IL TAVERNELLO ALLA CIECA

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Mike76
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Mike76 » 28 nov 2019 17:54

giodiui ha scritto:Io lo trovo uno spot dissacrante e ironico, i sommelier non si compromettono per un attimo. E lo slogan "non bere i pregiudizi, bevi quello che c'è nel bicchiere" secondo me è una lezione che andrebbe presa sul serio più di quanto non si faccia.
Inoltre non hanno confrontato il tavernello ad altri vini con spirito populista e cialtrone.

Condivido in buona parte.
Ho visto lo spot, e inizialmente sono rimasto stupito che questi 3 personaggi si siano prestati a questa campagna pubblicitaria, che giova evidentemente di più a Caviro.
Poi, riflettendoci meglio...Gardini si era già sputtanato bellamente con lo spot dell'Eurospin, in maniera ben più grave di ora...Gori sembrerebbe quello che ha più da rimetterci prendendo parte a questa cosa, ma in fondo cosa dice di così terribile?
Che (sempre più) spesso la gente beve le etichette che non quello che ha nel bicchiere... cosa che condivido (e che ebbi a dire anch'io qualche mese fa qui...qualcuno si ricorderà).
Quindi, Caviro ci guadagna in immagine e i 3 ceffi ci guadagnano bei soldoni da spendere in belle bocce (o in coca, almeno per uno dei tre, quello che sembra l'omino Michelin con la fame chimica); a chi non importa un c@zzo di Tavernello (direi, a naso, il 99,98% dei utenti del forum GR), può fare 2 risate e passare oltre, senza inorridire troppo.
Konstantin_Levin88
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 29 nov 2019 10:20

gbaenergiaeco10 ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Non capisco perchè non se ne parla qui sul forum, non capisco perchè non ci si incazzi..alimentare il mercato del vino industriale (chiamatelo come vi pare, ma questo è) va bene? tutto ok? territori rovinati dalla monocultura intensiva, piccoli produttori mangiati, cultura del buon vino minata..ma perchè non fargli pubblicità per un po' di soldi? "perchè il vino è una cosa seria" risponderebbe Lino Maga.

:lol: :lol:
...mi fate tenerezza...


