Diario economico

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tenente Drogo
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 27 nov 2019 16:33

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:Senza riforme economiche sarà sempre peggio



Veramente è dal 1965 che le nascite sono in calo.


Il calo a cui ti riferisce si è poi arrestato nel 1987. Oggi la situazione è ai livelli di fine '800.

https://www.youtrend.it/2019/01/09/quanto-sta-calando-la-natalita/

"Dal 1987 in poi, infatti, la natalità si è stabilizzata intorno alle 550 mila nascite annue, ed è rimasta lì per più di due decenni. Con oscillazioni più o meno rilevanti come il picco del 1990 (quando una lieve ripresa aveva portato il numero di nascite nuovamente a 576 mila) e il “crollo” del 1995 (quando si toccò un minimo di 525 mila). Insomma, per 20 anni l’Italia ha avuto una natalità quasi costante.

Il trend più recente parte circa con l’inizio della crisi economica del 2008, anno in cui in Italia nascono circa 580 mila bambini (record positivo dal 1985). Ma da allora la cifra diminuisce rapidamente fino ai 458 mila del 2017."


sì, ma a fine '800 (vado a occhio) la popolazione era la metà di quella attuale
bisognerebbe vedere le nascite per abitante, insomma il tasso di fertilità
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2019 12:54

Torniamo a parlare di cose serie con l'esaustivo articolo di Perotti, economista bocconiano, su La Repubblica, a proposito del MES e del salvatggio della Grecia.

Cosa spinge alcuni politici a usare termini mai utilizzati prima, come «alto tradimento» (Salvini) o «sangue degli italiani» (Meloni), per una vicenda come il fondo salva-Stati?
Da un lato la risposta è ovvia: è un tema che evoca paure e rabbie profonde, con tutti gli ingredienti che già fecero la fortuna dell’impresa di Fiume un secolo fa, e poi di Mussolini: le altre potenze europee che ci umiliano, i nostri politici che ci svendono allo straniero, la plutocrazia internazionale che ruba ai poveri per dare ai ricchi.
Ma non è solo opportunismo: molti, e forse in parte gli stessi politici, ci credono veramente. Semplificando molto, sono due
i punti più roventi della polemica.
Il primo: “Il Mes è servito e servirà solo per salvare le banche francesi e tedesche”. Per Salvini queste hanno ricevuto il 95 per cento dei fondi per la Grecia; per l’onorevole Borghi (Lega), in un intervento alla Camera in luglio, queste hanno ricevuto 60 miliardi dall’Italia. Il secondo: “L’Italia paga per aiutare gli altri ma non potrà accedere ai prestiti se ne avrà bisogno”.
In realtà, il contributo netto dell’Italia alle banche francesi e tedesche fu di meno di 3 miliardi, un ventesimo dei 60 miliardi di cui parla Borghi; e l’Italia può accedere ai prestiti più importanti del Mes. Non solo, ma è facile mostrare che proprio il Mes che vorrebbero Salvini e Meloni farebbe ciò che essi giustamente criticano: utilizzerebbe i soldi del contribuente per ripagare in pieno tutte le banche.
Tra il 2010 e il 2015 l’Eurozona fece due prestiti alla Grecia (il terzo intervento ha riguardato solo minimamente le banche). In totale, 206 miliardi (inclusi 10 miliardi del Fmi) che il governo greco utilizzò per acquistare il proprio debito detenuto da vari creditori, per pagare interessi, per indurre i creditori ad accettare la ristrutturazione, e per ricapitalizzare le banche domestiche.
Escludiamo le risorse affluite a creditori pubblici, alle banche greche; e alle banche fuori dell’Eurozona. Rimane un aiuto alle banche dell’Eurozona di 56 miliardi, e a quelle francesi e tedesche di 36 miliardi: il 17 per cento degli aiuti totali, non il 95 per cento di cui parla Salvini.
Per i trattati, l’Italia è “responsabile” al massimo per il 18 per cento dei prestiti Mes, quindi l’aiuto italiano alle banche francesi e tedesche fu di 6,5 miliardi. Ma anche le banche italiane detenevano titoli greci, e hanno beneficiato per circa 8 miliardi, di cui Francia e Germania sono “responsabili” per quasi la metà. L’aiuto netto dell’Italia alle banche francesi e
tedesche è stato quindi meno di 3 miliardi (i dettagli di tutti questi calcoli in un mio contributo a lavoce.info).
I 56 miliardi alle banche dell’Eurozona sono comunque troppi. Sono il frutto soprattutto del primo prestito del 2010, che ripulì i bilanci delle banche del debito greco a spese del contribuente. Nel 2012 l’Eurozona decise di far pagare anche alle banche il costo dell’intervento, con la ristrutturazione del debito greco. Ai critici dell’operato passato del Mes questo dovrebbe piacere, eppure essi continuano a criticare il nuovo Mes perché prevede (come il vecchio, peraltro) la possibilità di ristrutturare il debito, e obbliga a estrarre dalle banche stesse tutte le risorse possibili prima di utilizzare soldi del contribuente per aiutarle. Insomma, proprio Salvini e Meloni di fatto vorrebbero usare i soldi del contribuente per ripagare in pieno tutte le banche.

