Messaggioda Ziliovino » 23 mag 2019 11:27
Champagne Non Dosé - Fallet Prevostat. Bottiglia sboccata da qualche anno, in ottimo equilibrio tra toni agrumati, buccia di mandarino, e quelli più sull'ossidazione tra cui crema al limone e noccioline, bollicina carezzevole e sorso bello equilibrato. Il non dosé è sempre la versione che preferisco di questo produttore.
Sassoalloro 2001 - Jacopo Biondi Santi. E' una delle prime bottiglie acquistate quando da totale inesperto mi è partita la scimmia del vino, l'avevo ben nascosta in un angolo buio della cantina, ma ogni tanto i fantasmi del passato ritornano... eppure vi dirò che era bello integro, seppur piuttosto semplice, ed anche bello fresco e bevibile, soli 12,5 gradi.
Largo Camino a la Cima 2014 - X.L. Sebio. Confermo quanto già letto da queste parti, un buon, se non ottimo bianco, dal naso mutevole tra gli agrumi, qualche nota di frutta più matura e toni marini, bocca tesa e sapida, asciutta, e di bella energia.
Toro Reserva Sabor Real Vinas Centenarias 2012 - Coop. Cyl Valdefinjas. Scuro e concentrato, fruttone cupo, squilibrato e poco piacevole in bocca, bocciato.
Gevrey Chambertin Ostrea 2008 - J.L. Trapet. Tutto sulla spezia con cola e chiniotto, radici amare, frutto presente ma in disparte, bocca di buona bevibilità che cede un poco a centro bocca.
Chianti Classico Riserva Vigna del Capannino 2006 - Bibbiano. Direi una via di mezzo tra un Sangiovese duro e puro ed un pettinato, frutta matura e scura, leggera spezia, bocca piena, che preferirei più dinamica ma rimane comunque piacevole, leggero tannino da legno.
Mosel-Saar-Ruwer Eitelsbacher Karthäuserhofberg Riesling Auslese Nr.23 1999 - Karthäuserhof. A vent'anni dalla vendemmia si è finalmente disteso: frutta esotica, zenzero candito, leggero idrocarburo in disparte, residuo ben presente, un po' di caramella selz, un succo d'uva praticamente...
Tokaji Aszù 6 Puttonyos 1993 - GIA. Leggermente ossidato... ho un sospetto: maledette bottiglie trasparenti.
Picpoul de Pinet 2018 - Chateau Petit Roubie. Picevolissima sorpresa direi, intendiamoci, vino molto semplice, ma bello intenso e nitido di mela succosa appena tagliata, qualche nota linfatica, sorso asciutto e teso, direi un incrocio tra un muscadet e un sylvaner. Sotto i 10 euro...
Alpi Retiche Sotamà 2016 - Rivetti e Lauro. Ha stampato in fronte: vino da pane e salame. Semplice e sottile, eppur fragrante e piacevole nelle note vinose, floreali e speziate, dal sorso dinamico e succoso. Da nebbiolo e syrah. Produttore che assaggio per la prima volta, le selezioni sono valide?
Lago di Caldaro Der Keil 2017 - Manincor. Non ha la profondità ed articolazione delle grandi schiave, ma resta per me sempre un'ottima e disimpegnata bevuta, anche in annata sfortunata è senza sbavature, e ha perso un po' della rigidità che aveva qualche mesa fa.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)
"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"