Si bevve d'Ottobre

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vinogodi
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda vinogodi » 13 ott 2019 13:30

Alberto ha scritto:
vinogodi ha scritto:Sinceramente: gran bevuta...

Eggraziarc... :o

Pontoni in vetta, come probabile?
...naturale ...pero' il resto tutt' altro che contorno, anzi. Sorpresone per il Merlot del Sud Africa e il Malbec Prodigo. Sugli scudi i tre francesi, ma quando arriva il Merlot di Pontoni. ...Sorprendente Ornellaia 96 , un pelo di fica meglio del Sassi, una certezza sempre e comunque. Non male ilPatrimo, il Rose di Egly stupendo, San Leonardo titanico. Il Porto Vintage da lacrime..
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ale1984
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda ale1984 » 13 ott 2019 23:07

Certo, non un produttore da forum ma...

Casa E. Di Mirafiore - Barolo Paiagallo 2010
Limpido, di un bel rosso granato con unghia aranciata, molto consistente. Al naso intenso, complesso. Frutta in confettura, ciliegie sotto spirito, fiori appassiti (viola sicuramente, forse rosa?), sentori di terra e un accenno di tartufo, speziatura pungente (chiodi di garofano), un accenno di liquirizia, tabacco.
Leggo faccia barrique, onestamente non la sento (limite mio probabilmente), ma quasi certamente non è di primo passaggio. In bocca l’acidità c’è ed il tannino pure, invoglia continuamente ad un altro sorso. Andrà sicuramente avanti, ma già oggi è godurioso.

Abbinato a un bella mangiata a casa con menù di tartufo (risotto e uovo al tegamino). Se i langaroli (langhetti?) ci bevono Barolo, ce lo abbino pure io, con buona pace della borgonga bianca... :wink:
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Ziliovino » 14 ott 2019 10:51

Taurasi 2008 - Perillo. Vino decisamente bello energico nella ricca frutta scura, un po' di cuoio, spezie dolci, bocca di struttura, con freschezza presente ma in secondo piano, già godibile, solo il tannino ancora deciso consiglierebbe di attendere ancora. Piaciuto.

Barolo La Serra 1998 - Marcarini. Colore da manuale del nebbiolo maturo, rubino brillante al centro e unghia aranciata, ha però forse già dato negli anni passati il suo meglio, la frutta si spegne presto e vira su legni stagionati e sottobosco, il tannino però si fa ancora sentire. Barolo classico direi.

Ribera del Duero Psi 2012 - Dominio de Pingus. Colorone intenso e compatto, tanta frutta rossa e floreale, poi cacao e liquirizia, concentrato, scorbutico al sorso dove è ancora in cerca di equilibrio, intenso, con abbondante tannino ellagico graffiante...no es mi tempranillo.

Rioja Reserva Gaudium 1994 - Marques de Caceres. Per rifarmi di quanto sopra: ancora tonico sulla prugna, durone, tabacco, qualche cenno di china, sorso in equilibrio tra freschezza e corpo, tannino che ancora si fa sentire. Olé.

VdT di Toscana Cepparello 1990 - Isole e Olena. Molto bello il colore, concede ancora frutti di rovo, more, per poi attenuarsi su radice di liquirizia e qualche cenno di fondo di caffè. Sorso ormai disteso e tannino risolto, si lascia bere piuttosto bene.

Tavel rosé Cuvée Prima Donna 2018 - Maby. Naso sparato di caramellina gelèe e rose, sorso alquanto squilibrato e ostico con vena amarognola fastidiosa, impiegai 3 giorni a trangugiare la bottiglia... anche i francesi svaccano. Surclassato da un Bardolino chiaretto 2018 Costa d'Oro bevuto qualche tempo fa in bicchieri da osteria, meno di 5 euro in cantina.

Sudtirol Vinschgau Riesling 2013 - Falkenstein. Appena aperto bell'idrocarburo che se ne va subito, poi agrumi e tropicale, leggera vena erbacea, sorso teso con un accenno di tannino, in cerca di equilibrio. Non male direi. Preso al ristorante, il tappo stelvin recava i chiari segni di qualche sprovveduto che aveva insistito invano nel tentare di togliere la capsula col cavatappi :-)

Rosso di Montalcino 2013 - Le Macioche. Piacevole ed ancora bello teso, mi era piaciuto molto all'uscita, meno espressivo in questa fase, è comunque sangiovese fresco, sui toni chiari, e con cenni di agrumi, profumato.