Veniamo alla seconda critica: “L’Italia paga per aiutare gli altri ma non potrà accedere ai prestiti se ne avrà bisogno”. Il Mes può fare tre tipi di prestiti. Per i casi meno gravi c’è la ormai famosa “linea di credito precauzionale”, per cui è necessario
rispettare certi parametri di bilancio e altre condizioni (al contrario di quanto molti credono, tutto ciò era già nel vecchio Mes, anche se non nel trattato, ma nelle linee guida di applicazione). Al momento, l’Italia non soddisfa almeno una di queste condizioni; ma neanche la Francia e forse la Germania le soddisfano tutte e, strettamente parlando, sarebbero tagliate fuori! Ma gli altri due tipi di prestiti, molto più importanti, non sono sottoposti a queste condizioni e sono accessibili all’Italia.
Certo, tutti e tre i prestiti richiedono che il debito del Paese sia “sostenibile” (anche questa clausola c’era già nel vecchio Mes, anche se ancora una volta per due tipi di prestiti bisognava leggere le linee guida di applicazione per scoprirlo). Ma “debito sostenibile” non significa affatto che debba essere sotto il 60 per cento del Pil, come credono in molti: se fosse così, solo Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda e Slovacchia potrebbero accedere ai prestiti. È perfettamente possibile che oggi la Commissione (cui, al contrario di quanto hanno scritto molti, spetta ancora l’ultima parola in materia) giudichi il debito italiano sostenibile.
Questi sono i numeri e i fatti. Non mi illudo che servano a molto, ma non fa bene lasciar passare tutto.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2019 14:08

