LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

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giacomo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giacomo » 18 ott 2020 16:48

Langhe nebbiolo 2017 Pira. Buonissimo, con un grip del tannino da far invidia a tanti barolo. Profumi molto intensi. Per me grande bevuta ad un prezzo più che corretto.
"L'importante e' prendere la palla al balzo", come disse il castratore di canguri.

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maxer
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda maxer » 18 ott 2020 17:37

fabrizio leone ha scritto:BARBERA CASCINA FRANCIA CONTERNO 2009

Un vino eccezionale. Sino ad ora ho bevuto solo barbera di Conterno
non oso immaginare come possano essere i Baroli

Davvero un vino che trasporta

..... diciamo, discreti ..... 8)
carpe diem 8)
giodiui
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giodiui » 18 ott 2020 19:00

giacomo ha scritto:Langhe nebbiolo 2017 Pira. Buonissimo, con un grip del tannino da far invidia a tanti barolo. Profumi molto intensi. Per me grande bevuta ad un prezzo più che corretto.


Bevuto un bicchiere a pranzo. Io preferisco nebbioli con un po' più di struttura e materia, ma l'ho trovato migliore di altre annate.
Quello che mi stupisce sempre positivamente di Pira è che sa gestire bene le annate calde, mantenendo un frutto fresco, un sorso teso e una bellissima bevibilità.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giacomo » 18 ott 2020 19:25

giodiui ha scritto:
giacomo ha scritto:Langhe nebbiolo 2017 Pira. Buonissimo, con un grip del tannino da far invidia a tanti barolo. Profumi molto intensi. Per me grande bevuta ad un prezzo più che corretto.


Bevuto un bicchiere a pranzo. Io preferisco nebbioli con un po' più di struttura e materia, ma l'ho trovato migliore di altre annate.
Quello che mi stupisce sempre positivamente di Pira è che sa gestire bene le annate calde, mantenendo un frutto fresco, un sorso teso e una bellissima bevibilità.


consigliami, per favore, qualche nebbiolo più strutturato...
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giodiui » 18 ott 2020 20:12

giacomo ha scritto:
giodiui ha scritto:
giacomo ha scritto:Langhe nebbiolo 2017 Pira. Buonissimo, con un grip del tannino da far invidia a tanti barolo. Profumi molto intensi. Per me grande bevuta ad un prezzo più che corretto.


Bevuto un bicchiere a pranzo. Io preferisco nebbioli con un po' più di struttura e materia, ma l'ho trovato migliore di altre annate.
Quello che mi stupisce sempre positivamente di Pira è che sa gestire bene le annate calde, mantenendo un frutto fresco, un sorso teso e una bellissima bevibilità.


consigliami, per favore, qualche nebbiolo più strutturato...

Cascina Fontana, Cascina Disa (difficile da trovare), Brovia, Cavallotto sono tutti molto classici ma con più materia e complessità rispetto a Pira, costano ovviamente qualche euro in più. A Barbaresco ti consiglio di provare Paitin.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gianni femminella » 18 ott 2020 20:22

Tentenublo 2017 Roberto Olivan
Un Rioja per chi non lo conoscesse. Gran frutto, discreta freschezza, tannino lieve, un vago sospetto di Brett, per il resto il vino è pulito.
Non mi colpisce particolarmente. Ancora una volta mi rendo conto di aver stappato troppo presto, immagino abbia un certo margine di miglioramento ( ma non ci scommetterei) .
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giacomo » 18 ott 2020 21:52

giodiui ha scritto:
giacomo ha scritto:
giodiui ha scritto:
giacomo ha scritto:Langhe nebbiolo 2017 Pira. Buonissimo, con un grip del tannino da far invidia a tanti barolo. Profumi molto intensi. Per me grande bevuta ad un prezzo più che corretto.


Bevuto un bicchiere a pranzo. Io preferisco nebbioli con un po' più di struttura e materia, ma l'ho trovato migliore di altre annate.
Quello che mi stupisce sempre positivamente di Pira è che sa gestire bene le annate calde, mantenendo un frutto fresco, un sorso teso e una bellissima bevibilità.


consigliami, per favore, qualche nebbiolo più strutturato...

Cascina Fontana, Cascina Disa (difficile da trovare), Brovia, Cavallotto sono tutti molto classici ma con più materia e complessità rispetto a Pira, costano ovviamente qualche euro in più. A Barbaresco ti consiglio di provare Paitin.
Molto valido anche Aurelio Settimo, che affina 3 anni in botte di cemento.


