Sono temi sui quali parlo anche io da tempo, basta guardarsi attorno e si capiscono, c'è una reazione uguale in molti paesi diversi.
Estraggo due passaggi interessanti:
Le vittorie elettorali dei populismi di destra in questi ultimi anni possono essere viste come una rivincita dei perdenti storici. Di quelli che chiamerei la retroguardia dell’Occidente, di chi vuole andare indietro piuttosto che avanti. Per andare indietro intendo: tornare al nazionalismo chiuso e al protezionismo economico, combattere ogni forma di globalizzazione politica ed economica, arginare o annullare le immigrazioni dai paesi più poveri, puntare all’omogeneità etnica e religiosa del proprio paese, incrementare gli apparati polizieschi, mettere in primo piano l’ardore patriottico.
A queste masse marginali importano sempre più altre cose, che riassumerei nel termine narcisismo identitario. Ovvero, orgoglio nazionale (o regionale, come nel caso dei partiti separatisti catalano, basco, scozzese, un tempo la Lega di Bossi), riaffermazione della cultura originaria di appartenenza – il rosario di Salvini, la sintonia di Trump con il Bible Belt americano, il coccardismo chauvinista della Le Pen, il culto nell’Union Jack e “God Save the Queen” degli inglesi, ecc. È un potente ritorno – backlash, sferzata all’indietro– a un focolarismo profondamente minacciato dalla società globalizzata. Esso non ha ragioni economiche profonde, ma ragioni di tipo squisitamente culturale e psicologico.
Aggiungo un salto in avanti al ragionamento: chi rimane indietro, e si rivolge al passato (identitario) lo fa perché intellettualmente inadatto ad affrontare il livello superiore di competizione che l'apertura ad una geografia più ampia nelle relazioni socio economiche inevitabilmente comporta. Non ha gli strumenti, e nemmeno riuscirà mai a procurarseli. E allora vuole compensare cercando di segare le gambe a quelli migliori di lui/lei.
Non cresco, e allora faccio scendere te. E mi arrocco.
Anche il ritorno in auge delle tante manifestazioni folkloristiche locali, tutte centrate sulla "storia", sulle "radici", su un passato presunto glorioso e idealizzato, è indizio di questo vivere il proprio tempo con la testa girata indietro.
E' un atteggiamento pernicioso, perdente, di breve respiro e di ancora minore lucidità. Solo pancia.
Contro questa visione intestinale dell'universo io vorrei tanto ma tanto un governo dei pochi, stile oligarchia illuminata.