Reports vari sulle pensioni, buttiamo lì dei dati

Dalla ricerca annuale Schroders Global Investor Study 2019, condotta su oltre 25.000 investitori in 32 Paesi, risulta che gli italiani sono “tra gli investitori che risparmiano meno per la pensione. In Italia gli investitori non ancora in pensione accantonano in media il 12,4% del reddito totale, rispetto ad esempio ad austriaci e svizzeri, ai primi posti in classifica, che risparmiano rispettivamente il 21,6% e il 21,3%. La percentuale di risparmio dell’Italia è inferiore anche alla media globale al 15,3% e a quella europea al 14,9%”. C’è però da dire che “in Italia i Millennial (18-37 anni) sono consapevoli di dover risparmiare di più, in quanto dedicano in media il 14,6% del proprio reddito ai risparmi per la pensione. Fanno seguito la Generazione X (38-50 anni) con l’11,5% e i Baby Boomer (51-70 anni) con il 9,7%”. [Va detto che la pensione pubblica italiana finora ha garantito prestazioni più alte della media OCSE. Finora...]
Una tendenza che si osserva anche a livello globale, anche se “con percentuali medie di risparmio generalmente più elevate e pari al 15,9% per i Millennial, 14,7% per la Generazione X e 13,7% per i Baby Boomer”. Dalla ricerca emerge che il 91% degli investitori non ancora in pensione in Italia ammette che alcune condizioni potrebbero incentivare maggiori risparmi e il 30% di essi lo farebbe concretamente “se avesse accesso a maggiori informazioni sulla quantità di risparmi necessari per sostenere lo stile di vita desiderato in pensione.
Al netto della riforma Quota 100, o dell’ipotizzata Quota 41 dal Presidente Inps Tridico, secondo l’Ocse in Italia si va troppo presto in pensione: l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nell’ultimo rapporto “Pension at Glance 2019″ inserisce l’Italia tra i Paesi che spendono di più per le pensioni e con l’età pensionabile che, secondo gli stessi economisti, andrebbe fortemente rivista al rialzo. 64 anni è la media Ocse, mentre in Italia è 62 la quota di media: «mantenere adeguati benefici per la vecchiaia, limitando al contempo la pressione fiscale a breve, medio e lungo termine. L’aumento dell’età pensionabile effettiva dovrebbe essere la priorità, evidenziando la necessità di limitare il pensionamento anticipato agevolato e di applicare debitamente i collegamenti con l’aspettativa di vita», si legge nel report Ocse.
Secondo l’Ocse l’Italia spende per il sistema pensionistico il 16% del Pil, il secondo livello più alto nell’area Ocse.
Inoltre il reddito medio delle persone con più di 65 anni è simile a quello dell’intera popolazione mentre nella media Ocse è più basso del 13%. L’Ocse sottolinea che l’età di ritiro legale è 67 anni, tre anni superiore a quella della media Ocse ma che di recente «è andata indietro rispetto alle recenti riforme introducendo Quota 100».
Nel sistema pensionistico italiano la priorità dovrebbe essere «aumentare l’età effettiva di ritiro dal lavoro» dato che al momento è a 62 anni, di due anni circa inferiore a quella media Ocse e di cinque più bassa rispetto all’età legale di vecchiaia (67), si legge nel Rapporto Ocse. L’Ocse sottolinea che l’Italia oltre ad aver introdotto Quota 100 che consente di ritirarsi in anticipo dal lavoro, ha bloccato l’aumento dei requisiti legati all’aspettativa di vita fino al 2026 per coloro che hanno almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 e 10 mesi se donne. Inoltre non è prevista una revisione per l’età di vecchiaia nel 2021 legata all’aspettativa di vita. «Il sistema italiano – scrive l’Organizzazione – combina un’alta età pensionabile obbligatoria con un tasso di contribuzione pensionistica elevato del 33%» e ciò comporterà un tasso di sostituzione netto futuro (quando si raggiungeranno i 71 anni, ndr) molto elevato, il 92% per i lavoratori con salario medio a carriera piena contro il 59% in media nell’Ocse.
L’Ocse segnala inoltre che la pensione di cittadinanza ha innalzato i benefici per la vecchiaia portandoli al di sopra della media Ocse per questi schemi. In particolare l’Organizzazione ricorda le difficoltà del mercato del lavoro italiano con una percentuale di lavoro temporaneo e part time che generalmente dà guadagni più bassi, più alto rispetto alla media dei paesi Ocse. «Queste forme di lavoro – avverte – aumentano il rischio di basse pensioni future dato che il sistema italiano collega strettamente le pensioni ai contributi. Inoltre i tassi di occupazione di giovani e anziani in Italia sono ancora bassi con il 31% di giovani tra i 20 e i 24 anni al lavoro contro il 59% medio Ocse e il 54% tra i 55 e i 64 anni contro il 61% della media Ocse. Anche questo rischio di carriere incomplete pesa sulla pensione futura strettamente legata ai contributi versati. Infine l’Ocse ricorda l’alta percentuale di lavoro autonomo nel nostro Paese «Più del 20% dei lavoratori sono autonomi – si legge – a fronte del 15% nei paesi Ocse». E se nella media Ocse questi lavoratori hanno pensioni mediamente più basse del 22% rispetto ai lavoratori dipendenti in Italia c’è il divario più grande con una differenza che supera il 30%.

Letto a parte, ma non trovo più la fonte, un aggiornamento della statistica sulle pensioni erogate da più di 37 anni, pari a circa 750.000 di cui non più di un quinto statali (il resto sono PRI-VA-TE, alla faccia di chi parla male solo delle baby pensioni ignorando chi è andato a poco più di 50 anni con 35 anni di lavoro).
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 04 dic 2019 14:13

A proposito dell'uso del contante da parte degli anziani

Pensioni, in 5 milioni la ritirano in posta e solo 2 anziani su 3 hanno una card
Secondo Bankitalia il piano del governo potrebbe aumentare del 10% i pagamenti digitali. Ma il 43% dei pensionati fa la spesa in contanti e ci sono ancora 272mila anziani che ritirano le loro mini-pensioni in contanti allo sportello bancario o postale

L’uso del cash è progressivamente diminuito negli ultimi anni ma restiamo al top in Europa. Secondo un recentissimo studio Bce, nel nostro Paese il valore delle transazioni con carte di pagamento è attorno al 30%, contro il 45% della Germania e il 70% della Francia.