Grazie!
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda GabrieleB. » 19 ott 2020 11:13

Un paio di cose nel fine settimana
Barbaresco Cantina Produttori del Barbaresco 2014
Molto didascalico,rubino lucente,naso floreale nebbiolesco classico,spezie dolci,leggermente fruttato.Bocca un pò cortina,alcool che si sente un filo troppo,tannino già abbondantemente addomesticato.Nel complesso senza infamia e senza lode.
Timorasso Derthona Costa del Vento Walter Massa 2015
Qui ci siamo già di più,ottimo punto di evoluzione,molto equilibrato,soprattutto per la parte alcolica(14.5°).Giallo oro carico naso interessante per complessità e progressione,toni idrocarburici da Riesling,Agrume giallo e frutta esotica(mango,papaya).Bocca di struttura ma,come detto,con un ottimo equilibrio tra la parte minerale e quella agrumata.Ha un'ottima freschezza,non è pesante o impegnativo al sorso.Piaciuto.
Champagne Piper-Heidsieck Vintage 2006
55% PN, 45% Ch.Giallo oro carico con effervescenza non troppo presente, all'apertura al naso ha note quasi invadenti di tostatura da legno. Con il passare dei minuti si pulisce ed esce un frutto rosso maturo, prugna e lampone, predominante, leggero agrume quasi candito, lavanda e una nota floreale scura. In bocca è ancora il frutto maturo predominante, nonostante una discreta freschezza, la cremosita' al sorso è buona, il dosaggio è avvertibile soprattutto sul finale. Mi dà l'idea di una maturità complessiva un po' al limite oltre che una certa ingessatura di fondo, relativamente poco mobile. In generale abbastanza impegnativo.
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sbrega
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda sbrega » 19 ott 2020 16:38

Macchiona 2010 La Stoppa
Da tempo mi ero allontanato dal La Stoppa per un gusto personale non consono ai vini degli ultimi decenni.
Ma visto che mi metto sempre in discussione come bevitore e appassionato, ho deciso di aprire una Macchiona del 2010.
Un emiliarosso Indicazione Geografica Tipica composto da 50% #barbera e 50% #Bonarda. Frutto di una agricoltura Biologica senza concimazione ne tantomeno diserbo e pesticidi.
Macerazione di 30 giorni sulle bucce.
All'apertura esce lo stallatico, qualche sentore di acetica. Assaggio per provare e anche in bocca il retrogusto di cuoio e pellame la fa da padrone.
Bene decanter e 2/3 ore di attesa.
Beh....Complimenti alla Elena Pantaleoni :wink: :wink: :wink: :wink:
Il naso si pulisce ed esce un frutto di ciliegia sotto spirito, marasca. Poi spezie dolci come tabacco, pepe bianco.
Un po' di movimento del bicchiere e arriva un bellissimo balsamico.
La bocca riprende il frutto molto piacevolmente, l’acidità invita alla beva e accompagna egregiamente l'abbinamento.
Una leggera sapidità per dare ancora più complessità a questo vino.
Non un mostro di persistenza ma non è nemmeno quello che mi aspetto.
Alla fine bottiglia FACILMENTE bevuta in 2.
Dategli almeno 3 ore di DECANTER e non vi deluderà
Che dire... contentissimo di aver ritrovato un vino che avevo perso, e averne goduto più dei 1999 / 2000 bevuti ormai epoche fa.
Non esistono brutte donne... esiste solo poco RUM!

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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 19 ott 2020 17:21