Langhe Nebbiolo 2017 - Giuseppe Rinaldi. Molto ben fatto e piacevole, frutto fresco, ciliegie, un po' di erbe amare, floreale, sorso anche qui teso e dal tannino ben presente ma piacevole. Barolino? direi di no (anche perché termine che mi infastidisce) ma ottimo nebbiolo direi proprio di si, e vince il confronto tra second vins col precedente.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda alleg » 14 ott 2019 10:55

Ieri bevuta casalinga con tortellini in brodo e bollito a pranzo e risotto porcini e zafferano a cena:

1) Chardonnay 2010 JNK: bellissimo vino dal colore dorato opalescente, sorso pieno con acidità risolta,zafferano e resina come sentori primari e il lieve tannino da macerazione a pulire la bocca. Piaciuto molto. Voto: 8
2) Vorberg 2004: non imbevibile ma decisamente ossidato, non ho altre esperienze di questo vino con anni sulle spalle ma in teoria non avrebbe dovuto essere così. Preso di recente dal mercatino, conservazione? :roll:
3) Barbaresco Masseria 1975 Vietti Brodoso ed amaro, lavandinato. Stesso discorso del Vorberg ma qui ammetto di aver fatto un azzardo a pensare di comprarlo
4) Champagne Terre de Meunier Dehours champo simpatico, niente fuori posto e anche una discreta ciccia a controbilanciare l'acidità. Lievi ossidazioni caffettose in retrolfazione. Buono ma non da strabuzzare gli occhi. Voto 7
5) Pix di Boccadigabia 1999 Stesso lotto del Terlan ma decisamente più in forma. Ribes nero a manetta, molto fruttoso e marmellatoso al naso. Decisamente meglio in bocca dove vengono fuori anche dei bei terziari ed il sorso non risulta troppo appesantito. Voto 7
6) Kairos 2016 Zyme Vino con residuo zuccherino importante. La provenienza nonostante il mix di vitigni si sente tutta ma l'ho trovato eccessivamente rotondo. Perde interesse alla svelta. Voto 5
7) Barolo Bussia 2012 Fenocchio Classicissimo anche se al momento è abbastanza chiuso o forse eravamo noi troppo provati. Vediamo stasera se migliora voto 6,5
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 14 ott 2019 12:00

"prosecco anfora" di Casa Belfi
ha una struttura e un allungo decisamente più importanti dei canonici e pettinati gialli paglierini..ancora poco espressivo al naso perché probabilmente troppo giovane, all'assaggio vengono fuori una serie di profumi in retrolfazione molto interessanti, miele di acacia, pera williams, oltre a una speziatura molto fine. Beva da galera.

Il Franciacorta extrabrut di Faccoli, con sboccatura al secondo semestre del 2017
inizia a maturare..si sentono delle note di frutta secca molto importanti, mandorle, granella di nocciola, ma anche pasticceria secca e amaretto..elegante, raffinato all'assaggio..la bolla molto delicata si perde via dopo la sosta nel calice, ma si conferma uno dei migliori prodotti franciacortini. Perfetto l'abbinamento agli Gnocchi homemade con impasto di zucca e patate.

Bianco della castellada 2011 (pinot grigio in prevalenza, Chardonnay e Sauvignon)
..giovanissimo. i vini di questa cantina sono pazzeschi.. C'è della frutta gialla matura, del pepe in grani, un accenno di te verde..al naso è tutto sussurrato ma è una ruota continua di sentori in evoluzione..bocca di una precisione millimetrica, leggermente caldo, ma freschezza e dinamicità da vendere.

Ribolla podversic 2014.
La prima cosa che mi viene da dire è morbido..bello vedere il contrasto con la sapidità palatale del bianco della castellada..la dolcezza al naso si trasforma in suadenza al palato..il tannino è ben presente e arricchisce il sorso a centro bocca..molto buono
Lorenzo
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Kustenland » 15 ott 2019 10:51

Jeriko One ha scritto:Ieri sera, con la solita combriccola di amici.

Riesling Hermannshöhle GG 2014 - Dönnhoff



E' possibile avere due parole su questo?

