Il Vulture

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ryanc82
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Il Vulture

Messaggioda ryanc82 » 07 lug 2020 13:49

Qualche produttore di Aglianico del Vulture che vale la pena visitare???
landmax
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Re: Il Vulture

Messaggioda landmax » 07 lug 2020 13:56

Musto Carmelitano.
piergi
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Re: Il Vulture

Messaggioda piergi » 07 lug 2020 15:36

Carbone
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Ludi
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Re: Il Vulture

Messaggioda Ludi » 07 lug 2020 20:44

Sempre valido Paternoster.....specie il Don Anselmo.
Da provare Elena Fucci
TheSomm_o
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Re: Il Vulture

Messaggioda TheSomm_o » 09 lug 2020 22:07

Io la Fucci la salterei a pié pari dopo la mia esperienza. Cantina pompatissima a mio parere.
Da visitare ti direi Cantine del Notaio, sono stupende! E hanno fatto un po' la storia della denominazione. Quoto anche Carbone a Melfi. Da bere anche altre (ma questa è un'altra storia).
vino.curioso
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Re: Il Vulture

Messaggioda vino.curioso » 17 lug 2020 15:21

TheSomm_o ha scritto:Da bere anche altre (ma questa è un'altra storia).
Visto che bene o male i nomi che saltano fuori in zona sono sempre gli stessi (i "da bere" espressi in passato mi sembra si sovrappongano abbastanza ai "da visitare" del thread), chi ti verrebbe in mente? Grazie!

PS con Fucci che esperienza hai avuto? Potresti raccontare?
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Re: Il Vulture

Messaggioda TheSomm_o » 20 lug 2020 12:33

Visto che bene o male i nomi che saltano fuori in zona sono sempre gli stessi (i "da bere" espressi in passato mi sembra si sovrappongano abbastanza ai "da visitare" del thread), chi ti verrebbe in mente? Grazie!

PS con Fucci che esperienza hai avuto? Potresti raccontare?[/quote]

Premesso che i "da bere" a cui ti riferisci non li ho ancora letti qui sul forum, a me sono piaciuti molto il Daginestra di Grifalco, la Riserva di Martino, la Firma del Notaio, lo Stupor Mundi di Carbone. Più "semplici" ma a mio parere grandi prodotti, il Repertorio del Notaio, il Terre di Orazio di Cantine di Venosa, il Grifos di Grifalco. Ovviamente considerando le annate.

Con Fucci semplicemente un atteggiamento di saccenza al limite del sopportabile, al contempo degli errori grossolani (ad es. temperatura di servizio dei vini in assaggio bassissima, presunti sentori totalmente inesistenti in quei vini), legno troppo marcato. Riassaggiato recentemente a Merano (qui servito troppo caldo) mi è sembrato un buon aglianico del Vulture, ma non vicino all'eccellenza.
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Re: Il Vulture

Messaggioda vino.curioso » 20 lug 2020 20:03

Penso che tutto nasca dalla tua interpretazione in via prettamente letterale della domanda iniziale: ossia quali cantine VISITARE. Io ci avevo letto fra le righe una richiesta più ampia, che includesse cioè anche un bel "cosa bere", a corredo.
Detto questo, i nomi usciti poco sopra (e qua e là in passato sul forum: Fucci, Musto, Carbone, Paternoster and so on) sono quelli che ho sempre trovato a rincorrersi in giro per la rete - a volte con l'aggiunta di qualche altro (Basilisco, D'Angelo e via dicendo); sono più o meno sempre loro, e vengono via via nominati od omessi a seconda dei periodi o dei gusti personali. Tu alcuni di questi li segnalavi per la visita alle loro cantine, ma sono bene o male gli stessi produttori che si evidenziano anche all'assaggio. Probabilmente il numero dei produttori locali in grado di produrre vini capaci di imporsi all'attenzione generale è ancora piccolo, ed ecco spiegato il fatto che le due liste tendano a collimare.
Grazie mille per la delucidazione su Fucci.
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Re: Il Vulture

Messaggioda TheSomm_o » 26 lug 2020 17:07

vino.curioso ha scritto:Penso che tutto nasca dalla tua interpretazione in via prettamente letterale della domanda iniziale: ossia quali cantine VISITARE. Io ci avevo letto fra le righe una richiesta più ampia, che includesse cioè anche un bel "cosa bere", a corredo.
Detto questo, i nomi usciti poco sopra (e qua e là in passato sul forum: Fucci, Musto, Carbone, Paternoster and so on) sono quelli che ho sempre trovato a rincorrersi in giro per la rete - a volte con l'aggiunta di qualche altro (Basilisco, D'Angelo e via dicendo); sono più o meno sempre loro, e vengono via via nominati od omessi a seconda dei periodi o dei gusti personali. Tu alcuni di questi li segnalavi per la visita alle loro cantine, ma sono bene o male gli stessi produttori che si evidenziano anche all'assaggio. Probabilmente il numero dei produttori locali in grado di produrre vini capaci di imporsi all'attenzione generale è ancora piccolo, ed ecco spiegato il fatto che le due liste tendano a collimare.
Grazie mille per la delucidazione su Fucci.



