Si bevve d'Ottobre

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gianni femminella
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda gianni femminella » 04 ott 2019 22:03

ZEL WINE ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:. L'unico produttore in langa per cui , per me, vale la pena spendere più di 60 euro.


https://youtu.be/x9FMW1jAuPY


Cosa c’entra poi la qualità con il costo dei vini? Mah,


Una sola cosa è meno appropriata che giudicare un vino in base al prezzo ed è non considerare il prezzo quando lo si giudica ( cit.).

La tenevo in serbo per un giorno buono.
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Konstantin_Levin88
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 04 ott 2019 22:03

littlewood ha scritto:Nn ha senso anche perche' i prezzi sono a cazzum! Salvioni NON costa 90€ e Rinaldi NON costa 200€ ....

Se se vabbè. Sono quelli i prezzi di un'enoteca media. Dove Salvioni sta tra 90 e 100 e Rinaldi tra 180 e 220.
Poi se a te regalano una cassa di Monfortino in cambio di una di pagadebit, buon per te.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Mike76
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Mike76 » 04 ott 2019 22:09

Konstantin_Levin88 ha scritto:Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato :D


Scusa, lo potresti mettere come firma di default? :mrgreen:
Sarebbe bellissimo...
Konstantin_Levin88
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 04 ott 2019 22:19

Mike76 ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato :D


Scusa, lo potresti mettere come firma di default? :mrgreen:
Sarebbe bellissimo...

Sarà fatto.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
ZEL WINE
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda ZEL WINE » 05 ott 2019 01:07

gianni femminella ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:. L'unico produttore in langa per cui , per me, vale la pena spendere più di 60 euro.


https://youtu.be/x9FMW1jAuPY


Cosa c’entra poi la qualità con il costo dei vini? Mah,


Una sola cosa è meno appropriata che giudicare un vino in base al prezzo ed è non considerare il prezzo quando lo si giudica ( cit.).

La tenevo in serbo per un giorno buono.

In effetti non fa una piega
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Ant0ni0
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Ant0ni0 » 05 ott 2019 02:55

gianni femminella ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:. L'unico produttore in langa per cui , per me, vale la pena spendere più di 60 euro.


https://youtu.be/x9FMW1jAuPY


Cosa c’entra poi la qualità con il costo dei vini? Mah,


Una sola cosa è meno appropriata che giudicare un vino in base al prezzo ed è non considerare il prezzo quando lo si giudica ( cit.).

La tenevo in serbo per un giorno buono.



Parole sante
Ant0ni0
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Ant0ni0 » 05 ott 2019 03:00

Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:Sul fatto che tu preferisca sangiovese toscano a nebbiolo langarolo non si discute, de gustibus.
Io sono l'esatto opposto ma va benissimo così, il mondo è bello perchè vario.
In piemonte ci sono Barbaresco e Barolo sopra i 60 euro che valgono decisamente più di 40 euro. Ne trovi tanti, ma evidentemente non hai feeling con il vitigno e bistratti i prodotti che ne derivano sottostimandoli. Poi ci sono vini che costano tanto e ad essi preferisci un altro prodotto che costa la metà, ma questo è un altro paio di maniche.

PS: un paragone come quello che hai fatto è totalmente insensato.
Come se paragonassi un Sancerre ad un Meursault...

Quali sarebbero i barolo sopra i 60€ che varrebbero il loro prezzo, secondo te?
Non è solo una mia preferenza sul vitigno. Molte aziende in Toscana sono più attente alle procedure viti-enologiche. Si fa più ricerca (anche in materia di bio), si fa più qualità. Ma hai presente come lavorano aziende come San Giusto, Felsina, Fontodi, Montevertine, Monsanto, Castello di Ama, Isole e Olena? E ho citato solo il Chianti... Soldera, Biondi Santi, Le Chiuse e Pian dell'Orino per fare anche nomi ilcinesi... Hai invece presente come lavorano i vari Bartolo M, Cappellano, Giuseppe Cortese, Serafino Rivella, Giacomo Fenocchio, Rinaldi, Roddolo e tutti gli altri che vi piacciono tanto?
Perché io ho ben presente come lavorano gli uni e come gli altri. E c'è un abisso. E quell'abisso si sente nel bicchiere,
al netto di tutti i preconcetti e di tutte le romanticherie su cui la Langa si basa tanto.
Nell'estrazione tannica, nella definizione aromatica, nella complessità, nella piacevolezza.
Questo fa la grandezza di un vino. Vedere il Gallina di Piero Busso in enoteca a 80 euro mi fa ridere (come lui tanti altri...) e lì la speculazione non c'entra.


