vinogodi ha scritto:...fede... bisogna avere fede ...
E io ce l'ho!
E, devo dire, un bel sottofondo di balena nella Borgogna bianca ce l'ho sempre sentito...
vinogodi ha scritto:...fede... bisogna avere fede ...
..guarda , a parte gli scherzi e le ironie (ben vengano, sono il primo a sorridere o tentare di far sorridere dove ce ne sia l'occasione) sono in parziale accordo ( che non significa "disaccordo") con l'amico Armando (Castagno - Aramis) dove nel suo peregrinare è diventato un'autorità della Borgogna ma anche di altre aree enologiche. Conoscendo Armando , la sua bravura e passione, so che ciò che afferma , pur in sede dubitativa da persona intelligentissima , non è mai superficiale ma sempre supportato da studio profondo oppure per osmosi della conoscenza di altri. La mia fortuna è stata quella di crescere con un grandissimo tecnico (mio padre , enologo) dove spesso si parlava di questi argomenti. Lui era un pragmatico orientato alla "impresa agricola" più che alla poesia , al rigore tecnico, alla resa e al conto economico . Confermando , tra l'altro e ciononostante, la solidità qualitativa delle vigne più vecchie come avulse da un contesto meteorologico, come fossero una selezione varietale . Un po' la selezione genetica degli esseri umani dove non supportata dalla medicina: gli individui più vecchi sono quelli che hanno maturato una genetica migliore, che hanno un sistema immunitario più efficiente, più saggi , con più "esperienza biologica" . Eppoi sono meno produttivi , che è cosa buona e giusta nell'enologia , senza bisogno di artificiosi ( o forzosi) diradamenti per ridurne la verve produttiva a discapito di quella qualitativa. Quindi , se la qualità è derivata da numerosi fattori, non solo l'età della vigna, senz'altro l'età della vigna ha influenza sulla qualità , che sia determinante e in quale percentuale , date le numerose variabili in gioco per fare un grandissimo vino, lo lascio alle varie tifoserie schierate a seconda del proprio desiderata psicologico da riversare sul vino...Mike76 ha scritto:vinogodi ha scritto:...fede... bisogna avere fede ...
E io ce l'ho!
E, devo dire, un bel sottofondo di balena nella Borgogna bianca ce l'ho sempre sentito...
Aramis ha scritto:[
La mia opinione, che vale come mia personale opinione e basta: non esiste NECESSARIAMENTE una correlazione tra età delle vigne e qualità del vino.
In alcuni casi, ben noti e di grande importanza a livello planetario, è straordinariamente frequente constatare un autentico assestamento della qualità del vino anche oltre i 25 anni che citava Pudepu a proposito delle riserve di Biondi-Santi, età che assolutamente non inquadra e non riguarda il problema perché ci sono molti luoghi del mondo del vino dalla cultura profondissima in cui una pianta di 25 anni è considerata unanimemente in fase post-adolescenziale. A dire che non esistono leggi generali, ma qui davvero solo casi specifici.
Il dato più evidente portato come contributo dalla vigna vecchia, stando agli studi dei più importanti agronomi del mondo, è l'annullamento tendenziale, cioè come minimo il calmieramento, dell'effetto-annata, cioè della divaricazione qualitativa dei vini a seconda dell'andamento stagionale. In soldoni: una vigna vecchia "se ne frega" o quasi dell'annata, mentre una vigna molto giovane amplificherà gli effetti dell'annata nel vino, i quali effetti risulteranno enfatizzati, nel bene e nel male. Anche nel bene, qualche volta: chissà cosa doveva essere a livello di frutto, appena uscito, La Tache 1952, vino leggendario ottenuto da piante molto giovani.
pudepu ha scritto:Aramis ha scritto:[
La mia opinione, che vale come mia personale opinione e basta: non esiste NECESSARIAMENTE una correlazione tra età delle vigne e qualità del vino.
In alcuni casi, ben noti e di grande importanza a livello planetario, è straordinariamente frequente constatare un autentico assestamento della qualità del vino anche oltre i 25 anni che citava Pudepu a proposito delle riserve di Biondi-Santi, età che assolutamente non inquadra e non riguarda il problema perché ci sono molti luoghi del mondo del vino dalla cultura profondissima in cui una pianta di 25 anni è considerata unanimemente in fase post-adolescenziale. A dire che non esistono leggi generali, ma qui davvero solo casi specifici.
