...leggendo i nomi , la seconda batteria sarebbe dovuta essere quella che spazzava tutte e , invece, è stata quella compressa e un pochetto ridimensionata da quella prima ma , soprattutto , quella dopo . Per fortuna la "gloria nazionale" ha tenuto alto , sorprendentemente , il vessillo bordolese , riducendo la parziale debacle .
Sassicaia 2006 è vino in profondo divenire ed ancora prospettico, lungi dall'essere "arrivato" alla parabola alta qualitativa . Lo mostrano un frutto ancora esuberante e una trama tannica tutt'altro che addomesticata , consistente nell'incedere e ancora da amalgamarsi del tutto . E' vino profondamente "gastronomico" che ha copulato senza ritegno con le pappardelle , migliorando ulteriormente il suo già alto corredo degustativo. Rosso integro e senza cedimenti, di bella concentrazione cromatica con , secondo me , stupendo approccio giovanile . Il naso , come sovra descritto , ancora giocato su note fruttate , ma con un inizio , seppur tenue , di balsamica ponderazione e cuoio appena accennato. Ottima la spezia "scura" , tipica , con leggero chiodo di garofano. Bocca tesissima e ancora leggermente rugosetta , che a me piace tanto perché mi riporta ad un sano Margaux , Chiusura non lunghissima ma si farà. Vincitore indiscusso della batteria
. Non è versione epica di sassicaia , ma un "medium" di altissimo livello che mostra ancora una volta la grande affidabilità del Nostro …
Leoville ; faccio outing … non è fra i miei Bordeaux preferiti anche se osannato dalla critica, eccellente nelle grandi annate dove raggiunge vette economiche un po' paradossali … così come si presenta "normale" nelle annate secondarie come questa . Rosso abbastanza tenue e decadente (rispetto a Sassicaia , ma ha anche quasi 10 anni in più) ha la sensazione di "eleganza" come in una donna "la simpatia" : non è gnocca per niente , ma ci si sta bene in compagnia, soprattutto se la compagnia è fatta di pappardelle spettacolari . Profumi tenui , neppure con l'ossigenazione si libera di quella patina nebbiosa che non lo fa esprimere appieno . Spezie dolci , fruttini rossi accennati , leggera nota di rabarbaro , retrogusto con buona radicosità . La bocca discretamente addomesticata , dove l'acidità si esalta e rende pulita la bocca . Buon vino , ma stiamo parlando di una potenziale colonna enologica di Bordeaux ...
Linch Bages '88 : bevuto ormai decine di volte , sapevo cosa aspettarmi , con ottime aspettative . Aspettative non certo deluse , più che altro per ragioni scientifiche e di tassello di conoscenza personale sulla conservazione dei vini. Ha un tappo splendido con un'etichetta e capsula splendide . Mattonato con riflessi aranciati decisi , naso di terra bagnata e palude in eutrofismo , corteccia di olivo attaccato da Xylella e finale di patate sovramature . Secondo me bottiglia a posto esteriormente che ha compiuto un piccolo miracolo dopo la conservazione appositamente estrema da parte del vecchio proprietario , costituita da 3 anni di baule dell'automobile non in garage , altri 10 anni di esposizione in vetrina in salotto non condizionato in appartamento ubicato in centro Milano , dopo passaggi frequenti in forno a media temperatura , dimenticato successivamente una decina d'anni in frigorifero nello scompartimento basso della frutta e portato a temperatura per la degustazione , prima della vendita a Ivo , in microonde in modalità "decongelamento lento" …
(per il contributo scientifico sovraesposto)...