Mentre l’ultimo report di Bankitalia sulle economie regionali rivela che il ritardo nel confronto internazionale, se è comune a tutte le macroaree del Paese, è ancor più accentuato nel Mezzogiorno dove, nel 2018, ciascun residente ha effettuato solo poco più di 60 operazioni con strumenti diversi dal contante (bonifici, assegni, carte di pagamento e disposizioni di incasso), a fronte di circa 140 transazioni pro capite nel Centro Nord. E i pensionati, naturalmente, sono i più in ritardo.

Pensionati con card, solo il 67%
Guardando alle serie storiche delle Indagini sui bilanci delle famiglie di Bankitalia si apprende che nel 2016 i pensionati in possesso di almeno una card erano il 67% (dieci anni prima, nel 2006, arrivavano appena al 40%) contro l’86% dei non pensionati. Nel 1993 la distanza tra pensionati e non-pensionati con una carta di pagamento era del 30%, nel 2016 è scesa al 20%. Per dare un dato più puntuale: nel 2016 gli under 30 con una carta di pagamento erano l’89%, gli over 65enni si fermavano al 64%. Sono dati riferiti ai capifamiglia, dunque un'approssimazione dei comportamenti individuali. Tanto è vero che per i non pensionati nel 2016 la quota della spesa fatta pagando in contante era il 37% contro il 43% dei pensionati.

Cinque milioni incassano la pensione in Posta
Un altro insieme di dati interessanti, passando dalle modalità di spesa a quelle di incasso della pensione, ce li offre l’Inps. Più di 5,2 milioni di pensionati riscuotono in Posta, mentre 10,3 milioni lo fanno in banca, dove ricevono l’accredito sul conto corrente. Coloro che ancor oggi vanno allo sportello per ritirare l'intera pensione in contanti sono appena 272mila (215mila agli sportelli postali e 57mila in banca). Questi ultimi dati di fonte amministrativa sono riferiti ai mesi di giugno-novembre 2019. È una frazione molto piccola se si tiene conto del fatto che 5,4 milioni di pensioni non superano i 500 euro mentre 8,6 milioni non arriva a mille euro al mese.

Eddai, ammazziamo il contante. E' evidente che il disagio degli anziani sia solo una scusa politica per non affrontare l'evasione!
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 04 dic 2019 21:32

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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 04 dic 2019 23:55

zampaflex ha scritto:

Eddai, ammazziamo il contante. E' evidente che il disagio degli anziani sia solo una scusa politica per non affrontare l'evasione!



https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/10/25/evasione-fiscale-nemico/
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 dic 2019 10:37

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Eddai, ammazziamo il contante. E' evidente che il disagio degli anziani sia solo una scusa politica per non affrontare l'evasione!


https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/10/25/evasione-fiscale-nemico/


Ma questo è scemo. Parte da dati sufficientemente granulari e sviluppo dell'analisi di qualche interesse, per dimostrare che il recupero dell'evasione è RECESSIVO?
Ma stiamo scherzando?

E perché non ha allegato le statistiche OCSE dalle quali si evince che in Italia l'evasione è percentualmente sul PIL molto più alta che non negli altri paesi, Grecia sola esclusa?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 05 dic 2019 15:46

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Eddai, ammazziamo il contante. E' evidente che il disagio degli anziani sia solo una scusa politica per non affrontare l'evasione!


https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/10/25/evasione-fiscale-nemico/


Ma questo è scemo. Parte da dati sufficientemente granulari e sviluppo dell'analisi di qualche interesse, per dimostrare che il recupero dell'evasione è RECESSIVO?
Ma stiamo scherzando?

E perché non ha allegato le statistiche OCSE dalle quali si evince che in Italia l'evasione è percentualmente sul PIL molto più alta che non negli altri paesi, Grecia sola esclusa?


sono sostanzialmente d'accordo con Famularo, che seguo sempre con interesse su Facebook

questo punto soprattutto centra particolarmente il problema:

3. L’attenzione dedicata questo fenomeno è sproporzionata rispetto alla sua rilevanza effettiva e funzionale a meccanismi di ricerca del consenso politico
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Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 05 dic 2019 16:51

tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Eddai, ammazziamo il contante. E' evidente che il disagio degli anziani sia solo una scusa politica per non affrontare l'evasione!


https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/10/25/evasione-fiscale-nemico/


Ma questo è scemo. Parte da dati sufficientemente granulari e sviluppo dell'analisi di qualche interesse, per dimostrare che il recupero dell'evasione è RECESSIVO?
Ma stiamo scherzando?

