Messaggioda Ziliovino » 01 ago 2019 16:12
Lambrusco dell'Emilia Amabile Puntamora 2018 - Tenuta Pederzana. Un po' scomposto appena stappato, è una bomba di frutto, col durone quello bello polposo e la mora matura in primo piano, qualche nota selvatico-animale, sorso ricco, che direi dissimula ed equilibra piuttosto bene il residuo zuccherino. Continuo a preferire i Sorbara, ma fatta la tara ai preconcetti direi che tutto sommato mi è piaciuto.
Beaujolais 2017 - Yvon Metras. Intenso floreale sulla violetta, una bella ciliegia polposa, sorso che smaltita la CO2 iniziale è fresco e succoso, con leggero tannino finale, direi da raspo. Un bògiolé didascalico.
Gioia del Colle Primitivo 17 2008 - Polvanera. Dopo un primitivo 16 senza grandi slanci bevuto qualche tempo fa, questo è proprio come me lo ricordavo: frutta croccante, cioccolato, macchia mediterranea, mineralità scura, sferico e materico al sorso con una scodata acida finale a rinvigorire. Non si è mosso di un millimetro, grande primitivo.
Coteaux du Languedoc rouge Puech Noble 2014 - Rostaing. Parte sulla ciliegia, leggero tocco di agrume alla Rostaing, scaldandosi arriva un po' di alcol, tenuto a bada da temperatura di cantina è un buon rosso da pane e salame, dal tannino rustico e carattere sudista al sorso.
L'Ursiola - Mattarelli e Ca' Nova. Dall'omonima uva autoctona semi-scomparsa, coltivata in pochissimi filari a piede franco che affondano le radici nella sabbia, a pochi metri dal mare dei lidi ferraresi. Ne risulta un vino dal colore di una schiava, profumi da schiava, e corpo? da schiava... solo un po' più "selvatica" nei profumi, meglio bevuta fresca.
CHAMPAGNE BRUT AMBONNAY 1996 - ANDRE' BEAUFORT. Questo devo dire che mi era rimasto impresso nella memoria all'assaggio diversi anni fa: ora la bordata acido-sapida che ti assaliva ha in parte trovato equilibrio, è comunque ancora nel fior fiore degli anni, bello espressivo al naso, alla stappatura ho tenuto incrociate le dita e la fantomatica variabilità di bottiglia non si è palesata. Direi che si piazza comodo comodo nella mia top ten Champagne di sempre, e forse forse può ambire anche alla top five, debbo rifletterci...
Bierzo AIRES DE VENDIMIA BLANCO GODELLO DE VALTUILLE 2016 - JOSE GARCIA. Bevuto distrattamente all'aperitivo devo dire che è ben fatto, molto floreale, sorso in buon equilibrio tra freschezza e corpo, forse avrebbe meritato maggior attrnzione...
Calabria rosato Asor 2017 - L'Acino. Visto il colorone carico e non troppo vivace ero titubante, invece si lascia bere piuttosto bene, fatta la tara a qualche imprecisione iniziale al naso, è fruttato e floreale, rosato di buon corpo ma con adeguata freschezza a supporto.
Moscato d'Asti 2018 - La Caudrina. Questo è davvero buono, in estate potrebbe fare seria concorrenza al Gatorade... comunque è bello teso, fresco, fragrante ed espressivo. Non arriva alle punte di diamante di Cà'd'Gal e Saracco, ma mi sembra superiore ai loro rispettivi moscato base.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)
"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"