Io ho bevuto qualche bottiglia dei prodotti da te citati ma non conosco questa differenza al livello di cantina potresti dirmi di cosa parli proprio a livello pratico
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Mike76 » 05 ott 2019 03:07

Konstantin_Levin88 ha scritto:Sarà fatto.


Bella firma.
Diciamo che da toscano potrei sottoscriverla al contrario...
E comunque...alla fine....perchè scegliere tra nebbiolo e sangiovese...beviamoli entrambi!
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Messner » 05 ott 2019 09:14

littlewood ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@Franco, non dimenticare la difficoltà di averli. Non discuto sul fatto che quello che dici è vero, ma sulla reperibilità che è la variante imprescindibile.

Assolutamente Gianni! Ma dobbiamo confrontare i prezzi REALI. Non quelli speculativi...


Scusami eh Franco ma i prezzi reali in cantina sono fittizi...
Se non hai assegnazioni il prezzo lo fa il mercato e se vuoi comprare spendi quello che costa sul mercato...
Mi viene in mente la Borgogna dove il gap fra prezzo cantina e mercato é abissale... Eppure il prezzo che fa fede é quello di mercato non di cantina...
Se guardassimo solo i prezzi di cantina Rousseau, Roulot, Coche Dury e compagnia cantante avrebbero prezzi decisamente più accessibili... Ma ahimè non sono quelli i prezzi, ecco il perché del condizionale
Salvioni purtroppo fuori cantina costa quei soldi li... Se riesci a trovarlo su mercato a 70 euro ti chiedo cortesemente di scrivermi in privato dove.. In cantina costa meno ma é tutto venduto su assegnazione. Come si fa?
Un altro esempio:Rougeard Le Bourg... Si comprava un paio di anni fa con poco più di 100 euro...se avevi qualche assegnazione.. Quanto costa adesso sul mercato?! Triplo?
Purtroppo il mercato decide i prezzi e volente o nolente é cosi
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Messner » 05 ott 2019 09:25

Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:Sul fatto che tu preferisca sangiovese toscano a nebbiolo langarolo non si discute, de gustibus.
Io sono l'esatto opposto ma va benissimo così, il mondo è bello perchè vario.
In piemonte ci sono Barbaresco e Barolo sopra i 60 euro che valgono decisamente più di 40 euro. Ne trovi tanti, ma evidentemente non hai feeling con il vitigno e bistratti i prodotti che ne derivano sottostimandoli. Poi ci sono vini che costano tanto e ad essi preferisci un altro prodotto che costa la metà, ma questo è un altro paio di maniche.

PS: un paragone come quello che hai fatto è totalmente insensato.
Come se paragonassi un Sancerre ad un Meursault...

Quali sarebbero i barolo sopra i 60€ che varrebbero il loro prezzo, secondo te?
Non è solo una mia preferenza sul vitigno. Molte aziende in Toscana sono più attente alle procedure viti-enologiche. Si fa più ricerca (anche in materia di bio), si fa più qualità. Ma hai presente come lavorano aziende come San Giusto, Felsina, Fontodi, Montevertine, Monsanto, Castello di Ama, Isole e Olena? E ho citato solo il Chianti... Soldera, Biondi Santi, Le Chiuse e Pian dell'Orino per fare anche nomi ilcinesi... Hai invece presente come lavorano i vari Bartolo M, Cappellano, Giuseppe Cortese, Serafino Rivella, Giacomo Fenocchio, Rinaldi, Roddolo e tutti gli altri che vi piacciono tanto?
Perché io ho ben presente come lavorano gli uni e come gli altri. E c'è un abisso. E quell'abisso si sente nel bicchiere, al netto di tutti i preconcetti e di tutte le romanticherie su cui la Langa si basa tanto.
Nell'estrazione tannica, nella definizione aromatica, nella complessità, nella piacevolezza.
Questo fa la grandezza di un vino. Vedere il Gallina di Piero Busso in enoteca a 80 euro mi fa ridere (come lui tanti altri...) e lì la speculazione non c'entra.