Grazie
Stefano
Michelasso
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Michelasso » 15 ott 2019 11:41

Qualche nota a margine della manifestazione "Consumando s'impara" in piazza delle Frutta domenica scorsa a Padova, con banchetti di circa sessanta cantine legate al vino cosiddetto "naturale". Come al solito in questo tipo di manifestazioni mi faccio un po' troppo prendere la mano e dopo un po' il mio palato da dilettante si asfalta, per cui non renderò piena giustizia a vini sicuramente interessanti che probabilmente ho assaggiato quando ormai era troppo tardi per apprezzarne a fondo tutte le sfumature e che molti conoscono già (es. Barolo Serralunga d'Alba Principiano 2015, Barbaresco Roccalini 2016, Barbaresco Marcarini 2015, Boca Le Piane 2015, Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 2015 'A Vita). Vorrei spendere qualche parola in più per alcuni vini meno conosciuti che mi hanno colpito particolarmente per la loro originalità (e che mi sono ovviamente piaciuti). In particolare i bianchi di Calalta, piccola azienda agricola ai piedi del monte Grappa (dove se non sbaglio ha lavorato qualche anno fa qualcuno di bravo... ;-) ), il Mentelibera, con a prevalenza bronner (circa 60%), vitigno cosiddetto resistente (alle malattie fungine), 30% Incrocio Manzoni, 10% Riesling, e soprattutto il loro Riesling in purezza, il Davvero, un quasi-orange che fa macerazione di circa 10 giorni e un leggero affinamento in tonneaux. Non ricordo l'annata ma credo si tratti del 2017 per entrambi. Altra azienda che mi è piaciuta molto è Cascina Boccaccio, in particolare per il loro Dolcetto di Ovada, il Celso 2016, ma anche carino il loro Cortese rifermentato in bottiglia, Infernot. Buone anche le bolle metodo classico di Bellaguardia , in particolare il loro Extra Brut Millesimato 2010, Pinot Bianco 70% e Durello 30%, e curiosi i rossi di Monte Caro, che fa, insieme a pochissimi altri a quanto ho capito, un Amarone affinato solo in acciaio.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gpetrus » 15 ott 2019 11:53

alleg ha scritto:Ieri bevuta casalinga con tortellini in brodo e bollito a pranzo e risotto porcini e zafferano a cena:

1) Chardonnay 2010 JNK: bellissimo vino dal colore dorato opalescente, sorso pieno con acidità risolta,zafferano e resina come sentori primari e il lieve tannino da macerazione a pulire la bocca. Piaciuto molto. Voto: 8
2) Vorberg 2004: non imbevibile ma decisamente ossidato, non ho altre esperienze di questo vino con anni sulle spalle ma in teoria non avrebbe dovuto essere così. Preso di recente dal mercatino, conservazione? :roll:
3) Barbaresco Masseria 1975 Vietti Brodoso ed amaro, lavandinato. Stesso discorso del Vorberg ma qui ammetto di aver fatto un azzardo a pensare di comprarlo
4) Champagne Terre de Meunier Dehours champo simpatico, niente fuori posto e anche una discreta ciccia a controbilanciare l'acidità. Lievi ossidazioni caffettose in retrolfazione. Buono ma non da strabuzzare gli occhi. Voto 7
5) Pix di Boccadigabia 1999 Stesso lotto del Terlan ma decisamente più in forma. Ribes nero a manetta, molto fruttoso e marmellatoso al naso. Decisamente meglio in bocca dove vengono fuori anche dei bei terziari ed il sorso non risulta troppo appesantito. Voto 7
6) Kairos 2016 Zyme Vino con residuo zuccherino importante. La provenienza nonostante il mix di vitigni si sente tutta ma l'ho trovato eccessivamente rotondo. Perde interesse alla svelta. Voto 5
7) Barolo Bussia 2012 Fenocchio Classicissimo anche se al momento è abbastanza chiuso o forse eravamo noi troppo provati. Vediamo stasera se migliora voto 6,5

la gamma dei vini di JNK e' tra le migliori della Slovenia, apprezzata per la macerazione non tanto spinta che a me non piace ....
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda littlewood » 15 ott 2019 13:32