ma perchè invece di fare il super navigato non ci dici perchè ti facciamo tenerezza? indovino: uno della tua levatura non si spreca in questa sciocchezze.. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Ciao Lorenzo. So di essere arrogante, specie quando si toccano certi argomenti.
Ti spiego cos'è che mi muove quest'arroganza. Vedo nei commenti di molti di voi una visione del vino che ha un qualcosa di religioso. Ho avuto anch'io, un po' di anni fa, una deriva idealista simile, poi ho messo il naso un po' più dentro alle questioni e il velo di Maya è caduto miseramente...
È bello cullarsi in questo iperuranio platonico di vini, produttori, terroirs allestito dalla nostra fantasia, sove ci sono gli artigiani-tradizionalisti-naturali-buoni da un lato, e i modernisti-industriali-convenzionali-cattivi dall'altro.
È un gioco, e lo capisco. Ci ho giocato anch'io. Il bello dei giochi è che permettono un momento di ritorno all'infanzia, dove possiamo categorizzare gli oggetti in buoni e cattivi, "arredarli" com le nostre fantasie, accordare i nostri sensi con queste stesse fantasie e negare le percezioni che ostacolano questo allestimento.
Non sono qui per provare (inutilmente, peraltro) a guastare il vostro gioco.
Però, un consiglio: ricordatevi che è un gioco. Che il vino è un prodotto alimentare come gli altri, nella sua essenza. Che non ha di per sé un'importanza maggiore dello yogurt o del miele o dei cavolfiori. Che siamo noi arbitrariamente a rivestirlo di questa importanza. Ricordatevi anche che su questo vostro affannoso affaccendamento monomaniacale che chiamate "passione" c'è gente che si ingrassa e non poco, sostenendo cinicamente il gioco e ridendo sotto i baffi per questa vostra ingenuità così redditizia (per lui).
Questo per rispondere alla tua domanda: "perché ti facciamo tenerezza".
Poi, venendo al tuo post:
1) pensi davvero che ci sia tutta sta differenza tra Caviro e molte altre aziende medio-grandi, anche note e apprezzate tra appassionati, nel modo di lavorare le vigne e le uve? Non parlo ovviamente di Conterno... parlo di tante realtà da due/trecentomila bottiglie in su, dove il prodotto base (e non solo) viene fatto senza tanti crismi, con le uve mezze marce, comprando anche il vino dalle cantine sociali se ce n'è bisogno perché il mercato tira. Tanto poi in cantina l'enologo aggiusta... Per poi riempirsi la bocca e il sito Internet di "terroir", "tradizione", "rispetto per l'ambiente" e così via... Ipocriti merdosi, preferisco il Tavernello, un prodotto che comunica quel che è: del vino da tavola, a buon prezzo, senza tanta poesia ma fatto correttamente e con una sua qualità, modesta, congrua col prezzo.
2)Territori rovinati dalla monocoltura intensiva. Sai qual è un territorio rovinato dalla monocoltura intensiva? La nostra beneamata Langa. Non certo i vigneti della Caviro, che, come ti han detto altri, stanno tra frutteti e seminativi.
3) piccoli produttori mangiati: sai chi è che ha mangiato davvero piccoli produttori/artigiani? Eataly. Alfiere dell'enogastronomia di alta qualità (salvo poi vendere Lurisia a Coca Cola). Non solo: molti viticoltori conferitori piemontesi con vigne di barbera o dolcetto sulle colline di Langa o Monferrato, poco meccanizzabili, soggette a frane, massacrate dalla flavescenza etc... se la passano molto peggio dei contenitori emiliano-romagnoli della Caviro, che a fronte di un prezzo delle uve leggermente più basso (a volte uguale) hanno costi di gestione incommensurabilmente minori e si spaccano decisamente meno la schiena.
4)cultura del buon vino minata. Mi pare che nel 2019 non si corra il rischio (con questo spot, poi...) di minare la cultura, anzi il Culto del vino buono. Spero anzi che questo spot abbia un sano effetto demistificatore e smitizzante, nell'invito a tutti di usare il cervello.
5) il vino è una cosa seria. Il vino nel 2019 è un gioco. Per mio bisnonno era una cosa seria, ma lui è morto nel 1967.
6) Lino Maga. Ecco, appunto. Sei stato recentemente nella vigna del barbacarlo? Io sì. Te la faccio breve: massacrata dalla flavescenza, per ogni vite c'erano tre o quattro fallanze. Focolai di oidio che manco gli zucchini a fine agosto. E poi in cantina si scopre che c'erano quindici bancali di Barbacarlo 15 pronti per partire per il Giappone. Non so, probabilmente il Maga sarà imparentato col Nazareno per la capacità di tramutare l'acqua in vino. O forse la vicinanza con la cantina sociale di Canneto Pavese avrà aiutato... chi lo sa...

Saluti!
Dario
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda supersonic76 » 29 nov 2019 10:39

Konstantin_Levin88 ha scritto:1) pensi davvero che ci sia tutta sta differenza tra Caviro e molte altre aziende medio-grandi, anche note e apprezzate tra appassionati, nel modo di lavorare le vigne e le uve? Non parlo ovviamente di Conterno... parlo di tante realtà da due/trecentomila bottiglie in su, dove il prodotto base (e non solo) viene fatto senza tanti crismi, con le uve mezze marce, comprando anche il vino dalle cantine sociali se ce n'è bisogno perché il mercato tira


Ecco questo è un paesaggio che condivido.
Tanto non per far nomi ho bevuto delle bocce di Zonin e di Pasqua (presenti in quasi tutte le guide "fighe" pur avendo grandi numeri) semplicemente vergognose
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda zampaflex » 29 nov 2019 10:50

supersonic76 ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:1) pensi davvero che ci sia tutta sta differenza tra Caviro e molte altre aziende medio-grandi, anche note e apprezzate tra appassionati, nel modo di lavorare le vigne e le uve? Non parlo ovviamente di Conterno... parlo di tante realtà da due/trecentomila bottiglie in su, dove il prodotto base (e non solo) viene fatto senza tanti crismi, con le uve mezze marce, comprando anche il vino dalle cantine sociali se ce n'è bisogno perché il mercato tira


Ecco questo è un paesaggio che condivido.
Tanto non per far nomi ho bevuto delle bocce di Zonin e di Pasqua (presenti in quasi tutte le guide "fighe" pur avendo grandi numeri) semplicemente vergognose


Quei due anni che ero iscritto all'AIS per via della frequentazione del corso ricevevo la rivista (molto ben redatta), e ho potuto riscontrare la deriva sempre più spintamente commerciale che aveva preso. Basta oggi guardare certi premi...poi, nel marasma dei 600 quattro Viti, di buoni ce n'è eccome.
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda zampaflex » 29 nov 2019 11:03

Konstantin_Levin88 ha scritto:... preferisco il Tavernello, un prodotto che comunica quel che è: del vino da tavola, a buon prezzo, senza tanta poesia ma fatto correttamente e con una sua qualità, modesta, congrua col prezzo.