Rileggi attentamente quello che hai scritto e conta fino a 100 prima di pubblicare la prossima volta...
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda maxer » 05 ott 2019 09:42

Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:... Molte aziende in Toscana sono più attente alle procedure viti-enologiche. Si fa più ricerca (anche in materia di bio), si fa più qualità. Ma hai presente come lavorano aziende come San Giusto, Felsina, Fontodi, Montevertine, Monsanto, Castello di Ama, Isole e Olena? E ho citato solo il Chianti... Soldera, Biondi Santi, Le Chiuse e Pian dell'Orino per fare anche nomi ilcinesi... Hai invece presente come lavorano i vari Bartolo M, Cappellano, Giuseppe Cortese, Serafino Rivella, Giacomo Fenocchio, Rinaldi, Roddolo e tutti gli altri che vi piacciono tanto?
Perché io ho ben presente come lavorano gli uni e come gli altri. E c'è un abisso. E quell'abisso si sente nel bicchiere, al netto di tutti i preconcetti e di tutte le romanticherie su cui la Langa si basa tanto.
Nell'estrazione tannica, nella definizione aromatica, nella complessità, nella piacevolezza.
Questo fa la grandezza di un vino ...


Rileggi attentamente quello che hai scritto e conta fino a 100 prima di pubblicare la prossima volta...

..... con i nomi che hai fatto, meglio fino a 200 ! .....

anche perché, prima o poi, ti potresti beccare una (giusta) denuncia per calunnia :mrgreen:
Ultima modifica di maxer il 05 ott 2019 09:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Biavo » 05 ott 2019 09:44

Produrre in modo più naturale di come lo fa Teobaldo Rivella penso sia quasi impossibile. Dalla raccolta all'imbottigliamento se ne occupano solo Teobaldo, la moglie e un cugino.
Adoro i produttori che si impegnano direttamente in tutte le fasi, pertanto chapeau ai vari Rivella, Roddolo e compagnia cantante.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 05 ott 2019 10:26

littlewood ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@Franco, non dimenticare la difficoltà di averli. Non discuto sul fatto che quello che dici è vero, ma sulla reperibilità che è la variante imprescindibile.

Assolutamente Gianni! Ma dobbiamo confrontare i prezzi REALI. Non quelli speculativi...

Esatto.
Infatti, è proprio quello che intendevo.
Il valore reale dei vini dei tradizionalisti di Langa è quello:
Rinaldi 40, Bartolo 50, Cappellano rup. 40 e p.f. 80 (ci sta visto l'unicum che rappresenta), Accomasso 35 e così via. Guarda caso questi produttori, gente seria, evidentemente, fissano a tot il prezzo in uscita dei loro vini. Si chiama onestà: sanno che valgono quello. Sono stupidi secondo voi? O masochisti? No.
Quello che ho detto era semplice:
Al netto del mio gusto personale, non ritrovo nei prezzi a tre cifre di quei vini (ma neanche in molti prezzi over 50 che son "saltati sul carro") una corrispondente qualità. Un'eccellenza, qualcosa di nettamente distintivo. Un salto quantico di intensità, finezza, nobiltà rispetto a molti altri vini da 20/30/40 euro.
Non li valgono.
Gli unici in cui ho sentito qualcosa di nettamente incommensurabile rispetto al "gruppone" sono (me cojoni, direte...) G.Conterno, G.Mascarello, Giacosa E.R. e il Crichet Paje. Qualche Gaja... Gli altri si differenziano per sfumature. Tutti non esattamente economici, ma di questi, per le mie tasche, 120 euro per un Monprivato o 60/70 per un Villero o S.S. di Perno sono una spesa che per me vale la qualità.
Opinione personale.
Se Rinaldi metteva, e ora le figlie continuano a mettere, il barolo a 37€ è perché lavorano per guadagnare un margine equo, anche stante il prestigio della denominazione, a fronte di un certo costo di produzione.
(Tra l'altro, lessi una volta che il costo di produzione di una bottiglia di Petrus è di circa 30 €. Pure in pianura, per cui ipso facto da quel punto di vista costi inferiori rispetto alla Langa... quello è un investimento per l'eccellenza). È evidente che il costo aziendale di una bottiglia di Rinaldi è di pochi euro. Comparabile con quello di altre cantine piemontesi. Il procedimento è simile a quello della scimmiottata Borgogna, ma con una differenza: che tra la terra delle Brunate e la terra di un qualunque sorì di Diano d'Alba, o di qualunque bricco di Roddino (per dire) non c'è neppure un centesimo della differenza che passa tra, che ne so, la terra de La Tache e quella di un qualunque bourgogne rouge lungo la statale.
Non basta la terra, in Langa, per fare grandi vini. Ci va l'investimento finalizzato all'eccellenza. E questo non c'è.
In Toscana negli ultimi 15/20 anni lavorano con più attenzione, con più scienza, puntando all'eccellenza. Hanno terreni e clima che di per sé richiedono meno costi, ma in generale , e in media, sono più attenti, dalla gestione del terreno agli interventi sulla vite, alla selezione delle uve, alla gestione in cantina. Alla pulizia e al controllo sulle procedure. Andate a visitare San Giusto a Rentennano, o Pian dell'Orino. Poi andate a visitare Bartolo Mascarello o Accomasso. Davvero devo spiegare ulteriormente le differenze?
Ciao.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Konstantin_Levin88
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 05 ott 2019 10:28

Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:Sul fatto che tu preferisca sangiovese toscano a nebbiolo langarolo non si discute, de gustibus.
Io sono l'esatto opposto ma va benissimo così, il mondo è bello perchè vario.
In piemonte ci sono Barbaresco e Barolo sopra i 60 euro che valgono decisamente più di 40 euro. Ne trovi tanti, ma evidentemente non hai feeling con il vitigno e bistratti i prodotti che ne derivano sottostimandoli. Poi ci sono vini che costano tanto e ad essi preferisci un altro prodotto che costa la metà, ma questo è un altro paio di maniche.

PS: un paragone come quello che hai fatto è totalmente insensato.
Come se paragonassi un Sancerre ad un Meursault...

Quali sarebbero i barolo sopra i 60€ che varrebbero il loro prezzo, secondo te?
Non è solo una mia preferenza sul vitigno. Molte aziende in Toscana sono più attente alle procedure viti-enologiche. Si fa più ricerca (anche in materia di bio), si fa più qualità. Ma hai presente come lavorano aziende come San Giusto, Felsina, Fontodi, Montevertine, Monsanto, Castello di Ama, Isole e Olena? E ho citato solo il Chianti... Soldera, Biondi Santi, Le Chiuse e Pian dell'Orino per fare anche nomi ilcinesi... Hai invece presente come lavorano i vari Bartolo M, Cappellano, Giuseppe Cortese, Serafino Rivella, Giacomo Fenocchio, Rinaldi, Roddolo e tutti gli altri che vi piacciono tanto?
Perché io ho ben presente come lavorano gli uni e come gli altri. E c'è un abisso. E quell'abisso si sente nel bicchiere, al netto di tutti i preconcetti e di tutte le romanticherie su cui la Langa si basa tanto.
Nell'estrazione tannica, nella definizione aromatica, nella complessità, nella piacevolezza.
Questo fa la grandezza di un vino. Vedere il Gallina di Piero Busso in enoteca a 80 euro mi fa ridere (come lui tanti altri...) e lì la speculazione non c'entra.


Rileggi attentamente quello che hai scritto e conta fino a 100 prima di pubblicare la prossima volta...

Altrimenti che fai, mi picchi? :lol:
Speravo di imbattermi in invasati che prendono la loro passione per il vino come fosse una missione per l'Unicef in Burkina Faso... :lol:
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Messner
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Messner » 05 ott 2019 11:16

Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:Sul fatto che tu preferisca sangiovese toscano a nebbiolo langarolo non si discute, de gustibus.
Io sono l'esatto opposto ma va benissimo così, il mondo è bello perchè vario.
In piemonte ci sono Barbaresco e Barolo sopra i 60 euro che valgono decisamente più di 40 euro. Ne trovi tanti, ma evidentemente non hai feeling con il vitigno e bistratti i prodotti che ne derivano sottostimandoli. Poi ci sono vini che costano tanto e ad essi preferisci un altro prodotto che costa la metà, ma questo è un altro paio di maniche.

PS: un paragone come quello che hai fatto è totalmente insensato.
Come se paragonassi un Sancerre ad un Meursault...

Quali sarebbero i barolo sopra i 60€ che varrebbero il loro prezzo, secondo te?
Non è solo una mia preferenza sul vitigno. Molte aziende in Toscana sono più attente alle procedure viti-enologiche. Si fa più ricerca (anche in materia di bio), si fa più qualità. Ma hai presente come lavorano aziende come San Giusto, Felsina, Fontodi, Montevertine, Monsanto, Castello di Ama, Isole e Olena? E ho citato solo il Chianti... Soldera, Biondi Santi, Le Chiuse e Pian dell'Orino per fare anche nomi ilcinesi... Hai invece presente come lavorano i vari Bartolo M, Cappellano, Giuseppe Cortese, Serafino Rivella, Giacomo Fenocchio, Rinaldi, Roddolo e tutti gli altri che vi piacciono tanto?
Perché io ho ben presente come lavorano gli uni e come gli altri. E c'è un abisso. E quell'abisso si sente nel bicchiere, al netto di tutti i preconcetti e di tutte le romanticherie su cui la Langa si basa tanto.
Nell'estrazione tannica, nella definizione aromatica, nella complessità, nella piacevolezza.
Questo fa la grandezza di un vino. Vedere il Gallina di Piero Busso in enoteca a 80 euro mi fa ridere (come lui tanti altri...) e lì la speculazione non c'entra.