Michelasso ha scritto:Qualche nota a margine della manifestazione "Consumando s'impara" in piazza delle Frutta domenica scorsa a Padova, con banchetti di circa sessanta cantine legate al vino cosiddetto "naturale". Come al solito in questo tipo di manifestazioni mi faccio un po' troppo prendere la mano e dopo un po' il mio palato da dilettante si asfalta, per cui non renderò piena giustizia a vini sicuramente interessanti che probabilmente ho assaggiato quando ormai era troppo tardi per apprezzarne a fondo tutte le sfumature e che molti conoscono già (es. Barolo Serralunga d'Alba Principiano 2015, Barbaresco Roccalini 2016, Barbaresco Marcarini 2015, Boca Le Piane 2015, Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 2015 'A Vita). Vorrei spendere qualche parola in più per alcuni vini meno conosciuti che mi hanno colpito particolarmente per la loro originalità (e che mi sono ovviamente piaciuti). In particolare i bianchi di Calalta, piccola azienda agricola ai piedi del monte Grappa (dove se non sbaglio ha lavorato qualche anno fa qualcuno di bravo... ;-) ), il Mentelibera, con a prevalenza bronner (circa 60%), vitigno cosiddetto resistente (alle malattie fungine), 30% Incrocio Manzoni, 10% Riesling, e soprattutto il loro Riesling in purezza, il Davvero, un quasi-orange che fa macerazione di circa 10 giorni e un leggero affinamento in tonneaux. Non ricordo l'annata ma credo si tratti del 2017 per entrambi. Altra azienda che mi è piaciuta molto è Cascina Boccaccio, in particolare per il loro Dolcetto di Ovada, il Celso 2016, ma anche carino il loro Cortese rifermentato in bottiglia, Infernot. Buone anche le bolle metodo classico di Bellaguardia , in particolare il loro Extra Brut Millesimato 2010, Pinot Bianco 70% e Durello 30%, e curiosi i rossi di Monte Caro, che fa, insieme a pochissimi altri a quanto ho capito, un Amarone affinato solo in acciaio.

Il " leggero.. affinamento dura circa 12 mesi ...prima annata prodotta 015 in questa modalita'
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda and.car » 15 ott 2019 13:40

alleg ha scritto:6) Kairos 2016 Zyme Vino con residuo zuccherino importante. La provenienza nonostante il mix di vitigni si sente tutta ma l'ho trovato eccessivamente rotondo. Perde interesse alla svelta. Voto 5


il Kairos è un vino fatto prettamente per il mercato americano (come l'Harlequin), io ho avuto modo di testarlo più volte e posso dire che con qualche anno sulle spalle diventa ancora più pesante e rotondo, non ha alcuna logica quel vino (nell'esistere intendo) :D
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità. [Oscar Wilde]
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda and.car » 15 ott 2019 13:42

vinogodi ha scritto:...rileggendo bene ... effettivamente un sacco di "merda francese" o estera , siamo proprio degli invasati esterofili ... 8)


hai compensato però con la quota "ariana" nel finale, per quello nessuno ha inveito IMHO :lol:
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità. [Oscar Wilde]
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda zampaflex » 15 ott 2019 14:18

Michelasso ha scritto:Barbaresco Roccalini 2016, Boca Le Piane 2015


Questi li hai provati?
Qualcosa mi dice che soprattutto il primo possa essere molto buono.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Michelasso » 15 ott 2019 15:03

zampaflex ha scritto:
Michelasso ha scritto:Barbaresco Roccalini 2016, Boca Le Piane 2015


Questi li hai provati?
Qualcosa mi dice che soprattutto il primo possa essere molto buono.


Come avevo accennato li ho provati a fine assaggi, quando ormai ero un po' provato a livello gusto-olfattivo. Tutti e due buoni, sinceramente però ho apprezzato più il Boca, il primo ha ancora un tannino troppo aggressivo e non del tutto integrato secondo la mia modestissima opinione.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda alleg » 16 ott 2019 10:46

gpetrus ha scritto:la gamma dei vini di JNK e' tra le migliori della Slovenia, apprezzata per la macerazione non tanto spinta che a me non piace ....

and.car ha scritto:il Kairos è un vino fatto prettamente per il mercato americano (come l'Harlequin), io ho avuto modo di testarlo più volte e posso dire che con qualche anno sulle spalle diventa ancora più pesante e rotondo, non ha alcuna logica quel vino (nell'esistere intendo) :D


Bello avere riscontri concordi, ogni tanto fa bene sapere di non essere completamente rincoglioniti :lol:
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 16 ott 2019 11:16