Certo che tra le righe anch'io ci ho letto un bel "cosa bere", ma a volte è bene distinguere le cantine belle o bellissime da visitare da quelle che realizzano capolavori enologici. Purtroppo spesso le cose non collimano, se non in alcuni casi... Non conoscendo il forumista che ha posto la domanda è bene fare un distinguo a mio parere, ed è quello che ho cercato di fare.
Tornando all'argomento oggetto del post, in sintesi direi che Cantine del Notaio racchiude sia storia che qualità nei vini. Giuratrabocchetti è stato un luminare per il rilancio della denominazione. Le cantine sono stupende. Carbone rimane comunque una valida alternativa sotto diversi aspetti.
Per quanto riguarda la tua frase conclusiva (prima di quella di Fucci) ti dò ragione, si incontrano alcune eccellenze anche su produttori medio piccoli saltuariamente negli anni, senza però una buona continuità. Ricordo anche che la DOCG è datata 2010. E che parliamo di un vitigno con grandi espressioni nel lungo invecchiamento. Tempo al tempo.
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Re: Il Vulture

Messaggioda zampaflex » 27 lug 2020 09:04

Avete nominato Grifalco: assaggiato qualcosa l'anno scorso, il Grifalco 2017 mi è piaciuto senza ma. Non so nulla della cantina però :D
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Re: Il Vulture

Messaggioda divino59 » 27 lug 2020 10:24

TheSomm_o ha scritto:Visto che bene o male i nomi che saltano fuori in zona sono sempre gli stessi (i "da bere" espressi in passato mi sembra si sovrappongano abbastanza ai "da visitare" del thread), chi ti verrebbe in mente? Grazie!

PS con Fucci che esperienza hai avuto? Potresti raccontare?


Premesso che i "da bere" a cui ti riferisci non li ho ancora letti qui sul forum, a me sono piaciuti molto il Daginestra di Grifalco, la Riserva di Martino, la Firma del Notaio, lo Stupor Mundi di Carbone. Più "semplici" ma a mio parere grandi prodotti, il Repertorio del Notaio, il Terre di Orazio di Cantine di Venosa, il Grifos di Grifalco. Ovviamente considerando le annate.

Con Fucci semplicemente un atteggiamento di saccenza al limite del sopportabile, al contempo degli errori grossolani (ad es. temperatura di servizio dei vini in assaggio bassissima, presunti sentori totalmente inesistenti in quei vini), legno troppo marcato. Riassaggiato recentemente a Merano (qui servito troppo caldo) mi è sembrato un buon aglianico del Vulture, ma non vicino all'eccellenza.[/quote]

La Riserva 11 di Martino secondo me uno de migliori assaggi fatti in zona lo scorso anno, Stupor Mundi di Carbone , ottimo.
I vini D'Angelo a Rionero in Vulture e quelli di Donato D'Angelo sempre a Rionero in Vulture, nome storico e grande fautore della denominazione da oltre 30 anni.
Segnalo Tenuta Le Querce a Barile con Vigna della Corona Aglianico in purezza di grande concentrazione e potenza, ed il Tamurro Nero , vitigno autoctono ( sconosciuto ai più) di Barile.
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Re: Il Vulture

Messaggioda vino.curioso » 28 lug 2020 14:20

TheSomm_o ha scritto: Certo che tra le righe anch'io ci ho letto un bel "cosa bere", ma a volte è bene distinguere ... Non conoscendo il forumista che ha posto la domanda è bene fare un distinguo a mio parere, ed è quello che ho cercato di fare.
Spero non sia passato nel post un atteggiamento rompiscatole da parte mia... non c'era intenzione alcuna. In caso contrario, me ne scuso. :)

TheSomm_o ha scritto: Cantine del Notaio racchiude sia storia che qualità nei vini.
Oddio, parliamo sempre di un'azienda che ha come prima annata il 98, se non vado errato. Le primissime bottiglie stanno entrando giusto ora nel plateau dei "grandi" aglianici. Come cantine "storiche", considererei soltanto Martino, D'Angelo (pre scissione) e Paternoster - con gli ultimi 2 ad aver creato bottiglie che, in alcuni casi, oggi vanno per i 30 e saltando fuori qua e là sembrano dare ancora buone soddisfazioni.

TheSomm_o ha scritto: Giuratrabocchetti è stato un luminare per il rilancio della denominazione. Carbone rimane comunque una valida alternativa sotto diversi aspetti.
Oltre alla spinta a livello commerciale che può aver dato Cantine del Notaio, fai riferimento a qualcos'altro? Per Carbone: quali aspetti trovi lo rendano valido? Economici, di fattura, di (possibile) lunga serbevolezza o altro ancora?