Lino Maga. Ecco, appunto. Sei stato recentemente nella vigna del barbacarlo? Io sì. Te la faccio breve: massacrata dalla flavescenza, per ogni vite c'erano tre o quattro fallanze. Focolai di oidio che manco gli zucchini a fine agosto. E poi in cantina si scopre che c'erano quindici bancali di Barbacarlo 15 pronti per partire per il Giappone. Non so, probabilmente il Maga sarà imparentato col Nazareno per la capacità di tramutare l'acqua in vino. O forse la vicinanza con la cantina sociale di Canneto Pavese avrà aiutato... chi lo sa...


Sul Tavernello siamo perfettamente d'accordo. Non afferma di essere quello che non è, e risponde perfettamente alla domanda del segmento di mercato a cui si rivolge.

Riguardo a Maga, quand'è la volta precedente in cui hai visitato la vigna? Giusto per avere un riscontro storico sulla sua evoluzione. Possibile che sia un decadimento dovuto ad una minore cura della vigna da parte del Cav., vista l'età e l'inevitabile passaggio al figlio?
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda bobbisolo » 29 nov 2019 11:09

Konstantin_Levin88 ha scritto: Non solo: molti viticoltori conferitori piemontesi con vigne di barbera o dolcetto sulle colline di Langa o Monferrato, poco meccanizzabili, soggette a frane, massacrate dalla flavescenza etc... se la passano molto peggio dei contenitori emiliano-romagnoli della Caviro, che a fronte di un prezzo delle uve leggermente più basso (a volte uguale) hanno costi di gestione incommensurabilmente minori e si spaccano decisamente meno la schiena.


Ciao Dario
interessante il tuo commento.
Prendo solo questo pezzo perchè sul resto, bene o male, non saprei che aggiungere.
Vorrei chiederti cosa pagano le cantine agli "eroi" piemontesi rispetto agli "sfaticati" emiliano-romagnoli?
Puoi riportare esempi concreti? Perchè io so cosa pagano qua in emilia, non so cosa pagano in langa o monferrato. Quindi nn mi permetto di opinare su come se la passino li dalle tue parti. Voglio solo verificare se dici queste cose a ragion veduta(sicuramente si).
Sui costi di gestione si, hai ragione.. Sullo spaccarsi la schiena, flavescenza, mal dell'esca, oidio... ci sono anche qua e a differenza delle belle colline arieggiate qua l'aria non gira e genera muffe e malattie. C'è da arrabattarsi pure qui per guadagnare un paio d'anni sugli appena dieci che ti dura l'impianto. Quanto dura un impianto in langa o monferrato?
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 29 nov 2019 11:20

zampaflex ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:... preferisco il Tavernello, un prodotto che comunica quel che è: del vino da tavola, a buon prezzo, senza tanta poesia ma fatto correttamente e con una sua qualità, modesta, congrua col prezzo.

Lino Maga. Ecco, appunto. Sei stato recentemente nella vigna del barbacarlo? Io sì. Te la faccio breve: massacrata dalla flavescenza, per ogni vite c'erano tre o quattro fallanze. Focolai di oidio che manco gli zucchini a fine agosto. E poi in cantina si scopre che c'erano quindici bancali di Barbacarlo 15 pronti per partire per il Giappone. Non so, probabilmente il Maga sarà imparentato col Nazareno per la capacità di tramutare l'acqua in vino. O forse la vicinanza con la cantina sociale di Canneto Pavese avrà aiutato... chi lo sa...


Sul Tavernello siamo perfettamente d'accordo. Non afferma di essere quello che non è, e risponde perfettamente alla domanda del segmento di mercato a cui si rivolge.

Riguardo a Maga, quand'è la volta precedente in cui hai visitato la vigna? Giusto per avere un riscontro storico sulla sua evoluzione. Possibile che sia un decadimento dovuto ad una minore cura della vigna da parte del Cav., vista l'età e l'inevitabile passaggio al figlio?

Estate 2017 l'ultima volta... siamo rimasti tutti stupiti. La volta precedente era nel 2011 o 12, non ricordo, non mi era parsa così disastrata.
Ultima modifica di Konstantin_Levin88 il 29 nov 2019 11:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Ziliovino » 29 nov 2019 11:23

Mi sembra che però stia sfuggendo il punto della questione... nessuno sta facendo un processo alla Caviro o al vino in brik (la questione sarebbe ben più complessa ed articolata, sempre che il processo lo si voglia fare), ma si critica la scelta dei 3 personaggi di avallare e sponsorizzare il prodotto.