Gulfi, NeroSanloré 2015

Nero d'Avola favoloso, (FYI: 2 ettari emmezzo di vigna situata nei pressi del porto di Marzamemi, poco più a nord di Pachino) Piante di oltre 40 anni che donano per natura una resa bassa, inferiore ai 40 quintali per ettaro..e questa concentrazione si avverte, c'è una polpa densa, succosa, ingentilita da tratti fumé molto eleganti quasi di cenere..il frutto rosso, sottoforma di visciola sottospirito e amarena, esprime un apporto glicerico un po' ruffiano, ma decisamente magnetico..con la sosta nel calice sopraggiunge una spezia molto fine fatta di mirto e salvia sul fuoco..all'assaggio il tannino accarezza il palato, perfettamente integrato e lievemente polveroso, prepara la bocca ad un finale fresco, intenso ma controllato.. probabilmente non ho detto neanche la metà delle cose che ci sarebbero da dire..complesso e stratificato. Un grandissimo Nero d'Avola.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda piergi » 16 ott 2019 12:58

Romanico 2013-Cefalicchio
Azienda certificata Demeter, nell'orbita Feudi.
Naso di visciola e prugne mature, leggeri sentori animali.
In bocca è teso, acidità sparata ma gradevole, torna la frutta rossa matura, cuoio, tannino serrato.
Pai lunga
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Alberto » 16 ott 2019 20:44

Con del manzo all'olio (seguita grossomodo la ricetta codificata De.Co.):
Valpolicella Clasico Il Pigaro, Villa Crine, 2017 (13%)
Il Valpolicella "scomplicato" che personalmente vorrei sempre trovare sulla tavola accanto a piatti di questo tipo: rubino scarico nel bicchiere, ciliegiona "disegnata" e cipria, ed una vena vegetale lontana lontana. Morbido, ma con un'acidità che con discrezione, senza pungere, sostiene e ravviva un palato giustamente scarico di estratto e di impegni. Puoi anche raffreddarlo un po', e non si irrigidisce. Finale rapido, secco e (oh yesss...) mandorlato, lascia il cavo orale bello pulito e pronto per il sorso successivo. Quando "Vin de soif" non vuol dire "Vin del caz", anzi.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Andyele » 16 ott 2019 21:09

gbaenergiaeco10 ha scritto:Gulfi, NeroSanloré 2015

Nero d'Avola favoloso, (FYI: 2 ettari emmezzo di vigna situata nei pressi del porto di Marzamemi, poco più a nord di Pachino) Piante di oltre 40 anni che donano per natura una resa bassa, inferiore ai 40 quintali per ettaro..e questa concentrazione si avverte, c'è una polpa densa, succosa, ingentilita da tratti fumé molto eleganti quasi di cenere..il frutto rosso, sottoforma di visciola sottospirito e amarena, esprime un apporto glicerico un po' ruffiano, ma decisamente magnetico..con la sosta nel calice sopraggiunge una spezia molto fine fatta di mirto e salvia sul fuoco..all'assaggio il tannino accarezza il palato, perfettamente integrato e lievemente polveroso, prepara la bocca ad un finale fresco, intenso ma controllato.. probabilmente non ho detto neanche la metà delle cose che ci sarebbero da dire..complesso e stratificato. Un grandissimo Nero d'Avola.


Hai già detto tanto, complimenti belle note!
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda littlewood » 16 ott 2019 21:14

Alberto ha scritto:Con del manzo all'olio (seguita grossomodo la ricetta codificata De.Co.):
Valpolicella Clasico Il Pigaro, Villa Crine, 2017 (13%)
Il Valpolicella "scomplicato" che personalmente vorrei sempre trovare sulla tavola accanto a piatti di questo tipo: rubino scarico nel bicchiere, ciliegiona "disegnata" e cipria, ed una vena vegetale lontana lontana. Morbido, ma con un'acidità che con discrezione, senza pungere, sostiene e ravviva un palato giustamente scarico di estratto e di impegni. Puoi anche raffreddarlo un po', e non si irrigidisce. Finale rapido, secco e (oh yesss...) mandorlato, lascia il cavo orale bello pulito e pronto per il sorso successivo. Quando "Vin de soif" non vuol dire "Vin del caz", anzi.

