Diario economico

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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 dic 2019 11:06

harmattan ha scritto:
beluga ha scritto:È questo che intendo quando dico che bisogna ripartire dalla cultura ostinandosi a mostrare la realtà per quello che è non per le fiabe, comprese quelle dell’orrore che piacciono a te.


Le cose sono due, o mi spiego male io oppure non ti interessa capire.

Intanto che tu (e una nutrita pletora) non riesca a intravedere la famosa "apocalisse" da me annunciata dipende soprattutto dal fatto che non abbiamo subito una crisi shock che desse una sveglia all'intero paese, ma un poco alla volta, senza possibilità di catarsi, facendo così la fine della mitica rana bollita. Posso farti decine di esempi, a partire dallo schema Ponzi INPS delle pensioni (transitato dal retributivo al contributivo con future pensioni da clochard!) fino all'occupazione e via dicendo.
Aggiungi a tutto questo che siamo (la maggior parte) ancora ovattati nella comfort zone gentilmente offerta dalle generazioni precedenti: la casetta di nonna, l'aiutino dei genitori, l'uliveto sciamu sciamu di nonna, ecc.

Questo fatto di non accorgersi del declino, lento, inesorabile unito alla confort zone ha creato un impiattimento mentale, con il conseguente rifiuto di evolvere/adattarsi. La gente si accontenta delle mancette, perché nel DNA del popolo c'è l'assistenzialismo come filosofia di vita, manco fossimo in Venezuela.

Poi, una curiosità, tu parli di "ripartire dalla cultura", ma quale? Quella degli atenei italiani che non colloquiano con le imprese o più in generale?


A questo proposito è interessante il libro di Ricolfi: "La società signorile di massa"
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 dic 2019 11:37

tenente Drogo 2 ha scritto:
A questo proposito è interessante il libro di Ricolfi: "La società signorile di massa"


Non l'ho letto, ma dalla recensione mi pare di capire che tira in ballo anche il fenomeno della comfort zone a cui accennavo, ossia una generazione impiattita mentalmente perchè non ha grandi bisogni/pulsioni in quanto sostenuta (alla grande!) dai risparmi/capitali delle generazioni precedenti.
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Re: Diario economico

Messaggioda bpdino » 16 dic 2019 11:41

tenente Drogo 2 ha scritto:
beluga ha scritto:Le ultime cose che ho letto le ho già sentite da Ronald e Margaret.


averceli :)

Hanno devastato la vita di milioni di p :x bersone.


sono stati uno shock salutare per l'economia

Nel nord Europa le tasse sono consistenti, le pagano tutti e il livello dei servizi offerti ai cittadini è alto e il tenore di vita altrettanto.
Negli Usa il livello della nostra sanità o di quella francese o tedesca se lo sognano e se non hai la carta di credito bella carica e ti ammali sono cazzi.


Non è stato certo Reagan a modificare la sanità in USA (sono d'accordo che sia indecente) e in UK la Thatcher non.l'ha smantellata

Di tutto abbiamo bisogno in Italia tranne dei liberisti alle vongole.


ma magari avessimo uno stato più liberale in Italia, ma dopo aver votato "Fare" nel 2013 e aver visto come loro stessi si sono incartati ho perso ogni speranza


L’unico movimento “Liberale” in Italia risale a quello guidato egregiamente dal Ministro Altissimo :lol:
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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 16 dic 2019 12:25

Un tempo si citavano a modello Brandt, Mitterand e Kennedy o le democrazie dei Paesi scandinavi.
Adesso alcuni invocano Reagan e la Tatcher, segno dei tempi o demenza senile anticipata?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 dic 2019 12:39

beluga ha scritto:Un tempo si citavano a modello Brandt, Mitterand e Kennedy o le democrazie dei Paesi scandinavi.
Adesso alcuni invocano Reagan e la Tatcher, segno dei tempi o demenza senile anticipata?


parla per te
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 16 dic 2019 12:44

"Nel mondo coi capelli bianchi che verrà ci saranno, in media, 60 ultra 65enni ogni 100 persone in età lavorativa, con situazioni vagamente surreali, come quella coreana – non era facile far peggio del Giappone – dove le pantere grigie saranno addirittura 90 su 100. Noi italiani saremo poco distanti con 80, insieme con greci e spagnoli, a dimostrazione dello strano destino comune che si prepara per mediterranei e asiatici. Come si possa riuscire a garantire una previdenza dignitosa a quest’esercito è argomento che soltanto la nostra mancanza di prospettiva riesce a relegare ai margini del dibattito pubblico. Salvo pochi specialisti, che suonano da anni allarmi inascoltati, nessuno si preoccupa di quel che sarà fra quarant’anni. Eppure basterebbe osservare la distanza fra il rapporto anziani/lavoratori nel 1980, che sembra ieri, e quello nel 2060, che è dopodomani. Capiremmo che è la stessa differenza che c’è fra la pensione e il pensionamento delle pensione" (R. Sgroi )