Rileggi attentamente quello che hai scritto e conta fino a 100 prima di pubblicare la prossima volta...

Altrimenti che fai, mi picchi? :lol:
Speravo di imbattermi in invasati che prendono la loro passione per il vino come fosse una missione per l'Unicef in Burkina Faso... :lol:


Non ho parole...
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Ant0ni0 » 05 ott 2019 12:15

Qualità e scienza sono due cose che non fanno per forza un buon vino, secondo questo ragionamento dovresti sminuire tutti i produttori che per un motivo o per un altro decidono di non usare chimica in cantina.
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda maxer » 05 ott 2019 12:17

..... caro Costantino, piantala di pontificare, su !

Ti suggerisco di lasciare il Piemonte e di traferirti in Toscana, così potresti risolvere le tue angosce

Forse ..... :roll:

( io, per il Nebbiolo e la Barbera, ho abbandonato il Trentino. E non mi pento :D )

parlerò del tuo caso con Tolstoj, direttamente
carpe diem 8)
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Nexus1990 » 05 ott 2019 12:23

maxer ha scritto:parlerò del tuo caso con Tolstoj, direttamente

Spero tu non abbia intenzione di andare a fargli visita :twisted:
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 05 ott 2019 15:32

maxer ha scritto:..... caro Costantino, piantala di pontificare, su !

Ti suggerisco di lasciare il Piemonte e di traferirti in Toscana, così potresti risolvere le tue angosce

Forse ..... :roll:

( io, per il Nebbiolo e la Barbera, ho abbandonato il Trentino. E non mi pento :D )

parlerò del tuo caso con Tolstoj, direttamente

Caro Maxer, sempre a orientare le vele dove il vento soffia più forte, eh... :lol:
Il mio pontificare era soltanto un chiarire un mio legittimo giudizio, che in parte credo sia stato frainteso.
Per fortuna non mi ritengo una persona in preda all'angoscia, e credo che mai il vino sarà per me motivo d'ansia.
A differenza di Messner, a quanto pare...
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
vinogodi
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda vinogodi » 05 ott 2019 17:36

...ieri sera, alla Palta, locale stellato, divertentissima serata con gran bere e gran mangiare..
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
fabrizio leone
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda fabrizio leone » 05 ott 2019 18:45

Confermo, buon posto la Palta

bella esperienza
teo777full
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda teo777full » 06 ott 2019 17:54

Cacchio sará anche snobbatissimo e criticatissimo per il suo aumento esponenziale di prezzo ma...
Ma che buono...
Sassicaia 2013: bellissimo un colore rosso rubino molto luminoso
Al naso: peperone? Boh io non l’ho capito benissimo ma sicuramente aveva qualcosa di piccante e pepato, spezie e mineralitá (vino sicuramente mediterraneo nel senso appartenente alle nostre coste) oltre che sentori primari di frutto rosso
In bocca un esplosione di frutto con un tannino appena appena asciugante ma con quell’aciditá incazzosa che gli puó garantire ancora lunga vita...
Seconda volta che lo bevo in questa annata(sempre una bottiglia in 2) ed é sempre stata una goduria :mrgreen:
P.s. Pagato 160 euro al ristorante... :roll:
pipinello
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Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda pipinello » 06 ott 2019 19:40

Konstantin_Levin88 ha scritto:
littlewood ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@Franco, non dimenticare la difficoltà di averli. Non discuto sul fatto che quello che dici è vero, ma sulla reperibilità che è la variante imprescindibile.

Assolutamente Gianni! Ma dobbiamo confrontare i prezzi REALI. Non quelli speculativi...