sbrega ha scritto:Macchiona 2010 La Stoppa
Da tempo mi ero allontanato dal La Stoppa per un gusto personale non consono ai vini degli ultimi decenni.
Ma visto che mi metto sempre in discussione come bevitore e appassionato, ho deciso di aprire una Macchiona del 2010.
Un emiliarosso Indicazione Geografica Tipica composto da 50% #barbera e 50% #Bonarda. Frutto di una agricoltura Biologica senza concimazione ne tantomeno diserbo e pesticidi.
Macerazione di 30 giorni sulle bucce.
All'apertura esce lo stallatico, qualche sentore di acetica. Assaggio per provare e anche in bocca il retrogusto di cuoio e pellame la fa da padrone.
Bene decanter e 2/3 ore di attesa.
Beh....Complimenti alla Elena Pantaleoni :wink: :wink: :wink: :wink:
Il naso si pulisce ed esce un frutto di ciliegia sotto spirito, marasca. Poi spezie dolci come tabacco, pepe bianco.
Un po' di movimento del bicchiere e arriva un bellissimo balsamico.
La bocca riprende il frutto molto piacevolmente, l’acidità invita alla beva e accompagna egregiamente l'abbinamento.
Una leggera sapidità per dare ancora più complessità a questo vino.
Non un mostro di persistenza ma non è nemmeno quello che mi aspetto.
Alla fine bottiglia FACILMENTE bevuta in 2.
Dategli almeno 3 ore di DECANTER e non vi deluderà
Che dire... contentissimo di aver ritrovato un vino che avevo perso, e averne goduto più dei 1999 / 2000 bevuti ormai epoche fa.


Provato un anno fa in fiera mi era piaciuto parecchio. Si, evidetemente ha bisogno di molta aria ma ha raddrizzato la mira.
Non ho trovato così buona la 2009.
Non progredi est regredi
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda giodiui » 19 ott 2020 21:16

Hautes cotes de nuits, Gros Frère & Soeur, 2018, vino molto estratto, notevole concentrazione, colore rosso rubino intenso che stupisce per un PN, come pure i 14° per un HC. Frutti rossi a gogo, poca acidità, manca di tensione e risulta appena pesante. Decisamente not my cup of tea.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 20 ott 2020 00:36

giodiui ha scritto:Hautes cotes de nuits, Gros Frère & Soeur, 2018, vino molto estratto, notevole concentrazione, colore rosso rubino intenso che stupisce per un PN, come pure i 14° per un HC. Frutti rossi a gogo, poca acidità, manca di tensione e risulta appena pesante. Decisamente not my cup of tea.


Me lo ricordo una cassapanca :mrgreen:
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda PIPPO1 » 20 ott 2020 07:09

Antoniolo Osso san grato 1999
Emozionante, complessita' nella sua terziarizzazione al culmine, un nebbiolo che mette in riga tanti barolo.
Mi piacerebbe bere qualcosa di più vecchio, questo puo stare in bottiglia ancora parecchi anni
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Ziliovino » 20 ott 2020 08:59

Barbaresco Faset 2008 - Castello di Verduno. Ancora sul lato fruttato con lamponi e ciliegie fresche, poi arriva un leggero cuoio, sorso da nebbiolo di razza con buon corpo, freschezza e tannino deciso e ancora serrato. Tra qualche anno sarà anche meglio. Piaciuto, piaciuto.

Barbaresco Rabajà 2003 - Giuseppe Cortese. La mano leggera e diafana del produttore sente l'annata  ma tiene botta abbastanza bene, è decisamente più pieno, colorato e strutturato delle sue uscite più recenti, il tannino graffia appena, ma il tutto senza esagerare, e ne esce un vino gastronomico e piacevole.

Barolo Vigna Mandorlo 2000 - Giacosa Fratelli. Etichetta "Selezione Maestri Assaggiatori dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba", comprato un po' a casaccio in una primissima e mitica gita nelle Langhe anni fa... Ancora in forma con fiori secchi ed un po' di frutta, decisamente etereo e speziato, si sente anche un po' di legno stagionato, buon corpo e pienezza, tannino che si fa ancora sentire. Non è andata poi male...

Barolo Chinato - Cappellano. Da base 2010. Lo servo fresco di cantina sbagliando decisamente: si esaltano le durezze, che unite all'amaricante un po' più deciso di altre versioni lo rendono piuttosto squilibrato. Migliora ovviamente nei giorni successivi a temperatura ambiente, esce il classico baslamico-mentolato, poi china, cola, rabarbaro ed anche qualche spezia più dolce tipo cannella, sorso amaricante solo in parte bilanciato dall'avvolgenza e dolcezza. Vino che va assolutamente "ascoltato" per qualche giorno, tenetene un po' da parte.

Vosne-Romanee 2012 - Mongeard-Mugneret. Leggermente (ma di poco) sotto al 1er en orveaux pari annata, e sovrapponibile come sviluppo, con i classici fruttini e la speziatura  di cola-rabarbaro che mi sembra ricorra nei vini di questo produttore, qui meno insistita e con nuances mentolate, solo un poco meno pieno al sorso, ma senza perdere troppo in equilibrio.