E perché non ha allegato le statistiche OCSE dalle quali si evince che in Italia l'evasione è percentualmente sul PIL molto più alta che non negli altri paesi, Grecia sola esclusa?


sono sostanzialmente d'accordo con Famularo, che seguo sempre con interesse su Facebook

questo punto soprattutto centra particolarmente il problema:

3. L’attenzione dedicata questo fenomeno è sproporzionata rispetto alla sua rilevanza effettiva e funzionale a meccanismi di ricerca del consenso politico


Su questo punto posso essere in parte d'accordo visto che l'evasione è un argomento di facile presa che sposta l'attenzione verso l'esterno, gli altri, un po' come negri e islamici.

MA, grosso MA, dimezzare l'evasione significa consegnare al resto della popolazione molti più soldi sotto forma di meno tasse. Ridurre le asimmetrie competitive tra aziende che evadono e chi non lo fa. Permettere maggiori investimenti in conto capitale da stato centrale ed enti locali.

Gli evasori, e magari tra chi ci legge ce ne sarà qualcuno, si rendono veramente conto che quando accendono la luce, aprono il gas, girano il rubinetto, vanno in strada, protetti dalle forze dell'ordine, fanno un salto dal medico o in ospedale, stanno usando risorse pubbliche pagate dalle tasse degli altri? O pensano che le tasse servano solo per le opere incompiute e le bustarelle ai politici?

Per me è una questione di civiltà.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 05 dic 2019 19:11

zampaflex ha scritto:
Gli evasori, e magari tra chi ci legge ce ne sarà qualcuno, si rendono veramente conto che quando accendono la luce, aprono il gas, girano il rubinetto, vanno in strada, protetti dalle forze dell'ordine, fanno un salto dal medico o in ospedale, stanno usando risorse pubbliche pagate dalle tasse degli altri? O pensano che le tasse servano solo per le opere incompiute e le bustarelle ai politici?

Per me è una questione di civiltà.


appunto.
lascia perde.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo 2 » 05 dic 2019 19:14

zampaflex ha scritto:
MA, grosso MA, dimezzare l'evasione significa consegnare al resto della popolazione molti più soldi sotto forma di meno tasse. Ridurre le asimmetrie competitive tra aziende che evadono e chi non lo fa. Permettere maggiori investimenti in conto capitale da stato centrale ed enti locali.




sarebbe bello, più giusto e più civile
ma temo che lo Stato spenderebbe - e sprecherebbe - ancora di più piuttosto che diminuire le tasse
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 05 dic 2019 21:42

zampaflex ha scritto:[
Gli evasori, e magari tra chi ci legge ce ne sarà qualcuno, si rendono veramente conto che quando accendono la luce, aprono il gas, girano il rubinetto, vanno in strada, protetti dalle forze dell'ordine, fanno un salto dal medico o in ospedale, stanno usando risorse pubbliche pagate dalle tasse degli altri? O pensano che le tasse servano solo per le opere incompiute e le bustarelle ai politici?

Per me è una questione di civiltà.


La civiltà è anche corrispondere servizi adeguati al prelievo fiscale.
Se ho 3k euro di ritenute mensili e devo pagarmi la scuola dei figli perché non rientrano in graduatoria alla comunale, oppure devo pagarmi l'assicurazione sanitaria perché le liste d'attesa per un esame specialistico tramite SSN sono oltre i 10 mesi, converrai con me che i soldi trattenuti per le voci - scuola e sanità- sono una vessazione ad personam bella e buona.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 dic 2019 00:42

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:[
Gli evasori, e magari tra chi ci legge ce ne sarà qualcuno, si rendono veramente conto che quando accendono la luce, aprono il gas, girano il rubinetto, vanno in strada, protetti dalle forze dell'ordine, fanno un salto dal medico o in ospedale, stanno usando risorse pubbliche pagate dalle tasse degli altri? O pensano che le tasse servano solo per le opere incompiute e le bustarelle ai politici?

Per me è una questione di civiltà.


