Arktos ha scritto:beluga ha scritto:... battere il Barcellona ai quarti della Champions e uscire per un goal di differenza con il Liverpool. Uscire col Porto per un pelo, ecc.
"annacce vicino conta solo a bocce" (cit.)
La battuta è bellissima, però non è vero.
L'Ungheria di Puskas, Hidekguti, Kocsis, se ne parla ancora dopo settanta anni come di uno spettacolo emozionante, una scuola di calcio per tanti, eppure, zero tituli.
La Grande Olanda di Johan Cruyff e Rinus Michels ha inventato il calcio moderno, da Sacchi a Guardiola devono tutti un ringraziamento. Ma, zero tituli, due secondi posti ai mondiali.
La nazionale italiana di Vicini, il più allegro calcio degli ultimi decenni in azzurro (molto più belli da vedere dei vincitori nel 2006). Zero tituli, terza ai mondiali in casa.
Il Napoli di Maradona e Careca, spettacolo puro e fuori presto in Coppa campioni, la Juventus di Lippi, bellissima squadra, due finali perse, la Roma di Falcao e Conti, seconda in Coppa campioni ai rigori, oggi il PSG degli Dei che vince in Francia ma in coppa...e via via, a decine di esempi.
Nei palmares vanno le vittorie senza dubbio ma nella storia vanno i grandi che sono riusciti ad arrivare a giocarsi il massimo premio, il più importante, mondiali per le nazionali o champions league per i club. I tifosi di tutte queste squadre che hanno vissuto quelle emozioni ad alti livelli lo sanno, ma forse chi non ci è mai passato non può capire.
Per questo ci sono anche i tornei minori. Per contentare tutti.
Ma non scambierei una finale di Cahmpions persa dal Barcellona con 5 Copas del (loro) re vinte.