Il vino in brik è bello, buono, "necessario e fondamentale" all'economia del vino? ammettiamo pure di si, qualcuno qui dentro, o tra gli appassionati, o tra i critici di settore intende o è convinto di sponsorizzarlo e/o consigliarlo caldamente ad amici e parenti? dai su, sarebbe una barzelletta.
Certo, con un compenso dietro la questione cambia, uno è liberissimo di farlo, ma credo anche che possa immaginare altrettanto bene le conseguenze.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 29 nov 2019 11:38

bobbisolo ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto: Non solo: molti viticoltori conferitori piemontesi con vigne di barbera o dolcetto sulle colline di Langa o Monferrato, poco meccanizzabili, soggette a frane, massacrate dalla flavescenza etc... se la passano molto peggio dei contenitori emiliano-romagnoli della Caviro, che a fronte di un prezzo delle uve leggermente più basso (a volte uguale) hanno costi di gestione incommensurabilmente minori e si spaccano decisamente meno la schiena.


Ciao Dario
interessante il tuo commento.
Prendo solo questo pezzo perchè sul resto, bene o male, non saprei che aggiungere.
Vorrei chiederti cosa pagano le cantine agli "eroi" piemontesi rispetto agli "sfaticati" emiliano-romagnoli?
Puoi riportare esempi concreti? Perchè io so cosa pagano qua in emilia, non so cosa pagano in langa o monferrato. Quindi nn mi permetto di opinare su come se la passino li dalle tue parti. Voglio solo verificare se dici queste cose a ragion veduta(sicuramente si).
Sui costi di gestione si, hai ragione.. Sullo spaccarsi la schiena, flavescenza, mal dell'esca, oidio... ci sono anche qua e a differenza delle belle colline arieggiate qua l'aria non gira e genera muffe e malattie. C'è da arrabattarsi pure qui per guadagnare un paio d'anni sugli appena dieci che ti dura l'impianto. Quanto dura un impianto in langa o monferrato?

io sono a Benevello (CN) in alta langa. Quest'anno il dolcetto era intorno a 5-6 euro il miria. Idem la barbera. Un po' di più lo chardonnay per l'alta langa (7,5-9). In monferrato quest'anno da quanto ne so han pagato poco la barbera (tra 6 e 8 euro il miria) non parlo del Nizza, ovviamente, ma la barbera d'Asti o del Monferrato.
Però non travisare le mie parole: non ci sono nè sfaticati nè eroi, ma se si nega che lavorare in pianura sia più semplice che sulle pendenze si nega l'evidenza! Hai presente i tempi per le lavorazioni, per i trattamenti, oltre al fatto che geograficamente gli appezzamenti in pianura sono più grandi, ed è un altro risparmio sui tempi.
Le vigne durano sempre meno, per la flavescenza: nelle zone molto colpite dopo 15 anni spesso inizia a convenire ripiantare tutto. Lì non c'entra niente l'arieggiamento, c'entra che se hai un sacco di incolto puoi dare tutti gli insetticidi che vuoi in vigna ma tanto la malattia la becchi lo stesso. In pianura c'è molto meno incolto, molte meno vigne abbandonate nascoste nelle boscaglie. Le vigne durano meno per altri motivi, ma anche i costi di impianto (come tutti gli altri) sono meno gravosi.
Non sto dicendo che fare il viticoltore di pianura sia il bengodi e in collina l'inferno. Sarebbe assurdo. Sto solo facendo un'osservazione all'affermazione che "piccoli produttori viticoli di pianura siano stati mangiati da Caviro, o chi per esso". Se in pianura scegli di mettere viti da vino, è una scelta aziendale che avrai ponderato tra molte altre (in pianura si possono fare molte cose, sulle colline a strapiombo di Santo stefano Belbo no, ci puoi solo piantare le viti) e avrai fatto un tuo piano di costi, rese, ammortamenti, utili, ecc... Non mi pare che nessuno abbia "mangiato" nessuno. Questo voglio dire.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Konstantin_Levin88
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 29 nov 2019 11:52

Ziliovino ha scritto:Mi sembra che però stia sfuggendo il punto della questione... nessuno sta facendo un processo alla Caviro o al vino in brik (la questione sarebbe ben più complessa ed articolata, sempre che il processo lo si voglia fare), ma si critica la scelta dei 3 personaggi di avallare e sponsorizzare il prodotto.

