Vin des Allobroges Cevins Quartz 2017 - Domaine des Ardoisieres. Floreale molto fine, frutta fresca, sorso asciutto, fresco e piccante, un vino finto semplice che convince parecchio, col tempo esce un bel minerale-fumé.
Vin de Savoie Gringet Le Feu 2017 - Dominique Belluard. Pera verde, campo di fiori, sorso più largo del precedente, seppur rimanga un vino di montagna.
Pays d'Herault blanc 2017 - Mas Jullien. Note verdi declinate in erbe aromatiche e limoncella, pesca bianca, ginestra, bocca ricca e piuttosto grassa, ritorni di macchia, vino decisamente mediterraneo.
Cotes Catalanes blanc Vieilles Vignes 2015 - Domaine Gauby. Vino più caldo, decisamente sudista anche al naso, a molti è piaciuto, a me ha convinto meno.
Cotes Catalanes Maccabeu 2015 - Olivier Pithon. Apre sulla cipria, poi melone bianco, sorso di media struttura con piacevole vena mandorlata in chiusura.
Jurancons Sec Les Jardins de Babylone 2014 - Dagueneau et Pautrat. Forse il più fresco e citrino con accenni di caramella selz al sorso, ha comunque buona struttura, mentre resta un po' confuso al naso, sul floreale.
Alpilles blanc 2016 - Domaine de Trevallon. Subito molto aperto ed espressivo, parte esotico per poi virare sull'agrume, intenso, sorso energico, equilibrato e lungo, il migliore della giornata.
Palette blanc 2016 - Chateau Simone. Colore più intenso dei precedenti, con riflessi ambrati, albicocca e leggere ossidazioni al naso, ricco e caldo al sorso. Se lo stile è questo mi ha spiazzato, e devo dire piaciuto poco...
Arbois Cuvée Sacha - Jacques Puffeney. Al naso è decisamente uno sherry fino, e molto fine
anche, poi un bel floreale, tanta mandorla verde, teso e sapido al sorso, col tempo una decisa vena salmastra e limoni, quelli belli profumati. Per me sul secondo gradino del podio.
Coteaux du Languedoc Oro 2002 - Peyre Rose. Pesca sciroppata, poi frutta secca, direi che al naso ha diverse nuances da passito, mentre al sorso è si grasso e ricco, ma ovviamente secco. Particolare.
Vouvray Moelleux Clos du Bourg Premier Trie 2008 - Domaine Huet. Albicocca secca, zafferano, leggera canfora, poi anche distillato di pera williams, bella dolcezza al sorso con ritorni esotici di ananas. Ripensandoci direi che lo posso benissimo collocare sul terzo gradino del podio.
La Paille Perdue 2011 - Domaine Labet. Noce e frutta secca al naso, decisamente uno sciroppo al sorso dove è ricco, goloso, vellutato, ma non disdegna una leggera vena acida di fondo.
C'è stato anche un intermezzo con un Tondonia Reserva 2003 L.D.H., sempre lui, con la ciliegia, e le leggere note ematiche e di ruggine, appena appena fresco credo sia bevibile anche a Ferragosto, in pieno sole, in mezzo a piazza Duomo... Gran bella giornata direi, con tutti vini mooolto interessanti e che capita raramente di trovarseli nel bicchiere.