Terrasses du Larzac Les derniers Etats d'Ame 2017 - Mas Jullien. Ancora violaceo nel colore, macedonia di frutta matura al naso, pieno e rotondo al sorso senza essere pesante. Buon rapporto q/p.

Derthona Timorasso 2008 - Vigneti Massa. Ossidato (tappo sintetico)Derthona Timorasso Costa del Vento 2008 - Vigneti Massa.  Ossidato (tappo sughero)
Derthona Costa del Vento 2012 - Vigneti Massa.  

Ho dovuto stapparne tre per trovarne una potabile... effettivamente le 2008 le avevo scordate in cantina sotto una pila di altra roba, ma per quello che doveva diventare l'italico Montrascé 12 anni dovrebbero essere niente. Bottiglie comprate direttamente e rimaste sempre in cantina. Il sopravvissuto dimostrerà di essere un buon vino, con agrumi e frutta matura, ricco e di buona struttura, ma tutto un po' frenato dalla scarsa freschezza e dal finale amandorlato. Peccato, perché ai tempi è stata una delle primissime visite in cantina serie ed aveva decisamente entusiasmato, ed era qualche anno che non lo riassaggiavo con calma oltre ai banchi d'assaggio. Dai sui rossi invece mai una delusione, che in realtà sia un rossista represso? :-)

Champagne Rosé Brut - Billecart-Salmon. E' sempre una sicurezza in tema di bolle rosate e quando capita lo riassaggio volentieri, qui plauso alla bocca rigorosa, tesa e senza sbavature, naso più classico tra fruttini e qualche timida spezia orientale. Ovviamente le emozioni stanno altrove e sta pian piano scivolando fuori prezzo...
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Ludi » 20 ott 2020 09:03

sbrega ha scritto:Macchiona 2010 La Stoppa
Da tempo mi ero allontanato dal La Stoppa per un gusto personale non consono ai vini degli ultimi decenni.
Ma visto che mi metto sempre in discussione come bevitore e appassionato, ho deciso di aprire una Macchiona del 2010.
Un emiliarosso Indicazione Geografica Tipica composto da 50% #barbera e 50% #Bonarda. Frutto di una agricoltura Biologica senza concimazione ne tantomeno diserbo e pesticidi.
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Bene decanter e 2/3 ore di attesa.
Beh....Complimenti alla Elena Pantaleoni :wink: :wink: :wink: :wink:
Il naso si pulisce ed esce un frutto di ciliegia sotto spirito, marasca. Poi spezie dolci come tabacco, pepe bianco.
Un po' di movimento del bicchiere e arriva un bellissimo balsamico.
La bocca riprende il frutto molto piacevolmente, l’acidità invita alla beva e accompagna egregiamente l'abbinamento.
Una leggera sapidità per dare ancora più complessità a questo vino.
Non un mostro di persistenza ma non è nemmeno quello che mi aspetto.
Alla fine bottiglia FACILMENTE bevuta in 2.
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Che dire... contentissimo di aver ritrovato un vino che avevo perso, e averne goduto più dei 1999 / 2000 bevuti ormai epoche fa.


bevuto lo scorso Natale da doppia magnum....le note animali non si sono mai ricomposte, ma alla fine si sono ben integrate, paradossalmente, con quelle del frutto. A me è piaciuto, alcuni commensali (i meno appassionati di vino) erano molto perplessi.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda guatto85 » 23 ott 2020 21:01

Ho quasi timore a scrivere, per il semplice fatto che vi leggo da una vita ma mai avuto il coraggio di scrivere un commento sui vini bevuti. Sono autodidatta ma grande appassionato. Stasera ho aperto questo vino molto "basico" ma direi buono se posso permettermi :D :D e mezzo

FUMIN 2015 di Feudi San Maurizio.
Rosso fruttato un po' corto in bocca ma buono dai non il diavolo.

Grazie alla prossima. Comunque le vostre bevute esempio super nebbiolata ecc...... Mi fanno emozionare e mi divertono da paura a leggere le vostre recensioni
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Alberto » 23 ott 2020 23:18

In giorno come gli altri, il mio 40° compleanno... :lol:

Con un antipasto di salame di Felino ed Asiago Pennar fresco (pranzo):
Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Vigneto della Riva di San Floriano, Nino Franco, 2018 (12%)
Back to basics. Spuma evanescente, carbonica a livello visivo stranamente grossolana, al gusto invece scampato pericolo. Il pedigree nobile del vigneto (uno dei più suggestivi di Valdobbiadene, strapiombante sul centro storico, ai piedi della salita verso il Monte Cesen) si percepisce in modo chiaro al naso nel nitore del frutto bianco (pera), con l'agrume (mandarino?) in seconda battuta; anche toni vegetali freschi di contorno, il tutto in ogni caso in modo particolarmente soffuso, delicato. Bocca consequenziale, gli manca un po' di oomph, ma così è la sua cifra stilistica, estremamente rarefatta e diafana.

