SommelierSardo ha scritto:gianni femminella ha scritto:ZEL WINE ha scritto:zampaflex ha scritto:rossobarbagia ha scritto:
Le Malvasia di Bosa ci sono sia secche che dolci, quella di columbu si chiama alvarega quella dei f.lli Porcu e’ indicato nelle diverse declinazioni
Tanto mi piace la malvasia secca di Bosa, quanto poco mi convince la malvasia dolce.
La Malvasia di Bosa dolce è un' invenzione relativamente recente poiché il palato della gente non apprezza la tipologia tradizionale secca: tutti vogliono tutto e subito, mentre questo vino "ossidativo" ha bisogno di tempo, di essere ascoltato; è cangiante per ore nel bicchiere, è un amico che ha tanto da dire in una Domenica pomeriggio d'inverno davanti al camino, non necessariamente accompagnato...
Gli stessi bosani, (in tanti si fanno la Malvasia da vigne di proprietà), bevono questo strazio di vino dolce che non ha senso di esistere: me lo regalano tutti gli anni, più bottiglie. Chiedo sempre di provare a farla secca, secondo tradizione, di provare a riscoprire quel vino esagerato che viene da quelle vigne baciate da Dio in un posto dove senti l'odore della salsedine molto prima di iniziare i tornanti per il paese, a chilometri di distanza dal mare.
Purtroppo non hanno capito niente e la tradizione si sta perdendo: probabilmente se non ci fosse stata la vecchia guida de L'Espresso, anche di Columbu non si saprebbe niente...
E le dita di una mano sono troppe per contare i buoni produttori di Malvasia di Bosa, la vera Malvasia di Bosa.
Nella Valle del Tirso, invece, hanno lavorato decisamente meglio con la Vernaccia di Oristano ma c'è da impegnarsi ancora tanto per rilanciare uno dei prodotti più profondamente tipici dell'isola, senza ridimensionarlo solamente ad accompagnare la bottarga di muggine dello Stagno di Cabras.
bravo Giovà.
Diglielo tu a questi qua di comprarsi una bella malvasia. E pure una vernaccia.