La civiltà è anche corrispondere servizi adeguati al prelievo fiscale.
Se ho 3k euro di ritenute mensili e devo pagarmi la scuola dei figli perché non rientrano in graduatoria alla comunale, oppure devo pagarmi l'assicurazione sanitaria perché le liste d'attesa per un esame specialistico tramite SSN sono oltre i 10 mesi, converrai con me che i soldi trattenuti per le voci - scuola e sanità- sono una vessazione ad personam bella e buona.


Privatizziamo la sanità e vediamo come va a finire. Magari come gli USA, dove costa il doppio che da noi e riesce a curarsi la metà della gente.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 dic 2019 00:43

tenente Drogo 2 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
MA, grosso MA, dimezzare l'evasione significa consegnare al resto della popolazione molti più soldi sotto forma di meno tasse. Ridurre le asimmetrie competitive tra aziende che evadono e chi non lo fa. Permettere maggiori investimenti in conto capitale da stato centrale ed enti locali.




sarebbe bello, più giusto e più civile
ma temo che lo Stato spenderebbe - e sprecherebbe - ancora di più piuttosto che diminuire le tasse


Questa, caro mio, è una scusa che gli evasori appoggiano pienamente.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 dic 2019 00:49

Parlando invece di cose serie ( :roll: ), trovo queste info sul fumoso tema de "gli italiani hanno smesso di curarsi!".

"È sempre più emergenza spesa sanitaria in Italia. Mentre cresce la quota di spesa farmaceutica totalmente a carico delle famiglie (non coperta dal SSN), che passa dal 37,3% al 40,3%, sono oltre 12 milioni gli italiani che, proprio per via dei maggiori costi, hanno limitato la spesa per visite mediche e accertamenti, mettendo così in secondo piano la prevenzione. Contestualmente, la quota coperta dal SSN è passata dal 62,7% al 59,7%.

Sono alcuni dei dati emersi dal 7° Rapporto – Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato – con il contributo incondizionato di IBSA – dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico) presentato presso la sede di Confcommercio Milano.

Complessivamente – rileva la ricerca- ogni persona spende, in media, 816 euro l’anno per curarsi, mentre i poveri solo 128; tuttavia, le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere il 62,5%. Questo, perché possono investire meno in prevenzione."

Statistiche, interpolazioni, approssimazioni. Non è detto che la realtà sia così truce.
Il datapoint che invece trovo imparziale ed interessante è questo:

"Analizzando le fasce più deboli della popolazione, nel 2019 – rileva la ricerca – sono state 473.000 le persone che non hanno potuto acquistare i farmaci di cui avevano bisogno per ragioni economiche. La richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali è cresciuta, in 7 anni (2013-2019) del 28%.
Nel 2019, si è raggiunto il picco di richieste, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018)."

Eppure la spesa pubblica per la Sanità in Italia è costantemente cresciuta negli anni.
Vivendo in Lombardia, è facile osservare che ci sono regioni dove la spesa è organizzata e razionalizzata, ed altre dove si lasciano ampi spazi di discrezionalità per favorire semplici sprechi o scandalose collusioni.
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Re: Diario economico

Messaggioda gianni femminella » 06 dic 2019 12:28

zampaflex ha scritto:
harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:[
Gli evasori, e magari tra chi ci legge ce ne sarà qualcuno, si rendono veramente conto che quando accendono la luce, aprono il gas, girano il rubinetto, vanno in strada, protetti dalle forze dell'ordine, fanno un salto dal medico o in ospedale, stanno usando risorse pubbliche pagate dalle tasse degli altri? O pensano che le tasse servano solo per le opere incompiute e le bustarelle ai politici?

Per me è una questione di civiltà.


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Se ho 3k euro di ritenute mensili e devo pagarmi la scuola dei figli perché non rientrano in graduatoria alla comunale, oppure devo pagarmi l'assicurazione sanitaria perché le liste d'attesa per un esame specialistico tramite SSN sono oltre i 10 mesi, converrai con me che i soldi trattenuti per le voci - scuola e sanità- sono una vessazione ad personam bella e buona.