Con un antipasto di salami veneti (suino e asino, prodotti locali dell'entroterra veneziano) ed Asiago Pennar mezzano (cena):
Trento Pas Dosé 3.Tre, F.lli Pelz, 2013 (12,5%)
Sboccatura 2018. Nocciola cruda e timido frutto bianco al naso, acidità "cembrana" che a tratti deborda rispetto ad un corpo abbastanza magrolino, sembra quasi un BdB ma non lo è. Non si sente per nulla il parziale passaggio in barriques del vino base, e non so se questo sia un pregio o un difetto... Un po' inconcludente se preso da solo, ma si anima e prende notevolmente ritmo se accompagnato al cibo, pur in un quadro generale di persistenza non eccezionale. Bolla per giunta non finissima, sarebbe stato un plus...peccato. QPR per me rivedibile, tra l'altro.

Con tagliatelle (fatte in casa) con porcini (pranzo):
Alsace Engelgarten, Marcel Deiss, 2015 (13,5%)
Oro carico, molto brillante. All'apparenza già in parte evoluto al naso, gioca a fare lo Chenin in annata calda e matura, nelle sue note di frutta gialla quasi in confettura (cotogna), cera, miele ed altri prodotti apiari, poi anche toni canforati/resinosi/medicinali, ma alla fine capisci che è solo il riesling (non in solitario, ma chiaramente in veste maggioritaria nella complantation) che gioca a nascondino, dietro il muro dell'estrema maturità delle uve, con IMHO anche un filo di botrite ad ampliare il quadro. Bocca sec-tendre (per rimanere negli stilemi consueti ad una certa Loira), molto voluminosa all'attacco, poi si sfina nella progressione, asciugandosi senza risultare amaro, il che è una gran cosa. Non perfetto focus, ma suprema gourmandise complessiva, in pieno stile-Deiss (leggi Strabismo di Venere applicato).
Terra Alta Blanc La Serra, Herència Altés, 2014 (14,5%)
Tappazzo brutto... Ne ho un'altra boccia, riproverò, perché il vino credo meriti (piccola produzione da vigneti vecchissimi di garnatxa blanca, oltre i 110 anni di età).

Con risotto alla salsiccia mantovana al finocchio e zucca violina (cena):
Mosel Pündericher Marienburg Rothenpfad, Clemens Busch, 2007 (13,5%)
Non classificato né Trocken né GG (che comunque esiste nell'annata), presumo sia l'equivalente di quello che ora è etichettato come "Rothenpfad Reserve". Un tappeto volante ci trasporta dall'Alsazia di Deiss verso quello che per certi versi si può considerare l'alter-ego germanico del vecchio Jean-Michel (per gli amici Ricciolino), ovverosia Clemens Busch: anch'egli pioniere dell'approccio natur nel proprio territorio, vini più di impeto che di dettaglio, alla ricerca dei limiti di concentrazione di massa (e alcol, ricordo un Raffes a 15% una quindicina di anni fa... :roll: ) del riesling. Testimone ne è la gran copia di frutto tropicale maturo che marca sin da subito il naso di questo vino, portato poi con coerenza in bocca, che impatta tutta in orizzontale (una specie di "legnata morbida" sui denti, per così dire), con un residuo zuccherino piccolo, ma non ininfluente...anche se poi la proverbiale, naturale acidità del Re dei vitigni inizia a lavorare, allungando il sorso, sfinandolo. Not your ordinary riesling, comunque...e a dire il vero, non sono questi nemmeno i "miei" riesling, da sempre, anche se ne riconosco la fattura.

