Messaggioda Mike76 » 20 giu 2020 01:12
Alcune bevute sparse degli ultimi tempi...
Cantine Ferri - I vini di Nicola
Rosa di Cuti 2019 Puglia IGT: il solito "Rubeo" con una etichetta diversa...sempre delizioso e gastronomico come pochi.
Sol di Cuti 2019 Bianco Puglia IGT: un Fiano atipico. Mineralità da Alto-Adige e limonosità estrema...non facile alla cieca da ricondurre all'assolata Puglia, ma veramente buono da bere. Ah...costa 4 euro...qualità prezzo pari ad un grand Cru.
Ad Mira Bianco 2016: il vecchio Aureus, a base Chardonnay. Anche qui, lo si fa più "nordico" che Pugliese, anche se qualche sbuffo di calore si percepisce. Ben fatto, ma ancora giovane. Buono adesso, sarà migliore tra qualche anno.
Purpureus 2015 Puglia IGT: un Primitivo da bere anche d'estate, ben raffrescato...ti porta proprio in Puglia, e ci si medita pure a fine pasto.
Purpureus 2011: conferma di quanto può invecchiare bene. Corpo e aromaticità, alcolicità importante ma non percepita.
Buondonno - Visita in cantina
Bianco alla Marta 2018: il loro macerato, da vecchie viti di trebbiano. Fatto bene, veramente sorprendente: tannini da rosso, ma bevibilità non impegnativa. Albicocca disidratata e scorza d'arancia. Piaciuto tanto.
Rosato: meglio il 2019 del 2018, più abboccato e meno semplice e vinoso, come ho trovato il 2018.
Chianti Classico 2018: fresco e semplice, da merenda. Ma molto tipico e gustoso.
Chianti Classico Riserva 2016: si farà, si sente l'annata solare e piena. Per il momento, seppur molto buono, manca ancora in complessità...da risentire tra qualche anno...
Château Cos d'Estournel 2007: aperto perché in annata minore, e per impazienza. Si riconosce lo stile. Ancora abbastanza primario, ma già arrotondato e fine in bocca, dove si beve già molto bene. Da aspettare ancora, ma già approcciabile, se si vuole rinunciare all'eleganza del tempo e alla scatola di sigari.
Fattoria Ambra Carmignano Riserva Elzana 2011: deludente, già troppo avanti e troppo lineare e semplice nello sviluppo. L'annata non ha aiutato.
Franz Haas Pinot Nero 2013: non sfigurerebbe tra Borgogna base di pari prezzo, perché maturo e profumato.
Fratelli Serio e Battista Borgogno Barbaresco 2013: ricevuto in regalo, poi ripescato in cantina e aperto...non mi ricordo di aver mai bevuto un Barbaresco più anonimo di questo.
Agricola Punica Montessu 2016 Isola dei Nuraghi IGT: vino col pilota automatico...il Carignano è nascosto dall'erbaceo degli altri vitigni francesi a complemento. Si, non è fatto male...ma manca di personalità.
Tenuta di Fessina Etna Bianco A Puddara 2012: favoloso. Piaciuto un botto è dire poco...agrumato, minerale, sapido, fine e sfaccettato. Ora è raddoppiato di prezzo, ma questa boccia, se bevuta dopo qualche anno, sa dare soddisfazione. Ma va aspettata.
Canevel Prosecco Valdobbiadene Vigneto del Faè Dosaggio Zero: mi è piaciuto e mi ha sorpreso. Fresco, ben fatto, floreale, rinfrescante e non banale.
Castello d'Albola Chianti Classico Le Ellere Riserva 2012: seppur di Zonin, qui hanno lavorato bene e il prodotto ha il sapore di un Radda autentico. Semplice, senza guizzi particolari, ma molto piacevole a tavola con la bistecca.
Collestefano 2013: giovanissimo, mela golden, limone... dolce in bocca, con mineralità quasi conchigliosa da Chablis. Grande annata, piena e con ancora anni davanti. Ma già ora è una delizia.
Le Ragnaie Rosso di Montalcino 2014: annata molto buona perché il Brunello non è stato prodotto, ed il rosso ne ha beneficiato. Si sente più profondità e maturità, anche in annata dove manca l'allungo. Già buono da bere ora.
Paltrinieri Leclisse 2019: solita bollicina invitante e sgrassante, da giocare sui salumi. Ci vuole una magnum a testa, però.