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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 dic 2019 13:46

a lungo andare si uscirà dall'euro e si stamperanno tanti bei soldi per permettere a tutti di andare in pensione a 60 anni gravando sulla fiscalità generale

ovviamente il potere d'acquisto della nuova moneta sarà irrisorio, ma se uno lo dice è una Cassandra
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 dic 2019 15:43

harmattan ha scritto:"Nel mondo coi capelli bianchi che verrà ci saranno, in media, 60 ultra 65enni ogni 100 persone in età lavorativa, con situazioni vagamente surreali, come quella coreana – non era facile far peggio del Giappone – dove le pantere grigie saranno addirittura 90 su 100. Noi italiani saremo poco distanti con 80, insieme con greci e spagnoli, a dimostrazione dello strano destino comune che si prepara per mediterranei e asiatici. Come si possa riuscire a garantire una previdenza dignitosa a quest’esercito è argomento che soltanto la nostra mancanza di prospettiva riesce a relegare ai margini del dibattito pubblico. Salvo pochi specialisti, che suonano da anni allarmi inascoltati, nessuno si preoccupa di quel che sarà fra quarant’anni. Eppure basterebbe osservare la distanza fra il rapporto anziani/lavoratori nel 1980, che sembra ieri, e quello nel 2060, che è dopodomani. Capiremmo che è la stessa differenza che c’è fra la pensione e il pensionamento delle pensione" (R. Sgroi )



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Re: Diario economico

Messaggioda beluga » 16 dic 2019 16:56

tenente Drogo 2 ha scritto:
beluga ha scritto:Un tempo si citavano a modello Brandt, Mitterand e Kennedy o le democrazie dei Paesi scandinavi.
Adesso alcuni invocano Reagan e la Tatcher, segno dei tempi o demenza senile anticipata?


parla per te

Non parlavo di te, ho detto anticipata.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 16 dic 2019 18:28

beluga ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:
beluga ha scritto:Un tempo si citavano a modello Brandt, Mitterand e Kennedy o le democrazie dei Paesi scandinavi.
Adesso alcuni invocano Reagan e la Tatcher, segno dei tempi o demenza senile anticipata?


parla per te

Non parlavo di te, ho detto anticipata.


carina
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Re: Diario economico

Messaggioda l'oste » 16 dic 2019 22:25

beluga ha scritto:
tenente Drogo 2 ha scritto:
beluga ha scritto:Un tempo si citavano a modello Brandt, Mitterand e Kennedy o le democrazie dei Paesi scandinavi.
Adesso alcuni invocano Reagan e la Tatcher, segno dei tempi o demenza senile anticipata?


parla per te

Non parlavo di te, ho detto anticipata.

Sei in gran forma, bellissima, anche il tenente ha apprezzato.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 17 dic 2019 13:40

zampaflex ha scritto:
Sostituiamo subito l'olio con il burro!
Così abbasseremo l'aspettativa di vita e zac, problema risolto.


Non credo che il consumo di burro abbassi l'aspettativa di vita. Scegliamo un altro metodo.
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Re: Diario economico

Messaggioda maxb » 19 dic 2019 10:38

Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l'eleganza al sarto.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 dic 2019 14:03

Secondo il Report Melbourne Mercer Global Pension Index il sistema pensionistico italiano è insostenibile perchè non soddisfa questi requisiti

1) Il tasso di sostituzione della pensione pari ad almeno il 65%, al netto delle imposte rispetto al reddito medio;
2) Una quota pari ad almeno il 60% del risparmio pensionistico erogata sotto forma di rendita;
3) Almeno il 70% della popolazione in età lavorativa aderente a piani pensionistici privati;
4) Il totale degli attivi raccolti dai fondi pensione per finanziare future passività pensionistiche superiore al 100% del valore del PIL;
5) Il tasso di partecipazione alla forza lavoro dei senior (55-64 anni) pari ad almeno il 70% tra i cittadini della fascia d’età;