Il dato più evidente portato come contributo dalla vigna vecchia, stando agli studi dei più importanti agronomi del mondo, è l'annullamento tendenziale, cioè come minimo il calmieramento, dell'effetto-annata, cioè della divaricazione qualitativa dei vini a seconda dell'andamento stagionale. In soldoni: una vigna vecchia "se ne frega" o quasi dell'annata, mentre una vigna molto giovane amplificherà gli effetti dell'annata nel vino, i quali effetti risulteranno enfatizzati, nel bene e nel male. Anche nel bene, qualche volta: chissà cosa doveva essere a livello di frutto, appena uscito, La Tache 1952, vino leggendario ottenuto da piante molto giovani.
Certo Armando, ho citato i 25 anni di Biondi Santi per rispondere al fatto che le vigne di Sangiovese dopo i 20 anni non solo non debbano essere estirpate come diceva wineduck ma inizino a produrre grandi vini.
Sicuramente sono stati fatti vini incredibili con vigne giovanissime, (guarda caso a 4-5 anni producono poca quantita' di come quando sono vecchie...) ma credo che gli indubbi pregi dei vigneti vecchi non siano in discussione. hanno un solo difetto, producono poco!
La mia era piu' una discussione sulle potenzialita' di invecchiamento di una vite di sangiovese che se bene tenuta e ben potata puo' invecchiare senza problemi, ce lo dimostrano vigneti centenari a Lamole ma anche vigneti storici in tante aziende sia in Chianti che a Montalcino. Io ad esempio ho vigne che arrivano anche 70 anni e tengono benissimo
vinogodi ha scritto:..guarda , a parte gli scherzi e le ironie (ben vengano, sono il primo a sorridere o tentare di far sorridere dove ce ne sia l'occasione) sono in parziale accordo ( che non significa "disaccordo") con l'amico Armando (Castagno - Aramis) dove nel suo peregrinare è diventato un'autorità della Borgogna ma anche di altre aree enologiche. Conoscendo Armando , la sua bravura e passione, so che ciò che afferma , pur in sede dubitativa da persona intelligentissima , non è mai superficiale ma sempre supportato da studio profondo oppure per osmosi della conoscenza di altri. La mia fortuna è stata quella di crescere con un grandissimo tecnico (mio padre , enologo) dove spesso si parlava di questi argomenti. Lui era un pragmatico orientato alla "impresa agricola" più che alla poesia , al rigore tecnico, alla resa e al conto economico . Confermando , tra l'altro e ciononostante, la solidità qualitativa delle vigne più vecchie come avulse da un contesto meteorologico, come fossero una selezione varietale . Un po' la selezione genetica degli esseri umani dove non supportata dalla medicina: gli individui più vecchi sono quelli che hanno maturato una genetica migliore, che hanno un sistema immunitario più efficiente, più saggi , con più "esperienza biologica" . Eppoi sono meno produttivi , che è cosa buona e giusta nell'enologia , senza bisogno di artificiosi ( o forzosi) diradamenti per ridurne la verve produttiva a discapito di quella qualitativa. Quindi , se la qualità è derivata da numerosi fattori, non solo l'età della vigna, senz'altro l'età della vigna ha influenza sulla qualità , che sia determinante e in quale percentuale , date le numerose variabili in gioco per fare un grandissimo vino, lo lascio alle varie tifoserie schierate a seconda del proprio desiderata psicologico da riversare sul vino...
arnaldo ha scritto:dantespeaks ha scritto:5:40-8:00 lo Zeno pensiero
https://vimeo.com/84440100
ps: il suo Ripasso 2015 appena uscito è già una delizia!
Piano con Zeno ragazzi. è stato gia' pompato anche troppo. E' un grande filosofo artigiano con tutti i suoi pro e i suoi contro.
ha gia' una pletora di privati che vanno in processione da lui, ad assaggiare vini ghiacciati che non si scaldano mai.
Ma la riprova dei fatti su svariate bottiglie sia di amarone che di valpo da varie annate sono abbastanza variabili. quindi alti ma anche tanti bassi.
personalmente andrei su produttori piu' storici e dalla gamma affidabile.
Michelasso ha scritto:Come degustazione didattica per scoprire il territorio da neofita, pensate che questi 2015 possano essere rappresentativi?