Il vino in brik è bello, buono, "necessario e fondamentale" all'economia del vino? ammettiamo pure di si, qualcuno qui dentro, o tra gli appassionati, o tra i critici di settore intende o è convinto di sponsorizzarlo e/o consigliarlo caldamente ad amici e parenti? dai su, sarebbe una barzelletta.
Certo, con un compenso dietro la questione cambia, uno è liberissimo di farlo, ma credo anche che possa immaginare altrettanto bene le conseguenze.

Su questo sono d'accordo. Ma la pubblicità è stata fatta sufficientemente bene da non mettere in bocca ai tre giudici alcuna parola di aperto elogio verso il Tavernello. La pubblicità non afferma che il Tavernello è buono come un grande vino: lo afferma uno degli sprovveduti assaggiatori, al quale la pubblicità stessa "fa fare una figuraccia" (quindi le sue parole non portano il messaggio pubblicitario). Il messaggio, affidato ai tre giudici/testimonial è: non abbiate pregiudizi. Un vino va assaggiato. Abbandonate, o amanti del vino*, tutto quello che pensate di sapere già su un vino che non avete mai assaggiato. Vale anche al contrario: mio padre se vede "biodinamico" su un'etichetta "sa già che puzzerà" e spess... ehm... qualche volta si sbaglia.

* Non so se ci avete fatto caso, oggi il mondo si divide in "astemi" e "amanti del vino", di cui gli "appassionati" sono la frangia estremista. Come se ci si dividesse in "allergici alle drupacee" e "amanti delle pesche". Boh...
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 29 nov 2019 12:01

[
Ultima modifica di gbaenergiaeco10 il 29 nov 2019 12:13, modificato 1 volta in totale.
Lorenzo
gmi1
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda gmi1 » 29 nov 2019 12:07

Il poliaccoppiato é un materiale di confezionamento, per le sue caratteristiche di produzione há dei costi operativi concorrenziali verso quasi tutte le altre alternative esistenti….
in Italia e nei paesi di tradizione vinicola il vino con una qualsiasi denominazione di qualitá, puó essere confezionato solo nel vetro, lasciando ad altro il vino genericamente detto da tavola, senza nessuna pretesa di appellazioni di qualitá.
Questo per dire che ho visto con I miei occhi impacchettare dello Shiraz Francese, proveniente dalla valle del Rodano, a Caviro, destinato al mercato Canadese, che era buonissimo…. mi hanno riferito che il prezzo di vendita era molto alto, superiore anche ad altre bottiglie in vetro vendute nei negozi Canadesi di alcolici…

per noi il vino deve essere solo in vetro, la nostra storia, cultura e tradizione non ammette deroghe, peró esistono consumatori che la pensano diversamente, che accettano compromessi enormi per avere I vantaggi del trasporto e della gestione di un "cartone" al posto di una bottiglia fragile e pesante.... il fascino di tenerla in mano, di rimirarne il colore, l'etichetta, la fascetta, il tappo si sughero e quant'altro non li sfiora nemmeno….
gbaenergiaeco10
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 29 nov 2019 12:14

Konstantin_Levin88 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Non capisco perchè non se ne parla qui sul forum, non capisco perchè non ci si incazzi..alimentare il mercato del vino industriale (chiamatelo come vi pare, ma questo è) va bene? tutto ok? territori rovinati dalla monocultura intensiva, piccoli produttori mangiati, cultura del buon vino minata..ma perchè non fargli pubblicità per un po' di soldi? "perchè il vino è una cosa seria" risponderebbe Lino Maga.

:lol: :lol:
...mi fate tenerezza...