L'Italia risulta ultima in classifica per sostenibilità, ovvero la capacità del sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione nel futuro, ed in tal senso mette in evidenza la debolezza di numerosi sistemi pensionistici. Assimilabili alla situazione italiana in questa area ci sono Austria con 22.9 punti, Spagna (26.9 punti), Turchia (27.1 punti) e Brasile (27.7 punti).

https://www.mercer.it/sala-stampa/melbourne-mercer-global-pension-index-2019.html

Comunque, l'importante è saperlo. E prepararsi.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 dic 2019 17:22

harmattan ha scritto:Secondo il Report Melbourne Mercer Global Pension Index il sistema pensionistico italiano è insostenibile perchè non soddisfa questi requisiti

1) Il tasso di sostituzione della pensione pari ad almeno il 65%, al netto delle imposte rispetto al reddito medio;
2) Una quota pari ad almeno il 60% del risparmio pensionistico erogata sotto forma di rendita;
3) Almeno il 70% della popolazione in età lavorativa aderente a piani pensionistici privati;
4) Il totale degli attivi raccolti dai fondi pensione per finanziare future passività pensionistiche superiore al 100% del valore del PIL;
5) Il tasso di partecipazione alla forza lavoro dei senior (55-64 anni) pari ad almeno il 70% tra i cittadini della fascia d’età;

L'Italia risulta ultima in classifica per sostenibilità, ovvero la capacità del sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione nel futuro, ed in tal senso mette in evidenza la debolezza di numerosi sistemi pensionistici. Assimilabili alla situazione italiana in questa area ci sono Austria con 22.9 punti, Spagna (26.9 punti), Turchia (27.1 punti) e Brasile (27.7 punti).

https://www.mercer.it/sala-stampa/melbourne-mercer-global-pension-index-2019.html

Comunque, l'importante è saperlo. E prepararsi.


Rapporto molto interessante, ma mi permetto di contestarlo fortemente: dare la sostenibilità del sistema pensionistico americano al 63% circa quando TUTTI i fondi pensione e i piani privati (IRA e 401K) si basano sull'assunto di rendimenti futuri degli investimenti molto superiori rispetto alla media storica, o irrealistici visto il livello raggiunti da obbligazioni e azioni, significa barare. Siamo nel dominio del detto "bugie, fottute bugie e statistiche".
Per non parlare delle pensioni dei dipendenti statali o comunali, spesso esagerate, che gravano interamente sui bilanci locali e che nessuno finora si è sognato di verificare.
Quando invece il percorso della spesa pensionistica italiana, grazie alle tante riforme, è uno dei più abbottonati in ottica 2050.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 dic 2019 09:30

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 24 dic 2019 12:25

zampaflex ha scritto:Rapporto molto interessante, ma mi permetto di contestarlo fortemente: dare la sostenibilità del sistema pensionistico americano al 63% circa quando TUTTI i fondi pensione e i piani privati (IRA e 401K) si basano sull'assunto di rendimenti futuri degli investimenti molto superiori rispetto alla media storica, o irrealistici visto il livello raggiunti da obbligazioni e azioni, significa barare. Siamo nel dominio del detto "bugie, fottute bugie e statistiche".
Per non parlare delle pensioni dei dipendenti statali o comunali, spesso esagerate, che gravano interamente sui bilanci locali e che nessuno finora si è sognato di verificare.
Quando invece il percorso della spesa pensionistica italiana, grazie alle tante riforme, è uno dei più abbottonati in ottica 2050.


Credo invece che il rapporto sulla sostenibilità sia attendibile. Devi considerare intanto il trend demografico che prevede da qui a 20 anni un aumento dei pensionati: oggi sono 35 su 100, nel 2040 sarà 54 su 100.
Nel 2060 si conterebbero quasi 10 milioni di soggetti attivi in meno rispetto al 2016 e circa 4 milioni di ultra 68enni in più. Domandina da centomila euri: chi paga i contributi per le future pensioni?
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 24 dic 2019 12:30

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 dic 2019 17:48

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Rapporto molto interessante, ma mi permetto di contestarlo fortemente: dare la sostenibilità del sistema pensionistico americano al 63% circa quando TUTTI i fondi pensione e i piani privati (IRA e 401K) si basano sull'assunto di rendimenti futuri degli investimenti molto superiori rispetto alla media storica, o irrealistici visto il livello raggiunti da obbligazioni e azioni, significa barare. Siamo nel dominio del detto "bugie, fottute bugie e statistiche".
Per non parlare delle pensioni dei dipendenti statali o comunali, spesso esagerate, che gravano interamente sui bilanci locali e che nessuno finora si è sognato di verificare.
Quando invece il percorso della spesa pensionistica italiana, grazie alle tante riforme, è uno dei più abbottonati in ottica 2050.