TheSomm_o ha scritto: Ricordo anche che la DOCG è datata 2010. E che parliamo di un vitigno con grandi espressioni nel lungo invecchiamento. Tempo al tempo.
Non posso che concordare a pieno. Ma vorrei anche lanciare un piccolo sasso nello stagno: quanti sono i produttori ad utilizzarla, questa DOCG? Interessante il fatto che i due "campioni" della zona (Fucci e Notaio) non la sfruttino affatto, che mi risulti (escludendo un hapax, il Fucci Ris. Sup. 2013 che peraltro credo esista solo in magnum) :roll: :wink: Io ho come la sensazione che la distinzione fra Vulture DOC e DOCG sia troppo marcata nei tempi di uscita, e che con un vitigno come l'aglianico sia complicato organizzarsi per una "via di mezzo". Mi chiedo se sia più una questione enologica o meramente commerciale...
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Re: Il Vulture

Messaggioda TheSomm_o » 28 lug 2020 16:07

vino.curioso ha scritto:
TheSomm_o ha scritto: Certo che tra le righe anch'io ci ho letto un bel "cosa bere", ma a volte è bene distinguere ... Non conoscendo il forumista che ha posto la domanda è bene fare un distinguo a mio parere, ed è quello che ho cercato di fare.
Spero non sia passato nel post un atteggiamento rompiscatole da parte mia... non c'era intenzione alcuna. In caso contrario, me ne scuso. :)

Forse l'avevo sottointesoe non sono stato capito, in effetti scrivo sempre in pochino di fretta... ma non preoccuparti non me la prendo per così poco :)

TheSomm_o ha scritto: Cantine del Notaio racchiude sia storia che qualità nei vini.
Oddio, parliamo sempre di un'azienda che ha come prima annata il 98, se non vado errato. Le primissime bottiglie stanno entrando giusto ora nel plateau dei "grandi" aglianici. Come cantine "storiche", considererei soltanto Martino, D'Angelo (pre scissione) e Paternoster - con gli ultimi 2 ad aver creato bottiglie che, in alcuni casi, oggi vanno per i 30 e saltando fuori qua e là sembrano dare ancora buone soddisfazioni.

Anche qui non mi sono espresso a dovere (sempre per lo stesso motivo) , hai ragione, la storia a cui mi riferisco è quella relativa ai locali dove è ubicata la cantina, molto affascinante, che la proiettano tra le più belle del Vulture, non all'attività in se e per se.

TheSomm_o ha scritto: Giuratrabocchetti è stato un luminare per il rilancio della denominazione. Carbone rimane comunque una valida alternativa sotto diversi aspetti.
Oltre alla spinta a livello commerciale che può aver dato Cantine del Notaio, fai riferimento a qualcos'altro? Per Carbone: quali aspetti trovi lo rendano valido? Economici, di fattura, di (possibile) lunga serbevolezza o altro ancora?

Per cantine del Notaio faccio riferimento alla spinta a livello commerciale (dici poco... :D ) Per Carbone intendo ottimo equilibrio tra prezzo e qualità, grande potenziale di invecchiamento, bellezza intrinseca dei locali cantina. E ottimo esempio di professionalità e competenza durante la visita.


TheSomm_o ha scritto: Ricordo anche che la DOCG è datata 2010. E che parliamo di un vitigno con grandi espressioni nel lungo invecchiamento. Tempo al tempo.
Non posso che concordare a pieno. Ma vorrei anche lanciare un piccolo sasso nello stagno: quanti sono i produttori ad utilizzarla, questa DOCG? Interessante il fatto che i due "campioni" della zona (Fucci e Notaio) non la sfruttino affatto, che mi risulti (escludendo un hapax, il Fucci Ris. Sup. 2013 che peraltro credo esista solo in magnum) :roll: :wink: Io ho come la sensazione che la distinzione fra Vulture DOC e DOCG sia troppo marcata nei tempi di uscita, e che con un vitigno come l'aglianico sia complicato organizzarsi per una "via di mezzo". Mi chiedo se sia più una questione enologica o meramente commerciale...


Bellissima domanda, le risposte possono essere molteplici, abbiamo moltissimi esempi simili a livello nazionale, sarebbe bello chiederlo ai diretti interessati (ma chi ti risponde sinceramente? :D ) Non escludo assolutamente l'aspetto enologico, ma la mia era una sorta di provocazione dato che fino a fine anni 90 era assai difficile bere dei grandi prodotti in zona. Adesso la qualità è notevolmente aumentata, come in diverse zone in Italia e nel mondo, e penso che l'istituzione della DOCG non possa essere altro che un ulteriore passo verso la qualità a caduta anche sulla DOC.
Brodsky
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Re: Il Vulture

Messaggioda Brodsky » 30 lug 2020 19:20

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