Esatto.
Infatti, è proprio quello che intendevo.
Il valore reale dei vini dei tradizionalisti di Langa è quello:
Rinaldi 40, Bartolo 50, Cappellano rup. 40 e p.f. 80 (ci sta visto l'unicum che rappresenta), Accomasso 35 e così via. Guarda caso questi produttori, gente seria, evidentemente, fissano a tot il prezzo in uscita dei loro vini. Si chiama onestà: sanno che valgono quello. Sono stupidi secondo voi? O masochisti? No.
Quello che ho detto era semplice:
Al netto del mio gusto personale, non ritrovo nei prezzi a tre cifre di quei vini (ma neanche in molti prezzi over 50 che son "saltati sul carro") una corrispondente qualità. Un'eccellenza, qualcosa di nettamente distintivo. Un salto quantico di intensità, finezza, nobiltà rispetto a molti altri vini da 20/30/40 euro.
Non li valgono.
Gli unici in cui ho sentito qualcosa di nettamente incommensurabile rispetto al "gruppone" sono (me cojoni, direte...) G.Conterno, G.Mascarello, Giacosa E.R. e il Crichet Paje. Qualche Gaja... Gli altri si differenziano per sfumature. Tutti non esattamente economici, ma di questi, per le mie tasche, 120 euro per un Monprivato o 60/70 per un Villero o S.S. di Perno sono una spesa che per me vale la qualità.
Opinione personale.
Se Rinaldi metteva, e ora le figlie continuano a mettere, il barolo a 37€ è perché lavorano per guadagnare un margine equo, anche stante il prestigio della denominazione, a fronte di un certo costo di produzione.
(Tra l'altro, lessi una volta che il costo di produzione di una bottiglia di Petrus è di circa 30 €. Pure in pianura, per cui ipso facto da quel punto di vista costi inferiori rispetto alla Langa... quello è un investimento per l'eccellenza). È evidente che il costo aziendale di una bottiglia di Rinaldi è di pochi euro. Comparabile con quello di altre cantine piemontesi. Il procedimento è simile a quello della scimmiottata Borgogna, ma con una differenza: che tra la terra delle Brunate e la terra di un qualunque sorì di Diano d'Alba, o di qualunque bricco di Roddino (per dire) non c'è neppure un centesimo della differenza che passa tra, che ne so, la terra de La Tache e quella di un qualunque bourgogne rouge lungo la statale.
Non basta la terra, in Langa, per fare grandi vini. Ci va l'investimento finalizzato all'eccellenza. E questo non c'è.
In Toscana negli ultimi 15/20 anni lavorano con più attenzione, con più scienza, puntando all'eccellenza. Hanno terreni e clima che di per sé richiedono meno costi, ma in generale , e in media, sono più attenti, dalla gestione del terreno agli interventi sulla vite, alla selezione delle uve, alla gestione in cantina. Alla pulizia e al controllo sulle procedure. Andate a visitare San Giusto a Rentennano, o Pian dell'Orino. Poi andate a visitare Bartolo Mascarello o Accomasso. Davvero devo spiegare ulteriormente le differenze?
Ciao.



In Franciacorta ci sono enormi investimenti, enorme attenzione alla vigna e alla gestione in cantina. I vini fanno quasi tutti enormemente cagare.
In Borgogna (ma pure nel Rodano) ci sono cantine che se fossero in Italia sarebbero chiuse da anni per il mancato rispetto dei più minimi standard igienici, ma tirano fuori vini che...vabbè.
Quindi?
Konstantin_Levin88
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Iscritto il: 24 set 2019 18:00

Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 06 ott 2019 20:09

pipinello ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
littlewood ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@Franco, non dimenticare la difficoltà di averli. Non discuto sul fatto che quello che dici è vero, ma sulla reperibilità che è la variante imprescindibile.

Assolutamente Gianni! Ma dobbiamo confrontare i prezzi REALI. Non quelli speculativi...