Privatizziamo la sanità e vediamo come va a finire. Magari come gli USA, dove costa il doppio che da noi e riesce a curarsi la metà della gente
.
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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 dic 2019 15:44

Meritevole lavoro dell'Osservatorio guidato da Cottarelli sulle forze dell'ordine italiane, che sembrano sempre poche e poi si scopre che sono molte di più della media europea.

https://www.repubblica.it/economia/2019/12/07/news/il_luogo_comune_sui_pochi_poliziotti_italia_al_top_in_europa_per_agenti-242733770/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P7-S1.8-T1

Nel 2016 (ultimo dato per cui sono disponibili confronti internazionali) il rapporto tra personale delle forze dell'ordine e popolazione era uno tra i più alti in Europa: su 35 Paesi europei considerati, l'Italia occupa l'ottava posizione, con 453 unità ogni 100mila abitanti contro una media europea di 355.
La spesa per "servizi di polizia" era di circa 22,6 miliardi di euro nel 2017 (circa 1,3 punti percentuali di Pil), ben al di sopra della media europea (0,9 per cento del Pil). Tra i maggiori paesi europei, solo la Spagna presentava nel 2017 un valore di spesa simile all'Italia (1,2 per cento di Pil).
Il maggior numero del personale delle forze dell'ordine riscontrato in Italia sembra dovuto solo in parte, almeno a prima vista, dal maggior numero di reati con rilevanza penale. Infatti, in Italia nel 2017 sono stati registrati dalle forze di polizia circa 2.564 reati ogni 100mila abitanti, l'11,7 per cento in più rispetto alla media dei Paesi presi in esame. Questo scostamento è molto inferiore a quello registrato per il numero del personale delle forze dell'ordine (27,6 per cento).
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 dic 2019 12:27

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 dic 2019 12:30

Indagine semestrale sui consumi dei giovani americani, ci sono info e curiosità varie.
Interessante per esempio la parte media, dove si vede cosa guardano e dove vanno su internet

http://www.piperjaffray.com/2col.aspx?id=5752

(link allo specchietto riassuntivo)
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 09 dic 2019 12:41

Un ritratto del castello di carte italiano, un tempo tenuto in piedi da solide certezze come il mattone e i famosi BOT :lol:)

http://www.censis.it/rapporto-annuale/il-furore-di-vivere-degli-italiani

Il passo che adoro di più di quest'impietoso rapporto Censis è il seguente:

....gli italiani hanno quindi messo in campo stratagemmi individuali per difendersi dalla scomparsa del futuro, in una solitaria difesa di se stessi....La loro reazione vitale ha generato una formidabile resilienza opportunistica, con l’attivazione di processi di difesa spontanei e molecolari degli interessi personali, a dispetto di proclami pubblici e decreti: il severo scrutinio nei consumi, il cash accumulato in chiave difensiva, anche il «nero» di sopravvivenza"
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 09 dic 2019 15:22

harmattan ha scritto:Un ritratto del castello di carte italiano, un tempo tenuto in piedi da solide certezze come il mattone e i famosi BOT :lol:)

http://www.censis.it/rapporto-annuale/il-furore-di-vivere-degli-italiani

Il passo che adoro di più di quest'impietoso rapporto Censis è il seguente:

....gli italiani hanno quindi messo in campo stratagemmi individuali per difendersi dalla scomparsa del futuro, in una solitaria difesa di se stessi....La loro reazione vitale ha generato una formidabile resilienza opportunistica, con l’attivazione di processi di difesa spontanei e molecolari degli interessi personali, a dispetto di proclami pubblici e decreti: il severo scrutinio nei consumi, il cash accumulato in chiave difensiva, anche il «nero» di sopravvivenza"


Bello questo. Ho sentito un pezzo di intervista alla radio l'altro giorno, mi è rimasto impresso un dato che stavo già cercando, quello sull'impiego equivalente (959k lavoratori in meno se contiamo la giornata lavorativa diciotto ore, riparametrando i part-time).
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2019 11:07

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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 11 dic 2019 12:01



ma tu però parti da due presupposti sbagliati.
1) che gli itagliani leggano
2) che capiscano quello che leggono

sei sempre così fiducioso/ottimista.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 11 dic 2019 12:31

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 dic 2019 12:53



Io ho sempre guardato con rispetto e attenzione alle iniziative e agli studi del centro Studi della CGIA di Mestre, ma questo paper contiene una affermazione che è UNA CAGATA PAZZESCA.
Come metodologia e come ispirazione.
Nel metodo, il calcolo dei 200 mld è fanfaronesco e truffaldino.
Nel merito, vorrebbe essere di scusa per dire "prima sistemate le vostre spese, poi venite a chiederci i soldi che non vi diamo perché evadiamo trallallero trallallà".

Bastardi infami.
Cacciate i soldi che RUBATE a noi che paghiamo regolarmente, POI potrete pretendere.
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