Konstantin_Levin88 ha scritto:gbaenergiaeco10 ha scritto:Konstantin_Levin88 ha scritto:alleg ha scritto:gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.
Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...
Sono d'accordo. È un vino austero e acido, ma quasi mai da aspettare. Spesso non ha parabole così lunghe e non aspetterei 10 anni dalla messa in commercio per strapparlo... La 2010 è un buon barbaresco che non andrà mai oltre a dove è ora in fatto di apertura aromatica o di equilibrio. Gli spigoli se li porterà dietro e "sfiorirà" su quello scheletro acido-tannico.
Questo a differenza di Cortese, per esempio, col rabaja che è più squilibrato e impreciso e spesso muto fino a 4-5 anni dalla messa in commercio. Poi si apre... e resta un vino squilibrato e impreciso ma con un bel naso.
Di Rivella, alcune sue annate recenti sono già avanti. Aspetterei solo la 15.
Ciao
Dario
quali annate sarebbero avanti scusa?
07, 09, 11. "Avanti" non vuol dire da lavandinare. I profumi e il colore erano molto terziarizzati. Il 2007 (ma a essere onesti un po' anche gli altri 2) iniziava a cedere anche in bocca. Parlo di bottiglie aperte nell'ultimo anno e mezzo.
La 14 è molto buona ora. Con ciò non voglio dire che non lo sarà anche tra tre anni, dico che non sarà migliore di oggi. Idem la 13, buona ma oggi già aperta e distesa. Durerà ma non migliorerà. Anche perché francamente tutta sta massa tannica da far "digerire" dal tempo io nei vini di Rivella non l'ho mai trovata. Di solito il tannino è fine, infiltrante e poco invasivo. Le legnate sulle gengive stanno più a sud... L'acidità, quella sì, c'è e resta. Dà al vino dinamica e piacevolezza anche nell'invecchiamento, ma non va confusa con la giovinezza!
Per me sono vini affascinanti ma abbastanza fragili. Non credo c'entri il tappo o la variabilità tra le bottiglie. Non so se è la materia o la mano in cantina... ma tant'è.
Ciao!
Ti ho risp nell'altro commento, aggiungo solo una cosa...ma chi parla di variabilità delle bottiglie cosa intende di preciso? Ci scandalizziamo del fatto che un vino in annata mediocre sia mediocre e in una grande annata sia grande? Perché io mi scandalizzò del contrario
Discorso che viene fuori spesso anche con Valentini..tra annate e lotti eccetera...ma c'è una soluzione anzi due: la prima, comprare cocacola, la seconda, comprare sassicaia...(si scherza ovviamente, provocazioncinainaina)