Bah..... :roll:
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Alberto » 16 ott 2019 21:26

Aspettavo la tua risposta, Franco. Puoi motivare la faccina perplessa?
Sennò ti rispondo che allora è buona solo la roba tua, e che bisognerà farsene tutti una ragione...
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gianni femminella » 16 ott 2019 21:28

Andyele ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Gulfi, NeroSanloré 2015

Nero d'Avola favoloso, (FYI: 2 ettari emmezzo di vigna situata nei pressi del porto di Marzamemi, poco più a nord di Pachino) Piante di oltre 40 anni che donano per natura una resa bassa, inferiore ai 40 quintali per ettaro..e questa concentrazione si avverte, c'è una polpa densa, succosa, ingentilita da tratti fumé molto eleganti quasi di cenere..il frutto rosso, sottoforma di visciola sottospirito e amarena, esprime un apporto glicerico un po' ruffiano, ma decisamente magnetico..con la sosta nel calice sopraggiunge una spezia molto fine fatta di mirto e salvia sul fuoco..all'assaggio il tannino accarezza il palato, perfettamente integrato e lievemente polveroso, prepara la bocca ad un finale fresco, intenso ma controllato.. probabilmente non ho detto neanche la metà delle cose che ci sarebbero da dire..complesso e stratificato. Un grandissimo Nero d'Avola.


Hai già detto tanto, complimenti belle note!


Lo ricordo come un vino eccessivo, forse mi sbaglio.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda maxer » 16 ott 2019 21:30

Alberto ha scritto:Aspettavo la tua risposta, Franco. Puoi motivare la faccina perplessa?
Sennò ti rispondo che allora è buona solo la roba tua, e che bisognerà farsene tutti una ragione...

..... Alberto, sempre così carino :? .....
carpe diem 8)
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda littlewood » 16 ott 2019 21:32

Alberto ha scritto:Aspettavo la tua risposta, Franco. Puoi motivare la faccina perplessa?
Sennò ti rispondo che allora è buona solo la roba tua, e che bisognerà farsene tutti una ragione...

Lo trovo un po' semplicetto....e no nn son buoni solo dove lavoro io. X es il San Giorgio di Monte dell' ora e' favoloso....
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 17 ott 2019 11:16

Andyele ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Gulfi, NeroSanloré 2015

Nero d'Avola favoloso, (FYI: 2 ettari emmezzo di vigna situata nei pressi del porto di Marzamemi, poco più a nord di Pachino) Piante di oltre 40 anni che donano per natura una resa bassa, inferiore ai 40 quintali per ettaro..e questa concentrazione si avverte, c'è una polpa densa, succosa, ingentilita da tratti fumé molto eleganti quasi di cenere..il frutto rosso, sottoforma di visciola sottospirito e amarena, esprime un apporto glicerico un po' ruffiano, ma decisamente magnetico..con la sosta nel calice sopraggiunge una spezia molto fine fatta di mirto e salvia sul fuoco..all'assaggio il tannino accarezza il palato, perfettamente integrato e lievemente polveroso, prepara la bocca ad un finale fresco, intenso ma controllato.. probabilmente non ho detto neanche la metà delle cose che ci sarebbero da dire..complesso e stratificato. Un grandissimo Nero d'Avola.


Hai già detto tanto, complimenti belle note!


grassie :D
Lorenzo
gbaenergiaeco10
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 17 ott 2019 11:19

gianni femminella ha scritto:
Andyele ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Gulfi, NeroSanloré 2015

Nero d'Avola favoloso, (FYI: 2 ettari emmezzo di vigna situata nei pressi del porto di Marzamemi, poco più a nord di Pachino) Piante di oltre 40 anni che donano per natura una resa bassa, inferiore ai 40 quintali per ettaro..e questa concentrazione si avverte, c'è una polpa densa, succosa, ingentilita da tratti fumé molto eleganti quasi di cenere..il frutto rosso, sottoforma di visciola sottospirito e amarena, esprime un apporto glicerico un po' ruffiano, ma decisamente magnetico..con la sosta nel calice sopraggiunge una spezia molto fine fatta di mirto e salvia sul fuoco..all'assaggio il tannino accarezza il palato, perfettamente integrato e lievemente polveroso, prepara la bocca ad un finale fresco, intenso ma controllato.. probabilmente non ho detto neanche la metà delle cose che ci sarebbero da dire..complesso e stratificato. Un grandissimo Nero d'Avola.


Hai già detto tanto, complimenti belle note!


Lo ricordo come un vino eccessivo, forse mi sbaglio.


non saprei Gianni, di materia ce n'è..ma se per eccessivo intendi pesante e pomposo devo dire che non mi è sembrato proprio..al contrario mi è parso un vine fine, fatto di sfumature
Lorenzo

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