rapporto qualità prezzo, e innovazione. Confermo che sta praticamente abbandonando la spumantizzazione per passare solamente ai rifermentati (lui lo spiega con un progressivo invecchiamento della vigna che si traduce in una maggiore potenza dei vini, che quindi non hanno bisogno di grandi accorgimenti tecnici per risultare interessanti). Sullo stesso gradino del podio, Podere Magia e Angol d'Amig.
- la questione Ceci, Ariola, Cavicchioli, Ermente Medici: distinguiamo i vini dalle bibite, per cortesia. Altrimenti è un dibattito che non serve a nulla.
- la questione prezzi: giusto o sbagliato che sia, alcuni produttori si stanno posizionando su una fascia di mercato impensabile fino a pochi anni fa. Il Lambrusco sta acquistando una dignità, anche economica, che lo porterà ad essere identificato come un prodotto agricolo artigianale e non come una bevanda frizzante leggermente dolce che viene fuori dall'ennesimo cantinone coi silos in cortile. E questo farà benissimo a tutti!
- per rimanere in tema del topic: il libro "Tutti lo chiamavano Lambrusco" è sicuramente un valido strumento per approfondire l'argomento, anche se tratta del solo areale modenese. Consiglio anche "Effervescenze" di Massimo Zanichelli, che analizza anche la storia di alcuni produttori del Reggiano, del Parmense e del Mantovano.
- aggiungo alla mia personale lista di Lambrusco del cuore anche quelli di Denise Ferretti di Campegine (e qui davvero i prezzi sono quelli del Lambrusco di una volta)