PIETROSO - Brunello di Montalcino, Az. Agr. Pietroso, vendemmia 2015
BRAMANTE - Brunello di Montalcino - Podere San Lorenzo, vendemmia 2015
VIGNA LORETO - Brunello di Montalcino - Mastrojanni, vendemmia 2015
COLOMBAIO MONTOSOLI - Brunello di Montalcino - Baricci, vendemmia 2015
TENUTA NUOVA - Brunello di Montalcino - Casanova di Neri, vendemmia 2015
UGOLAIA - Brunello di Montalcino - Lisini, vendemmia 2015
littlewood ha scritto:Michelasso ha scritto:Come degustazione didattica per scoprire il territorio da neofita, pensate che questi 2015 possano essere rappresentativi?
PIETROSO - Brunello di Montalcino, Az. Agr. Pietroso, vendemmia 2015
BRAMANTE - Brunello di Montalcino - Podere San Lorenzo, vendemmia 2015
VIGNA LORETO - Brunello di Montalcino - Mastrojanni, vendemmia 2015
COLOMBAIO MONTOSOLI - Brunello di Montalcino - Baricci, vendemmia 2015
TENUTA NUOVA - Brunello di Montalcino - Casanova di Neri, vendemmia 2015
UGOLAIA - Brunello di Montalcino - Lisini, vendemmia 2015
E' quella dell' AIS Veneto vero? 4 son boni forte sicuri. Uno nn lo vorrei nemmeno se me lo regalano....
Ale Lenzi ha scritto:Così a naso direi il tenuta nuova....
Michelasso ha scritto:Come degustazione didattica per scoprire il territorio da neofita, pensate che questi 2015 possano essere rappresentativi?
PIETROSO - Brunello di Montalcino, Az. Agr. Pietroso, vendemmia 2015
BRAMANTE - Brunello di Montalcino - Podere San Lorenzo, vendemmia 2015
VIGNA LORETO - Brunello di Montalcino - Mastrojanni, vendemmia 2015
COLOMBAIO MONTOSOLI - Brunello di Montalcino - Baricci, vendemmia 2015
TENUTA NUOVA - Brunello di Montalcino - Casanova di Neri, vendemmia 2015
UGOLAIA - Brunello di Montalcino - Lisini, vendemmia 2015
l'oste ha scritto:
Ho bevuto due volte Pietroso e una Baricci e li riberrei di corsa.
Ugolaia sono indietro al 2010 che mi era piaciuto, ma in annata buona è sempre lui, magari più lento ad evolvere di altri.
Comunque se la domanda è se sono rapppresentativi, credo lo siano abbastanza rappresentando diverse scelte produttive e zone, forse manca il "nome" o uno dei nuovi grandi classici ma credo influirebbe sul prezzo della degu.
littlewood ha scritto:
E' quella dell' AIS Veneto vero? 4 son boni forte sicuri. Uno nn lo vorrei nemmeno se me lo regalano....
Michelasso ha scritto:l'oste ha scritto:
Ho bevuto due volte Pietroso e una Baricci e li riberrei di corsa.
Ugolaia sono indietro al 2010 che mi era piaciuto, ma in annata buona è sempre lui, magari più lento ad evolvere di altri.
Comunque se la domanda è se sono rapppresentativi, credo lo siano abbastanza rappresentando diverse scelte produttive e zone, forse manca il "nome" o uno dei nuovi grandi classici ma credo influirebbe sul prezzo della degu.littlewood ha scritto:
E' quella dell' AIS Veneto vero? 4 son boni forte sicuri. Uno nn lo vorrei nemmeno se me lo regalano....
Sì. è organizzata dall'Ais di Venezia a metà febbraio, grazie ad entrambi per le risposte, sembra una degustazione interessante quindi.
littlewood ha scritto::mrgreen:Ale Lenzi ha scritto:Così a naso direi il tenuta nuova....
alì65 ha scritto:littlewood ha scritto::mrgreen:Ale Lenzi ha scritto:Così a naso direi il tenuta nuova....
Franco, ma come!!! Cernelli giurò e spergiurò nella territorialità del Tenuta Nuova, per non parlare di Cerretalto
mi ricordo le liti con noi psdaran di Montalcino
littlewood ha scritto:alì65 ha scritto:littlewood ha scritto::mrgreen:Ale Lenzi ha scritto:Così a naso direi il tenuta nuova....
Franco, ma come!!! Cernelli giurò e spergiurò nella territorialità del Tenuta Nuova, per non parlare di Cerretalto
mi ricordo le liti con noi psdaran di Montalcino
Cernilli nn capisce na' mazza se ha detto questo. Come minimo....
Unounodue ha scritto:Nulla al riguardo?
Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”
Visitano il forum: ZEL WINE e 235 ospiti