Messaggioda tenente Drogo » 24 lug 2020 01:22
abbonarsi a Repubblica, sempre peggio quel giornale, non vale la pena
questo articolo però è interessante
(notare però il titolo idiota che riduce a una questione di tifo le più che legittime opinioni dei cittadini olandesi)
lo copio-incollo da uno che l'ha postato su Facebook
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I turisti olandesi che tifano Rutte: "Italia, ora basta sprechi e privilegi"
Viaggio tra i campeggiatori dei Paesi Bassi sul lago di Bolsena che difendono la linea dura del loro premier: "L'Italia mandi in pensione a 67 anni e abolisca quota 100. Le nostre diffidenze? Da noi si spende dopo avere incassato, spesso da voi è il contrario"
Da "La Repubblica" 21/7/20
BOLSENA - Nel campeggio degli olandesi, che Fred frequenta da quaranta anni esatti, hanno pronto l'accordo Italia-Olanda sul Recovery Fund. "Saltiamo Bruxelles, che non funziona", illustra, "e poi Conte prometta a Rutte che anche da voi si andrà in pensione a 67 anni. Quella roba di Salvini, Quota 100, è, come dite in Italia, un privilegio. Promettete una riforma che mandi i lavoratori a riposo a 67 anni e vedrete che il nostro premier vi lascerà prendere i soldi che chiedete all'Europa".
Nel campeggio degli olandesi, Blu camping, chilometro 111 della Cassia, lungolago di Bolsena, solo un quarto delle piazzole sono occupate in questa stagione di turismo frenato. Gli olandesi, affezionati da generazioni, sono comunque tornati. E' bastata una mail dei titolari: apriamo a giugno. Operai di Rotterdam con Mercedes, impiegati del ceto medio, di sinistra, ricchi trader dell'alimentare. Sono scesi. E, si scopre, sostengono tutti il premier Mark Rutte che a lungo ha inchiodato l'Italia alla crisi del fondo perduto.
Fred ti spiega perché. E' un quasi pensionato d'oro. Ha commerciato con la Scandinavia per multinazionali dell'agroalimentare e tre volte l'anno, da quaranta appunto, scende in Italia con la roulotte. Dal pc segue, in pantaloncini, le vicende di Bruxelles. "Io e mia moglie siamo venuti anche nell'estate del Corona perché di voi ci piace tutto. I centri storici come musei all'aperto, la pasta al ragù sempre al dente. Da noi, ad Arnhem, dentro al sugo ci buttano funghi e peperoni".
La città fu roccaforte nazista, fermò l'avanzata angloamericana. Fred è concentrato sull'età della pensione perché, racconta, in Olanda dopo la crisi delle banche americane diverse fabbriche chiusero e l'età del pensionamento si è gradualmente alzata. "Sarà perché siamo un Paese ricco, ma il 2008 ci ha segnato: la nostra generazione non aveva mai conosciuto l'austerity. I sacrifici per ripartire li abbiamo fatti e oggi non sopportiamo chi vuole saltare i suoi guai prendendo le scorciatoie".
La moglie Marjo, contrazione di Mary e Josephine, maestra a 2.700 euro al mese, annuisce. Fred spiega che da loro, anche nella multirazziale Amsterdam, nel gigantesco porto di Rotterdam dove giganteggiano i traffici loschi, il pagamento in nero non è possibile: in Olanda tutto passa per lo Stato. "Lo sa che la mia busta paga era quaranta a me e sessanta in tasse". No, non si fida dell'Italia che dice di amare, non vuole che il post-Covid diventi una nuova Grecia. "Abbiamo dato tanti soldi per mantenerla", dimenticando che Atene è stata abbandonata al suo deficit con le piazze in fiamme. E dell'Italia che conosce da Venezia a Palermo dice che si dovrebbe liberare della "bu-ro-cra-zia". Scandisce, perché dopo quarant'anni domina la lingua.
"La scorsa estate, sono in autostrada, all'altezza di Firenze, in camper. Non mi accorgo del cartello di limite dei settanta l'ora. Dopo sei mesi mi arriva un pacchetto dall'Italia. Dieci pagine scritte a penna in italiano. Non capisco niente, intuisco solo che andavo ai novanta e che devo pagare 150 euro. Una multa. Colpa mia. Verso, ma dopo tre mesi ricevo una seconda raccomandata, ora di venti pagine. Non capisco ancora, ma la cifra è salita a 200 euro. Sono preoccupato, chiamo l'ambasciata d'Olanda a Roma. I funzionari mi spiegano che il raddoppio è legato alle risposte che non ho dato al questionario. Ecco, voi dite che siamo frugali. E' che non ci piace lo spreco, ci infastidiscono le cose illogiche. Detto questo, in Italia ci verrei a vivere domani. Potrei aprire un camping".
Gli olandesi sono panorama contemporaneo, a Bolsena. Si allargano sui trentaquattro campeggi con spiaggia sul lago. Silvana, una nonna della provincia di Venezia, e il marito Kris, lui capo di un ufficio della Provincia che gestisce l'area centro-orientale dell'Olanda, hanno l'età per ricordare Johan Cruyff e quell'immagine di libertà che il Paese allora regalava. Si dicono ceto medio e progressisti, "ma la gente sta con Rutte, oggi sarebbe rieletto senza neppure campagna elettorale". In fondo, spiegano, con le sue politiche di rigore tanto neoliberiste quanto nazionaliste tiene al guinzaglio il populismo in agguato anche tra i diciotto milioni dei Paesi Bassi. "Il fondo dei pensiero degli olandesi, vi spiego, è questo: noi spendiamo quando abbiamo incassato, spesso in Italia si spende prima di incassare. Nascono da lì le diffidenze". Anche i loro racconti, quattro figli dai 32 ai 17 anni, sono un'ode al vino di Montefiascone, "Est!, Est!!, Est!!!", una dichiarazione d'amore dal Nord Europa: "Quando entriamo in Italia siamo felici".
Rutge è l'operaio, lui di Rotterdam, 48 anni. Con la Mercedes è sceso fino alla provincia di Viterbo e sta montando una tenda che è un salone doppio: "Certo da voi è successo tutto prima, poi si è diffuso nel resto d'Europa", dice. "Il fascismo, un grande partito cattolico nel dopoguerra, la lotta armata, Berlusconi, il populismo. Se vi guardiamo da fuori siamo frastornati, abbiamo anche un po' paura. Poi veniamo sul lago e dimentichiamo tutto".