Esatto.
Infatti, è proprio quello che intendevo.
Il valore reale dei vini dei tradizionalisti di Langa è quello:
Rinaldi 40, Bartolo 50, Cappellano rup. 40 e p.f. 80 (ci sta visto l'unicum che rappresenta), Accomasso 35 e così via. Guarda caso questi produttori, gente seria, evidentemente, fissano a tot il prezzo in uscita dei loro vini. Si chiama onestà: sanno che valgono quello. Sono stupidi secondo voi? O masochisti? No.
Quello che ho detto era semplice:
Al netto del mio gusto personale, non ritrovo nei prezzi a tre cifre di quei vini (ma neanche in molti prezzi over 50 che son "saltati sul carro") una corrispondente qualità. Un'eccellenza, qualcosa di nettamente distintivo. Un salto quantico di intensità, finezza, nobiltà rispetto a molti altri vini da 20/30/40 euro.
Non li valgono.
Gli unici in cui ho sentito qualcosa di nettamente incommensurabile rispetto al "gruppone" sono (me cojoni, direte...) G.Conterno, G.Mascarello, Giacosa E.R. e il Crichet Paje. Qualche Gaja... Gli altri si differenziano per sfumature. Tutti non esattamente economici, ma di questi, per le mie tasche, 120 euro per un Monprivato o 60/70 per un Villero o S.S. di Perno sono una spesa che per me vale la qualità.
Opinione personale.
Se Rinaldi metteva, e ora le figlie continuano a mettere, il barolo a 37€ è perché lavorano per guadagnare un margine equo, anche stante il prestigio della denominazione, a fronte di un certo costo di produzione.
(Tra l'altro, lessi una volta che il costo di produzione di una bottiglia di Petrus è di circa 30 €. Pure in pianura, per cui ipso facto da quel punto di vista costi inferiori rispetto alla Langa... quello è un investimento per l'eccellenza). È evidente che il costo aziendale di una bottiglia di Rinaldi è di pochi euro. Comparabile con quello di altre cantine piemontesi. Il procedimento è simile a quello della scimmiottata Borgogna, ma con una differenza: che tra la terra delle Brunate e la terra di un qualunque sorì di Diano d'Alba, o di qualunque bricco di Roddino (per dire) non c'è neppure un centesimo della differenza che passa tra, che ne so, la terra de La Tache e quella di un qualunque bourgogne rouge lungo la statale.
Non basta la terra, in Langa, per fare grandi vini. Ci va l'investimento finalizzato all'eccellenza. E questo non c'è.
In Toscana negli ultimi 15/20 anni lavorano con più attenzione, con più scienza, puntando all'eccellenza. Hanno terreni e clima che di per sé richiedono meno costi, ma in generale , e in media, sono più attenti, dalla gestione del terreno agli interventi sulla vite, alla selezione delle uve, alla gestione in cantina. Alla pulizia e al controllo sulle procedure. Andate a visitare San Giusto a Rentennano, o Pian dell'Orino. Poi andate a visitare Bartolo Mascarello o Accomasso. Davvero devo spiegare ulteriormente le differenze?
Ciao.



In Franciacorta ci sono enormi investimenti, enorme attenzione alla vigna e alla gestione in cantina. I vini fanno quasi tutti enormemente cagare.
In Borgogna (ma pure nel Rodano) ci sono cantine che se fossero in Italia sarebbero chiuse da anni per il mancato rispetto dei più minimi standard igienici, ma tirano fuori vini che...vabbè.
Quindi?

Quindi....
1) se hai una terra di merda e il clima della bassa padana non ci puoi cavare dello champagne, ovviamente
2) ciononostante, incredibilmente, i migliori Franciacorta riescono a essere, se non buoni, quantomeno bevibili, il che è un miracolo.
3) La Langa non è la Borgogna. Non ci sono quei metri quadrati magici che danno al vino quel "timbro lì", e la "cruizzazione" della Langa è un'emerita strunzata, un'invenzione del mercato senza alcuna ragion d'essere né storica, né geo-pedologica. Non dico che il nebbiolo venga bene sui bricchi o nelle valli, a nord come a sud, ma che, a parità di buona esposizione e altitudine, le differenze tra una collina e l'altra sono minime. In Borgogna, sia bianca che rossa, è tutta un'altra musica.
4)come si fa quindi l'altissima qualità in Langa? Con gli investimenti, enorme attenzione in vigna e in cantina.
Citofonare azienda vinicola "Giacomo Conterno" per capire cosa intendo. (D'altronde, se la Langa fosse come la Borgogna, che bisogno avrebbe Conterno di comprare una diraspa-pigiatrice che toglie fino al 99,99% del raspo, o una imbottigliatrice che probabilmente decolla e va su Marte e mille altre figate tecnologiche? Nessuno! Potrebbe tenersi le ragnatele in cantina. Invece no... QUINDI??)
Ciao
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
pipinello
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Iscritto il: 28 apr 2009 16:27

Re: Si bevve d'Ottobre

Messaggioda pipinello » 06 ott 2019 20:22

Konstantin_Levin88 ha scritto:
pipinello ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
littlewood ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@Franco, non dimenticare la difficoltà di averli. Non discuto sul fatto che quello che dici è vero, ma sulla reperibilità che è la variante imprescindibile.

Assolutamente Gianni! Ma dobbiamo confrontare i prezzi REALI. Non quelli speculativi...