Fine cena:
More Than 40 Years of Age Tawny Port, W. & J. Graham & Co. (20%)
Versione d'antan del 40 y.o. della Graham's, un imbottigliamento grossomodo metà-fine anni '90 importato da Sagna, in bottiglia verde satinata con tappo raso e ceralacca (una delle più tenaci che mi sia capitato di incontrare, peraltro). Stappatura non semplicissima, ma il corto tappo si lascia domare senza problemi dal cavatappi a lame.
Color marroncino trasparente, con un'incredibile, implausibile sfumatura rossiccia che ancora "lurka" in sottofondo, e lacrime lentissime, dense sulle pareti del bicchiere. Appena stappato parte subito a mille, sbattendosene bellamente dei decenni. Che dire: non cercare troppi descrittori (ad ogni modo: nocino, cuoio agée, tabacco, fieno, catrame, lacca, marron glacé, e forse altri 100 e più)...mettilo in bocca, e comincia a masticare finché non ti stanchi. Dopo 2-3 minuti dalla deglutizione esce in retrolfatto un'altrettanto stupefacente nota di frutto rosso fresco, come a dire che 60 e più anni tra legno e vetro, in fondo, non hanno voluto dire nulla. Lo seguirò per un paio di settimane nel suo tragitto a bottiglia aperta, vedremo.

Digestivo:
Slivovka, Kilc, Raccolto 1997 (40%)
Prodotto artigianalmente dalla storica distilleria di Plezzo/Bovec nell'alta valle dell'Isonzo in Slovenia, da doppia distillazione discontinua. Che dire, un grande distillato, cristallino e mobile nei profumi, che da una secchezza vegetale quasi severa dell'inizio, si fanno via via sempre più dolci, speziati ed avvolgenti, trasposti alla perfezione in bocca, con una finezza ed un controllo delle note amare in chiusura segno di una gestione dei noccioli praticamente perfetta. Una chicca.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Alberto » 24 ott 2020 17:56

Oggi con spare ribs di manzo irlandese affumicate (sia "soft" preparate con un dry rub texano classico, sia piccanti):

Salento Rosso Patriglione, Cosimo Taurino, 1995 (14,5%)
Un leone in gabbia che si batte fino allo stremo delle forze, ma che alla fine soccombe al TCA. Si può comunque intuire il vino sotto, che sarebbe stato splendido. Che fortuna ultimamente, eh... :roll:

Brunello di Montalcino, Quercecchio, 2015 (14,5%)
Da manuale il colore rubino non troppo concentrato, dai bei riflessi violacei giovanili. Naso di media intensità, decisamente sul frutto rosso, con l'agrume che si aggiunge solo dopo un bel po', con discrezione; un po' sacrificata purtroppo quella terrosità particolare, nobile e "luminosa", che cerco sempre a Montalcino. Bocca non marcatamente estrattiva, con qualche rugosità tannica iniziale che l'aria nel bicchiere man mano alliscia, ritorna il frutto rosso con lieve tendenza dolce ma anche una buona freschezza, lo direi un Brunello bread & butter come dicono gli Americani, buon compagno della tavola carnivora. Mi sembra di intuire che i margini di crescita ci sono, vedremo.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda ale1984 » 24 ott 2020 18:56

Voillot - Volnay 1er Cru Champans 2005

Frutta nera (mirtilli, more, ma anche ciliegie) ancora "fresca", violetta, china, anice, terra bagnata, cioccolato, resina di pino, quel profumo dei boschi alpini. In bocca spaventa l'energia ancora inespressa, sembra una molla compressa pronta ad esplodere. Il sorso è freschissimo, il tannino appuntito (per essere un pinottone), la persistenza, soprattutto nelle componenti balsamiche, di minuti. Alla cieca gli avrei dato 10 anni in meno. Grande bottiglia, sicuramente da aspettare ancora.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda littlewood » 24 ott 2020 19:31

Alberto ha scritto:Oggi con spare ribs di manzo irlandese affumicate (sia "soft" preparate con un dry rub texano classico, sia piccanti):

Salento Rosso Patriglione, Cosimo Taurino, 1995 (14,5%)
Un leone in gabbia che si batte fino allo stremo delle forze, ma che alla fine soccombe al TCA. Si può comunque intuire il vino sotto, che sarebbe stato splendido. Che fortuna ultimamente, eh... :roll:

Brunello di Montalcino, Quercecchio, 2015 (14,5%)
Da manuale il colore rubino non troppo concentrato, dai bei riflessi violacei giovanili. Naso di media intensità, decisamente sul frutto rosso, con l'agrume che si aggiunge solo dopo un bel po', con discrezione; un po' sacrificata purtroppo quella terrosità particolare, nobile e "luminosa", che cerco sempre a Montalcino. Bocca non marcatamente estrattiva, con qualche rugosità tannica iniziale che l'aria nel bicchiere man mano alliscia, ritorna il frutto rosso con lieve tendenza dolce ma anche una buona freschezza, lo direi un Brunello bread & butter come dicono gli Americani, buon compagno della tavola carnivora. Mi sembra di intuire che i margini di crescita ci sono, vedremo.