ma perchè invece di fare il super navigato non ci dici perchè ti facciamo tenerezza? indovino: uno della tua levatura non si spreca in questa sciocchezze.. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Ciao Lorenzo. So di essere arrogante, specie quando si toccano certi argomenti.
Ti spiego cos'è che mi muove quest'arroganza. Vedo nei commenti di molti di voi una visione del vino che ha un qualcosa di religioso. Ho avuto anch'io, un po' di anni fa, una deriva idealista simile, poi ho messo il naso un po' più dentro alle questioni e il velo di Maya è caduto miseramente...
È bello cullarsi in questo iperuranio platonico di vini, produttori, terroirs allestito dalla nostra fantasia, sove ci sono gli artigiani-tradizionalisti-naturali-buoni da un lato, e i modernisti-industriali-convenzionali-cattivi dall'altro.
È un gioco, e lo capisco. Ci ho giocato anch'io. Il bello dei giochi è che permettono un momento di ritorno all'infanzia, dove possiamo categorizzare gli oggetti in buoni e cattivi, "arredarli" com le nostre fantasie, accordare i nostri sensi con queste stesse fantasie e negare le percezioni che ostacolano questo allestimento.
Non sono qui per provare (inutilmente, peraltro) a guastare il vostro gioco.
Però, un consiglio: ricordatevi che è un gioco. Che il vino è un prodotto alimentare come gli altri, nella sua essenza. Che non ha di per sé un'importanza maggiore dello yogurt o del miele o dei cavolfiori. Che siamo noi arbitrariamente a rivestirlo di questa importanza. Ricordatevi anche che su questo vostro affannoso affaccendamento monomaniacale che chiamate "passione" c'è gente che si ingrassa e non poco, sostenendo cinicamente il gioco e ridendo sotto i baffi per questa vostra ingenuità così redditizia (per lui).
Questo per rispondere alla tua domanda: "perché ti facciamo tenerezza".
Poi, venendo al tuo post:
1) pensi davvero che ci sia tutta sta differenza tra Caviro e molte altre aziende medio-grandi, anche note e apprezzate tra appassionati, nel modo di lavorare le vigne e le uve? Non parlo ovviamente di Conterno... parlo di tante realtà da due/trecentomila bottiglie in su, dove il prodotto base (e non solo) viene fatto senza tanti crismi, con le uve mezze marce, comprando anche il vino dalle cantine sociali se ce n'è bisogno perché il mercato tira. Tanto poi in cantina l'enologo aggiusta... Per poi riempirsi la bocca e il sito Internet di "terroir", "tradizione", "rispetto per l'ambiente" e così via... Ipocriti merdosi, preferisco il Tavernello, un prodotto che comunica quel che è: del vino da tavola, a buon prezzo, senza tanta poesia ma fatto correttamente e con una sua qualità, modesta, congrua col prezzo.
2)Territori rovinati dalla monocoltura intensiva. Sai qual è un territorio rovinato dalla monocoltura intensiva? La nostra beneamata Langa. Non certo i vigneti della Caviro, che, come ti han detto altri, stanno tra frutteti e seminativi.
3) piccoli produttori mangiati: sai chi è che ha mangiato davvero piccoli produttori/artigiani? Eataly. Alfiere dell'enogastronomia di alta qualità (salvo poi vendere Lurisia a Coca Cola). Non solo: molti viticoltori conferitori piemontesi con vigne di barbera o dolcetto sulle colline di Langa o Monferrato, poco meccanizzabili, soggette a frane, massacrate dalla flavescenza etc... se la passano molto peggio dei contenitori emiliano-romagnoli della Caviro, che a fronte di un prezzo delle uve leggermente più basso (a volte uguale) hanno costi di gestione incommensurabilmente minori e si spaccano decisamente meno la schiena.
4)cultura del buon vino minata. Mi pare che nel 2019 non si corra il rischio (con questo spot, poi...) di minare la cultura, anzi il Culto del vino buono. Spero anzi che questo spot abbia un sano effetto demistificatore e smitizzante, nell'invito a tutti di usare il cervello.
5) il vino è una cosa seria. Il vino nel 2019 è un gioco. Per mio bisnonno era una cosa seria, ma lui è morto nel 1967.
6) Lino Maga. Ecco, appunto. Sei stato recentemente nella vigna del barbacarlo? Io sì. Te la faccio breve: massacrata dalla flavescenza, per ogni vite c'erano tre o quattro fallanze. Focolai di oidio che manco gli zucchini a fine agosto. E poi in cantina si scopre che c'erano quindici bancali di Barbacarlo 15 pronti per partire per il Giappone. Non so, probabilmente il Maga sarà imparentato col Nazareno per la capacità di tramutare l'acqua in vino. O forse la vicinanza con la cantina sociale di Canneto Pavese avrà aiutato... chi lo sa...

Saluti!
Dario


Ti ringrazio per il riscontro Dario, molto interessante e istruttivo
Lorenzo
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda vinogodi » 29 nov 2019 12:42