Esatto.
Infatti, è proprio quello che intendevo.
Il valore reale dei vini dei tradizionalisti di Langa è quello:
Rinaldi 40, Bartolo 50, Cappellano rup. 40 e p.f. 80 (ci sta visto l'unicum che rappresenta), Accomasso 35 e così via. Guarda caso questi produttori, gente seria, evidentemente, fissano a tot il prezzo in uscita dei loro vini. Si chiama onestà: sanno che valgono quello. Sono stupidi secondo voi? O masochisti? No.
Quello che ho detto era semplice:
Al netto del mio gusto personale, non ritrovo nei prezzi a tre cifre di quei vini (ma neanche in molti prezzi over 50 che son "saltati sul carro") una corrispondente qualità. Un'eccellenza, qualcosa di nettamente distintivo. Un salto quantico di intensità, finezza, nobiltà rispetto a molti altri vini da 20/30/40 euro.
Non li valgono.
Gli unici in cui ho sentito qualcosa di nettamente incommensurabile rispetto al "gruppone" sono (me cojoni, direte...) G.Conterno, G.Mascarello, Giacosa E.R. e il Crichet Paje. Qualche Gaja... Gli altri si differenziano per sfumature. Tutti non esattamente economici, ma di questi, per le mie tasche, 120 euro per un Monprivato o 60/70 per un Villero o S.S. di Perno sono una spesa che per me vale la qualità.
Opinione personale.
Se Rinaldi metteva, e ora le figlie continuano a mettere, il barolo a 37€ è perché lavorano per guadagnare un margine equo, anche stante il prestigio della denominazione, a fronte di un certo costo di produzione.
(Tra l'altro, lessi una volta che il costo di produzione di una bottiglia di Petrus è di circa 30 €. Pure in pianura, per cui ipso facto da quel punto di vista costi inferiori rispetto alla Langa... quello è un investimento per l'eccellenza). È evidente che il costo aziendale di una bottiglia di Rinaldi è di pochi euro. Comparabile con quello di altre cantine piemontesi. Il procedimento è simile a quello della scimmiottata Borgogna, ma con una differenza: che tra la terra delle Brunate e la terra di un qualunque sorì di Diano d'Alba, o di qualunque bricco di Roddino (per dire) non c'è neppure un centesimo della differenza che passa tra, che ne so, la terra de La Tache e quella di un qualunque bourgogne rouge lungo la statale.
Non basta la terra, in Langa, per fare grandi vini. Ci va l'investimento finalizzato all'eccellenza. E questo non c'è.
In Toscana negli ultimi 15/20 anni lavorano con più attenzione, con più scienza, puntando all'eccellenza. Hanno terreni e clima che di per sé richiedono meno costi, ma in generale , e in media, sono più attenti, dalla gestione del terreno agli interventi sulla vite, alla selezione delle uve, alla gestione in cantina. Alla pulizia e al controllo sulle procedure. Andate a visitare San Giusto a Rentennano, o Pian dell'Orino. Poi andate a visitare Bartolo Mascarello o Accomasso. Davvero devo spiegare ulteriormente le differenze?
Ciao.



In Franciacorta ci sono enormi investimenti, enorme attenzione alla vigna e alla gestione in cantina. I vini fanno quasi tutti enormemente cagare.
In Borgogna (ma pure nel Rodano) ci sono cantine che se fossero in Italia sarebbero chiuse da anni per il mancato rispetto dei più minimi standard igienici, ma tirano fuori vini che...vabbè.
Quindi?

Quindi....
1) se hai una terra di merda e il clima della bassa padana non ci puoi cavare dello champagne, ovviamente
2) ciononostante, incredibilmente, i migliori Franciacorta riescono a essere, se non buoni, quantomeno bevibili, il che è un miracolo.
3) La Langa non è la Borgogna. Non ci sono quei metri quadrati magici che danno al vino quel "timbro lì", e la "cruizzazione" della Langa è un'emerita strunzata, un'invenzione del mercato senza alcuna ragion d'essere né storica, né geo-pedologica. Non dico che il nebbiolo venga bene sui bricchi o nelle valli, a nord come a sud, ma che, a parità di buona esposizione e altitudine, le differenze tra una collina e l'altra sono minime. In Borgogna, sia bianca che rossa, è tutta un'altra musica.
4)come si fa quindi l'altissima qualità in Langa? Con gli investimenti, enorme attenzione in vigna e in cantina.
Citofonare azienda vinicola "Giacomo Conterno" per capire cosa intendo. (D'altronde, se la Langa fosse come la Borgogna, che bisogno avrebbe Conterno di comprare una diraspa-pigiatrice che toglie fino al 99,99% del raspo, o una imbottigliatrice che probabilmente decolla e va su Marte e mille altre figate tecnologiche? Nessuno! Potrebbe tenersi le ragnatele in cantina. Invece no... QUINDI??)
Ciao


Quindi secondo me qualche produttore langarolo t,'ha trombato la fidanzata :mrgreen:

Scherzi a parte, a me la prova del bicchiere, ad oggi fra Docg Barolo e Docg Montalcino (limitiamoci a questo confronto e al netto di Conterno, BS e Soldera) dice, e di gran lunga, Barolo, soprattutto dopo che i vini cominciano ad avere 10-15 anni sulle spalle.

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