Vinos ha scritto:Eravamo 5 amici al bar:
Selosse substance deg 2017: gli champagne di selosse fanno sempre discutere, da un lato chi apprezza la loro potenza sconfinata , dall’altro chi crede che la mano del produttore prenda il sopravvento creando una certa omologazione anche tra i suoi lieux dits.
Lo champagne di ieri era fantastico, meno estremo del solito, pur mantenendo un timbro riconoscibilissimo.
Jamet cote rotie 1999: esplodono dal bicchiere profumi di pasta di olive, more sotto spirito,sangue.
Il profilo è di un ventenne ancora incazzato, ha tannini fitti che si insinuano con vigore a centro bocca accompagnati da un traccia minerale ferrosa che ne dilata la percezione tattile, è energico e di impatto.
Potenza senza peso.
Chave hermitage 1998: una lieve deviazione aromatica turba l’animo a inizio degustazione, l’ossigeno gli è amico.
Con il passare del tempo inizia a pulsare profumi di fiori, incenso, affumicatura.... se jamet strilla, chave racconta.
Avvolge con un mantello di seta il palato, la trama è di un’eleganza ultraterrena, se la 99 bevuta sabato era contraddistinta da un’acidità importante, la 98 gode di una fase di equilibrio maggiore che si traduce in un vino più sensuale e pronto.
Cos d’estournel 1982: frutti di bosco, cola, balsamo, un leggero brett ad ampliare lo spettro olfattivo. È sempre un grande vino e appena versato tutti ne abbiamo tessuto le lodi. Purtroppo dopo pochi minuti abbiamo accostato il naso al bicchiere di cheval blanc 85 e.... cos è stato eclissato. I problemi del confronto..
Cheval blanc 1985: elegantissimo...sottobosco, cuoio e agrumi si intrecciano in una fusione perfetta, nessuno prevale sull’altro. Stessa percezione di equilibrio si avverte in bocca, sale e dolcezze scorrono legate tra loro, lasciando un ricordo soave di persistenza infinita. Il miglior cheval blanc bevuto in vita mia e il vino della serata.
Sassicaia 2000:non ho scritto note, è ancora giovane e rispetto agli altri era meno elegante e scorrevole...
Barolo monvigliero 2011: i 2011 godono di una fase di apertura impressionante, stappato e versato, è esplosivo e di bevibilità disarmante. Non teme minimamente il confronto con le grandi bottiglie che aveva di fianco. Applausi a cielo aperto per Fabio Alessandra, uno dei migliori produttori di barolo in assoluto.
Un difetto è pur sempre un difetto
Il brett è poi fastidioso eh