...bene : siamo arrivati , inevitabilmente per l'interattività di un forum di discussione, ai massimi sistemi o macrosistemi agricoli/economici . Però questa deriva della discussione (rese , fatica, agronomia , sfruttamento del territorio e della forza lavoro) secondo me ci allontana leggermente dal focus su cui è meglio ritornare ogni tanto per poi, magari, riallontanarci . Ribadendo che nessuno , neppure il più talebano "altobevente" può criticare , in termini di "impresa" , una Ca.VI.Ro (aneddoto : circa 25 anni fa , l'amministratore delegato era mio conoscente per ragioni di lavoro , io avevo la Direzione Qualità nell'azienda dove ancora lavoro e lui veniva da una lunga esperienza di consulente/imprenditore in altro settore : fu la prima impresa vinicola, o fra le prime , a volersi certificare ISO e collaborammo discutendo a livello personale per parecchio tempo sulle modalità di implementazione di questi "sistemi" innovativi in ambito di impresa di trasformazione agricola...).... ebbene , tornando a noi ci sono 3 personaggi addentro al mondovino , sia come immagine che come interesse personale ( tutti campioni della sommellerie , mondiali o europei ) ... già questo dice tanto sul messaggio da trasmettere , cioè gente che sa discriminare alla grande , anzi , i migliori in circolazione, che hanno partecipato ad uno spot pubblicitario di incredibile efficacia che , solo parlandone , se ne capisce la valenza comunicativa. Quella di mettere in gioco tutto un sistema di preconcetti . A volte in maniera strisciante, a volte in maniera palese . Quella palese è creare legittimazione sociale a chi beve Tavernello , dove prima rimaneva relegato all'uso in cucina, all'alcoolizzato o al povero di censo che non si poteva permettere altro ... o al "bassobevente" , colui che beve solo soluzione idroalcoolica come atto consolatorio . Smantellando il preconcetto che questo prodotto "popolare per scelta e pregno di carattere sociale " non è così scarso organoletticamente e che la percezione comune è solo un fatto di ipnosi collettiva non suffragata dalla prova del bicchiere , smantella un castello di credenze ed eleva e santifica la grande fetta di consumatori "silenziosi" che sono la stragrande maggioranza di massa critica che fruisce di quel bene e banalizza qualsiasi snobismo che ha generato questa ghettizzazione di quel prodotto , anzi , ne attribuisce valore più ecumenico e generalizzato , coinvolgendo nuova fetta di mercato ancora timorosa e sospettosa .
Spostare l'attenzione su tre poveri disgraziati prestatisi al gioco per inconfessabile quantità di denaro ( che più gliene hanno dato e più giustifica la loro apparente caduta di stile ) fa parte anche di questa strategia , tanto la memoria è corta e si potranno riciclare a breve per qualche nuova avventura ... 8)
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda michelep » 29 nov 2019 12:47

bobbisolo ha scritto:Vorrei chiederti cosa pagano le cantine agli "eroi" piemontesi rispetto agli "sfaticati" emiliano-romagnoli?
Puoi riportare esempi concreti? Perchè io so cosa pagano qua in emilia, non so cosa pagano in langa o monferrato. Quindi nn mi permetto di opinare su come se la passino li dalle tue parti. Voglio solo verificare se dici queste cose a ragion veduta(sicuramente si).
Sui costi di gestione si, hai ragione.. Sullo spaccarsi la schiena, flavescenza, mal dell'esca, oidio... ci sono anche qua e a differenza delle belle colline arieggiate qua l'aria non gira e genera muffe e malattie. C'è da arrabattarsi pure qui per guadagnare un paio d'anni sugli appena dieci che ti dura l'impianto. Quanto dura un impianto in langa o monferrato?

sui prezzi romagnoli posso informarmi, ma si tratta di pochi spiccioli come tutto il resto dell'agricoltura, e se non hai (ancora) meccanizzato i vendemmiatori ti costano un rene e mezzo anche quelli che non sanno cos'è una vite.
C'è di buono che in pianura al trebbiano puoi fargli fare più o meno la produzione che ti pare, tanto a quanto ho capito tenerla bassa per avere più gradi non vale la candela.
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda beluga » 29 nov 2019 13:05

Qualche anno fa con un ampio gruppo di persone interessate al vino abbiamo partecipato ad alcuni eventi sull'Etna con la partecipazione di Salvo Foti che ci ha portato a vedere diverse aziende.
E' stato tutto molto interessante, poi siamo andati in un'azienda molto bella Il Cantante che trasudava ricchezza e buona organizzazione da tutte le parti.
Aprono alcune magnum, tutti a bere con diletto e godimento.
Solo che una di queste bottiglie, quasi arrivata alla fine, era tappata in modo maligno. Nessuno se ne era accorto.
Adesso se persone interessate al vino bevono come niente fosse una zuppa di tappo pensate che ci sia qualche cosa di male che moltitudini ignare si scolino tetrapak di Tavernello?
Che tra l'altro non saprà mai di tappo.
Me ne importo
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda vinogodi » 29 nov 2019 14:26