Senza ironia alberto....ma dove c...zo lo peschi quercecchio????? :shock: auguri eh! :D
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Alberto » 24 ott 2020 19:37

littlewood ha scritto:Senza ironia alberto....ma dove c...zo lo peschi quercecchio????? :shock: auguri eh! :D

Non ho detto che è un grande Brunello, ho detto che ha degli elementi positivi e che secondo me può migliorare in bottiglia.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Alessio » 24 ott 2020 20:34

Questa sera le Méal Hermitage Chapoutier 1996, era l’anniversario di fidanzamento con mia moglie e quindi la scelta dell’annata é stata ovvia. Detto che il Rodano del Nord con la carne é sempre strepitoso mi sono accorto che sull’etichetta c’erano anche i caratteri Braille. Curiosando su internet ho scoperto che proprio dal 1996 Chapoutier lo fa su tutte le bottiglie. Mi sembra una cosa bella è mi chiedevo se conosceste altri vignerons o maison che lo facciano.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda littlewood » 24 ott 2020 21:33

Alessio ha scritto:Questa sera le Méal Hermitage Chapoutier 1996, era l’anniversario di fidanzamento con mia moglie e quindi la scelta dell’annata é stata ovvia. Detto che il Rodano del Nord con la carne é sempre strepitoso mi sono accorto che sull’etichetta c’erano anche i caratteri Braille. Curiosando su internet ho scoperto che proprio dal 1996 Chapoutier lo fa su tutte le bottiglie. Mi sembra una cosa bella è mi chiedevo se conosceste altri vignerons o maison che lo facciano.

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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 24 ott 2020 22:19

Klinec - Gardelin 2015

Orange wine molto orange, da pinot grigio. Avrebbe anche un naso di grazioso impatto con zenzero e mandarino, peccato che la volatile sia devastante. In bocca? Vicino all'imbevibilità. Nemmeno su delle alici marinate (olio e aceto) è riuscito a fare dimenticare quanta volatile avesse.
Produttore da castrare, letteralmente. Che si metta a fare vini per enogay (vecchia citazione forumistica), magari saranno bevibili.
:evil:
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 24 ott 2020 22:41

Qualche sera fa al ristorante, wine pairing pressoché obbligato visti i prezzi bistellari à la carte:

Ca' del Bosco - Franciacorta Brut Cuvée Annamaria Clementi 2010
Lo ha preso mia moglie, tutto sommato non male, meglio rispetto a quanto provato al banco d'assaggi di DW, la chiusura però non è all'altezza né del prezzo né della concorrenza cuginica.
:D :D :D :)

Terlan - Kreuth 2018
Semplice e diretto, ok sull'astice, ma troppo alcoolico.
:D :D :D

Quartara - Fiano 2015
Orange, molto fumé, rotondo e salino, molto interessante e sinergico col piatto. Forse il primo fiano macerato che abbia bevuto, ben fatto.
:D :D :D :) ++

Vacheron - Sancerre 2019
Salvia e menta nitide, un po' di grasso, corpo medio, pare più sudista, ma è didascalico.
:D :D :D ++

Parens - Ribolla gialla riserva 2015
Naso dolce, corpo agrumato e verde, poca mobilità, non impressiona.
:D :D :D

Cloudy bay - Te wahi 2016

Mai bevuto prima, il loro pinot nero. Lampone, fondo scuro; leggero, ben fatto, tecnicamente ineccepibile, ma gustoso e sollecitante.
:D :D :D :) -

Poggio di sotto - Rosso di montalcino 2016

Naso portentoso ma bocca che cede progressivamente e velocemente.
:D :D :D :)

Lafaurie-peyraguey - Sauternes
Più passito che speziato, quasi un filo stucchevole.
:D :D :D +

Graham's - Porto tawny 20 yo

Questo invece ha talento, con i terziari tabaccosi che danzano col frutto. E' sempre un gran piacere incontrare un porto agé.
:D :D :D :)
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