Credo invece che il rapporto sulla sostenibilità sia attendibile. Devi considerare intanto il trend demografico che prevede da qui a 20 anni un aumento dei pensionati: oggi sono 35 su 100, nel 2040 sarà 54 su 100.
Nel 2060 si conterebbero quasi 10 milioni di soggetti attivi in meno rispetto al 2016 e circa 4 milioni di ultra 68enni in più. Domandina da centomila euri: chi paga i contributi per le future pensioni?


Il numero di lavoratori attivi vale solo per l'Italia e non per gli altri stati occidentali che hanno la stessa dinamica demografica (salvo Francia, USA, forse Olanda), o peggiore come Giappone, Corea, Cina? E questo senza considerare che le pensioni future italiane passeranno dal 75% dell'ultimo stipendio al 50%?
Per me c'è un serio baco nell'analisi.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 24 dic 2019 18:13

Prendo spunto dalla lettera settimanale di Mauldin per mettere in fila alcuni fatti e alcuni temi.

A settembre, sconosciuto ai più, si è svolto sui mercati monetari (prestiti interbancari a brevissimo termine) uno psicodramma di proporzioni colossali, col tasso overnight sul dollaro schizzato dal 2 al 10% improvvisamente. Molte teorie, nessun fatto acclarato, immediato intervento della Fed che ha deciso di offrire liquidità in cambio di bonds per calmierare il mercato.
Appare probabile ora che possa essere stata una media banca giapponese, investita in titoli poco liquidi e altamente rischiosi, a richiedere disperatamente dollari per sistemare i propri flussi.
Questo succede perché le nippobanche regionali non ce la fanno più a stare in piedi dopo due decenni di politica del tasso zero in Giappone abbinata al declino delle popolazioni nelle zone rurali, e quindi cercano di comprare assets con rendimenti più alti (junk bonds, MBSs, CLOs) per rimpolpare i conti. Ma rendimenti più alti si associano a rischi più alti e minore possibilità di scambiarli sui vari mercati. Credo che si capisca anche senza tradurlo: “Smaller banks, which are experiencing big drops in profits, are desperate, and so they are taking deeper credit risks”.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2019-12-16/stricken-local-banks-in-japan-turn-to-riskier-credit-to-survive?sref=xXHv7I37
Attenzione, anche diverse banche nordiche rischiano questa fine; le Landesbanken del nord della Germania per esempio hanno pesanti prestiti verso cantieristica e crocieristica; la Deutsche Bank ha la famosa massa di triliardi di derivati (lordi), bomba in realtà di scarsa potenza una volta nettati, ceduti o scaduti.

Quindi la Fed si è rimessa a comprare titoli immettendo sul mercato liquidità, soldi cioè. Usati dal mercato per comprare tutto ciò che abbia un valore ed una possibilità di crescita, tant'è che le borse sono ai massimi storici. Vabbé, tranne la nostra.
Ma a questo movimento si affianca una politica fiscale dissennata da parte di Trump, che, come si vede da questo grafico, ha scelto di fare aumentare il deficit americano quando invece il ciclo economico avrebbe suggerito di approfittarne per ridurlo a zero, come TUTTI i presidenti prima di lui hanno invece fatto, se possibile:
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In questo modo, nemmeno il Congressional Budget Office, cioè la commissione bipartisan del parlamento americano che elabora studi e previsioni di bilancio pubblico, se la sente più di dire che il deficit rientrerà. Anzi.
"Large budget deficits over the next 30 years are projected to drive federal debt held by the public to unprecedented levels—from 78 percent of gross domestic product (GDP) in 2019 to 144 percent by 2049."
Immagine

Per cui cosa succede di fronte alla dissennata corsa verso il deficit dello stato federale?
Da una parte, nulla: il dollaro si mantiene imperterrito su un livello di cambio contro le altre monete molto alto, con disprezzo della rabbia del carotone, che ovviamente accusa gli altri di fare quello che invece sta facendo lui, cioè cercare di abbassare il valore esterno della propria moneta per esportare di più.
Dall'altra, tutto: alcuni grandi acquirenti del debito pubblico USA hanno smesso di comprare e da un po', stanno vendendo. Cina in testa. E comprano oro.
https://weatherinternal.com/the-64-trillion-question-with-foreigners-stepping-aside-who-will-buy-u-s-treasuries/