beluga ha scritto:Adesso se persone interessate al vino bevono come niente fosse una zuppa di tappo pensate che ci sia qualche cosa di male che moltitudini ignare si scolino tetrapak di Tavernello?
Che tra l'altro non saprà mai di tappo.
...forse perché , per lo stesso motivo, si anela maggiormente andare a mangiare alla Francescana, per i cultori del cibo, rispetto a Mc Donald's ? ...forse che il Camouflage di Bottura è fatto di ingredienti comprati alla Lidl e il Viaggio a Modena di un Capitone è fatto con filetto di pesce siluro pescato in Po ... chi cazzo vuoi che se ne accorga , vuoi mettere con l'hamburger di "carne dichiaratamente italiana" della nota catena di "ristoranti" nazional - popolari ? ... 8)
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda gmi1 » 29 nov 2019 14:53

vinogodi ha scritto:
beluga ha scritto:Adesso se persone interessate al vino bevono come niente fosse una zuppa di tappo pensate che ci sia qualche cosa di male che moltitudini ignare si scolino tetrapak di Tavernello?
Che tra l'altro non saprà mai di tappo.
...forse perché , per lo stesso motivo, si anela maggiormente andare a mangiare alla Francescana, per i cultori del cibo, rispetto a Mc Donald's ? ...forse che il Camouflage di Bottura è fatto di ingredienti comprati alla Lidl e il Viaggio a Modena di un Capitone è fatto con filetto di pesce siluro pescato in Po ... chi cazzo vuoi che se ne accorga , vuoi mettere con l'hamburger di "carne dichiaratamente italiana" della nota catena di "ristoranti" nazional - popolari ? ... 8)

venite, venite a Modena, trovate entrambi, Massimo e la sua Osteria, e il centro piú importante, dopo la Svezia, di produzione e ricerca e sviluppo della Tetra Pak.... che volete di piú, vi guido io…. :D
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 29 nov 2019 16:06

comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Grignolino » 29 nov 2019 19:08

gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...



Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante
Smarco
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Smarco » 29 nov 2019 19:11

Grignolino ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...



Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante

che hanno recitato si vede anche solo sentendo l'audio.... insomma, non c'era mica De Niro e compagnia :roll:
Acquisto: solo da persone con feed o conosciute
Grignolino
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Grignolino » 29 nov 2019 19:16

Smarco ha scritto:
Grignolino ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...



Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante

che hanno recitato si vede anche solo sentendo l'audio.... insomma, non c'era mica De Niro e compagnia :roll:


OK ma allora tutto il discorso viene a cadere, tranne quello ancor più marcato della pochezza di onestà intellettuale dei tre critici. E mi spiace molto per goei che reputavo persona seria
Smarco
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Smarco » 29 nov 2019 19:24

Grignolino ha scritto:
Smarco ha scritto:
Grignolino ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...



Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante

che hanno recitato si vede anche solo sentendo l'audio.... insomma, non c'era mica De Niro e compagnia :roll:


pochezza di onestà intellettuale dei tre critici.

infatti per me, se proprio si vuole discutere, si dovrebbe discutere su questo e non tanto sulla pubblicità in se, che rimane comunque una pubblicità
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Nexus1990 » 29 nov 2019 19:33

Smarco ha scritto:
Grignolino ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

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Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante

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Timoteo
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Re: IL TAVERNELLO ALLA CIECA

Messaggioda Timoteo » 29 nov 2019 19:39

Nexus1990 ha scritto:
Smarco ha scritto:
Grignolino ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:comunque ragazzi, io a ste cose che alla cieca un vino di merda viene considerato da un sommelier o da un appassionato di buona esperienza, un grande vino non ci credo...alla cieca un vino di merda è un vino di merda...ma lo sgamo persino io che sono l'ultimo dei pirla...dai su...lasciando perdere tavernello se stappate una roba della lidl a 3/4 euro la bottiglia spesso e volentieri tutti i grandi limiti vengono fuori..

discorso diverso per una grande etichetta che in quell'annata o al momento della stappatura (giorno radice, cattiva conservazione ecc..) sia sottoperformante..a questo credo di più, anche se a me è capitato assai di rado di pensare "che merda è sta roba?" e poi guardare l'etichetta per ritrovarmi davanti un biondi santi...non so a voi...



Quoto alla grande, considerazione che non ha fatto nessuno, siamo sicuri che sia stato tutto così come rappresentato nello spot? Non è che magari i presunti sommelier hanno recitato oppure be hanno interpellato a dozzine e mandato in onda solo i tre che non capivano davvero nulla?

.. Soprattutto sui rossi devo dire, vini del menga rimangono vini del menga, molto più facile derubricare a vinello una bottiglia che dovrebbe essere importante

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in televisione nun so' veri manco i telegiornali figuriamoci ste cazzate.

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