Immagine

Immagine

Cosa succederà di questo passo? Finché gli USA avranno tassi più alti del resto del mondo, e finché la loro bilancia dei pagamenti resterà attiva, niente sconquassi. Ma ad un certo punto la Fed dovrà comprare il debito federale in quantità crescenti non più come strumento di politica monetaria, ma soprattutto come modo per evitare il fallimento del bilancio pubblico americano. E a quel punto o la cosa si farà in tutti i grandi stati indebitati del pianeta (Cina, Giappone, Europa tutta) o qualche moneta esploderà.
Ma di solito le cose brutte si cerca di evitarle, non prima di qualche scossone...
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 26 dic 2019 12:51

Salvini ha voluto Quota 100 per gli operai del Nord "c'era gente con la schiena rotta e le mani che non funzionavano più a cui abbiamo restituito due o tre anni di vita".
E poi si scopre che BNL l'ha usata per liberarsi di 1100 dipendenti; Carige per 150; UBI per 70; Intesa per 300. E Unicredit la userà nel 2020 per circa 1500 dipendenti sui 6000 che vuole tagliare.
Schiene rotte.
Grande strumento, non c'è che dire...

L'altra grande innovazione sociale, il reddito di cittadinanza, avrebbe prodotto ben 28.800 nuovi occupati, di cui due terzi a tempo determinato e il restante indeterminato.
Sono stati convocati per iniziare il percorso di introduzione al mondo del lavoro 423.000 percettori.
Altri 358.000 ancora no.
Tutti gli altri percettori sono stati giudicati inabili al lavoro.
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.

Messaggioda zampaflex » 30 dic 2019 12:45

.
Ultima modifica di zampaflex il 30 dic 2019 12:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 30 dic 2019 12:46

Quanto ci sono costate le misure sulle pensioni del precedente governo? Tanto.

https://www.ilsole24ore.com/art/pensioni-arrivo-restyling-quota-100-ecco-come-potrebbe-cambiare-ACUo5d8

Secondo le stime aggiornate, sono 41,4 mld di euro in dieci anni.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 31 dic 2019 10:20

Le Poste tra le altre cose prestano anche soldi. E chi si fa dare i soldi dalla Posta è spesso un disperato che non ottiene credito dalle banche,
Risultato ovvio? Elevate perdite su crediti incagliati.

I crediti che Poste I. vantava nel 2018 verso i clienti privati ammontano a 1,188 mld, in crescita di 153 mln sul 2017. E'' quanto emerge dalla relazione della Sezione controllo enti della Corte dei Conti sul Gruppo guidato dall''a.d. Matteo Del Fante. Nell''aggregato si rilevano crediti per conti correnti con saldo debitore per 153 mln (148 mln nel 2017), in gran parte oggetto di svalutazione in quanto attinenti a rapporti pregressi. Nel corso dell''anno, si legge nella relazione, la societa'' ha intrapreso azioni di sollecito e di recupero del credito con tutte le funzioni aziendali coinvolte ma il permanere delle sofferenze e delle crisi aziendali rende difficilmente recuperabili i crediti pregressi. A fronte di tali crediti e'' stanziato un Fondo a copertura delle perdite attese per un valore complessivo di 355 mln.
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Re: Diario economico

Messaggioda bpdino » 31 dic 2019 10:38

zampaflex ha scritto:Le Poste tra le altre cose prestano anche soldi. E chi si fa dare i soldi dalla Posta è spesso un disperato che non ottiene credito dalle banche,
Risultato ovvio? Elevate perdite su crediti incagliati.

I crediti che Poste I. vantava nel 2018 verso i clienti privati ammontano a 1,188 mld, in crescita di 153 mln sul 2017. E'' quanto emerge dalla relazione della Sezione controllo enti della Corte dei Conti sul Gruppo guidato dall''a.d. Matteo Del Fante. Nell''aggregato si rilevano crediti per conti correnti con saldo debitore per 153 mln (148 mln nel 2017), in gran parte oggetto di svalutazione in quanto attinenti a rapporti pregressi. Nel corso dell''anno, si legge nella relazione, la societa'' ha intrapreso azioni di sollecito e di recupero del credito con tutte le funzioni aziendali coinvolte ma il permanere delle sofferenze e delle crisi aziendali rende difficilmente recuperabili i crediti pregressi. A fronte di tali crediti e'' stanziato un Fondo a copertura delle perdite attese per un valore complessivo di 355 mln.

Magari faranno dei concorsi per assumere degli “spezza pollici” :lol:
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